La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Corso di formazione antincendio

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Corso di formazione antincendio"— Transcript della presentazione:

1 Corso di formazione antincendio

2 Corso di formazione antincendio
Perché siamo qui ? D.Lgs. 81/2008 obbligo del D.L. alla prevenzione incendi; D.L. elabora documento valutazione rischi specifici il D.L. individua gli addetti alla gestione delle emergenze; definizione di norme specifiche dell’antincendio e la gestione delle emergenze (D.M. 10/03/98). Corso di formazione antincendio

3 Norme antincendio nei luoghi di lavoro
Attività soggette ai controlli di prevenzione incendi (DM 16/02/82) Esempi: Attività n° 15 – Depositi di liquidi infiammabili e/o combustibili Attività n° 43 – Depositi di materiali combustibili oltre 50 q.li Attività n° 91 – Centrali termiche oltre kcal/h Attività n° 92 – Autorimesse con oltre 9 autoveicoli Attività non soggette ai controlli di prevenzione incendi (DM 10/03/98) Corso di formazione antincendio

4 Sicurezza antincendio e gestione emergenze D.M. 10/03/98
Corso di formazione antincendio

5 Sicurezza antincendio e gestione emergenze D.M. 10/03/98
Gestione emergenza incendio Procedure Piano di evacuazione Individuazione addetti antincendio (Nomina e Lettera di incarico) Formazione addetti antincendio Rischio basso - 4 ore Rischio medio - 8 ore Rischio elevato - 16 ore Corso di formazione antincendio

6 Corso di formazione antincendio
LA COMBUSTIONE Per combustione si intende una reazione chimica fra due sostanze che avviene con un forte sviluppo di calore Corso di formazione antincendio

7 Corso di formazione antincendio
Il triangolo del fuoco Corso di formazione antincendio

8 Corso di formazione antincendio
Combustibili Gli incendi vengono distinti in 5 classi secondo lo stato fisico dei materiali combustibili, con la 6° classe si tiene conto di incendi di natura elettrica SOLIDI Carta, legna, stoffa, plastica, gomma, ecc. A LIQUIDI Alcool,benzine, oli, vernici, resine, ecc. B GASSOSI Metano, GPL, idrogeno, acetilene, butano, ecc. C METALLI Magnesio, titanio, sodio, alluminio ecc. D ELETTRICI Impianti ed attrezzature elettriche sotto tensione. - OLI E GRASSI Oli e grassi vegetali e/o animali F Corso di formazione antincendio

9 Corso di formazione antincendio
Comburente Il comburente è la sostanza che permette al combustibile di bruciare; si tratta generalmente dell’ossigeno contenuto nell’aria allo stato di gas. 02 Molecola di ossigeno L’ossigeno è presente nell’aria nella percentuale del 21% circa. Corso di formazione antincendio

10 Le sorgenti di innesco possono essere suddivise in quattro
categorie: Accensione diretta: quando una fiamma, una scintilla o altro materiale incandescente entra in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno; Accensione indiretta: quando il calore d’innesco avviene nelle forme della convezione, conduzione e irraggiamento termico; Attrito: quando il calore è prodotto dallo sfregamento di due materiali; Autocombustione o riscaldamento spontaneo: quando il calore viene prodotto dallo stesso combustibile Corso di formazione antincendio

11 Parametri della combustione
La combustione è caratterizzata da numerosi parametri fisici e chimici, i principali dei quali sono i seguenti: Temp. di accensione Limiti di infiammabilità Temp. teorica di comb. Temp. di infiammabilità Aria teorica di comb. Potere calorifico INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

12 Temperatura di infiammabilità
Sostanze Temperatura di infiammabilità (C°) Gasolio 65 Acetone - 18 Benzina - 20 Alcool etilico 13 Alcool metilico 11 Toluolo 4 Olio Lubrific. 149 E’ la temperatura minima alla quale i liquidi combustibili emettono vapori infiammabili che possano incendiarsi in caso di innesco. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

13 Limiti di infiammabilità
Sostanze Campo di infiammabilità Limite Infer. Limite Super. Acetone 2,5 13 Ammoniaca 15 18 Benzina 1 6,5 Gasolio 0,6 Idrogeno 4 75,6 Metano 5 Tali limiti individuano il campo di infiammabilità all’interno del quale si ha, in caso di innesco, l’accensione e quindi la propagazione della fiamma nella miscela. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

14 Limiti di esplodibilità: (% in volume)
Sono la più bassa e la più alta concentrazione in volume di vapore della miscela al di sotto o al di sopra della quale non si ha esplosione in presenza di innesco. Aria Pura 100% % Limite Inferiore di esplosività % Limite superiore di Combustibile liquido o solido 100% INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

15 Temperatura di accensione
Sostanze Temperatura di accensione (°C) Valori indicativi Acetone 540 Benzina 250 Gasolio 220 Carta 230 Legno 235 Metano 537 Gomma sintetica 300 E’ la minima temperatura alla quale la miscela combustibile-comburente inizia a bruciare sponta-neamente in modo continuo senza apporto di calore o di energia dall’esterno. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

16 Temperatura di combustione
Sostanze Temperatura di combustione (°C) Valori teorici Metano 2050 Idrogeno 2205 Petrolio 1800 Propano 2230 E’ il più elevato valore di temperatura che è possibile raggiungere nei prodotti di combustione di una sostanza. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

17 Aria teorica di combustione
Sostanze Aria teorica di combustione (Nmc/Kg) Legno 5 Carbone 8 Benzina 12 Alcool etilico 7,5 Polietilene 12,2 Propano 13 Idrogeno 28,5 E’ la quantità di aria necessaria per raggiungere la combustione completa di tutti i materiali combustibili. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

18 Potere calorifico inferiore
Sostanze Potere calorifico inferiore (Mj/Kg) Legno 17 Carbone 30-34 Benzina 42 Alcool etilico 25 Polietilene 35-45 Propano 48 Idrogeno 120 E’ la quantità di calore prodotta dalla combustione completa dell’unità di massa o di volume di una determinata sostanza combustibile. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

19 Corso di formazione antincendio
Stato di aggregazione Lo stato di aggregazione della materia è importante ai fini della combustione di un materiale perché: Un solido o un liquido non brucia mai; Un vapore o un gas brucia rapidamente; Un solido o un liquido per bruciare deve essere prima vaporizzato dal calore. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

20 Dinamica dell’incendio
incompleta Corso di formazione antincendio

21 Effetti dell’incendio sull’uomo
Dalla combustione si liberano generalmente : Gas di combustione (ossido di carbonio,anidride carbonica,idrogeno solforato, anidride solforosa, ecc.); Fiamma; Calore; Fumo; I principali effetti dell’incendio sull’uomo sono: Anossia (a causa della riduzione del tasso di ossigeno nell’aria) Azione tossica dei fiumi; Riduzione della visibilità; Azione termica; Corso di formazione antincendio

22 Effetti dell’incendio sull’uomo
Corso di formazione antincendio

23 Prodotti della combustione
I prodotti della combustione sono suddivisi in quattro categorie: Gas di combustione: prodotti della combustione che rimangono allo stato gassoso anche quando raggiungono raffreddandosi, la temperatura ambiente di riferimento (15 °C). Fiamme: costituite dall’emissione di luce conseguente alla combustione di gas. Fumi: formati da piccolissime particelle solide (aerosol), liquide (nebbie o vapori condensati). Queste particelle sono sostanze incombuste che si formano quando la combustione avviene in carenza di ossigeno. Calore: causa principale della propagazione degli incendi. Realizza l’aumento della temperatura di tutti i materiali e i corpi esposti, provocandone il danneggiamento fino alla distruzione. Corso di formazione antincendio

