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Dall’Intifada all’operazione “Piombo fuso”

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Presentazione sul tema: "Dall’Intifada all’operazione “Piombo fuso”"— Transcript della presentazione:

1 Dall’Intifada all’operazione “Piombo fuso”
Storia contemporanea Corso di laurea triennale

2 Rivolte spontanee dal basso. La prima Intifada
1978. Con gli Accordi di Camp David tra Israele ed Egitto il Sinai ritorna all’Egitto In questo gioco di attori internazionali le uniche rivolte spontanee dal basso vengono dai palestinesi La vita in Palestina sotto l’Occupazione 1987. Gaza: nasce l’Intifada (= rivolta) Attori: i giovani Simboli: kefia, bandiera Strumenti: incendio dei copertoni, chiusura dei negozi, scioperi, lancio di pietre, scritte sui muri Strategia: i palestinesi si pongono l’obiettivo di costruire “due popoli, due stati” 1988, 15 nov: l’OLP riconosce il diritto di Israele all’esistenza e alla sicurezza. emana dichiarazione di indipendenza. dichiara Gerusalemme capitale Reazione israeliana. Arresti amministrativi, chiusura scuole, case murate o esplose, coprifuoco, olivi sradicati, posti di blocco  Fino al 1992, 1100 morti palestinesi contro 107 caduti israeliani

3 La regione dopo il 1978

4 Mohammad Abdel Rauf Arafat al-Qudwa al Husseini
Grande leader dei palestinesi fu Yasser Arafat o Abu Ammar ( ) 1949: studente di ingegneria al Cairo, rappresentante degli studenti 1959: a Kuway city fonda al-Fatah (la vittoria) 1965: prende la decisione di passare alla lotta armata, decisione che si rafforza dopo la guerra dei Sei giorni 1969: viene eletto Presidente del Comitato esecutivo dell’OLP 1974: ottiene il riconoscimento dell’OLP dall’ONU : firma gli accordi di Oslo, rientra in Palestina. Riceve il Nobel per la pace 1996: eletto Presidente dell’ANP 2004: Muore a Ramallah durante la seconda intifada

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6 Intifada

7 Intifada

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9 Intifada

10 Hamas Nasce il 14 dic 87 : è un Movimento di resistenza islamica: Harakat al Muqawamat al-Islamiyya il cui acronimo, Hamas, in lingua significa ‘Fervore’ Obiettivo: costituire uno stato islamico in una Palestina interamente liberata dal sionismo, tra il Giordano e il Mediterraneo Braccio armato: le brigate ‘Izz-al Din al Qassam Hamas si muove su molteplici piani: quello della liberazione nazionale quello della virtù dell’individuo (moralità) quello sociale Il rapporto con l’OLP è buono

11 I Piani di pace 1993, 13 settembre: Accordi di Oslo che prevedono
la nascita della PNA (Palestinian Nationa Autority) la divisione del territorio in Zone A, B, C, con poteri amministrativi alla PNA e la sicurezza a Israele Senza nessun cenno a Gerusalemme, alle colonie, all’uso dell’acqua, ai rifugiati Secondo Noam Chomsky con Oslo si ha una mutazione semantica del conflitto: la prosecuzione della guerra è diventata processo di pace viene smantellata la rete di associazioni sorta durante la prima intifada

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13 Washington: la stretta di mano

14 Dopo Oslo Sostanziale fallimento degli accordi di Oslo
Dopo Oslo, i Palestinesi hanno la percezione chiara di una “pace” imposta dall’esterno sulla quale la società civile non ha avuto voce in capitolo. Rientrano alcuni esuli, tra cui Arafat e il gruppo di Tunisi 1994. Premio Nobel per la pace a Rabin (primo ministro isrtaeliano) e Arafat 1995. Rabin ucciso da un israeliano 1996. Nethanyau vince le elezioni 1996. Elezioni in Palestina. Arafat acclamato Presidente della PNA. Dilaga la corruzione. Arafat assume pieni poteri.

