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per garantire il benessere degli studenti e degli operatori

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Presentazione sul tema: "per garantire il benessere degli studenti e degli operatori"— Transcript della presentazione:

1 per garantire il benessere degli studenti e degli operatori
Dipartimento di prevenzione Salute e Sicurezza degli Studenti e del Personale nelle Scuole Secondarie di II grado della provincia di Trieste Principali caratteristiche strutturali, di sicurezza ed igienico sanitarie delle scuole secondarie per garantire il benessere degli studenti e degli operatori Trieste, 3 dicembre 2012 Tecnico della Prevenzione Mauro PRIMOSSI

2 Struttura Salubrità Sicurezza Manutenzione
Pagina descrittiva Manutenzione OMS Carta di Ottawa 1986 2

3 Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975
Struttura La norma di riferimento nazionale per l’edilizia scolastica, e quindi anche per le scuole superiori di secondo grado, è il: Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 “Norme tecniche aggiornate relative alla edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”. Il campo di applicazione di tale decreto va dalle scuole dell’infanzia agli istituti superiori Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 3

4 Struttura Il D.M. analizza tutti gli aspetti delle strutture scolastiche compresi quelli relazionali e sociali, la possibilità di collegamenti con altre strutture ed altri servizi della comunità. Nella parte introduttiva prescrive che le strutture scolastiche debbano essere localizzate e dimensionate già in sede di formazione dei piani urbanistici e/o regolatori. Fa riferimento alle condizioni sociali, ecologiche, alla salubrità dell’area, al sviluppo demografico, al collegamento con altri istituti scolastici e ai servizi sociali, alla possibilità di raggiungere in tempi ragionevoli la scuola a piedi o con i mezzi pubblici, anche in funzione dell’età degli studenti. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 4

5 Struttura Nello specifico per quanto riguarda le condizioni ambientali e la salubrità della zona, indica come le scuole debbano essere ubicate: in località aperta, possibilmente alberata e ricca di verde, che consenta il massimo soleggiamento … lontana da depositi e da scoli di materie di rifiuto, da acque stagnanti, da strade di grande traffico … da industrie rumorose e dalle quali provengano esalazioni moleste e nocive … in località non esposta a venti fastidiosi e non situata sottovento a zone da cui possano provenire esalazioni o fumi nocivi o sgradevoli Vediamo quindi che il legislatore, già nella parte iniziale, la localizzazione, si preoccupa di garantire particolari condizioni di salubrità Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 5

6 Struttura Prevede il corretto dimensionamento della scuola in ragione della tipologia della stessa (età degli studenti e/o bambini), dei servizi e delle attrezzature necessari ad un processo educativo efficiente ecc. Per quanto sopra: scuola dell’infanzia - non inferiore alle 3 sezioni e non superiore alle 9 sezioni scuola elementare (primaria di 1° grado) - non inferiore alle 5 classi e non superiore alle 25 classi scuola media (primaria di 2° grado) - non inferiore alle 6 classi e non superiore alle 24 classi scuola superiore (secondaria di 2° grado) - non inferiore alle 10 cassi e non superiore alle 60 classi Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 6

7 Struttura L’area di sedime della costruzione
deve essere generalmente di forma regolamentare e possibilmente pianeggiante … non deve insistere su terreni umidi … non ricadere in zone franose o potenzialmente tali deve avere accessi comodi ed ampi … deve consentire l’arretramento dell’ingresso principale rispetto al filo stradale … sufficiente sicurezza all’uscita degli alunni non deve avere accessi diretti da strade statali e provinciali l’area non coperta dall’edificio o edifici deve essere alberata, sistemata a verde ed attrezzata per consentire anche all’aperto le attività educative e ginnico sportive Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 7

8 Struttura In relazione al tipo di scuola, e quindi in relazione all’età degli alunni e al numero di classi, la morfologia dell’ edificio deve essere concepita come un organismo architettonico omogeneo, ma anche flessibile, per adattarsi facilmente ad eventuali successive modifiche in relazione al continuo aggiornarsi e trasformarsi dei metodi didattici ed ai progetti pedagogici. La progettazione deve tenere in considerazione la facile fruizione da parte degli allievi, attraverso gli spazi per la distribuzione orizzontale e verticale, di tutti gli ambienti della scuola, nelle loro interazioni e articolazioni, nonché raggiungere le zone all’aperto. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 8

9 Struttura La progettazione del plesso scolastico in riferimento al suo sviluppo in verticale dovrà principalmente tenete conto dell’età degli allievi che lo frequenteranno, pertanto: - scuola dell’infanzia - piano terra - scuola elementare e media (primaria di 1° e 2° grado) - uno o due piani scuola superiore (secondaria di 2° grado) - normalmente non più di tre piani E’ consentito ubicare ai piani seminterrati solamente locali di deposito o altri locali accessori Non sono considerati piani seminterrati quelli la cui metà del perimetro di base sia completamente fuori terra Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 9

