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A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti.

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Presentazione sul tema: "A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti."— Transcript della presentazione:

1 A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti. Come trattarli come intervenire. "Il disagio scolastico: una proposta di intervento per operare nella complessità Relatrice: Dr.ssa Elisabetta Papucci

2 Che cosa vuol dire insegnare oggi nella scuola? L' intervento di formazione/consulenza che presenterò parte da questa domanda e si propone di: offrire stimoli e spunti per comprendere e riflettere su ciò che comporta, da un punto di vista emotivo-affettivo, insegnare e apprendere. offrire stimoli e spunti per capire più a fondo quello che succede nella scuola e per essere più consapevoli delle problematiche e delle dinamiche quotidiane del lavoro educativo- formativo.

3 famiglia bambino/a momento storico formazionecolleghi quadro teorico dirigente leggi

4 Linsegnante in relazione con: - i bambini e le bambine - le famiglie - i colleghi - i superiori - il territorio

5 Gli insegnanti guardano la realtà e si misurano con essa ogni giorno nella pratica educativa con i loro alunni. La ricerca mette in luce la realtà osservata dai docenti e sposta lattenzione sul comportamento dei bambini cercando di darne un senso ed un significato.

6 Il coinvolgimento della Scuola come contesto che ospita la Ricerca ha messo in una relazione a doppia entrata la Scuola e la Ricerca. I temi della Ricerca: le relazioni tra pari; intelligenza e relazioni tra pari; amicizia ed adattamento scolastico; il piacere di andare a scuola; supporto genitoriale e successo scolastico; indicatori del disagio scolastico ecc.

7 Ai bisogni professionali degli insegnanti si è risposto con un percorso di Formazione/Aggiornamento/Consulenza coordinato e gestito da esperti del settore in collaborazioni con i docenti responsabili del progetto ( referenti e/o funzioni strumentali) ed i team docenti interessati.

8 Quali gli obiettivi? Recuperare il valore ed il significato delle azioni degli insegnanti ed evidenziare il profondo significato che la scuola assume come contesto educativo, nella vita di ogni individuo e, nello specifico, nel processo di istruzione. Attrezzare gli insegnanti per affrontare i comportamenti di disagio a scuola, con strumenti teorici ed educativi, in due diversi momenti formativi.

9 1 ° momento:percorso teorico Nuovi orientamenti in psicologia dello sviluppo: approccio multidimensionale e probabilistico. La relazione adulto/bambino: descrizione e significato nello sviluppo ( caratteristiche del temperamento e stili educativi). Le relazioni tra bambini: genesi, sviluppo e significato. La ricerca scientifica. Scheda di presentazione del soggetto Scheda per la stesura del progetto 2° momento: percorso esperenziale-educativo Consulenze con il team docente del soggetto/i interessati e/o del gruppo classe

10 Il risultato condiviso della formazione è stato la consapevolezza che prima dellagire occorre unattenta analisi della situazione attraverso una raccolta sistematica di informazioni ( questionari, osservazioni descrittive, scale di adattamento scolastico ecc.) e la riflessione sulle informazioni (incontri di confronto, gruppi di supervisione tra team di insegnanti e docenti esperti).

11 Per lintervento educativo è necessario conoscere: le caratteristiche del soggetto; il suo rapporto con il contesto classe: a. la relazione con i pari b. le relazioni con linsegnante le metodologie di intervento

12 Progetto Rilevazione degli alunni in situazione di disagio Raccolta delle informazioni ed analisi dei dati Predisposizione di percorsi di intervento e recupero Monitoraggio e Verifica degli interventi attivati

13 L'intervento Caso singolo Gruppo classe Lavoro solo con i docenti: 3 incontri di consulenza della durata di un ora e mezzo ciascuno con tutti i docenti del team; Lavoro con i docenti in consulenza, osservazione dei bambini in classe, colloqui con i genitori e/o assemblee di classe Lavoro con i docenti in consulenza, osservazione dei bambini in classe, colloqui con i genitori e/o assemblee di classe, rapporti con altri professionisti privati o del territorio

14 Durante la consulenza Ascolto e contenimento del disagio dei docenti L'osservazione dei bambini come modalità per comprendere e dare significato ai periodi sensibili dello sviluppo, ai loro silenzi, ai comportamenti. Riflessioni sulla relazione del bambino con la famiglia, con l'insegnante, con i pari, la partecipazione indipendente,la partecipazione cooperativa. La progettazione condivisa nel team per pensare ad: uno spazio accogliente, un tempo disteso articolato per densità di impegno,un'alternanza delle diverse modalità conoscitive. La necessità di riunirsi periodicamente serve a costituire una mente di gruppo

15 L'intervento dell'esperto Tiene conto delle risorse umane e finanziarie Rileva il focus del problema. Offre proposte. Apre la discussione. Sostiene il pensiero per una Scuola generosa (Obholzer, 2012) che vive insieme alla famiglia l'esperienza dei bambini e dei ragazzi, perché non si tratta di sola collaborazione ma di fare un percorso insieme.

16 Screening alunni di 5 anni della Scuola dellInfanzia con prove relative a: alcuni aspetti della competenza sociale; abilità cognitive; atteggiamento verso la scuola Progetto di Continuità Educativa come prevenzione primaria delle difficoltà di comportamento e di apprendimento

17 Leducatore non è colui che dà cose nel senso di immettere nellaltro un sapere o di dargli delle risposte precostituite o direttive del comportamento, bensì quello di assisterlo nella crescita e nel lavoro conoscitivo, aiutandolo ad affrontare gli ostacoli interni ed esterni che questo lavoro comporta (W.R Bion, 1970)

18 da un articolo del prof. Giancarlo Cerini ( La vita scolastica, n°2 ottobre 2013, Giunti scuola)...Tutti abbiamo bisogno di ritrovare i nostri tempi, le nostre attitudini, i nostri appigli per riuscire al meglio. Dunque quella S sta per Speciale ma una speciale normalitàche ci interpella tutti.

19 E questo che la volpe spiega al Piccolo Principe:... Ecco il mio segreto. E molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisible agli occhi. Antoine de Saint-Exupery


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