24 Corso di formazione antincendio
IL FUMO Tra i prodotti della combustione il fumo è sicuramente il più pericoloso. Il fumo si produce essenzialmente perché la combustione avviene in carenza di ossigeno o perché sono presenti forti quantità di umidità nel combustibile che brucia. Il fumo è la causa principale dello scadimento della visibilità, dell’insorgere del panico e dello stato confusionale nelle persone coinvolte nell’incendio. Corso di formazione antincendio

25 Corso di formazione antincendio
IL FUMO Il fumo occulta la segnaletica e ritarda l’uscita del personale aumentando così il rischio di asfissia. Il fumo ostacola le operazioni di salvataggio delle persone, la localizzazione dei focolai, impedendo di fatto l’estinzione dell’incendio. Il fumo è costituito in ogni caso da gas asfissianti e tossici. Corso di formazione antincendio

26 IL FUMO – I GAS DI COMBUSTIONE
Anidride carbonica E’ il gas che si sviluppa maggiormente, non è tossico ma sostituendosi all’ossigeno dell’aria impedisce la normale respirazione determinando l’asfissia CO Ossido di carbonio Deriva dalla combustione incompleta in carenza di ossigeno. E’ inodore e incolore. Sempre presente negli incendi è molto tossico. HCN Acido cianidrico Si forma durante la combustione incompleta di materiali organici contenenti azoto. Caratteristico odore di mandorle amare è molto tossico. HCL Acido Cloridrico Si forma negli incendi in cui vengono coinvolte sostanze clorurate contenute nelle materie plastiche, nei solventi e propellenti. Fortemente irritante, pungente e corrosivo è molto tossico SO2 Anidride solforosa Si forma durante la combustione di sostanze contenenti zolfo. Caratteristico odore sulfureo, irritante, corrosiva è molto tossica. Corso di formazione antincendio

27 Corso di formazione antincendio
IL FUMO Il fumo occulta la segnaletica e ritarda l’uscita del personale aumentando così il rischio di asfissia. Il fumo ostacola le operazioni di salvataggio delle persone, la localizzazione dei focolai, impedendo di fatto l’estinzione dell’incendio. Il fumo è costituito in ogni caso da gas asfissianti e tossici. Corso di formazione antincendio

28 Corso di formazione antincendio
I colori della fiamma Corso di formazione antincendio

29 Misure di prevenzione incendi Cosa non fare !!!
Deposito o manipolazione non idonea di sostanze infiammabili. Accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile che può essere facilmente incendiato (accidentalmente o deliberatamente). Negligenza nell’uso di fiamme libere e di apparecchi generatori di calore. Inadeguata pulizia delle aree di lavoro e scarsa manutenzione delle apparecchiature. Impianti elettrici o utilizzatori difettosi, sovraccaricati e non adeguatamente protetti. Corso di formazione antincendio

30 Misure di prevenzione incendi Cosa non fare !!!
Riparazioni o modifiche di impianti elettrici effettuate da persone non qualificate. Apparecchiature elettriche lasciate sotto tensione anche quando non utilizzate. Utilizzo non corretto di impianti di riscaldamento portatili. Ostruire la ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari, apparecchiature elettriche varie. Fumare in aree ove è proibito, o non usare il posacenere. Negligenze di appaltatori o di addetti alla manutenzione. Corso di formazione antincendio

31 Misure di prevenzione incendi Cosa fare !!!
Progettazione degli impianti elettrici in maniera tale da evitare innesco di incendio (Norme CEI). Collegamento all’impianto di messa a terra di tutte le parti metalliche di silos, serbatoi e tubazioni contenenti o convoglianti sostanze combustibili o infiammabili. Realizzazione di impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (gabbie di Faraday, aste parafulmini, ecc.). Corso di formazione antincendio

32 Misure di prevenzione incendi Cosa fare !!!
Installazione di impianti e dispositivi di rilevazione fumi, fiamme, scintille e gas infiammabili, in grado di inviare tempestivi allarmi e comandare intercettazioni di fluidi pericolosi ed attivazioni di impianti di spegnimento automatici. Installazione di un adeguato numero di estintori portatili e carrellati idonei. Ventilazione naturale o artificiale degli ambienti dove possono accumularsi gas o vapori infiammabili. Corso di formazione antincendio

33 Misure di prevenzione incendi Cosa fare !!!
Installazione di impianti di spegnimento automatici, (impianti sprinkler ad acqua, impianti a CO2, idrocarburi alogenati, schiuma ad alta espansione, ecc.). Realizzazione se necessario di apposita rete idrica antincendio sul perimetro esterno dei fabbricati. Realizzazione di porte, portoni, corridoi, scale, rampe, ecc. adeguate per numero, dimensioni e distribuzione. Installazione di sistemi e dispositivi automatici per l’evacuazione dei fumi e del calore in caso d’incendio. Corso di formazione antincendio

34 Misure di prevenzione incendi Cosa fare !!!
Compartimentazione di reparti “critici” con pareti aventi grado di resistenza al fuoco adeguato. Formazione e addestramento degli addetti alla prevenzione antincendio. Utilizzazione di materiali incombustibili che, pur garantendo analoghi risultati dal punto di vista della funzionalità e del processo produttivo, presentino caratteristiche di incombustibilità. Adozione di pavimenti ed attrezzi antiscintilla (dove necessario). Corso di formazione antincendio

35 Misure di prevenzione incendi
Adozione di adeguata segnaletica di sicurezza, riferita in particolare ai rischi presenti nell’ambiente di lavoro. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

36 Misure di prevenzione incendi
Predisposizione di un adeguato numero di coperte ignifughe per soffocare incendi su indumenti e per essere usate come schermo protettivo tra l’operatore e le fiamme. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

37 Misure di prevenzione incendi
Predisposizione di contenitori di sabbia utile per arginare l’espandersi di liquidi infiammabili. Verifica, obbligatoria, dei mezzi di estinzione almeno una volta ogni 6 mesi. Predisposizione di attrezzature e D.P.I. adegueti a fronteggiare l’emergenza incendio. Corso di formazione antincendio

38 Protezione passiva e attiva
Si ottiene mediante la realizzazione di ambienti di lavoro che tengano conto delle attività lavorative e degli spazi anche ai fini di una rapida evacuazione in caso di emergenza. Si basa sulla progettazione ed esecuzione di opere, strutture o sistemi in grado di resistere all’effetto termico generato dall’incendio. Si determina attraverso l’organizzazione dell’attività lavorativa con la riduzione dei materiali in lavorazione e/o deposito a quantitativi strettamente necessari alle esigenze di servizio. Corso di formazione antincendio

39 Protezione passiva e attiva
Protezione attiva Si ottiene con la predisposizione di: Adeguati impianti di rivelazione e spegnimento automatici. Presidi antincendio manuali e altri impianti tecnologici atti a fronteggiare la situazione in caso d’incendio. Illuminazione di emergenza. Gestione delle emergenze attraverso l’organizzazione del personale per garantire gli interventi di lotta antincendio e salvataggio delle persone. Corso di formazione antincendio

40 Progettazione degli edifici per la sicurezza antincendio
La progettazione dovrà tener conto di: Distanze di sicurezza interne ed esterne. Materiali da costruzione. Sistema di vie ed uscite di emergenza. Individuazione di idonei punti di raccolta (luogo sicuro). Corso di formazione antincendio