10 CATEGORIE DI ATTIVITA’
Struttura CATEGORIE DI ATTIVITA’ Attività didattiche aule normali, aule speciali, laboratori Attività collettive biblioteca, attività integrative e parascolastiche, mensa Attività complementari servizi igienici, atrio, percorsi interni, uffici, ecc. Attività sportive palestra, spogliatoi, servizi depositi Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 10

11 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI RELATIVI ALL’UNITA’ PEDAGOGICA
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI RELATIVI ALL’UNITA’ PEDAGOGICA La classe costituisce il raggruppamento convenzionale per ogni tipo di scuola ad eccezione di quella materna. Ne consegue che l’aula destinata ad ospitare la classe deve essere concepita in funzione del tipo di scuola. L’aula deve consentire lo svolgersi delle materie di programma, accogliere nel suo ambito tutti gli arredi e attrezzature necessarie, essere flessibile e facilmente trasformabile (aula speciale), integrata spazialmente nella struttura scolastica e quindi con gli altri ambienti della scuola. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 11

12 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI RELATIVI ALL’INSEGNAMENTO SPECIALIZZATO
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI RELATIVI ALL’INSEGNAMENTO SPECIALIZZATO L’aula ad uso speciale deve ospitare attività didattiche ben caratterizzate, consentire lo svolgersi delle materie di programma, accogliere nel suo ambito gli arredi e le attrezzature specifiche necessarie, banconi attrezzati, banchi da lavoro Essere corredata di locali e spazi accessori necessari per lo svolgimento dei programmi di insegnamento, essere dotata dei necessari impianti, possibilmente flessibili ed amovibili, di adduzione e scarico di gas, energia elettrica ed acqua Avere cappe aspiranti ed aspirazioni localizzate qualora le attività effettuate lo richiedano Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 12

13 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI RELATIVI A LABORATORI ED OFFICINE
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI RELATIVI A LABORATORI ED OFFICINE I laboratori e le officine, oltrechè possedere le caratteristiche delle aule già in precedenza descritte, dovranno essere progettate in funzione degli usi specifici del caso, con una maggior attenzione alle caratteristiche di carico dei solai e delle strutture portanti, per la presenza di macchinari o arredi particolarmente pesanti nonché ingombranti. In tali ambienti si dovrà porre particolare attenzione alla sicurezza sia degli studenti che dei docenti, in considerazione del fatto che anche gli studenti vengono identificati dalle vigenti norme in materia di sicurezza sul lavoro quali LAVORATORI a tutti gli effetti con tutto ciò che ne segue Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 13

14 Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI RELATIVI ALLA COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE E ATTIVITA’ PARASCOLASTICHE E INTEGRATIVE Rientrano in tali spazi le aule polivalenti, l’auditorium, l’aula magna, sono spazi che devono garantire la sicurezza, la massima flessibilità, essere dotati di ambienti di servizio necessari al loro funzionamento (cabina di proiezione, depositi ecc.), essere dotati di almeno un nucleo di servizi igienici ed avere un comodo accesso anche dall’esterno della scuola per facilitarne l’uso da parte della comunità locale. Rientrano in tali spazi anche la biblioteca e gli altri locali ad essa collegati, opportunamente arredati che devono permettere la consultazione il deposito e la classificazione dei volumi conservati Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 14

15 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER L’EDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER L’EDUCAZIONE FISICA E SPORTIVA Rientra in tali spazi la palestra, questa deve essere dimensionate ed arredata in base alla tipologia della scuola ed alle dimensioni della stessa. La superficie minima per una palestra è di mq mentre quella massima è di mq. 600. Deve essere opportunamente corredata di servizi igienici e spogliatoi con docce per gli allievi e per i docenti, depositi per riporre le attrezzature. Possibilmente dotata di un ulteriore accesso indipendente per consentire l’eventuale utilizzo da parte delle comunità in orario extra scolastico Rientrano in tali spazi anche le eventuali aree di gioco e attività ginnica all’aperto Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 15

16 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER L’AMMINISTRAZIONE
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER L’AMMINISTRAZIONE Rientra in tali spazi il nucleo per la direzione e l’amministrazione della scuola, possibilmente ubicato al piano terra, che normalmente comprende: ufficio del preside o direttore didattico uno o più locali per la segreteria e l’archivio sala insegnanti servizi igienici ed eventuale spogliatoio per la presidenza e gli insegnanti Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 16

17 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER LA DISTRIBUZIONE
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER LA DISTRIBUZIONE In ogni tipo di scuola gli spazi per la distribuzione dovranno assumere la funzione sia di collegamento tra tutti gli spazi che di tessuto connettivo e interattivo, visivo e spaziale di tutto l’organismo architettonico. Devono consentire nelle varie articolazioni, rapporti di scambio non formalizzati tra tutti i fruitori della scuola. Li possiamo suddividere in: distribuzione verticale distribuzione orizzontale Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 17

