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H2O06. Pregiudizi sull'acqua da bere Come consumatori siamo spesso incoerenti, disposti a pagare una fortuna acque povere in sali minerali, buone al.

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3 Pregiudizi sull'acqua da bere Come consumatori siamo spesso incoerenti, disposti a pagare una fortuna acque povere in sali minerali, buone al più per la caldaia di un ferro da stiro o la batteria dell’auto piuttosto che per dissetare un essere umano! Non bastasse, accettiamo quegli stessi sali minerali sotto forma di costosissimi e banalissimi integratori alimentari o di beveroni “energetici” dai colori psichedelici spacciati per pozioni magiche; così che questi benedetti sali minerali, se sono presenti disciolti in acqua da bere sono il diavolo, mentre sotto forma di integratori pagati profumatamente, assumono proprietà ultraterrene.

4 Potenza dei consigli sugli acquisti!!! Spesso i consumatori sono portati a consumare acqua imbottigliata senza averne una reale esigenza, spesso per disinformazione, il che origina infondati pregiudizi nei confronti dell'acqua fornita dalla rete idrica. Alcune organizzazioni indipendenti, vicine ai diritti dei consumatori, hanno dimostrato l’irragionevolezza di certe radicate convinzioni.

5 DI RUBINETTO O MINERALE? Dopo anni in cui le bottiglie di acqua minerale l'hanno fatta da padrona sulle tavole degli italiani, la situazione sembra essere giunta a un punto di svolta. Gli ultimi dati, riferiti al 2004, hanno rivelato una diminuzione del 8,1% del consumo di acqua minerale e del 9,7% nella produzione (periodo gennaio- agosto). Secondo altre rilevazioni, nel 2004 tre italiani su cento hanno abbandonato l'acqua minerale in bottiglia e sono passati a quella del rubinetto.

6 I fattori principali di questa scelta sembrano due: economico e salutare. L'acqua in bottiglia, infatti, costa dalle 300 alle 600 (alcuni parlano di 1.000) volte più dell'acqua di rubinetto. Mentre sta finalmente tramontando il falso mito che l'acqua minerale faccia meglio e sia più controllata dell'acqua di rubinetto. Basti pensare che gli acquedotti devono rispettare in tutto 200 parametri di sicurezza e qualità dell'acqua, mentre il settore minerale solo 48.

7 DI RUBINETTO O MINERALE? Nonostante tutto rimaniamo fra i maggiori consumatori di acqua in bottiglia non solo a livello europeo ma addirittura a quello mondiale. In una classifica pubblicata da Greenplanet il primato del maggior consumo d'acqua imbottigliata è detenuto dagli Stati Uniti, seguiti da Messico e Italia. Acquistiamo più acqua minerale dei cinesi, dei francesi, dei tedeschi e degli spagnoli. Quanto al consumo di acqua minerale in litri pro capite, gli italiani detengono il record con 203 litri per abitante all'anno.

8 “ L'acqua in bottiglia non è poi così cara”? Il costo oscilla tra i 20 e oltre i 50 centesimi al litro. A cui bisognerebbe aggiungere il costo di smaltimento come rifiuto (o di riciclaggio) delle bottiglie. Un prezzo tutto sommato simile a quello della lattina, al netto delle tasse. Mentre per l'acqua dell'acquedotto si paga meno di un euro al metro cubo, cioè per mille litri. In questo inclusa anche la tariffa comunale per la depurazione. Insomma, mille volte di meno. Forse è per questo che non l'apprezziamo.

9 L’acqua potabile distribuita può essere bevuta da tutti con tranquillità, oltre che essere utilizzata per gli scopi igienico-alimentari. In genere è un'acqua equilibrata dal punto di vista minerale, con un buon contenuto di sostanze essenziali allo sviluppo e alla crescita dell'organismo (calcio, magnesio, sodio, potassio, fluoro). Le caratteristiche proprie dell'acqua potabile distribuita sono riportate nelle etichette di qualità media per ciascun Comune.

10 ACQUE IDONEE AL CONSUMO UMANO È questa la categoria cui appartiene l’acqua potabile che fuoriesce dai rubinetti delle nostre case. Secondo la definizione del Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, sono “acque destinate al consumo umano”, a prescindere dalla loro origine, le acque trattate o non trattate destinate ad uso potabile, o alla preparazione di cibi e bevande, o ad altri usi domestici. Esse possono essere fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori. Rientrano in questa categoria anche le acque utilizzate dalle imprese alimentari per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano.