41 Progettazione degli edifici per la sicurezza antincendio
Corso di formazione antincendio

42 Resistenza al fuoco e compartimentazione
STABILITÀ (Resistance) TENUTA (Etancheite) ISOLAMENTO (Isolement) R E I Capacità di resistere al crollo o al collasso Materiale che non produce fiamme o gas nel tempo Capacità di isolamento termico nel tempo R xxx elemento costruttivo che mantiene stabilità nel tempo (XXX = minuti) RE XXX elemento costruttivo che mantiene stabilità e tenuta nel tempo REI XXX elemento costruttivo che mantiene stabilità, tenuta ed isolamento nel tempo Corso di formazione antincendio

43 Resistenza al fuoco dei materiali da costruzione
Tipo di parete Spessore minimo in cm escluso l’intonaco LATERIZI PIENI CON INTONACO NORMALE 6 13 26 LATERIZI PIENI CON INTONACO ISOLANTE LATERIZI FORATI CON INTONACO NORMALE 10 14 20 30 LATERIZI FORATI CON INTONACO ISOLANTE CALCESTRUZZO NORMALE 8 12 16 Resistenza al fuoco in minuti 15 45 60 90 120 180 Corso di formazione antincendio

44 Resistenza al fuoco dei materiali da costruzione
Laterizio: buona resistenza se si considera il mattone pieno, mentre risulta cattiva se si considera il forato; questo sotto l’effetto del calore si dimostra fragile, quello pieno tende a vetrificare nella parte esposta. Calcestruzzo: si sfalda lentamente fino ad esporre l’armatura in acciaio. In genere ha un REI abbastanza elevato, pertanto è largamente impiegato nelle compartimentazioni e nelle strutture portanti in genere. Corso di formazione antincendio

45 Comportamento al fuoco del vetro
Le lastre di vetro comune, se investite dal fuoco, possono rompersi immediatamente, ma anche resistere fino a temperature oltre 200 gradi Centigradi. I vetri speciali, cioè quelli temperati, retinati compositi,ecc.. Possono resistere al fuoco con comportamento RE, a temperature di oltre 700 gradi. Corso di formazione antincendio

46 Diagramma della resistenza meccanica
Kgm/mq LEGNO ACCIAIO Temperature incompleta Corso di formazione antincendio

47 Corso di formazione antincendio

48 Corso di formazione antincendio
Carico d’incendio E’ il potenziale termico della totalità dei materiali contenuti in uno spazio compresi i rivestimenti dei muri, dei pavimenti e dei soffitti pannellati. Il carico d’incendio si esprime convenzionalmente in Kg di legno equivalente (potere calorifico del legno KCal/Kg=18.48 MJ/Kg). Corso di formazione antincendio

49 Riduzione del carico d’incendio
Rimozione o riduzione dei materiali facilmente combustibili. Sostituzione dei materiali pericolosi con altri meno pericolosi. Immagazzinamento dei materiali infiammabili in appositi locali. Corso di formazione antincendio

50 Corso di formazione antincendio
La croce del fuoco AZIONI DI SPEGNIMENTO Raffreddamento Rimozione temperatura combustibile Soffocamento inibizione Comburente catalisi INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

51 Corso di formazione antincendio
La croce del fuoco Azione di spegnimento Rimozione del combustibile Raffreddamento dei materiali Soffocamento delle fiamme Inibizione della reazione chimica Corso di formazione antincendio

52 Corso di formazione antincendio
NORMA UNI EN 3 - 7 Un estintore portatile e’ designato dal tipo di agente estinguente che contiene: - ESTINTORI A BASE D’ ACQUA ESTINTORI A SCHIUMA ESTINTORI A POLVERE ESTINTORI A BIOSSIDO DI CARBONIO ESTINTORI A IDROCARBURI ALOGENATI Corso di formazione antincendio

53 Corso di formazione antincendio
Estinguente acqua L’acqua si distingue fra gli estinguenti per l’ampio campo di applicazione e per le sue qualità fisiche a contatto con il fuoco. Ogni Kg di acqua versata nell’incendio sottrae teoricamente 2.67 MJ (640 Kcal) di energia termica per poterlo vaporizzare. Il volume in vapore di un Kg di acqua è pari a 1600 litri circa. Il bagnamento di una superficie interessata dal fuoco la mantiene alla temperatura massima di evaporazione dell’acqua cioè 100 gradi Centigradi. INCOMPLETA Corso di formazione antincendio

54 Estinguente acqua: azione specifica
Raffreddamento: azione principale svolta soprattutto su incendi di materiali solidi, superfici e strutture. Soffocamento: azione svolta grazie all’enorme volume di vapore generato. Miscelazione: nei combustibili miscibili in acqua si raggiungono concentrazioni tali da renderli inoffensivi (alcool 7/1 v/v, acetone 30/1 v/v). incompleta Corso di formazione antincendio

55 Estinguente acqua: azione specifica
Per certi usi l’acqua può essere addizionata da ritardanti della combustione per rallentare lo sviluppo delle fiamme sul materiale trattato. Controindicazioni: Negli impianti elettrici in tensione (elettrocuzione). Sui metalli e sostanze chimiche che idrolizzano (esplosioni). Tutti i liquidi infiammabili. incompleta Corso di formazione antincendio

56 Corso di formazione antincendio
Norma UNI EN 671/1 COMPONENTI DEL NASPO BOBINE: devono essere di colore rosso TUBAZIONE: deve essere semirigida e conforme alla uni en 694 DIAMETRO: il diametro della tubazione deve essere mm. LUNGHEZZA: non superiore a 30 m. LANCIA: a leva o a rotazione CASSETTE: devono essere munite di portello e possono essere dotate di serratura. Corso di formazione antincendio

57 Idranti a colonna soprasuolo (norma uni 9485 - uni en 14384 - 2006)
DN 80 CON N° 2 ATTACCHI UNI 70 DN 100 +N° 1 ATTACCO UNI 100 DN 150 CON N° 2 ATTACCHI UNI 70 OPPURE CON N° 2 ATTACCHI UNI 100 CE DAL MAGGIO 2007 Corso di formazione antincendio

58 Corso di formazione antincendio
Cassetta a corredo degli idranti Per ciascun idrante deve essere prevista almeno una dotazione di una manichetta……... Corso di formazione antincendio

59 Corso di formazione antincendio
Gli idranti a muro devono essere conformi alla norma uni en 671/2 Le attrezzature devono essere permanentemente collegate alla valvola di intercettazione. Corso di formazione antincendio

60 Corso di formazione antincendio
Esempio di corretta installazione a muro di una cassetta UNI 45 con tubazione di alimentazione all’esterno della cassetta Corso di formazione antincendio

61 Norma UNI EN 671/2 cassette UNI 45
CARATTERISTICHE TECNICHE - prive di spigoli taglienti - verniciate iso 9227 - sigillo di sicurezza - spazio di 35 mm. ai due lati del volantino - simbolo di identificazione - istruzioni d’uso- installazione e manutenzione Norma UNI EN 671/2 cassette UNI 45 Corso di formazione antincendio

62 Corso di formazione antincendio
Esempio di corretta installazione di un idrante uni 45 in una nicchia nel muro protetta da portello Corso di formazione antincendio

63 Corso di formazione antincendio
Estintore idrico I nuovi estintori idrici omologati ai sensi della norma UNI EN 3-7 possono essere utilizzati anche su apparecchiature elettriche in tensione fino a 1000 V ad una distanza di 1 metro . Corso di formazione antincendio

64 Corso di formazione antincendio
Estintore idrico Corso di formazione antincendio

65 Estintore omologato in classe F
Corso di formazione antincendio

66 Corso di formazione antincendio
ESTINGUENTE A POLVERE Corso di formazione antincendio

67 Estinguente polvere chimica
La polvere antincendio è costituita essenzialmente da un composto salino capace di decomporsi per effetto del calore. I Sali più usati sono i bicarbonati di sodio e potassio (per incendi di classe B e C) e i solfati o fosfati d’ammonio (per incendi di classe A – B e C). Gli additivi sono costituiti da stearati e siliconi con cariche di silice, calcio, carbonato di calcio e fosfato di calcio. Adatte per fuochi di classe: A B C Corso di formazione antincendio