18 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER LA DISTRIBUZIONE
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER LA DISTRIBUZIONE La distribuzione verticale in edifici a più piani dovrà essere assicurata da almeno una scala normale e da una scala di sicurezza, anche esterna Le scale devono: essere in numero tale da non servire più di 10 aule per piano avere larghezza della rampa non inferiore a m. 1.20 avere ripiani di larghezza e profondità consona avere gradini di forma rettangolare con alzata non superiore a cm. 16 e pedata non inferiore a cm. 30 essere dotate di ogni accorgimento al fine di evitare incidenti Deve in ogni caso essere presente un ascensore idoneo per disabili od altro sistema di abbattimento delle barriere in conformità al D.M. 236/89 Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 18

19 CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER LA DISTRIBUZIONE
Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER LA DISTRIBUZIONE La distribuzione orizzontale negli edifici scolastici dovrà essere assicurata da corridoi, disimpegni ed atri di adeguate dimensioni in rapporto ai flussi di transito previsti I corridoi devono: avere larghezza non inferiore a m qualora utilizzati dagli studenti avere larghezza non inferiore a m qualora utilizzati dagli studenti e sia previsto il posizionamento di arredi o armadietti lungo gli stessi essere dotati di ogni accorgimento al fine di evitare incidenti Devono in ogni caso assicurare la percorrenza alle persone disabili in conformità al D.M. 236/89 Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 19

20 Struttura CARATTERISTICHE DEGLI SPAZI PER I SERVIZI IGIENICO SNITARI E PER GLI SPOGLIATOI I servizi igienici, dimensionati in ragione di uno per classe, devono essere dotati di antibagno completo di lavabi, ed essere areati naturalmente o mediante impianto di aspirazione forzata. Devono inoltre essere: divisi per sesso edilmente separati dall’antibagno protetti dai raggi solari e devono garantire la privacy avere porte apribili verso l’esterno con serratura di sicurezza avere impianti con sistema di cacciata d’acqua avere colonne di scarico opportunamente dimensionate, dotate di sfiato al tetto essere piastrellati fino ad un altezza di 2.00 m. Deve essere presente un servizio igienico idoneo per disabili ad ogni piano D.M. 236/89 Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 20

21 Struttura Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 21

22 Struttura Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 22

23 Struttura Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 23

24 CONDIZIONI DI ABITABILITA’
Struttura CONDIZIONI DI ABITABILITA’ “Ogni edificio scolastico nel suo complesso ed in ogni suo spazio o locale deve essere tale da offrire a coloro che lo occupano condizioni di abitabilità soddisfacenti per tutto il periodo di durata ed uso ...” condizioni acustiche condizioni dell’illuminazione e del colore condizioni termoigrometriche e purezza dell’aria condizioni di sicurezza condizioni d’uso dei mezzi elementari o complessi condizioni di conservazione Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 24

25 CONDIZIONI DI ABITABILITA’
Struttura CONDIZIONI DI ABITABILITA’ Prescrizioni relative alla tenuta d’aria La chiusura esterna considerata nel suo insieme (pareti, infissi, giunti, ecc.) deve assicurare una tenuta … praticamente “stagna” Prescrizioni relative alla tenuta all’acqua Le chiusure esterne verticali ed orizzontali considerate nel loro complesso (pareti, infissi, giunti, ecc.) deve assicurare l’impossibilità di infiltrazioni di acqua di pioggia … Prescrizioni termoigrometriche Gli impianti di riscaldamento devono garantire nella stagione invernale una temperatura di 20°C + o – 2°C Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 25

26 CONDIZIONI DI SICUREZZA
Struttura CONDIZIONI DI SICUREZZA Le condizioni di sicurezza riguardano principalmente: la stabilità degli edifici la sicurezza degli impianti la difesa dagli agenti atmosferici la difesa dai fulmini la difesa dagli incendi la difesa microbiologica Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 26

27 CONDIZIONI DI SICUREZZA
Struttura CONDIZIONI DI SICUREZZA Per quanto concerne la stabilità dovrà essere osservato quanto segue: nella redazione del progetto e dei calcoli di dimensionamento delle strutture, eseguita secondo i principi della scienza delle costruzioni, e nell'esecuzione dei lavori ci si dovrà attenere rigorosamente a tutte le norme generali e locali vigenti. i solai, qualunque sia il tipo adottato, dovranno avere un grado di rigidezza tale da evitare inconvenienti di qualsiasi genere (deformazioni delle strutture, distacchi da altri elementi della costruzione, fessurazione dei pavimenti, ecc.). Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 27

28 CONDIZIONI DI SICUREZZA
Struttura CONDIZIONI DI SICUREZZA i sovraccarichi accidentali da adottare sui solai e coperture sono i seguenti: coperture impraticabili Kg/m2 laboratori con attrezzatura leggera Kg/m2 laboratori con attrezzatura pesante Kg/m2 palestre Kg/m2 scale e terrazze praticabili Kg/m2 tutti gli altri locali Kg/m2 Particolare cura dovrà porsi nei calcoli ove i solai sono destinati a ricevere macchinari e quindi con la presenza di carichi concentrati e nei calcoli delle azioni derivanti da vento e neve, tenendo conto delle condizioni locali di clima e di disposizione, Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 28