11 REQUISITI Il D.Lgs. 31/2001, modificato dal D.Lgs. 27/2002, impone che queste acque siano salubri e pulite, non contaminate da microrganismi e parassiti, né da sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un pericolo per la salute umana.

12 Il giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano spetta all’azienda U.S.L. territorialmente competente.

13 Il consumatore ha il diritto di sapere cosa esce dal rubinetto, come e quando si controlla e di vedere i risultati dei controlli effettuati. Per questo si può rivolgere al Gestore dell'acquedotto, al proprio Comune e sicuramente all'Azienda Sanitaria Locale che, nell'ambito del Dipartimento di Prevenzione, ha in organico personale specializzato che effettua vigilanza e controllo sulle acque potabili nel territorio di competenza.

14 L' 85% dell'acqua che fuoriesce dai rubinetti di casa proviene da falde profonde e sorgenti pure. Ma non è solo questo fatto a renderla sicura: il decreto legislativo n.31 del 2001 non solo prevede una riduzione delle concentrazioni delle sostanze nocive presenti nell'acqua, ma assicura anche la qualità dell'acqua del rubinetto. Questo significa che gli acquedotti hanno l'obbligo di fornire acqua sicura al rubinetto di casa, cioè che risponda a tutti i parametri previsti. Se non è in regola, scattano sanzioni anche per l'amministratore di condominio che può essere obbligato a rifare le vecchie tubature. Prima, invece, gli acquedotti garantivano il loro prodotto solo all'origine: durante il viaggio verso le case dei cittadini la qualità dell'acqua poteva peggiorare (a causa delle tubature troppo vecchie che rilasciavano sostanze tossiche). ACQUA POTABILE SOTTO INDAGINE

15 LA QUALITA’ DELL’ACQUA DI LODI L’acqua destinata al consumo umano del territorio del Comune di Lodi viene prelevata da 20 pozzi profondi tra 50 e 150 metri dislocati in quattro zone (V.le Dante, Faustina, Riolo, S. Grato) e poi immessa in un’unica rete di distribuzione. La profondità del prelievo e la natura del territorio permettono di distribuire un’acqua con discrete caratteristiche microbiologiche (non si rende infatti necessario un vero e proprio trattamento di disinfezione) e chimico-fisiche, eccezion fatta per la presenza di Ferro e Manganese. Questi metalli di origine naturale, pur non essendo tossici, sono noti per conferire all’acqua caratteristiche (colore, odore e sapore) sgradevoli all’utenza. Dei 20 pozzi sopracitati 12 (siti in località V.le Dante, Faustina e Riolo) presentano concentrazioni di Ferro e Manganese superiori ai Valori di Parametro indicati dalla normativa di riferimento (DL 31/01- parte C allegato 1). Conseguentemente, prima dell’immissione in rete, per l’acqua emunta dai pozzi di V.le Dante, Faustina e Riolo si provvede ad un trattamento di deferrizzazione e demanganizzazione mediante ossidazione con aria e filtrazione su letti di ghiaia e sabbia. Invece, le caratteristiche qualitative dell’acqua emunta in località S. Grato sono tali da non richiedere alcun tipo di trattamento. Per questo Astem, al fine di diminuire la produzione degli altri impianti, intende potenziare l’acquedotto di S. Grato con la trivellazione di nuovi pozzi.

16 AUMENTANO I CONTROLLI L'acqua del rubinetto viene dichiarata potabile dai funzionari del ministero della Salute, solo dopo un'attenta analisi: ogni giorno vengono prelevati dei campioni dagli acquedotti, poi analizzati in laboratorio, per verificare se i parametri sanitari sono rispettati. Per l'acqua in bottiglia, invece, i parametri sanitari richiesti sono circa la metà; inoltre, i controlli non sono stabili, ma periodici, oppure possono essere effettuati in modo casuale o dietro sollecitazione del magistrato. Questo significa che mentre l'acqua "pubblica" deve dimostrare quotidianamente di essere potabile, quella "privata" è potabile “fino a prova contraria”.