68 Estinguente polvere: azione specifica
Soffocamento: nella decomposizione termica si formano enormi quantità di inerti (acqua e anidride carbonica). Raffreddamento: fra i prodotti della decomposizione termica è presente molta acqua. Catalisi negativa: i prodotti della decomposizione termica dell’estinguente esercitano un’azione d’inibizione della combustione. incompleta Corso di formazione antincendio

69 Estinguente polvere: regole di erogazione
Dopo aver tolto la sicura cominciare ad erogare l’estinguente sul fuoco, partendo da una distanza di 4 – 5 metri dalle fiamme, riducendo tale distanza fino a quella necessaria per distribuire bene l’estinguente sul fuoco. Corso di formazione antincendio

70 Estinguente polvere: regole di erogazione
L’erogazione dell’estinguente deve essere fatta alla base delle fiamme, partendo da sopravento, senza dirigere il getto contro persone. Per distribuire bene la polvere è necessario muovere velocemente il polso della mano che regge la manichetta dell’estintore. Per migliorare la distribuzione della polvere, l’operatore deve girare intorno al focolare; la sua azione deve essere progressiva e mirata ad evitare sprechi ed azioni inutili. Corso di formazione antincendio

71 Corso di formazione antincendio
Estintori CO2 Corso di formazione antincendio

72 ESTINGUENTE CO2 anidride carbonica
Corso di formazione antincendio

73 Corso di formazione antincendio

74 Estinguente CO2 anidride carbonica
L’anidride carbonica (CO2) è un gas più pesante dell’aria con spiccata caratteristica di inerte nei confronti della combustione. Per l’uso antincendio la CO2 viene liquefatta sotto pressione e immessa in appositi estintori dotati di erogatore ad espansione (cono di espansione). Adatto per fuochi di classe E Il getto provoca anche la condensazione di vapor d’acqua con conseguente formazione di nebbia nelle adiacenze del punto di erogazione. Corso di formazione antincendio

75 Estinguente CO2 anidride carbonica
L’erogazione della CO2 liquefatta in atmosfera, genera due tipi di fenomeni fisici: La CO2 erogata passa rapidamente allo stato gassoso e si raccoglie in concentrazioni notevoli (35%) in basso saturando l’ambiente. Per passare da liquido a gas deve necessariamente assorbire calore dalla sua stessa massa pertanto si raffredda tanto rapidamente da solidificare in aria e creare una nube cosiddetta neve carbonica. Corso di formazione antincendio

76 Estinguente CO2 azione specifica
Agisce essenzialmente per soffocamento (saturazione) sfruttando le sue caratteristiche di inerte nei confronti della combustione, ma possiede anche una notevole capacità di raffreddamento, tanto che in certi casi è controindicata per lo choc termico prodotto. L’anidride carbonica non conduce la corrente elettrica per cui è spesso usata come presidio antincendio in cabine e centrali elettriche e non lascia tracce nell’uso perché gassificata rapidamente. Per ottenere lo spegnimento di incendi occorre spesso arrivare a concentrazioni del 30-35% mentre l’utilizzo come inertizzante di atmosfere pericolose può richiedere anche percentuali del 70-75%. incompleta Corso di formazione antincendio

77 Estinguente CO2 azione specifica
La CO2 erogata in ambiente chiuso può provocare asfissia per mancanza di ossigeno E’ controindicato l’uso di CO2: Su apparecchi sensibili a bruschi sbalzi di temperatura. Su materiali contenenti ossigeno. Su fuochi di classe D. Corso di formazione antincendio

78 Corso di formazione antincendio
ESTINTORI A SCHIUMA Corso di formazione antincendio

79 Corso di formazione antincendio
Estinguente schiuma La schiuma si ottiene erogando per mezzo di una lancia apposita, una miscela di liquido schiumogeno ed acqua in concentrazione variabile dal 2 al 6%. La lancia è costruita per incorporare nell’erogazione un quantitativo d’aria in maniera da conferire una determinata consistenza alla coltre di estinguente versato. Corso di formazione antincendio

80 Corso di formazione antincendio
Estinguente schiuma Il liquido schiumogeno è composto da: A – una sostanza attiva (tensioattivo) B – una o più sostanze sussidiarie (additivi) C – acqua e solventi ( 50/75 %). Corso di formazione antincendio

81 Estinguente schiuma: proprietà
Concentrazione: rapporto in volume tra acqua e liquido schiumogeno. Tempo di drenaggio o di dimezzamento: rappresenta il tempo necessario a raccogliere la metà del liquido schiumogeno usato per generarla. Rapporto di espansione: rappresenta l’incremento di volume della miscela grazie all’incorporamento di aria. BASSO = da 12 a 20 volte il volume della miscela. MEDIO = circa 200 volte il volume della miscela. ALTO = circa 1000 volte il volume della miscela. Fluidità o scoprimento: rappresenta la capacità di una schiuma di dilagare e richiudersi attorno agli ostacoli. incompleta Corso di formazione antincendio

82 Estinguente schiuma: azione specifica
Soffocamento: azione principale svolta essenzialmente per interposizione fisica fra combustibile e comburente (aria). Raffreddamento: azione secondaria svolta per mezzo delle grosse quantità di acqua presenti nella coltre. incompleta Corso di formazione antincendio

83 Estinguente idrocarburi alogenati azione specifica
Corso di formazione antincendio

84 Estinguente idrocarburi alogenati azione specifica
Sono composti chimici, in genere liquidi basso bollenti o gas liquefatti e sostituiscono gli Halon. Tra i più noti si citano i NAF. Gli idrocarburi alogenati operano tramite un meccanismo chimico chiamato anticatalisi, che impedisce il protrarsi della reazione di combustione. Efficacia: sono adatti particolarmente a spegnere incendi di liquidi infiammabili, di impianti elettrici sotto tensione, apparecchiature elettroniche o molto delicate. incompleta Corso di formazione antincendio

85 Estinguente Halon: la legge lo vieta
Gli Halon sono stati individuati come corresponsabili nel deterioramento della fascia di ozono. Le conseguenti misure restrittive previste in sede internazionale hanno decretato la cessazione della produzione e dell’uso degli Halon. Corso di formazione antincendio

86 Corso di formazione antincendio
D.M. 7 gennaio 2005 Il 3 agosto 2005 con la definitiva entrata in vigore del D.M. 7 gennaio 2005 è stato abrogato il D.M. 20 dicembre 1982 che per venti anni ha regolamentato la produzione degli estintori. Corso di formazione antincendio

87 Corso di formazione antincendio
D.M. 7 gennaio 2005 La commercializzazione degli estintori portatili d’incendio omologati ai sensi del nuovo decreto, sulla base di certificazioni non emesse in Italia, è consentita dopo sei mesi dall’entrata in vigore del Decreto stesso (03/08/2005). La commercializzazione degli estintori portatili d’incendio omologati ai sensi del precedente D.M. 20 dicembre 1982 è consentita fino a 18 mesi dopo l’entrata in vigore del nuovo Decreto. Corso di formazione antincendio

88 Corso di formazione antincendio
D.M. 7 gennaio 2005 Gli estintori portatili d’incendio omologati ai sensi del vecchio D.M. 20 dicembre 1982 possono essere utilizzati per un periodo non superiore a 18 anni decorrenti dalla data di produzione punzonata su ogni estintore. Quindi nel 2006 dovranno essere sostituiti gli estintori prodotti nel 1988 Corso di formazione antincendio

89 GUIDA ALLA SCELTA DELL’ ESTINTORE
Corso di formazione antincendio

90 Indicazioni sugli estintori
incompleta Corso di formazione antincendio

91 Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma uni en 2 - 2005
CLASSE A fuochi di materiali solidi generalmente di natura organica che bruciano normalmente con produzione di braci che ardono allo stato solido CARTA, LEGNAME, STOFFA, CARBONI, PAGLIA, CELLULOIDE, MATERIE PLASTICHE, GOMMA E DERIVATI, BITUMI GRASSI, TORBA, TUTTO QUANTO FORMA BRACE, SOLIDI COMBUSTIBILI, ECC.