29 CONDIZIONI DI SICUREZZA
Struttura CONDIZIONI DI SICUREZZA Tutti gli impianti, comprese le relative forniture di apparecchi, dovranno essere tali da non causare danni diretti o indiretti alle persone che li usano. Dovranno essere osservate tutte le norme vigenti in materia di: prevenzione infortuni e sicurezza sul lavoro prevenzione incedi Le sorgenti luminose d'illuminazione artificiale poste in laboratori, officine, palestre, ecc., dovranno essere opportunamente protette dai pericoli derivanti da urti, vibrazioni, vapori, esalazioni corrosive, ecc. Nella progettazione e nella esecuzione di opere relative ad ambienti ove si svolgono attività di movimento saranno da evitarsi le cause di possibili infortuni degli alunni. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 29

30 Struttura CONDIZIONI D’USO
Le condizioni di abitabilità debbono essere raggiunte e conservate, compatibilmente con le esigenze da assolvere, con manovre semplici per il funzionamento di apparecchi, per la apertura o chiusura di finestre, per l'inclusione o l'esclusione di impianti e di sistemi di ventilazione, ecc.. All'atto della consegna dell'edificio l'Ente che ha provveduto alla costruzione dovrà fornire alla scuola una particolareggiata descrizione sulla gestione degli impianti, sui livelli di agibilità, sul tipo e complessità delle manovre e sull'uso dei mezzi elementari o complessi Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 30

31 Struttura Oltre il D.M. 18 dicembre 1975 sono poi da tenere in considerazione, sempre per la parte strutturale e se presenti, i regolamenti locali specifici, quali: Regolamento Edilizio Comunale Regolamento di Igiene Regolamento di Igiene del Suolo e dell’Abitato Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 31

32 DOCUMENTAZIONE INDISPENSABILE
Struttura DOCUMENTAZIONE INDISPENSABILE Fondamentale la presenza di: Certificato di agibilità o/e collaudo Certificato di prevenzione incendi (CPI) Dichiarazioni di conformità o di rispondenza impianti elettrici Libretti e Verbali di verifica iniziale e periodica per gli impianti di sollevamento: ascensori, montacarichi, sollevatori Libretti, dichiarazioni di conformità e Verbali di verifica per gli impianti termici Eventuali altre certificazioni riguardanti altri impianti presenti Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 32

33 CONSIDERAZIONE A MARGINE
Struttura CONSIDERAZIONE A MARGINE Molte delle attuali strutture scolastiche della provincia di Trieste , non nascono da una progettazione specifica per tale fine ma dalla modifica o ristrutturazione di ambienti e spazi originariamente destinati ad uso residenziale od altri usi Questo aspetto, non trascurabile, comporta varie difficoltà per l’adeguamento delle strutture alle norme specifiche, quali il D.M. 18 dicembre 1975 e D.M. 236/89 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, adattabilità e la visitabilità … ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche Comporta anche una maggior difficoltà nell’organizzazione generale degli spazi al fine di una migliore razionalizzazione delle attività scolastiche da svolgere. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 33

34 Salubrità La salubrità di una STRUTTURA SCOLASTICA come peraltro di un qualsiasi altro edificio è rappresentata da idonee condizioni di: - isolamento - illuminazione - ventilazione - microclima - protezione contro il rumore Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 34

35 Salubrità DIFESA DALL’UMIDITÀ
isolamento e sopraelevazione rispetto al terreno sistemato esterno: il pavimento interno deve avere una quota superiore di almeno 15 cm. rispetto a quella del terreno sistemato, il quale deve essere impermeabilizzato per una larghezza di almeno 80 cm. inoltre sotto il solaio dei “vani utili“ dovrà essere presente una cassa d’aria (vuoto sanitario) di spessore maggiore o uguale a 20 cm. dovranno essere inoltre adottati sistemi di isolamento delle murature al fine di evitare fenomeni di risalita dell’umidità per capillarità Sarebbe inoltre opportuno dotare la struttura di idonee intercapedini esterne lungo le murature perimetrali Come indicato anche dal D.M. non sono ammessi vani utili nei piani interrati o seminterrati Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 35

36 Salubrità ILLUMINAZIONE E VENTILAZIONE
Tutti i “vani utili” in questo caso: aule, aule speciali, uffici, palestre, laboratori, mense, sevizi igienici, ecc. devono essere dotati di adeguata ventilazione ed illuminazione naturale tale illuminazione e ventilazione deve essere garantita da superfici finestrate apribili e trasparenti pari ad almeno 1/8 della superficie in pianta dei locali, in alternativa si faccia riferimento a quanto disposto dal D.M. di riferimento Le superfici finestrate devono possedere sistemi di apertura facilmente fruibili e che non rappresentino pericolo per chi li aziona In deroga a quanto sopra i servizi igienici ed i loro disobblighi possono essere dotati di impianti di aspirazione forzata che garantiscano un ricambio minimo di 5 volumi/ora, con canna di esalazione al tetto Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 36

