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L’Istruzione Raffaele Lagravinese. Argomenti trattati Il Sistema d’istruzione italiano. Confronto Internazionale Il Sistema d’istruzione nelle regioni.

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Presentazione sul tema: "L’Istruzione Raffaele Lagravinese. Argomenti trattati Il Sistema d’istruzione italiano. Confronto Internazionale Il Sistema d’istruzione nelle regioni."— Transcript della presentazione:

1 L’Istruzione Raffaele Lagravinese

2 Argomenti trattati Il Sistema d’istruzione italiano. Confronto Internazionale Il Sistema d’istruzione nelle regioni italiane.

3 La spesa per istruzione La spesa in istruzione e formazione – misurata in rapporto al prodotto interno lordo – rappresenta uno degli indicatori chiave per valutare le policy attuate in materia di crescita e valorizzazione del capitale umano. L’indicatore consente di quantificare, a livello nazionale e internazionale, quanto i paesi spendono per migliorare le strutture e incentivare insegnanti e studenti a partecipare ai percorsi formativi. In Italia l’incidenza della spesa pubblica in istruzione e formazione sul prodotto interno lordo è pari al 4,8 per cento (anno 2014).

4 Spesa per istruzione % sul PIL

5 Giovani Neet di 15-29 anni per sesso nei paesi Ue Anno 2011 (valori percentuali) Eurostat 2013

6 Livelli di Istruzione e Mercato del lavoro

7 Test Pisa 2012 nei Paesi OCSE

8 Spesa per Istruzione e risultati PISA Lagravinese, 2015. Rapporto Fondazione Brodolini

9 Formazione Permanente L’aggiornamento delle competenze individuali durante tutto l’arco della vita rappresenta un requisito essenziale per restare integrati nel mercato del lavoro e costituisce anche un elemento chiave nella lotta contro l’esclusione sociale. La Strategia di Lisbona aveva posto, tra i cinque benchmark da raggiungere entro il 2010 nel campo dell’istruzione e della formazione, quello di una quota di adulti impegnati in attività formative pari al 12,5 per cento. Negli anni più recenti l’Italia non manifesta significativi progressi in questo ambito.

10 Popolazione in età 25-64 anni che partecipa all'apprendimento permanente per sesso nei paesi Ue Anno 2011 (valori percentuali) Eurostat 2013

11 Federalismo e Istruzione Competenze esclusive dello Stato L'art. 117 della Costituzione attribuisce allo Stato la competenza legislativa esclusiva per quanto riguarda le norme generali dell'istruzione e la determinazione dei livelli essenziali di prestazione che devono essere assicurati dalle Regioni nel settore assegnato alla loro competenza esclusiva, quello della istruzione e formazione professionale; fanno eccezione le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano, che hanno un maggior grado di autonomia. Competenze esclusive delle Regioni L'art. 117 della Costituzione attribuisce alle Regioni la competenza legislativa esclusiva sul sistema di istruzione e formazione professionale, nel rispetto dei livelli essenziali di prestazione, stabiliti dallo Stato, e fatti salvi i compiti di raccordo con l'Unione europea (il recepimento delle direttive avviene con legge nazionale). I livelli essenziali di prestazione che le Regioni devono garantire comprendono il rispetto degli standard formativi minimi (durata dei corsi, validità nazionale delle certificazioni, rispetto dei criteri nazionali di accreditamento dei soggetti che erogano i corsi). Competenze concorrenti tra Stato e Regioni In materia di istruzione scolastica lo Stato e le Regioni hanno competenza legislativa concorrente: lo Stato stabilisce i principi generali (durata e tipologia dei corsi, esami e certificazioni, valore legale dei titoli, obiettivi di apprendimento, crediti), le Regioni l'organizzazione sul territorio.

12 Spesa nelle regioni italiane

13 Spesa pubblica per consumi finali per l'istruzione e la formazione per regione Anno 2011 (in percentuale del Pil) Istat 2015

14 Tasso di abbandono scolastico Istat 2015

15 Giovani Neet di 15-29 anni per regione Anno 2012 (valori percentuali) Istat 2015

16 Risultati test Pisa 2012

17 L’importanza delle variabili sociale Il divario nei risultati, nettamente migliori al nord, sembra ricalcare esattamente il divario socio- economico presente tra i due contesti territoriali, in termini di reddito, di occupazione, di stock di risorse educative e infrastrutturali a disposizione delle famiglie che da sempre, purtroppo, contribuiscono a fare dell’Italia un paese fortemente duale. Molti di questi elementi sono tenuti debitamente in conto nelle analisi Pisa attraverso l’indice di Status socio-economico e culturale (Escs) in grado di misurare l’incidenza delle risorse materiali e culturali a disposizione delle famiglie e i loro effetti sulle scelte formative e sul profitto scolastico dei figli. Più è alto il valore dell’indice Escs, più è alto lo status socio-economico dello studente. Tale indice infatti analizza la professione dei genitori, le risorse economiche a disposizione, il grado di istruzione dei genitori, il possesso o meno di alcuni beni in casa importanti per favorire l’apprendimento scolastico. Questa relazione è utilizzata come una misura capace di catturare l’equità nella distribuzione delle opportunità formative. l’Ocse definisce “equo un sistema scolastico nel quale il successo dello studente è sostanzialmente indipendente dal contesto socio-economico della propria famiglia e da quello che caratterizza gli studenti che frequentano la stessa scuola.


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