92 Focolare tipo:classe di fuoco “A”
I focolari tipo per fuochi di classe A sono costituiti da una catasta di travi di legno avente larghezza ed altezza fissa e lunghezza variabile in funzione della capacità estinguente dell’estintore da omologare. incompleta Corso di formazione antincendio

93 Corso di formazione antincendio
FOCOLAIO 55 A Corso di formazione antincendio

94 Corso di formazione antincendio
Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma uni en CLASSE B fuochi di liquidi o di solidi che si possono liquefare ALCOOL, BENZINA, NAFTA, PETROLIO, OLI PESANTI, VERNICI E SOLVENTI, GLICERINA, RESINE, FENOLI, ZOLFO, PARAFFINE, ECC Corso di formazione antincendio

95 Focolare tipo: classe di fuoco “B”
I focolari tipo per fuochi di classe B vengano realizzati con recipienti cilindrici di lamiera di acciaio saldata. Questi focolari sono designati dalla lettera B preceduta dal volume del liquido, espresso in litri. Il simulatore è costituito da un recipiente di forma circolare all’interno del quale viene versata una miscela d’acqua e benzina, nella proporzione di 1/3 di acqua e 2/3 di benzina. Corso di formazione antincendio

96 Corso di formazione antincendio
FOCOLAIO 233 B Corso di formazione antincendio

97 Corso di formazione antincendio
Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma uni en CLASSE C fuochi di gas infiammabili METANO, PROPANO, BUTANO, CLORO, IDROGENO, GAS ILLUMINANTE, ACETILENE, CLORURO DI METILE, ECC. Corso di formazione antincendio

98 Corso di formazione antincendio
Definizione e designazione delle classi dei fuochi secondo la norma uni en CLASSE D fuochi di metalli leggeri ovvero di sostanze chimiche combustibili in presenza di aria, reattive in presenza di acqua o schiuma. MAGNESIO, POTASSIO, FOSFORO, SODIO, ALLUMINIO E RELATIVI COMPOSTI ORGANICI Corso di formazione antincendio

99 Corso di formazione antincendio
FUOCHI DI CLASSE F La norma europea en 2 del 2005 ha portato da 4 a 5 le classi di fuoco designate in relazione alla naturadel combustibile CLASSE F relativa ai fuochi che interessano mezzi di cottura ( oli e grassi vegetali o animali ) Corso di formazione antincendio

100 Corso di formazione antincendio
NORMA UNI EN 3 - 7 classificazione della capacita’ estinguente, durata minima del funzionamento e cariche nominali per estintori A POLVERE CLASSE A CLASSE B CAPACITA’ ESTINGUENTE DURATA MINIMA SECONDI CARICHE NOMINALI AMMESSE KG 5A 6 1 8A 1. 2 13 A 9 21 A 27 A 34 A 12 43 A 15 55 A CAPACITA’ ESTINGUENTE DURATA MINIMA SECONDI CARICHE NOMINALI AMMESSE KG 21B 6 1 34B 1 .2 55B 9 70B 89B 113B 12 144B 15 183B 233B 15 NOTA PER CLASSE C Corso di formazione antincendio

101 Corso di formazione antincendio
NORMA UNI EN 3 - 7 classificazione della capacita’ estinguente, durata minima di funzionamento e cariche nominali per estintori A BASE D’ ACQUA E SCHIUMA CLASSE A CLASSE B CAPACITA’ ESTINGUENTE DURATA MINIMA SECONDI CARICHE NOMINALI LITRI 5A 6 2 .3 8A 9 13A 21A 27A 12 34A 15 43A 55A CAPACITA’ ESTINGUENTE DURATA MINIMA SECONDI CARICHE NOMINALI L ITRI 34B 6 2 55B 9 2. 3 70B 89B 113B 12 144B 15 183B 233B Corso di formazione antincendio

102 Corso di formazione antincendio
NORMA UNI EN 3 - 7 classificazione della capacita’ estinguente , durata minima di funzionamento e cariche nominali per estintori A BIOSSIDO DI CARBONIO CLASSE B CAPACITA’ ESTINGUENTE DURATA MINIMA SECONDI CARICHE NOMINALI KG 21B 6 2 34B 55B 9 2. 5 70B 89B 113B 12 144B 15 183B 233B 15 2. 5 Corso di formazione antincendio

103 Corso di formazione antincendio
NORMA UNI EN 3 - 7 classificazione della capacita’ estinguente , durata minima di funzionamento e cariche nominali per estintori A IDROCARBURI ALOGENATI CLASSE B CAPACITA’ ESTINGUENTE DURATA MINIMA SECONDI CARICHE NOMINALI KG 21B 6 1 34B 1. 2 55B 9 70B 89B 113B 12 144B 15 183B 233B 15 Corso di formazione antincendio

104 Distribuzione dei presidi antincendio portatili
Potenza estintore Distanza max dall’estintore Rischio lieve Rischio medio Rischio alto 8 A 20 mt 100 m2 13 A 200 m2 21 A 300 m2 34 A 400 m2 Corso di formazione antincendio

105 Distanza max dall’estintore
Focolare di tipo B e C Potenza estintore Distanza max dall’estintore Tipo di rischio 89 B 15 mt Lieve 144 B Medio 233 B alto Corso di formazione antincendio

106 Porte e portoni nei locali di lavoro Art. 33 D.Lgs. 626/94
Luoghi di lavoro con pericolo di esplosione e di incendio con più di 5 lavoratori N. 1 uscita da 1,20 m ogni 5 lavoratori Luoghi di lavoro in genere Fino a 25 lavoratori : uscita da 0,80 m Tra 26 e 50 lavoratori : uscita da 1,20 m Tra 51 e 100 lavoratori : 1 uscita da 0,80 m 1 uscita da 1,20 m Oltre 100 lavoratori : uscita da 0,80 m 1 uscita da 1,20 m + 1 uscita da 1,20 m per ogni 50 lavoratori o frazione compresa tra 10 e 50 da calcolarsi limitatamente all’eccedenza rispetto a 100. Corso di formazione antincendio

107 Capitolato tecnico uman di manutenzione delle reti idranti
Fasi e periodicita’ della manutenzione SORVEGLIANZA /30 GIORNI* CONTROLLO MESI COLLAUDO FUNZIONALE ANNO COLLAUDO TUBAZIONI DEI NASPI E DEGLI IDRANTI ANNI * NOTA : IN FUNZIONE DEL RISCHIO DELL’ ATTIVITA’ Corso di formazione antincendio

108 Corso di formazione antincendio
SORVEGLIANZA La sorveglianza consiste in un esame visivo che puo essere effettuato da personale presente sul luogo dopo avere ricevuto adeguate istruzioni allo scopo di accertarsi che ogni attrezzatura sia collocata nel posto designato e segnalata. Corso di formazione antincendio

