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Punta Giglio Il divertimento passa dalla storia

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Presentazione sul tema: "Punta Giglio Il divertimento passa dalla storia"— Transcript della presentazione:

1 Punta Giglio Il divertimento passa dalla storia
A cura di Anna Maria Cuccureddu, Alessandro Loi, Alessandro Medas, Nicoletta Russu Realizzato in data 11/09/2015 – Stage “Corso Tecnico dell’organizzazione e realizzazione delle attività turistiche, degli sport e del tempo libero legate alle risorse del mare” presso Azienda Parco di Porto Conte, Sede del Parco, Casa Gioiosa, Loc. Tramariglio – Alghero. Progetto I.T.A.C.A., IFOLD.

2 L’ambiente Parco di Porto Conte Il Territorio
Il parco regionale di Porto Conte, istituito con la legge regionale nel 1999, si sviluppa nel comune di Alghero. Il suo territorio è caratterizzato da una grande varietà di ambienti e ospita numerose specie animali di importanza comunitaria e vegetali endemiche. Al suo interno è compresa la foresta demaniale “Le Prigionette”, una parte del Parco Geominerario della Sardegna,i l SIC di Capo Caccia e Punta Giglio e la ZPS Capo Caccia.

3 Natura Anchusa Sardoa e Centaurea horrida. Flora
La flora del parco è tipicamente mediterranea, tra le specie arbustive sono molto comuni il Lentischio e la palma nana, di particolare interesse la presenza, nella parte terminale della penisola di Capo Caccia, della principale popolazione Sarda di “vulneraria barba di Giove (Anthyllis barba-jovis). Le specie endemiche costituiscono però la componente più originale della flora del parco. Tra queste vi è la Anchusa Sardoa, che in tutto il mondo vive esclusivamente all’ interno del parco di Porto Conte sulle sabbie della Baia. Altra specie significativa è la Centaurea horrida.

4 Il Marangone e il Daino Fauna
Nella regione del parco si riproducono 23 specie di mammiferi, 3 specie di anfibi, 11 specie rettili, 75 specie di uccelli. Questi ultimi sono la categoria sistematica più caratteristica. Tra le specie nidificanti più importanti troviamo il Grifone, il Marangone dal ciuffo, l’Uccello delle tempeste, la Berta maggiore e minore e il maestoso Falco pellegrino. Nelle zone umide troviamo il Pollo sultano e lo Svasso maggiore. Negli anni ‘70 sono state introdotte specie come il Daino, il Cavallino della Giara, l’Asino bianco dell’Asinara che costituiscono oggi popolazioni selvatiche.

5 La Laguna del Calich Rappresenta un’area naturale di grande importanza a dispetto dei diversi cambiamenti dovuti all’urbanizzazione dell’area a partire dal 1938; essa riveste oggi una grande importanza naturalistica tanto da essere riconosciuta dalla Unione Europea come Zona di Protezione Speciale (ZPS). Dagli anni ‘30 in poi sono state osservate 149 specie di uccelli di cui 89 sono migratori regolari. Tra queste ricordiamo il Pollo sultano, la Folaga, la Gallinella d’acqua ,il Germano reale, il Tuffetto.

6 Punta Giglio Punta Giglio è un promontorio calcareo che racchiude,insieme a Capo Caccia. E’ chiamato impropriamente “punta” poichè in realtà ha le caratteristiche di “capo” per la sua altezza sul livello del mare. Prende il nome di giglio per la numerosa presenza di questa pianta. E’ compreso nel territorio dell’ Area Marina Protetta Capo Caccia -Isola Piana. Per la strategica posizione dominante fu un’ importante base antiaerea dell’ esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, di cui esistono ancora le strutture con caserma, posizione di bombardamento, cannoni antiaerei, case matte e deposito esplosivi, costruiti con pietra calcarea e mimetizzati alla vista dal mare. Il promontorio è composto di calcare bianco sovrastato da vegetazione spontanea mediterranea e per il tipico carsismo di tutta l’area anche qui si sono formate numerose grotte. Al livello del mare sul versante sud è possibile osservare il solco battente a circa +6 m risalente all’ultimo disgelo che fece stazionare il livello di marea per lunghissimo tempo .

7 Natura Flora La morfologia del terreno, caratterizzata da pietre affioranti da pochi centimetri di terra, imprime un aspetto suggestivo dove trovano vita importanti e rare piante di specie e arbusti. Passando dalla famosa Centaurea Horrida allo statice delle ninfe (Limonium nymphaeus) anche esso endemico della fascia costiera settentrionale dell’ isola . Altre specie significative sono la stralago di Terracciano (Astralaus terraccianoi) la ginestra sarda (Genista sardoa) e la ginestra della Corsica (Genista corsica). Sempre nel paesaggio carsico si possono trovare la stregona spinosa (Stachys glutinosa), il giglio marino (Pancratium illyrico) zafferanetto di Requien (Romulea requieni), zafferano minore (Crocus minimus) e ortica verde scura (Urtica atrovirens). Allontanandosi dalla fascia costiera il paesaggio si presenta tipicamente mediterraneo con vegetazione tipica della macchia. Per quanto riguarda gli arbusti sono evidenti in modo significativo ginepro (Juniperus phoenicea), lentisco (Pistacia lentiscus), olivastro (Olea europea), palma nana (Chamaerops humilis). Sulle pareti delle falesie rocciose di Capo Caccia e Punta Giglio troviamo il finocchio marino (Crithmum maritimum), il senecio (Senecio leucanthemifolius), ruta d’ Aleppo (Ruta chalepensis).