37 Salubrità ALTEZZE DEI VANI
Anche l’altezza dei vani rappresenta una caratteristica di salubrità, in quanto è un fattore che insieme alla superficie in pianta, origina la volumetria degli ambienti. per le aule, laboratori e simili l’altezza minima come riportato in tabella del D.M. è di m. 3.00 per i passaggi, percorsi, corridoi e servizi igienici l’altezza minima è di m. 2.40 per gli uffici ed altri ambienti ad uso direzionale l’altezza minima è di m. 2.50 Per gli altri ambienti specifici si faccia riferimento alla tabella del D.M. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 37

38 Salubrità CARATTERISTICHE TERMOIGROMETRICHE
Tutti i vani devono essere opportunamente riscaldati nella stagione invernale, la temperatura ottimale a cui tendere sono i fatidici 20°C indicati dal D.M. Nei periodi estivi per evitare l’eccessivo innalzamento della temperatura, non essendo presente in alcun istituto un impianto di climatizzazione o trattamento dell’aria, si può contare solamente sulle superfici finestrate e sui sistemi oscuranti. Lo stesso discorso vale per il tenore di umidità che potrebbe essere modificabile solamente mediante appositi impianti Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 38

39 Salubrità INFILTRAZIONI E SPANDIMENTI
Quello delle infiltrazioni è un grosso problema in parecchie strutture scolastiche, particolarmente frequente in strutture che presentano “coperture piane”, a volte generato da una non corretta esecuzione delle impermeabilizzazioni in fase costruttiva, o per lo più generato dalla vetustà o dalla mancata manutenzione dell’edificio Infiltrazioni possono generarsi anche dai serramenti esterni, dai giunti di dilatazione dai discendenti delle gronde ecc. Vi sono poi gli spandimenti originati dai servizi igienici, dagli impianti idrici o termici In ogni caso rappresentano un grosso problema igienico sanitario aumentando l’umidità, favorendo il proliferare di muffe e funghi, ed esponendo studenti e professori a rischi sanitari Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 39

40 Sicurezza Legata in buona parte ad una corretta manutenzione della struttura e degli impianti ad essa asserviti, nonché al rispetto delle norme antinfortunistiche (D.Leg.vo 81/08), deve essere correlata a dei comportamenti corretti sia degli studenti che del personale docente e degli operatori Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 40

41 Sicurezza ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE
Un’illuminazione sufficiente è fondamentale per raggiungere buoni livelli di acuità visiva, di sicurezza e di accuratezza nel compiere gli spostamenti e le varie attività all’interno dell’istituto (dai 100 ai 300 lux). L’intensità di illuminazione necessaria varia in rapporto a diversi fattori, i bambini e gli adolescenti ne richiedono meno degli anziani, “zone delicate o particolarmente pericolose” richiedono un’ illuminazione più intensa. Una corretta illuminazione deve evitare i fenomeni di abbagliamento ed essere il più possibile omogenea, in modo da non creare zone d’ombra in particolare nelle aree di collegamento, quali corridoi, scale ecc. o ove presenti dei salti di livello del pavimento, come piccoli gradini non evidenziati da differenze di colore o di materiale. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 41

42 Non bisogna mai effettuare spostamenti in assenza di illuminazione
Sicurezza ILLUMINAZIONE NATURALE ED ARTIFICIALE È da preferire l’illuminazione naturale ogni qual volta le condizioni interne ed esterne all’edificio lo consentono, non solo per motivi economici, ma soprattutto per motivi psicologici, per il senso di libertà e di contatto con il mondo esterno che tale tipo di illuminazione determina. L’illuminazione naturale è rapportata alle dimensioni delle finestre, alla superficie ed all’altezza dei vani, all’esposizione dell’edificio, all’altezza dell’architrave delle finestre ed alla distanza da edifici attigui o altri ostacoli. Nelle strutture è indispensabile ed obbligatorio provvedere ad un impianto di luci di emergenza. Non bisogna mai effettuare spostamenti in assenza di illuminazione Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 42

43 Sicurezza PAVIMENTI Le caratteristiche del pavimento rappresentano una delle principali causa di caduta. Sono pericolosi i pavimenti molto lucidi di marmo o granito, trattati con cere e sostanze che ne aumentano la scivolosità. Il rischio può aumentare in particolari situazioni quali la presenza di acqua o vapor acqueo che si può verificare in ambienti umidi quali il bagno o anche in altri ambienti in caso di ribaltamento accidentale di liquidi o altro. I pavimenti devono essere sempre continui, senza sconnessioni in modo da evitare la possibilità di inciampo; soprattutto quelli in legno, magari antichi, tendono a sollevarsi oppure formano dei distacchi tra i singoli elementi per cui necessitano di una costante manutenzione. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 43

44 Sicurezza PAVIMENTI Va segnalata mediante apposita cartellonistica l’effettuazione di pulizie con liquidi detergenti che rendono il pavimento scivoloso. I pavimenti esterni di terrazzi, balconi, giardini, esposti agli agenti atmosferici, umidità, pioggia, neve, ecc., devono assicurare un maggior coefficiente di attrito rispetto a quelli interni e possedere caratteristiche di antigelività per non incorrere in rotture e distacchi che li renderebbero sconnessi e pericolosi; per tale motivo anche l’ ancoraggio al sottostante massetto deve avvenire utilizzando prodotti antigelivi. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 44