17 PRO E CONTRO DELLA NUOVA NORMATIVA Dal 1° gennaio 2004, l'ltalia è tenuta ad applicare la direttiva 40 del 2003 che prevede una maggior trasparenza circa le sostanze presenti nelle acque minerali, che devono essere indicate in etichetta; limiti più severi e più vicini a quelli applicati per l'acqua del rubinetto, per le sostanze considerate indesiderabili. La nuova direttiva, però, non è completamente dalla parte del consumatore: i produttori, infatti, avranno tempo fino al 2008 per adeguarsi ai limiti imposti per il nichel e il boro, due sostanze potenzialmente nocive. Inoltre, la legge ammette un limite di nitrati di 50 microgrammi al litro, anche se l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) consiglia di preferire acque minerali che non superino i 25 microgrammi al litro per gli adulti e i 10 microgrammi al litro per i bambini.

18 DA COSA E’ COMPOSTA L’ACQUA CHE BEVIAMO? La formula chimica dell’acqua è H 2 O, due atomi di idrogeno ed uno di ossigeno, ma come tale l’acqua esiste soltanto in forma distillata. Si avvicinano all’acqua distillata l’acqua piovana, la neve ed il ghiaccio. In natura l’acqua contiene, seppure in piccole tracce, dei minerali importanti per la nostra salute: si tratta di sali e oligoelementi sciolti durante i passaggi attraverso il suolo o il lungo percorso di ruscelli rocciosi.

19 IL CALCIO Il calcio è uno degli elementi più comuni sulla superficie del nostro pianeta. E’ indispensabile nel nostro organismo per la costruzione di denti e ossatura, per la corretta coagulazione del sangue e per il buon funzionamento del sistema nervoso. Ioni calcio sono presenti in quasi tutte le acque sorgive e potabili e non sono noti effetti dannosi sulla salute causati dalle cosiddette “acque dure”, cioè particolarmente ricche di calcio e magnesio.

20 IL CALCIO Un eccesso di calcio può comunque alterare il sapore dell’acqua o causare problemi di incrostazioni in tubature o elettrodomestici. Se si utilizzano apparecchiature per la riduzione del contenuto di ioni calcio o magnesio disciolti nell’acqua (addolcitori) è importante che il contenuto di calcio non scenda al di sotto di 60 mg/l. L’OMS raccomanda un’assunzione quotidiana di calcio di circa 700 mg. Il consumo di acque carenti di calcio viene considerato un fattore di rischio per i disturbi coronarici.

21 IL MAGNESIO Il magnesio è, oltre al sodio e al calcio, tra i cationi maggiormente presenti nell’acqua potabile. Nell’uomo esso è importante per numerose funzioni metaboliche e per l’attività muscolare e nervosa. Il fabbisogno giornaliero pro-capite è di 150-500 mg.

22 IL SODIO Il fabbisogno giornaliero di cloruro di sodio è di 7-15 g ed il limite di sodio indicato dalla legge per l’acqua potabile è di 20 mg/l. A causa della nostra alimentazione molto ricca di sale sarebbe consigliabile bere acqua il cui valore sodico sia al di sotto di 20 mg/l, soprattutto nel caso di persone ipertese e bambini piccoli. Il consumo di sale nei paesi industrializzati è considerato molto al di sopra dei livelli consigliati (circa 3.9 g al giorno mediamente). Con l’assunzione di 2 litri d’acqua a 20 mg/l si arriva a 40 mg, intorno al 5% del totale assunto. Per ridurre il contenuto di sodio assunto giornalmente sarebbe quindi più sensato intervenire sull’alimentazione.

23 ACQUA E DUREZZA Il calcio è il componente principale della durezza. Disciolto sotto forma di carbonato o bicarbonato, se l’acqua viene riscaldata a temperatura maggiore di 60°C può precipitare, provocando formazione di calcare, che si rende visibile come pellicola polverosa sul pelo dell’acqua o come depositi sulle apparecchiature domestiche. Un eventuale addolcimento dell’acqua, sconsigliato per uso alimentare, può essere previsto solo per gli apparecchi domestici ma, in tal caso, il trattamento deve essere affidato a specialisti che assicurino una corretta manutenzione.

24 ACQUA E DUREZZA La durezza si esprime in gradi francesi (°F): 1°F (grado francese) corrisponde a 10 mg/l di carbonato di calcio. In base alla durezza, le acque si possono dividere in: > 35 acque durissime; > 35 acque durissime; 22 - 35 acque dure; 22 - 35 acque dure; 15 - 22 acque medio dure; 15 - 22 acque medio dure; 7 - 15 acque dolci; 7 - 15 acque dolci; 0 – 7 acque molto dolci. 0 – 7 acque molto dolci.