8 Il Grifone e il Cinghiale
Fauna Il Grifone e il Cinghiale Le specificità ambientali la conformazione geomorfologica del territorio costituiscono luogo ideale per la presenza di numerose specie animali di notevole importanza. Capofila delle specie simbolo è certamente rappresentata dal grifone (Gyps fulvus), un grande avvoltoio dall’imponente apertura alare, purtroppo a rischio estinzione. Tra le specie più comuni e a meno rischio di estinzione altri uccelli come la Poiana (Buteo buteo), Barbagianni (Tyto alba ernesti), il Corvo imperiale (Corvus corax). Tra i mammiferi più comuni ricordiamo il cinghiale (Sus Crofa), la Donnola (Mustela nivalis), il Daino (Dama dama), la Volpe (Vulpes vulpes) e diverse specie di topolini. Tra i rettili più comuni la Testuggine comune (Testudo hermanni), meno presente invece la Testuggine marginata (Testudo marginata).

9 Introduzione Il sentiero che vi accingete a percorrere è caratterizzato da un mix di terra e mare. Si apre all’ interno del promontorio di Punta Giglio e prevede tappe che illustrano le varie specie animali, vegetali, grotte sommerse, falesie carsiche e i resti delle fortificazioni del Secondo Conflitto Mondiale.

10 SENTIERO AZZURRO Sentiero Lecceta – Sentiero Pineta Dalle spiagge e calette de La Bramassa alle falesie e grotte marine di Capo Boccato Variegato itinerario, sia marino, con il Sentiero Azzurro (kayak e snorkeling), che terrestre, con i Sentieri Lecceta e Pineta (trekking leggero), che prende avvio dalle turchesi calette della bassa costa rocciosa del La Bramassa, presso la Torre Nuova di Porto Conte, attraversando le trasparenze della spiaggia di Cala Brancaccia sino alle azzurre piscine naturali di Punta del Cerchio, sino ad immergersi nel blu intenso sotto le incantevoli bianchissime pareti calcaree delle alte falesie di Capo Boccato, in cui tuffarsi alla scoperta delle due suggestive grotte marine omonime, a cui ancora poter aggiungere la possibilità di un altro emozionante tuffo nel verde intenso di un fitto bosco di lecci e nei colori e profumi della macchia mediterranea nella folta pineta lungo il sentiero a terra.

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12 Descrizione Generale Percorso: Sentiero Azzurro – Sentiero Lecceta – Sentiero Pineta
ARTICOLAZIONE PERCORSO: Sentiero Azzurro : sentiero marino cardine del percorso (kayak-snorkeling), rettilineo (a bastone ) (La Bramassa – Cala Brancaccia – Punta del Cerchio – Capo Boccato) 4 tappe per visite snorkeling, di cui una per visita finale grotte marine (C.Boccato) 1 sosta per visita a terra(Cala Brancaccia), da cui diparte variante rientro in ½ g. Sentiero Lecceta – Sentiero Pineta : sentieri terrestri di rientro (trekking leggero) da Cala Brancaccia a intersecare strada sterrata di Punta Giglio sino a punto Partenza CLASSIFICAZIONE : Escursionistico (E) per i 2 Sentieri terrestri – similare livello per il Sentiero marino LUNGHEZZA : mt totali di itinerario di intera giornata ( 9 ore circa), di cui mt di percorso marino in kayak, intero Sentiero Azzurro (La Bramassa – Cala Brancaccia – Capo Boccato – Cala Brancaccia), e mt di percorso terrestre di rientro, Sentiero Lecceta – Sentiero Pineta sino Punto Partenza mt totali di itinerario di ½ giornata (5 ore circa), di cui mt di percorso marino in kayak, sino prima tappa di Sentiero Azzurro (La Bramassa - Cala Brancaccia, e mt di percorso terrestre di rientro, Sentiero Lecceta – Sentiero Pineta sino Punto Partenza DURATA : ½ giornata (5 ore circa – ore 09:00/14:00 circa) per Itinerario parziale, marino - terrestre , ad anello , con variante terrestre di rientro anticipato ( La Bramassa -Cala Brancaccia – Sentiero Lecceta – Sentiero Pineta – Punto Partenza) intera giornata (9 ore circa – 0re 09:00/18:00 circa) per l’itinerario completo, marino - terrestre, da La Bramassa sino a Capo Boccato in andata e rientro marino sino a Cala Brancaccia per prosieguo terrestre nel Sentiero Lecceta – Sentiero Pineta sino a Punto Partenza DIFFICOLTA’ : per itinerario marino (kayak) : bassa per la prima parte, su costa bassa (La Bramassa – Cala Brancaccia - Punta del Cerchio); crescente sino a media nelle aree di grotta e falesia (da Punta del Cerchio a Capo Boccato); Per itinerario terrestre (trekking leggero) : bassa VALORE ESTETICO – NATURALISTICO : da medio/alto nella prima parte di Sentiero Azzurro (La Bramassa , Cala Brancaccia, Punta del Cerchio), ad alto nella variante terrestre del “Sentiero Lecceta” e nella parte finale (falesie e grotte marine di Capo Boccato).