109 Corso di formazione antincendio
SORVEGLIANZA occorre verificare la presenza di tutti i componenti. sia accessibile senza ostacoli e visibile . la presenza di istruzioni di utilizzo. senza evidenti difetti / perdite / deterioramenti la verifica della integrita’ del sigillo e’ equivalente ai predetti accertamenti. le anomalie vanno segnalate. Corso di formazione antincendio

110 CONTROLLO (operazione semestrale)
Consiste in una misura di prevenzione atta a verificare la corretta funzionalita’ dell’impianto. - ACCESSIBILE – senza danni e perdite - ISTRUZIONI LEGGIBILI E CHIARE - OPPORTUNAMENTE SEGNALATA CONTROLLO VISIVO DELLA TUBAZIONE e in caso di difetti va sostituita o collaudata alla massima pressione. LEGATURE ADEGUATE LE BOBINE DEI NASPI - VALVOLA DI INTERCETTAZIONE Corso di formazione antincendio

111 CONTROLLO (operazione semestrale)
- PORTELLI DELLA CASSETTA - LANCIA tipo e manovrabilita’ - NASPO O IDRANTE PRONTI ALL’USO - RIPRISTINARE SIGILLO DI SICUREZZA - FUNZIONALITA’ ATTACCHI AUTOPOMPA - PER GLI ATTACCHI COLLOCATI SU LINEA DI MANDATA si deve verificare che l’acqua esca. - PER GLI ATTACCHI SU LINEA DI DERIVAZIONE verificare che non vi sia fuoriuscita d’acqua. - IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO verifica della manovrabilita’ del cappuccio di protezione e dei tappi - VERIFICA CASSETTE A CORREDO Corso di formazione antincendio

112 COLLAUDO FUNZIONALE (operazione semestrale)
Comprende tutte le operazioni previste nella fase di controllo e in aggiunta: Verificare che il getto dell’acqua sia costante e sufficiente mediante l’uso di indicatori di flusso. Tutte le tubazioni flessibili e semirigide devono essere srotolate completamente e sottoposte alla pressione di rete. Se la tubazione presenta qualsiasi difetto deve essere sostituita o collaudata alla massima pressione di esercizio. Corso di formazione antincendio

113 Corso di formazione antincendio
flussimetro modello taimac 45 per il rilevamento istantaneo dei dati della pressione e della portata con qualsiasi modello di lancia uni 45 Corso di formazione antincendio

114 CONTROLLO PERIODICO DELLE TUBAZIONI DEI NASPI E DEGLI IDRANTI A MURO
ogni 5 anni tutte le tubazioni flessibili e semirigide devono essere sottoposte a prova idrostatica alla pressione di 1,5 mpa ( per le tubazioni conformi alle nuove norme ) Corso di formazione antincendio

115 Corso di formazione antincendio
LA MANUTENZIONE Per poter eseguire le operazioni di manutenzione prescritte dalla norma uni le aziende devono avere una dotazione minima di attrezzature Corso di formazione antincendio

116 LE FASI DELLA MANUTENZIONE
- SORVEGLIANZA - CONTROLLO PERIODICO - MANUTENZIONE - MANUTENZIONE ORDINARIA - MANUTENZIONE STRAORDINARIA non esiste una norma europea relativa alla manutenzione sulle porte tagliafuoco. per queste operazioni occorre seguire le leggi nazionali,le norme uni e le istruzioni fornite dal produttore. IN EUROPA E’ IN FASE DI ELABORAZIONE LA NORMA PR EN 13241/2 RELATIVA ALLA COSTRUZIONE, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE. Corso di formazione antincendio

117 Definizione di emergenza
Che cos’è l’emergenza ? : Si può definire emergenza tutto ciò che appare come condizione insolita e pericolosa che può presentarsi in modi e tempi non completamente prevedibili Si può perciò dire che l’emergenza: È un fenomeno non interamente codificabile. Può evolvere con rischi a persone o cose. Richiede un intervento immediato. Corso di formazione antincendio

118 Corso di formazione antincendio
Definizioni Emergenza circoscritta Situazione pericolosa delimitata che può essere affrontata in maniera rapida ed efficace con i mezzi aziendali di primo intervento. Emergenza locale Situazione pericolosa che fin dal suo verificarsi appare di rapida estensione e che per questo può avere ripercussioni su tutte le persone presenti nello stabilimento. Deve essere affrontata in maniera rapida con i mezzi aziendali in attesa dell’arrivo dei VV.F o di altri enti esterni coinvolti nell’emergenza. Emergenza generale Situazione pericolosa che fin dal suo verificarsi appare di vaste proporzioni, facendo temere conseguenze dannose su vasta scala, anche al di fuori dell’area dell’azienda, per le persone e per gli ambienti. Corso di formazione antincendio

119 Corso di formazione antincendio
Definizioni Squadra di primo intervento Gruppo di dipendenti. incaricato di eseguire talune azioni per fronteggiare le emergenze di seguito indicate. Coordinatore delle emergenze Dipendente formalmente incaricato o il datore di lavoro stesso che promuove e dirige e le azioni di intervento nei casi di emergenza generale. Responsabile di area per situazioni di emergenza Dipendente formalmente incaricato che promuove e dirige le azioni di intervento nei casi di emergenza circoscritta o locale nell’area di sua competenza.. Corso di formazione antincendio

120 Corso di formazione antincendio
Definizioni Preallarme Segnale acustico intermittente di breve durata. Indica che in un luogo dello stabilimento vi è una situazione pericolosa per questo le persone che si trovano nel luogo stesso si devono allontanare immediatamente e il personale degli altri ambienti operativi si deve tenere in stato di allerta rimanendo al proprio posto di lavoro. Allarme Segnale acustico continuo di considerevole durata. Indica l’esistenza di una situazione pericolosa che richiede l’allontanamento di tutte le persone dallo stabilimento. In tal evenienza il personale lascerà ordinatamente e con calma il posto di lavoro secondo il piano di evacuazione generale predisposto. Cessato allarme Segnale acustico intermittente ripetuto di breve durata. Indica la condizione di cessato pericolo. Il personale rimane comunque nel luogo di raduno nell’attesa delle direttive del coordinatore delle emergenze. Corso di formazione antincendio

121 Corso di formazione antincendio
Definizioni POSTO DI RADUNO I luoghi esterni alla ditta individuati dal datore di lavoro come luoghi sicuri in caso di emergenza nei quali si dovranno riunire tutte le persone presenti in caso di evacuazione. Sono individuati da apposita segnaletica nelle aree esterne nei pressi di ciascuna unità produttiva. Corso di formazione antincendio

122 Corso di formazione antincendio
Cause dell’emergenza Possibili casi in cui si verifica l’emergenza nei luoghi di lavoro L’emergenza può verificarsi in seguito ad accadimenti causati da attività interna all’ambiente di lavoro, per esempio: Incendi di varia origine e natura. Esplosioni conseguenti a gas, vapori infiammabili od altri materiali. Infortuni (asfissia, traumi meccanici, elettrocuzione, ustioni, avvelenamento, ecc.) Rilasci di componenti o prodotti tossici o radioattivi. Malfunzionamenti tecnici di impianti generali (acqua, gas, distribuzione di energia elettrica, ecc.). Corso di formazione antincendio

123 Corso di formazione antincendio
Cause dell’emergenza O causati da eventi esterni: Terremoti, crolli … Frane, smottamenti … Condizioni metereologiche estreme: tromba d’aria, neve, allagamenti, alluvioni … Inquinamenti ambientali … Coinvolgimento di incendi aerei, ferroviari … Altre catastrofi naturali o provocate: attentati, sommosse, minaccia armata … Corso di formazione antincendio

