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L’ALBERO CHE DICEVA SEMPRE DI NO

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Presentazione sul tema: "L’ALBERO CHE DICEVA SEMPRE DI NO"— Transcript della presentazione:

1 L’ALBERO CHE DICEVA SEMPRE DI NO
Obiettivo intermedio: (a cosa serve?) Scoprire il valore dell’amicizia Contenuto: (perché?) È bello stare con i compagni click sul bottone verde per ascoltare la sigla invece per vedere per la storia, fa click sul pulsante avanti elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

2 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Si tratta di un racconto che illustra il valore dell’ AMICIZIA e dello stare insieme: non si può vivere da soli, perché la solitudine è come una malattia che consuma a poco a poco (come le térmiti per l’albero). elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

3 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Però l’amicizia richiede l’altruismo: non si può ESSERE amici e AVERE amici se non si è disponibili ad accogliere gli altri e ad accettarli. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

4 Buona visione e buon lavoro.
Ricostruisci, sul quaderno, alla fine del racconto, la storia dell’ albero. Poi colora e chiedi all’insegnante se ti fa imparare il canto «Viva la gente ! » Buona visione e buon lavoro. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

5 Questa è la storia dell’albero che diceva sempre di no!
Nel mezzo di un fitto bosco, viveva un grande albero. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

6 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Egli sapeva di essere rigoglioso e forte, anzi, credeva di essere l’albero più importante della foresta. Così… elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

7 come mi sento bene oggi: sono l’albero più forte del bosco!
elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

8 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Un giorno, due scoiattoli andavano in cerca di una casa, quando videro l’albero dall’aspetto così maestoso. Si avvicinarono, ma con loro grande sorpresa… elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

9 Vorremmo fare di te la nostra casa.
Voi, laggiù!!! Cosa siete venuti a fare qui? Vorremmo fare di te la nostra casa. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

10 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Penso proprio di no! –Rispose l’albero- Io non voglio essere disturbato da nessuno! elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

11 I complimenti non mi commuovono. E quando dico NO, è NO!!!
Oh! Non impedircelo! Noi ci comporteremo da scoiattoli ben educati. E poi le tue foglie verdi e splendenti e i tuoi rami forti, sarebbero una casa ideale! I complimenti non mi commuovono. E quando dico NO, è NO!!!

12 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Così, scoraggiati da una risposta così scortese, gli scoiattoli se ne andarono, certi di non trovare mai più una casa così bella. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

13 Cominciò a sbadigliare, poi si appisolò.
Dopo aver mandato via gli scoiattoli, l’albero pensava di stare in pace. Cominciò a sbadigliare, poi si appisolò. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

14 Ahum, che sonno…

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16 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Ma poco lontano, un orsacchiotto si era messo a guardarlo con aria curiosa. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

17 Perbacco, che albero splendido
Perbacco, che albero splendido! Voglio dargli un’occhiata da vicino, mentre dorme.

18 Proprio ora me ne hai ficcata una nell’occhio!
mi pare che che tu abbia le unghie piuttosto appuntite, mio caro orsacchiotto! Proprio ora me ne hai ficcata una nell’occhio! elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

19 Mi dispiace tanto.Volevo solo sapere se negli incavi dei tuoi rami ci sono le api. Quando penso alle api e al miele… non bado più a quello che faccio!

20 Quello che è certo è che tu hai dimenticato le buone maniere
Quello che è certo è che tu hai dimenticato le buone maniere. Non ricordo di averti invitato a salire sui miei rami. Io non ho miele da nessuna parte.

21 Stava cercando di andarsene, quando…
L’orsacchiotto era ben convinto che l’albero aveva detto il vero! In lui non c’era neanche un pizzico di dolcezza! Stava cercando di andarsene, quando… elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

22 Se non scendi immediatamente, ti butto giù io!
elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

23 Finalmente, lo scorse ai suoi piedi…
Così dicendo, cominciò a scrollare i rami e a scuotere il tronco fino a che l’orsacchiotto non cadde giù. Finalmente, lo scorse ai suoi piedi… elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

24 Bene, amico orsacchiotto, come vedi, quando dico no, è NO!
Ohi! Ohi!

25 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Tutto indolenzito, l’orsacchiotto se ne andò, ma non sapeva spiegarsi come mai l’albero fosse così orgoglioso. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

26 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
L’orsacchiotto si era appena allontanato, quando arrivò un passero che andò a posarsi proprio sul naso dell’albero. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

27 ciao

28 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Con grande sorpresa, il passerotto vide due grandi occhi che lo stavano fissando severi elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

29 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
ehm elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

30 Con te sul mio naso, amico uccello, io non posso respirare!

31 Il passerotto, anche se stanco, lo guardò con aria stupìta.
Non ho mai saputo di essere così pesante, signor albero elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

32 E volò via in un batter d’occhio.
Da quel giorno sembrò che tutti gli animali del bosco si fossero passati una parola d’ordine: lasciare solo l’albero che diceva sempre di NO. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

33 Addio, albero cattivo!

34 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Per lungo tempo, infatti, l’albero fu lasciato completamente solo e non sentì nessun rumore e non vide nessun animale intorno a sé. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

35 finalmente in pace!