13 COSTA : rocciosa bassa, di calcari, arenarie e breccie color ocra-sabbia, alternata a stretti lembi sabbiosi da La Bramassa sino alla spiaggetta di Cala Branacaccia,(distanza 1 km circa) così mantenendosi ancora sino a Punta del Cerchio, superata la quale si innalza progressivamente sempre più frastagliata (sino mediamente a mt. 5/10 s.l.m) , con la formazione di piccole insenature e spettacolari piscine naturali scavate nel costone calcareo, che da questo punto inizia un repentino innalzamento per assumere rapidamente l’aspetto ad alta falesia, con altezze medie attorno ai 30 mt., slm prima di Punta Boccato (37 mt. slm), proprio nel tratto di costa delle grotte marine meta del Sentiero Azzurro (oltre i 30 mt. slm con 37 slm ). AMBIENTE: Vegetazione caratterizzata da macchia mediterranea bassa radente presso la linea di costa (palma nana, ginepro strisciante, limonium, cisto, elicriso, giglio di mare, rosmarino selvatico, etc.), diversamente da quella del contiguo entroterra caratterizzato da pineta ad alto fusto (pino marittimo, pino d’aleppo ) con sottobosco rado di specie della macchia medio alta (lentisco, ,palma nana, ginepro, ilatro, cisto, etc.). Di particolare rilievo la presenza di ampia porzione residuale di fitta lecceta (bosco di leccio, Quercus Ilex) con ricco e folto sottobosco a macchia alta con progressivo diradamento di ecosistema vegetale della pineta.

14 Descrizione analitica del percorso
COME ARRIVARE AL PUNTO INIZIALE: provenendo da Alghero, sulla SS- Settentrionale Sarda n. 127bis, superata Fertilia e raggiunta la rotatoria per Capo Caccia (a destra), si svolta a sinistra in direzione Porto Conte proseguendo sino a raggiungere, dopo alcune centinaia di metri, il parcheggio sterrato (ben visibile sul lato sinistro della carreggiata) della postazione del Parco Regionale di Porto Conte presso l’area di Punta Giglio, in cui troviamo l’ingresso pedonale all’area parco con relativo punto informativo dell’Ente Parco e area sosta attrezzata. Questo è il punto di partenza del nostro itinerario.

15 1° TRATTO DA INGRESSO DEL PARCO A COSTA DE LA BRAMASSA (trekking leggero)
DATI GENERALI: Lunghezza mt direzione Sud Pendenza Max. 20,7 % Elevazione Max. mt. 39 DURATA: circa 30 minuti di percorrenza DIFFICOLTA’: bassa VALORE NATURALISTICO: medio AMBIENTE: pineta ad alto fusto (pino marittimo) nella prima parte sino alla deviazione per il sentiero verso La Bramassa; successivamente distesa di macchia mediterranea bassa (lentisco, cisto, palma nana). ANDAMENTO: in leggera salita nella parte iniziale dello sterrato principale attraverso la pineta sino all’imboccatura del sentiero conducente alla Bramassa, poi declinante in discesa sino alla costa.

16 2° TRATTO DA LA BRAMASSA A CALA BRANCACCIA (kayak-snorkeling-camminata)
LUNGHEZZA: 1 km DURATA: circa 1 ora spostamento kayak DIFFICOLTA’: bassa AMBIENTE COSTIERO: costa bassa prevalentemente rocciosa costituita da calacari, arenarie e conglomerati, alternati a blocchi e ciotoli, interrotta dal susseguirsi di piccole insenataure ed anfratti anche con ampi lembi sabbiosi e spiaggette. AMBIENTE TERRESTRE: fascia costiera caratterizzata da macchia mediterranea bassa (lentisco, palma nana, cisto); fascia superiore costituita da alta pineta (pino marittimo) e rado sottobosco a macchia bassa

17 SOSTA-VISITA A CALA BRANCACCIA
VISITA FORTINI MILITARI: presenza, sulla linea di costa de La Bramassa, di n. 2 fortini militari in cemento armato (cosiddetti “Bunker”) destinati a postazioni di mitraglieria anti-area durante la II Guerra Mondiale ( ), di cui quello situato in corrispondenza dell’ imbocco alla Cala Brancaccia, si presenta in stato di ottima conservazione e ben apprezzabile alla visita esterna, soprattutto in riferimento alla retrostante suggestiva trincea militare, integra e interamente percorribile, attraversando altri ambienti ad uso militare;


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