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“Io canto Reggio, l'estrema città dell'Italia marina che si abbevera sempre all'onda di Trinacria” (Ibico)

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Presentazione sul tema: "“Io canto Reggio, l'estrema città dell'Italia marina che si abbevera sempre all'onda di Trinacria” (Ibico)"— Transcript della presentazione:

1 “Io canto Reggio, l'estrema città dell'Italia marina che si abbevera sempre all'onda di Trinacria” (Ibico)

2 Reggio Calabria E Dintorni

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4 Il lungomare nei periodi estivi

5

6 Veduta del lungomare

7 “Il più bel chilometro d’Italia” (G.D’Annunzio)

8 L’arena dello stretto e il Cippo Marmoreo monumento a Vittorio Emanuele III

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10 Il lido comunale

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17 Fuochi d’artificio durante le feste patronali di settembre

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19 Villa Genoese Zerbi

20 I Bronzi di Riace

21 Le mura greche

22 Il Castello Aragonese

23 L’interno del teatro Cilea

24 Il Duomo

25 Piazza Italia e il Palazzo della Provincia

26 Corso Garibaldi

27 Veduta da Matiniti

28 Reggio al tramonto e l’Etna

29 L’Etna innevata vista dall’arena dello stretto

30 La spiaggia Calypso a Bocale II

31

32 La spiaggia alla sorgente

33

34 La spiaggia di Riace e il faro di Capo d’Armi

35

36 Saline Joniche

37 Pentidattilo

38 Panorama da San Niceto (Motta S.Giovanni)

39 Gambarie d’Aspromonte

40

41

42 Le torri Enel (I Piloni) di Santa Trada (RC) e Torre Faro (ME)

43 Il Castello Ruffo di Scilla

44 Chianalea di Scilla

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46 Chianalea di notte

47 Il Pilone di Torre Faro (ME) visto da Matiniti

48 Barca per la pesca del pesce spada (spadara) nel porticciolo di Chianalea di Scilla

49 Lo stretto di Messina visto da Santa Trada

50 Lo stretto di Messina

51 “Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni
“Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni. Ululano ancora le Nereidi obliate in questo mare, e in questo cielo spesso ondeggiano pensili le città morte. Questo è un luogo sacro, dove le onde greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, immagine di grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie. È un luogo sacro questo. Tra Scilla e Messina, in fondo al mare, sotto il cobalto azzurrissimo, sotto i metalli scintillanti dell'aurora, sotto le porpore iridescenti dell'occaso, è appiattata, dicono, la morte; non quella, per dir così, che coglie dalle piante umane ora il fiore ora il frutto, lasciando i rami liberi di fiorire ancora e di fruttare; ma quella che secca le piante stesse; non quella che pota, ma quella che sradica; non quella che lascia dietro sé lacrime, ma quella cui segue l'oblio. Tale potenza nascosta donde s'irradia la rovina e lo stritolio, ha annullato qui tanta storia, tanta bellezza, tanta grandezza. Ma ne è rimasta come l'orma nel cielo, come l'eco nel mare. Qui dove è quasi distrutta la storia, resta la poesia” (Giovanni Pascoli)

52 Vanessa Carlton – A 1000 miles
Testo e grafica D. D’Andrea A. Casciano Musica Vanessa Carlton – A 1000 miles Raccolta Foto personali o rintracciabili sul web

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