45 Sicurezza SCALE La sicurezza delle scale fisse dipende dalle loro caratteristiche costruttive e geometriche. Devono presentare andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo con pendenza limitata e costante; una pendenza attorno ai 30° rappresenta la situazione ideale. La pendenza deriva dal rapporto alzata/pedata del gradino; l’alzata non deve essere eccessiva onde evitare che la scala sia troppo ripida, la pedata deve essere sufficientemente profonda onde assicurare il corretto posizionamento del piede. Il rapporto ideale tra alzata e pedata è dato da 2 x alzata + 1 pedata = 62-64cm, naturalmente prevedendo una pedata sufficientemente profonda e quindi non meno di cm. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 45

46 Sicurezza SCALE Un tanto consente di percorrere la scala in sicurezza sia in discesa che in salita in assenza di sforzo eccessivo. Anche l’interruzione della rampa con un pianerottolo contribuisce a diminuire la fatica della salita soprattutto per persone anziane o con difficoltà deambulatorie. I gradini devono essere a pianta preferibilmente rettangolare, in materiale non scivoloso e con profilo continuo a spigoli arrotondati. Il Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno stabilisce la larghezza minima delle scale distinguendo in: scale che costituiscono parte comune o siano di uso pubblico 120 cm. scale che non costituiscono parte comune o non sono di uso pubblico, quali quelle a servizio di un'unica unità abitativa (interne ed esterne) 80 cm. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 46

47 Sicurezza SCALE Le scale devono essere dotate di adeguata protezione verso il vuoto e di corrimano posto ad altezza pari a cm. Il corrimano deve essere prolungato per almeno 30 cm oltre il primo e l’ultimo gradino, deve essere di facile presa, avere preferibilmente un diametro di 4 cm, essere realizzato in materiale resistente senza asperità che possano causare ferite, ed essere distante almeno 4 cm da eventuali pareti o ringhiere. Possibilmente istallato su ambedue i lati. Le scale devono essere sempre ben illuminate sia con luce naturale che con adeguato impianto di illuminazione artificiale e mai percorse al buio; la sorgente luminosa, naturale o artificiale, deve essere posta, ove possibile, lateralmente in modo da evitare fenomeni di abbagliamento. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 47

48 Sicurezza SCALE In caso di illuminazione artificiale temporizzata, il tempo deve essere calcolato in modo da garantire con ampio margine il percorso di tutta la scala anche da parte di persone con tempi di percorrenza lenti derivanti da minori abilità. E’ opportuno che gli interruttori di comando dell’illuminazione artificiale siano posti sia all’inizio che alla fine della rampa scale e siano ben evidenziati e riconoscibili. Particolarmente rischioso è l’utilizzo di scale con gradini a pianta diversa da quella rettangolare ad esempio triangolare ( piè d’oca) o trapezoidale; la parte più interna dei gradini di questo formato rappresenta una situazione di pericolo perché viene impedito un corretto appoggio del piede con conseguente possibilità di caduta, soprattutto in discesa. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 48

49 Sicurezza SCALE In corrispondenza dei pianerottoli e anche sui singoli gradini va evitata la presenza di oggetti ingombranti quali fioriere, piante ornamentali, mobilio ecc. in quanto riducono lo spazio calpestabile e rappresentano possibilità d’inciampo e conseguente caduta. Va evitata l’applicazione di corsie o tappeti in quanto, se non ben fissati o con discontinuità, rappresentano possibilità di caduta diventando uno strato altamente scivoloso interposto tra suola della scarpa e pavimento. Altrettanto pericolosa è l’evenienza di porte che si aprono direttamente sulle rampe di scale o su pianerottoli senza garantire un sufficiente spazio per il corretto transito. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 49

50 Sicurezza SCALE Va segnalata mediante apposita cartellonistica soprattutto nelle parti comuni l’effettuazione di pulizie con liquidi detergenti che rendono il pavimento scivoloso. Singoli gradini che interrompono un percorso piano devono essere adeguatamente segnalati mediante fasce di materiale diverso o di diverso colore oppure con adeguata segnaletica. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 50

51 Sicurezza PARAPETTI E RINGHIERE
In corrispondenza di salti di quota, rampe di scale, terrazze, pianerottoli prospettanti verso il vuoto devono essere posti parapetti e ringhiere che impediscano la caduta di altezza regolamentare. I materiali utilizzati devono essere in grado di resistere ad una forza composta dalla massa di una persona o più persone più l’energia del corpo in movimento. I materiali in cui possono essere realizzati sono svariati: muratura, ferro, legno, vetro, ecc., purché rispondenti alle caratteristiche di resistenza di cui sopra. Devono avere un’altezza minima di m 1.00 ed essere inattraversabili da una sfera di 10 cm; la ringhiera deve essere preferibilmente composta da elementi verticali. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 51