25 Come faccio a sapere se nella mia acqua di rubinetto c'e' troppo calcare? Lo sappiamo già. Sotto il profilo alimentare la durezza di tutte le acque potabilizzate è idonea per tutti (salvo i casi terapeutici): infatti, per legge esse non superano i 50 gradi francesi, mentre alcune acque minerali possono arrivare anche a 80 F°. Purtroppo bastano anche solo 30 F° per accusare problemi tecnologici a tubazioni, elettrodomestici etc... Pensiamo un po’: se nelle nostre tubazioni mettessimo le acque minerali, sarebbe un vero disastro tecnologico!

26 Regione: Lombardia Provincia: Lodi Comune: Lodi Durezza minima: 18,2 °F Durezza massima: 28,5 °F Durezza media: 28,1 °F LA DUREZZA DELL’ACQUA DI LODI

27 ADDOLCITORI Il tipico impianto di abbattimento della durezza dell'acqua è l'addolcitore, un impianto basato sulla tecnologia delle resine a scambio ionico. Le resine vengono lavate con una soluzione di acqua e sale (cloruro di sodio) e si caricano di ioni sodio. Quando l'acqua potabile contenente il carbonato di calcio viene fatta passare sulle resine avviene lo “scambio ionico”: le resine rilasciano il sodio e prendono il calcio. Nell'acqua potabile in uscita dall'impianto al posto del carbonato di calcio c’è ora carbonato di sodio che, essendo solubile, non si deposita e non forma incrostazioni. Per gli elettrodomestici è l'ideale, ma per l'uomo significa aumentare la quantità di sodio normalmente ingerita con la dieta.

28 ADDOLCITORI

29 DEMINERALIZZATORI Il sistema ad osmosi inversa tende invece a demineralizzare l'acqua, quindi a togliere anche i sali minerali regolamentati dal DPR n. 236, che sono necessari per le acque destinate al consumo umano. I filtri ad osmosi inversa, inoltre, costano molto perché sono basati su una tecnologia sofisticata. E' infatti necessario che l'acqua passata nella membrana osmotica venga miscelata con acqua non trattata al fine di rimineralizzare la stessa acqua trattata. L’acqua da trattare in più necessita anche di un pretrattamento a carboni attivi.

30 “DEPURATORI” L'uso di addolcitori e demineralizzatori è motivato quando l'acqua ha una durezza superiore a 25°F. chi vende questi apparecchi chiamandoli genericamente "depuratori" è un mistificatore, sia perché tale denominazione è proibita dalle norme sia perché ogni congegno assolve semplicemente ad una o più funzioni specifiche, ma non depura certo l'acqua “da tutto”!

31 Decreto Ministeriale nr. 443 del 21 Dicembre 1990 Art. 4 - Condizioni di carattere speciale1. Addolcitori a scambio ionico. Per detti addolcitori debbono venire osservate le ulteriori seguenti condizioni: a) le apparecchiature devono essere dotate di un dispositivo per la rigenerazione automatica, che deve venire effettuata almeno ogni quattro giorni; b) le apparecchiature devono essere dotate di un sistema automatico di autodisinfezione durante la rigenerazione; in difetto, le apparecchiature devono essere dotate di un idoneo sistema di post-disinfezione continua; c) qualora per i sistemi di autodisinfezione o di post- disinfezione siano previste modalità diverse dall'impiego del cloro o di suoi composti (nonché dell'impiego di lampade a raggi U.V., limitatamente alla post-disinfezione), dette modalità dovranno essere approvate dal Ministero della sanità sulla base della rispondenza al protocollo sperimentale di cui all'allegato I;

32 Decreto Ministeriale nr. 443 del 21 Dicembre 1990 Art. 4 - Condizioni di carattere speciale1. Addolcitori a scambio ionico. (segue) d) le apparecchiature devono essere dotate di un sistema di miscelazione dell'acqua originaria con quella trattata al fine di mantenere la durezza ai punti d'uso nell'ambito di quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 236/1988, ed il contenuto in sodioioni non eccedente complessivamente il limite di 150 mg/l come Na; e) le resine e gli altri scambiatori di ioni devono rispondere alle prescrizioni previste per i tipi utilizzati nel campo alimentare.