124 Gestione dell’emergenza
Come organizzarsi operativamente ? Considerati i lunghi i tempi di attesa degli interventi esterni, l’evoluzione positiva dell’emergenza dipenderà in gran parte dal corretto e tempestivo intervento dell’organizzazione locale (interna o eventualmente in consorzio con altre aziende limitrofe). Venire a conoscenza dell’evento in maniera dettagliata ed in tempi rapidi. Conoscere i pericoli ed i rischi tipici dei possibili eventi e le modalità di approccio all’intervento. Saper decidere se attivare subito il sistema di evacuazione e salvataggio delle persone presenti. Attivare le modalità operative di intervento (interne e/o esterne) secondo modelli predefiniti. Corso di formazione antincendio

125 Piano di emergenza aziendale
La stesura del piano prevede varie fasi principali: Individuazione del rischio e delle conseguenze. Obiettivi. Azioni. Collegamenti tra soccorso interno ed esterno. Procedure di allertamento – persone chiave. Procedure di intervento – coordinamento. L’individuazione del rischio e delle conseguenze comporta: L’ubicazione e la quantificazione dei rischi. L’esame delle conseguenze ipotizzabili per persone e cose. L’individuazione di mezzi, uomini e istruzioni per far fronte al rischio. Corso di formazione antincendio

126 Piano di emergenza aziendale: obiettivi
Gli obiettivi del piano possono essere così definiti: Salvataggio e protezione delle persone (salvataggio, pronto soccorso, evacuazione …). Contenimento e rapido controllo dell’incidente. Minimizzazione dei danni ai beni e all’ambiente. Bonifica dell’ambiente. Corso di formazione antincendio

127 Organizzazione delle emergenze
Corso di formazione antincendio

128 Corso di formazione antincendio
Compiti e funzioni Il coordinatore dell'emergenza Il coordinatore dell'emergenza è la persona formalmente incaricata che assume la direzione delle operazioni durante le emergenze. Valuta l'opportunità di attivare il piano di emergenza locale o generale e lo dichiara operativo quando lo ritiene necessario. Dirige e coordina tutte le attività che si svolgono mentre l'insediamento inteso nel suo complesso è in condizioni di emergenza ed attiva gli altri responsabili sulla base di sue valutazioni in seguito all'evolversi dinamico della situazione. Dichiara la fine dello stato di emergenza. Corso di formazione antincendio

129 Compiti e funzioni Responsabile di area per le situazioni di emergenza
È responsabile della chiamata in causa e dell’utilizzo efficiente di tutte le risorse umane disponibili, nella sua zona di competenza. Avvisa il coordinatore in caso di emergenza locale o circoscritta. In caso di emergenza generale coopera con il coordinatore secondo le istruzioni e le indicazioni dello stesso. È responsabile dell’incolumità e del benessere di tutte le persone operative e evacuate. Cura l’efficiente assistenza nei punti di raccolta. Dirige gli incaricati della squadra di primo intervento della propria zona di competenza. In condizioni operative normali assicura che gli impianti antincendio fissi e portatili siano mantenuti secondo i criteri della normativa vigente. Corso di formazione antincendio

130 Compiti e funzioni Responsabile impiantistico
Seziona gli impianti dietro indicazione del coordinatore per le emergenze. Coordina od esegue personalmente tutti gli interventi mirati a limitare i danni e ripristinare dietro istruzione precisa del coordinatore delle emergenze la funzionalità degli impianti tecnici, in particolare l'energia elettrica. Collabora con le forze esterne, come i Vigili del Fuoco, i tecnici degli enti erogatori di acqua, elettricità e gas per gli opportuni interventi. Si preoccupa di riattivare al più presto i servizi essenziali e l'agibilità dei luoghi colpiti dietro indicazione del coordinatore delle emergenze. Corso di formazione antincendio

131 Corso di formazione antincendio
Compiti e funzioni Responsabile della salvaguardia del sistema Informatico E' responsabile della tutela delle macchine e dei dati del sistema informatico, in modo da minimizzare i danni e facilitare una pronta ripresa delle attività. Deve attivare e controllare direttamente la procedura di power down. Deve curare il salvataggio dei dati, il loro trasferimento in un luogo sicuro ed il recupero dei dati di back up a livello di dati operativi e di programmi. Deve proteggere la documentazione di supporto agli applicativi ed i manuali. Corso di formazione antincendio

132 Compiti e funzioni Responsabile delle relazioni esterne
Tiene sotto controllo le comunicazioni con i mezzi di informazione e con gli enti esterni, non direttamente coinvolti con l’emergenza. Raccoglie, riordina e rielabora le informazioni relative all’emergenza, per stilare comunicati stampa e pubbliche dichiarazioni dietro disposizioni del coordinatore delle emergenze. Funge da intermediario con le famiglie dei dipendenti e dei visitatori. Gestisce tutte le comunicazioni telefoniche con l'esterno secondo le istruzioni del coordinatore delle emergenze. Corso di formazione antincendio

133 Compiti e funzioni Incaricato della lotta antincendio
E' persona formalmente incaricata e specificatamente addestrata a fronteggiare le situazioni di primo intervento antincendio. Al suono dell'allarme si attiva mettendosi il più rapidamente possibile a disposizione del responsabile di area per le situazioni di emergenza. In caso di necessità e dietro indicazione del responsabile di area per le situazioni di emergenza si attrezza con la dotazione antincendio (tuta, guanti, stivali, elmetto, ecc.) presente in stabilimento nei punti indicati dalla segnaletica. Fronteggia l’insorgere dell’incendio con i mezzi antincendio presenti in azienda secondo la formazione ricevuta senza mettere a repentaglio la propria incolumità o quella di altri. Corso di formazione antincendio

134 Compiti e funzioni Incaricato all'evacuazione
E' la persona formalmente incaricata di curare l'esodo di tutte, o parte (in caso di più incaricati) delle persone presenti verso il luogo di raduno identificato nel piano di emergenza. Appura inoltre, che tutte le persone sotto il suo controllo siano presenti sul luogo di raduno. In caso di assenza di una o più persone, si attiva informando il responsabile di area per le situazioni di emergenza. Corso di formazione antincendio

135 Corso di formazione antincendio
Compiti e funzioni Incaricato agli interventi di pronto soccorso E' la persona formalmente incaricata e in possesso di specifica formazione per l'assistenza di pronto soccorso. In caso di emergenza si mette prontamente a disposizione del responsabile di area per le situazioni di emergenza e si attiva in base alle necessità secondo le istruzioni del responsabile stesso. Corso di formazione antincendio

136 Sistema di comunicazione dell’emergenza
SEGNALE DI ALLARME DI PRIMO LIVELLO (prodotto da pulsante manuale del sistema di allarme elettrico o dal sistema di rivelazione di incendio) Per segnalare un pericolo circoscritto Il personale incaricato attua gli interventi di lotta antincendio. In tale caso non è necessario abbandonare il posto di lavoro. SUONO INTERMITTENTE x• x• x• x• x• x• x• SEGNALE DI EVACUAZIONE (prodotto manualmente dal personale incaricato) Per segnalare l’evacuazione In tale caso è necessario abbandonare il posto di lavoro seguendo la procedura. SUONO CONTINUO (circa 10 secondi) PAUSA (circa 3 secondi) 4 Volte xxxxxxxxxxxxxxx ••• Corso di formazione antincendio

137 Corso di formazione antincendio
Sistema di identificazione di percorsi ed uscite in caso di evacuazione. Vie di emergenza o esodo Nel rispetto dei criteri e delle indicazioni della normativa vigente, devono essere identificati, tracciati e segnalati, percorsi senza ostacoli al deflusso che consentono alle persone che occupano l’edificio di raggiungere un luogo sicuro in caso di emergenza. Tali tracciati sono di norma segnalati tramite delle strisce parallele continue di colore bianco o giallo di larghezza non inferiore a 120 centimetri. Nei casi dove questo non è possibile, è opportuno tracciare delle frecce colorate che indicano il senso dell’esodo. Le vie e le uscite di emergenza devono essere mantenute sempre sgombre al fine di consentire, in caso di necessità di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro. 120 cm Corso di formazione antincendio