52 Sicurezza PARAPETTI E RINGHIERE
In corrispondenza di parapetti e ringhiere va evitato il posizionamento di arredo, fioriere ecc. che ne riducano l’altezza effettiva dal pavimento e Nel caso siano realizzati con tamponatura in vetro quest’ultimo deve essere “di sicurezza” e quindi conforme alle norme UNI EN ISO 12543, UNI EN Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 52

53 Sicurezza PORTE E FINESTRE
Le porte e le finestre possono essere, direttamente o indirettamente, causa di infortuni, in relazione a: materiale di cui sono costituiti presenza di spigoli vivi senso e sistema di apertura/chiusura spazi insufficienti per un’apertura/chiusura in sicurezza presenza di superfici vetrate o specchiature sistemi di azionamento, maniglie, pomelli, serrature ecc. Porte finestre con ampia superficie vetrata o porte con parti vetrate, vanno dotate, per la parte bassa vetrata, di pellicole protettive di sicurezza oppure vanno realizzate con vetri “di sicurezza”. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 53

54 Sicurezza PORTE E FINESTRE
Eventuali portefinestre completamente vetrate, quali potrebbero essere quelle di accesso alla struttura o quelle presenti negli atri vanno munite di elementi segnalatori. La presenza di spigoli vivi in particolare dei telai di finestre che si aprono verso l’interno della stanza rappresenta percolo di traumi/ferite per le persone che transitano nei pressi. Le porte rappresentano situazione di pericolo quando, per mancanza di spazio o altri motivi, non sempre razionali, vengono disposte in modo da nascondere ciò che si trova dall’altra parte, ad esempio si aprono direttamente su di una scala oppure in una zona di transito di persone; e quindi molto importante in fase progettuale effettuare uno studio sui “flussi del movimento” all’interno dell’istituto, verificando gli spazi, i sensi di apertura delle porte e i materiali da impiegare Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 54

55 Sicurezza PORTE E FINESTRE
E’ frequente l’accadimento di infortuni in conseguenza della chiusura nella porta o nella finestra di parti del vestiario o delle dita. Le porte scorrevoli devono essere dotate di un sistema di blocco tale da impedire lo schiacciamento delle dita o della mano nel sistema di chiusura. Le maniglie delle porte e delle finestre devono essere di facile presa e manovrabilità, possibilmente del tipo a leva curvate ed arrotondate in maniera tale da evitare traumi e intrappolamento di dita e parti di vestiario. La larghezza minima delle porte di accesso all’edificio ed alle altre unità è di cm 80, mentre quella delle porte interne è di cm 75. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 55

56 Sicurezza ARREDI Gli arredi hanno subito nel corso degli anni una notevole evoluzione sia dal lato costruttivo che di “design”; nascono come elementi “mobili” La loro disposizione nei diversi ambienti deve essere il più possibile razionale in modo da garantire la sicurezza delle operazioni per le quali sono stati concepiti ed evitare che possano rappresentare impedimento al transito, in particolare per i soggetti con difficoltà di movimento che spesso, sono costretti ad utilizzare degli ausili. E’ importante che i mobili siano stabili; per arredi particolarmente alti vanno previsti opportuni ancoraggi alle pareti medianti viti a pressione o altri sistemi Si potrebbe dire che una struttura con troppi arredi è più pericolosa di una arredata in maniera semplice ed essenziale. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 56

57 Sicurezza ARREDI Ove possibile, va preferito un arredo con disegno lineare, con margini arrotondati, con antine e cassetti dotati di sistemi di blocco di apertura. L’arredo deve essere comunque robusto e durevole nel tempo, in maniera da garantire la sua funzionalità e non rappresentare situazioni di pericolo per chi lo utilizza. E’ da evitare il deposito di materiali od oggetti nelle parti più alte o sopra gli armadi in quanto l’eventuale caduta di tali materiali può essere causa di traumi anche gravi. Il rispetto delle superfici minime così come richiesto dalle normative di riferimento, non garantisce in assoluto degli spazi fruibili. Gli spazi dovrebbero essere sempre sufficientemente ampi, tali da permettere gli spostamenti senza il superamento in “slalom” di ostacoli o dell’ingombro del mobilio Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 57

58 Sicurezza PERCORSI E CORRIDOI
Sono gli spazi che mettono in comunicazione i vari locali della struttura. Devono avere almeno una larghezza di m se utilizzati dagli studenti, in modo da consentire il contemporaneo passaggio di più persone. Liberi da ostacoli in modo da garantire una sicura percorrenza Dotati di eventuali corrimani Devono essere sufficientemente illuminati, senza generare fenomeni di abbagliamento. Se presenti, gli interruttori di accensione e spegnimento delle luci devono essere posti sia all’inizio che alla fine del corridoio, ed in caso di percorsi estremamente lunghi anche lungo lo stesso. Devono essere dotati di luci di emergenza Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 58

59 Sicurezza SERVIZI IGIENICI
Sono i locali destinati all’igiene della persona. Si tratta molto spesso di ambienti di dimensioni ridotte in cui si è costretti a compiere movimenti scomodi e complessi con rischio di cadute e traumi. Il numero dei servizi igienici deve essere rapportato a quello delle classi, facilmente fruibili, con pavimento e pareti rivestite fino ad un altezza di due metri in materiale ceramico o altri materiali impermeabili e facilmente sanabili, dotati di wc e lavabi Dovrà essere presente per ogni piano almeno un servizio igienico idoneo per disabili conforme al D.M. 236/89. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 59