36 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Un giorno, all’improvviso, l’albero sentì uno strano prurito al naso. Un insetto, mai visto prima, gli camminava su e giù per il lungo naso. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

37 sento uno strano prurito…

38 Ehi!!! Si può sapere chi sei?
Non sono sola… e nessuno mai vuole sapere chi siamo…

39 Tutti cercano di cacciarci via, ma non è così facile come si pensa!
Noi siamo della famiglia delle térmiti!

40 scròllati pure quanto vuoi! Noi resteremo qui!
Ebbene, signore térmiti, se osate continuare a camminare su di me, sarò costretto a scrollarvi via! scròllati pure quanto vuoi! Noi resteremo qui!

41 La corteccia si screpolò in varie parti…
Allora l’albero raccolse dentro di sé tutte le sue forze per fare lo scrollone più potente che avesse mai fatto. La terrà tremò. La corteccia si screpolò in varie parti… elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

42 L’albero si agitò così tanto da sembrare moltiplicarsi all’infinito.
Ma neppure una térmite cadde per terra! elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

43 Per la prima volta l’albero si sentì incapace.
Per la prima volta non gli riuscì di imporre la sua volontà. Le térmiti erano più forti di lui! elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

44 Aiutooo! Aiutooo! Aiutooo! Aiutooo! Aiutooo!

45 Allora cominciò a piangere.
Se le vedeva dappertutto mentre scavavano dei grossi buchi nei suoi rami. Si rese conto che tra poco, lui, l’albero più bello e forte del bosco, sarebbe caduto in rovina! Allora cominciò a piangere. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

46 Oh! Se qualcuno mi aiutasse!
Ohi! Ohi! Cosa farò?

47 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Ma ecco che da una siepe sbucò fuori un orsacchiotto; lo stesso che un giorno era stato trattato male dall’albero. Se ne ricordava molto bene, ma si avvicinò ugualmente all’albero per vedere cosa gli fosse capitato. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

48 ma… cosa succede?

49 temo proprio che non sarò più l’albero di prima: ho le térmiti!

50 È un problema serio! Io non so proprio cosa fare per aiutarti, ma ho un amico che non mi dice mai di no quando ho bisogno di lui. Vado a chiamarlo.

51 Signor Gufo, sei in casa?

52 Sì, sono quassù… Questo sole così forte mi acceca e non riesco a vederti bene!
Dimmi, ti ascolto.

53 Conosci l’albero che è in mezzo alla foresta?

54 Sì se tu intendi parlare di quello che dice sempre di no.

55 Proprio quello; ora è in difficoltà.
Puoi venire?

56 Certamente!

57 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Quando il gufo seppe che l’albero aveva le termiti, disse all’orsacchiotto che non c’era un minuto da perdere. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

58 Và a chiamare la famiglia del signor Picchio e tornate presto.

59 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Anche la famiglia del Picchio conosceva bene l’albero che diceva sempre di no. Tempo addietro era stata cacciata via dall’albero in malo modo, ma non appena seppe della cosa, si mise subito in volo. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

60 arrivo subito, amici!

61 Presto, seguitemi!

62 Ben presto la foresta risuonò dei tic – tac dei loro laboriosi becchi.
I picchi sapevano molto bene quello che era necessario fare per allontanare le térmiti e si misero subito all’opera. Ben presto la foresta risuonò dei tic – tac dei loro laboriosi becchi. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

63 tic! tic! tac! tac! tic! tac! tac! tic!

64 Guarda come scappano via!

65 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
L’albero cominciò subito a sentirsi così bene da non crederlo egli stesso. Quasi quasi non sentiva neppure il saluto amichevole dell’orsacchiotto che se ne stava andando. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

66 Orsacchiotto, aspetta, per favore, aspetta!
Torna indietro che voglio dire un bel grazie a te e a tutti voi.

67 Se siete d’accordo, voglio essere il vostro amico.
Non voglio più essere l’albero che dice sempre di no.

68 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
Da quel giorno, ogni tanto l’orsacchiotto ritorna dall’albero, sicuro che gli permetterà di cercare del miele tra i suoi rami. Molti animali lo hanno scelto come loro casa e stanno bene tra i suoi rami. elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001

69 evviva! Che bello avere tanti amici!

70 elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001
F I N E elaborazione elettronica di Gabriele Magistrelli ©settembre 2001


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