33 DETERMINAZIONE DELLA DUREZZA TOTALE

34 . Con il termine “durezza” di un’acqua si identifica la caratteristica connessa alla limitata capacità dell’acqua a sciogliere saponi sodici e potassici quando siano presenti ioni bivalenti alcalino-terrosi (Ca2+ e Mg2+) che determinano la precipitazione dei saponi stessi sotto forma dei corrispondenti sali di calcio e magnesio. Si distinguono diverse tipologie di durezza:

35 ‘’ Durezza temporanea ‘’ ‘’ Durezza temporanea ‘’ E ’ il contenuto salino attribuibile ai sali di calcio e magnesio sotto forma di bicarbonati. Questi, quando sottoposti a riscaldamento, all ’ ebollizione precipitano come carbonati a seguito della perdita dell ’ anidride carbonica (CO 2 ) presente nel campione.

36 ‘’ Durezza permanente ‘’ E’ il contenuto salino di un’acqua in ioni calcio e magnesio che non hanno subito trasformazioni a seguito del processo di ebollizione, in quanto derivanti dalla ionizzazione o dalla dissociazione dei corrispondenti cloruri, nitrati, solfati, ecc.

37 ‘’ Durezza totale ‘’ E’ il contenuto in ioni calcio e magnesio espresso come carbonato di calcio (CaCO3), che corrisponde alla somma della durezza permanente e della durezza temporanea. Viene determinata sull’acqua prima di essere sottoposta a trattamento termico.

38 ABBIAMO ANALIZZATO SOTTO IL PROFILO DELLA DUREZZA ALCUNI CAMPIONI DI ACQUA DI RUBINETTO PROVENIENTE DA POZZI DIVERSI DEL LODIGIANO E ALCUNI CAMPIONI DI ACQUA ADDOLCITA MEDIANTE APPLICAZIONE DI “ADDOLCITORI ” AI RUBINETTI O ALLE CONDUTTURE DELL’ACQUA DOMESTICA

39 METODO TITRIMETRICO ALL’ EDTA

40 VETRERIA Buretta da 50 ml 1 Becher da 250 ml 1 Becher da 250 ml 1 Cilindro da 100 ml 1 REAGENTI Soluzione titolante di EDTA 0,01 M, preparata sciogliendo 3,7224 g di reagenti in un matraccio da 1000 ml e portando a volume con acqua distillata INDICATORE: nero eriocromo T Soluzione TAMPONE a pH 10

41 METODO TITRIMETRICO ALL’ EDTA

42 Calcolo della durezza in gradi francesi (°F) Molarità = n° moli/Volume ( l ) n°moli CaCO 3 = Molarità x Volume ( l ) massa CaCO 3 = n° moli x MMR CaCO 3 massa CaCO 3 : 0.100 l ( H 2 O titolata) = °F : 100 l H 2 O MMR = Massa Molare Relativa (del CaCO 3 = 100,09) MMR = Massa Molare Relativa (del CaCO 3 = 100,09) °F = gradi francesi

43 I RISULTATI: ALCUNE DUREZZE A CONFRONTO NEL LODIGIANO

44 Le caratteristiche chimico- fisiche dell’acqua distribuita a LODI mettono in evidenza un’acqua classificabile come medio minerale con valori entro i limiti della normativa vigente (DL 31/01)

45 E SOPRATTUTTO …..

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47 L'uomo che vive in città (...) ha preso l'abitudine di aprire il rubinetto e servirsi di quanta acqua vuole, senza essere consapevole del miracolo che sta dietro a questo elementare gesto…

48 Un miracolo è una sorgente d'acqua che zampilla tra le pietre, l'acqua che sgorga dalla terra, ai piedi di una montagna, un ghiacciaio che si scioglie e nutre il fiume, una pioggia che cade al momento giusto, un bicchiere d'acqua posato sulla tavola, o un'acqua che lava il corpo e rinfresca lo spirito, ecco dove sta il miracolo…

49 Dalla semplicità del mondo e dai suoi elementi nascono le gioie più grandi e i valori essenziali. (T. Ben Jelloun)

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51 ITIS “A. VOLTA” LODI a.s. 2005/06 Classe 2^ STC


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