138 Corso di formazione antincendio
Sistema di identificazione di percorsi ed uscite in caso di evacuazione. Segnalazioni di percorso Il sistema di segnalazione dei percorsi consiste in frecce colorate disegnate a terra, di lunghezza non inferiore a 50 cm e larghezza non inferiore 20 cm, indicanti la direzione più breve per raggiungere la porta di emergenza più vicina. Tali frecce possono essere disegnate all’interno dei tracciati delle vie di emergenza oppure in campo aperto quando la realizzazione del tracciato non è possibile o funzionale. Corso di formazione antincendio

139 Corso di formazione antincendio
Sistema di identificazione di percorsi ed uscite in caso di evacuazione. Sistema Uscite di emergenza Quelle che in base ai criteri della vigente normativa sono state individuate quali uscite di emergenza sono porte a una o due ante apribili nel verso dell’esodo e sono apribili facilmente in caso di emergenza. Le uscite di emergenza sono evidenziate da apposita segnaletica conforme alle disposizioni vigenti e collocata in luoghi appropriati. Corso di formazione antincendio

140 Corso di formazione antincendio
Uscite di emergenza Corso di formazione antincendio

141 Segnaletica di sicurezza
Corso di formazione antincendio

142 Segnaletica di sicurezza
Corso di formazione antincendio

143 Corso di formazione antincendio

144 Corso di formazione antincendio
Azioni Gli addetti alla lotta antincendio devono: Recarsi sul luogo dell’incendio. Spegnere prontamente l’incendio o ridurre gli effetti. Mettersi a disposizione del responsabile d’area per le emergenze. Mettersi a disposizione dei soccorritori esterni per eventuale collaborazione. Corso di formazione antincendio

145 Corso di formazione antincendio
Azioni Il responsabile delle relazioni esterne deve: Attendere istruzioni precise dal coordinatore per l’eventuale intervento dei Vigili del Fuoco ai quali dovrà comunicare i seguenti dati: Nome dell’azienda, indirizzo e numero di telefono. Nome proprio e qualifica. Natura dell’incendio (tipo di materiale che brucia). Gravità dell’incendio (piccolo – medio – grande). Presenza anche dubbia di persone in pericolo. Eventuale percorso da seguire per raggiungere agevolmente l’azienda. Corso di formazione antincendio

146 Corso di formazione antincendio
Azioni Il responsabile impiantistico deve: dietro indicazione del coordinatore si dirige sul luogo e interrompe l’erogazione di energia elettrica e gas; si tiene a disposizione del coordinatore; riattiva le utenze di energia elettrica e gas dietro indicazione del coordinatore. Corso di formazione antincendio

147 Corso di formazione antincendio
Azioni Gli addetti all’evacuazione devono: dietro indicazione del responsabile di area per le situazioni di emergenza si attivano agevolando le operazioni di esodo dei presenti; dirigono le persone sotto il proprio controllo verso l’uscita più vicina seguendo le frecce “colorate” dell’area in cui si trovano al momento dell’attivazione dell’allarme; mantengono atteggiamenti tranquillizzanti durante tutte le operazioni di esodo; si assicurano che tutte le persone presenti nell’unità locale raggiungano rapidamente il punto di raccolta; stilano un elenco dei presenti. Corso di formazione antincendio

148 Procedure di intervento e coordinamento
I lavoratori devono: Mettere in sicurezza le attrezzature del proprio posto di lavoro. Chiudere porte e finestre. Accertarsi che non resti qualcuno nei locali. Non attardarsi per alcun motivo nelle stanze a recuperare effetti personali o altri oggetti. Raggiungere, senza correre, il punto di raccolta previsto. Verificare di esserci tutti (anche le persone antipatiche). Se il reparto non è interessato dall’incendio, attenersi al piano di emergenza aziendale. Corso di formazione antincendio

149 Norme di comportamento in emergenza
Nel caso si venga raggiunti dal fumo all’interno dei locali, allontanarsene camminando chini o strisciando sul pavimento avendo posto un fazzoletto (possibilmente bagnato) sulla bocca e sul naso a protezione delle vie respiratorie. Aprite eventuali porte con estrema cautela. Prima di aprire la porta toccatela in alto per sentire se è calda. Se è calda o vi è fuoriuscita di fumo cercate un'altra via di fuga od aprite se non avete alternativa con estrema cautela. Disponendo di indumenti di lana (cappotti, sciarpe, scialli, pullover, ecc.) si consiglia di avvolgerli sulla testa in modo da non esporre i capelli al fuoco. Corso di formazione antincendio

150 Esercitazioni antincendio
In caso di emergenza le persone tendono istintivamente a sfollare attraverso i percorsi che normalmente utilizzano per entrare. Con le esercitazioni antincendio, obbligatorie per legge, da effettuare almeno una volta l’anno, le persone memorizzano i percorsi d’esodo previsti nel piano di evacuazione. Corso di formazione antincendio

151 Illuminazione di sicurezza
L’impianto di illuminazione di sicurezza deve fornire, in caso di mancata erogazione di energia elettrica e quindi di luce artificiale, un’illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali (intensità minima di illuminazione 5 lux). Dovranno pertanto essere illuminate le indicazioni delle porte e delle uscite di sicurezza, i segnali indicanti le vie di esodo, i corridoi e tutte quelle parti che è necessario percorrere per raggiungere un’uscita verso luogo sicuro. Corso di formazione antincendio

152 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
Corso di formazione antincendio

153 Corso di formazione antincendio
Rilevatori di fumo I rilevatori di fumo sono dispositivi che rilevano la presenza di fumo anche in minima parte. Possono essere collegati a dispositivi di segnalazione o a dispositivi automatici di spegnimento. Corso di formazione antincendio

154 Corso di formazione antincendio
Maschere antigas La protezione degli organi della respirazione in ambienti contamianti da gas o vapori nocivi può essere assicurata mediante l’uso di maschere antigas. L’impiego delle maschere ha però molte limitazioni per cui è fondamentale sapere quando non usarle (insufficienza di ossigeno). Quando non è possibile usare questi dispositivi si deve ricorrere all’uso di autorespiratori. Corso di formazione antincendio

155 Corso di formazione antincendio
Filtri antigas I filtri antigas servono a trattenere, per azione fisica o chimica, i gas o vapori nocivi dell’aria inalata. Essi possono agire per: Assorbimento. Reazione chimica. Catalisi. I filtri individuali antigas possono essere raggruppati nei seguenti tre tipi: Monovalenti, quando proteggono da un solo gas nocivo. Polivalenti, quando proteggono da più gas nocivi. Universali, quando proteggono da qualsiasi gas nocivo. Corso di formazione antincendio

156 Corso di formazione antincendio
Autorespiratori Gli autorespiratori sono apparecchi di respirazione costituiti da una unità funzionale autonoma, portata dall’operatore che può quindi muoversi in completa libertà. Essi rappresentano il mezzo protettivo più sicuro in quanto, agli effetti della respirazione, isolano completamente l’operatore dall’ambiente esterno. Corso di formazione antincendio

157 Corso di formazione antincendio
Fine del corso ! Congratulazioni. Ora siete in grado di fronteggiare l’emergenza incendio Corso di formazione antincendio


Scaricare ppt "Corso di formazione antincendio"

Presentazioni simili


Annunci Google