60 Sicurezza SERVIZI IGIENICI
Dovrà essere garantita costantemente un’efficace ventilazione naturale o artificiale in maniera da limitare il tasso di umidità. La pavimentazione dovrà avere caratteristiche “antiscivolo”. Possibilmente tutti i servizi dovrebbero essere facilmente fruibili e quindi sufficientemente ampi e comodi. Dotati di una serratura a pass-partout con senso di apertura della porta verso l’esterno. Se dotati di chiusura a chiave, togliere quest’ultima in maniera da evitare eventuali “chiusure accidentali”. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 60

61 Manutenzione La manutenzione continua della struttura è sicuramente uno dei principali aspetti estrinsechi della prevenzione degli infortuni ed incidenti La manutenzione della struttura in tutti i suoi ambienti è fondamentale ed indispensabile per una corretta conduzione dell’attività scolastica, sia in riferimento agli studenti che agli operatori e ai docenti Contribuisce a garantire la sicurezza all’interno della struttura. Riduce la possibilità di incorrere in incidenti ed infortuni, Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 61

62 Manutenzione Quindi fondamentale è verificare in tutti gli ambienti lo stato di manutenzione di: pavimenti si devono presentare contigui, non scivolosi, senza rotture, distacchi o avvallamenti pareti e soffitti non devono presentare fenditure, crepe ecc., che potrebbero essere indice di possibili distacchi di intonaco controsoffitti devono essere strutturalmente ben ancorati e senza parti mancanti corpi riscaldanti dell’impianto termico porte devono essere funzionali, ben ancorate alla “cassa”, consentire l’apertura e la chiusura in sicurezza, non presentare rotture, avere maniglie comode e sicure le finestre o portefinestre devono essere funzionali, ben ancorate, consentire l’apertura e la chiusura in sicurezza, non presentare rotture, con superfici vetrate ben ancorate ed integre, avere maniglie o sistemi di apertura comodi e sicuri Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 62

63 Manutenzione Arredi sedie, banchi, armadi, scaffalature, ecc. devono essere solidi funzionali, consentire l’apertura e la chiusura di ante e cassetti in sicurezza, non presentare rotture, avere superfici impermeabili e facilmente lavabili tende ed oscuranti devono essere ben ancorate/i e consentire un facile utilizzo Servizi igienici piastrellature contigue senza distacchi o rotture sanitari integri ben ancorati e funzionanti maniglioni conformi e ben ancorati aspirazione forzata funzionante non rumorosa e pulita rubinetteria idonea e correttamente funzionante arredi integri e non intaccati dall’umidità dosatori di sapone e salviettine monouso integri ben ancorati e funzionanti, nonché provvisti del loro contenuto Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 63

64 Manutenzione Impianto elettrico
originariamente in possesso della dichiarazione di conformità in base alla L. 46/90 o di rispondenza in base al D.M. 37/08, deve essere sottoposto alla verifica periodica della misura del valore di messa a terra, mantenuto in efficienza e dotato di impianto di luci di emergenza, materiale marcato CE punti luce devono essere integri protetti e funzionanti prese saldamente ancorate integre e funzionanti chiamate di emergenza integre e funzionanti luci di emergenza saldamente ancorate e funzionanti scatole di derivazione integre e saldamente ancorate aspirazioni forzate correttamente ancorate e funzionanti Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 64

65 Manutenzione Impianto termico
originariamente in possesso della dichiarazione di conformità in base alla L. 46/90 o altra precedente certificazione, se alimentato a gas deve rispondere alle norme UNI-CIG, essere corredato in ogni caso da libretto d’impianto ed essere sottoposto a verifica periodica aperture di aerazione, qualora presenti, devono essere libere senza ostruzioni eventuali tubi di alimentazione del gas devono essere conformi alle norme UNI-CIG e non scaduti o in metallo senza scadenze Eventuali cappa di aspirazione fumi e vapori pulizia filtri ed il camino deve essere periodicamente verificato e pulito Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 65

66 Manutenzione Impianti di sollevamento
devono essere in possesso del libretto di collaudo (se installati prima dell’entrata in vigore del D.P.R. 162/99), e/o relativa documentazione di omologazione/messa in servizio e sottoposti alle verifiche periodiche di legge Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 66

67 Manutenzione Nota dolente in tale materia, soprattutto oggi con i continui tagli al sociale, alla sanità e all’istruzione, è fondamentalmente quello di reperire i fondi per coprire le spese della manutenzione, che come richiamato più volte precedentemente è un dei fattori costituenti della sicurezza negli istituti scolastici. Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 67

68 per ulteriori informazioni o precisazioni:
Tecnico della Prevenzione Mauro Primossi tel Giovanni Alessio tel Pagina descrittiva OMS Carta di Ottawa 1986 68


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