15 Benjamin Netanyau (1949-) Studia negli Stati Uniti
Nel 1967 torna in patria e si arruola nell’IDF (Israeli Defence Forces) Congedato nel 1962, lavora nel privato Perde il fratello Yoni e comincia a lavorare nell’antiterrorismo 1984 è ambasciatore presso le NAZIONI Unite 1988 viene eletto in Parlamento 1993 diventa capo del partito di destra, Likud Primo ministro dal 1996 al E poi dal 2009 ad oggi

16 Benjamin Netanyau

17 Trattative e piani di pace
Col fallimento di Oslo si succedono vari tentativi di predisporre “Piani di pace” Badley Burston, corrispondente del giornale israeliano Ha'aretz, significativamente scrive: “nel bazar della diplomazia i piani di pace vanno a ruba” La situazione diventa insostenibile sul confine libanese Molti cristiani si allontanano da Gerusalemme Elezioni in Israele (1999): vince Ehud Barak, laburista. Il Likud crolla e si affermano i partiti ultra-ortodossi.

18 L’anno 2000 in Palestina 15 febbraio. Accordo tra PNA e Santa Sede
21-26 marzo. Visita del Papa Giovanni Paolo II Maggio. Israele si ritira dal Libano dopo 19 anni 12-26 luglio. Incontro di Camp David tra Barak, Clinton e Arafat. Nessun risultato 28 sett 2000: Sharon, capo Likud, si reca alla spianata delle Moschee: Come risposta esplode la seconda Intifada

19 Ehud Barak

20 L’Intifada Al Aqsa Obiettivi:
indipendenza immediata della Palestina (Cisgiordania e Gaza) soluzione del problema Gerusalemme soluzione del problema profughi ritiro unilaterale di Israele dai Territori Caratteri Uso delle armi Limitata alle zone periferiche dei centri urbani Si uniscono alla ribellione anche i Palestinesi di Israele 6 febbraio 2001, Sharon vince le elezioni 13 febbraio: inizia la strategia dei raid mirati israeliani L’intifada riprende: 14 febbraio: primo “kamikaze” palestinese

21 L’11 settembre 2001 A conseguenza dell’attentato dell’11 settembre si formano, rispetto al conflitto israelo-palestinese, nuove situazioni di fatto: gli USA di Bush cambiano l’approccio verso Israele e Palestina con il riconoscimento formale della legittimità dello stato palestinese Arafat condanna esplicitamente Al-Qaeda i Paesi Arabi sostengono il processo di pace affiancandosi dalle spinte fondamentalisti radicate nelle loro società. Si sviluppa un dibattito pubblico sconosciuto nel mondo arabo Israele si irrigidisce Invasione dell’esercito israeliano a Ramalla e Jenin (aprile 2002) 2002. I membri del quartetto (USA, ONU, Unione europea e Russia) convergono su un accordo detto la Road Map 2003. Vengono proposti da un gruppo di intellettuali israeliani e palestinesi i cosiddetti Accordi di Ginevra

22 Invasione a Jenin

23 Jenin 2002

24 Jenin 2002

25 Jenin 2002

26 Jenin 2002

27 Inizia la costruzione del Muro
Nel giugno 2002 Israele inizia la costruzione di un muro lungo oltre 800 km e alto 9 metri che ridefinisce i potenziali confini dello stato palestinese Obiettivi: Appropriarsi di terre e delle fonti idriche Rendere impossibile la vita agli abitanti dei Territori Rendere impossibile uno stato palestinese: controllo acqua e agricoltura Cancellare confini del ‘67 Isolare Gerusalemme Est dalla West Bank e annetterla Il muro è illegale secondo la legislazione internazionale: Viola la IV Convenzione di Ginevra (1949), che prevede la protezione della popolazione civile in tempo di guerra, e che vieta le punizioni collettive Viola la Convenzione l’Aia 1907, secondo la quale la proprietà privata non può essere confiscata Viola il diritto alla libertà di movimento, alla proprietà, alla salute, all’istruzione, al lavoro, al cibo e all’acqua, alla libertà di religione Decisioni della Comunità internazionale: risoluzioni Consiglio di sicurezza ONU bloccate da USA nov. 2003: Rapporto ONU che indica illegalità muro dic. 2003: sentenza Corte Internazionale di Giustizia (Aia) che definisce illegale la costruzione del muro

28 La linea del Muro I

29 La linea del Muro II

30 Il muro a Betlemme

31 Muro Abu Dees

32 Muro

33 Muro

34 Le elezioni del 2006 in Palestina
Novembre 2004: morte sospetta di Arafat (sembra sia stato avvelenato col polonio) 26 febbraio. Si tengono le elezioni politiche in Palestina: vince Hamas Le reazioni del Quartetto (USA, URSSS, Europa e Russia): boicottaggio e sospensione degli aiuti Le reazioni palestinesi: pur essendo una comunità laica, i palestinesi difendono la scelta operata col voto Nei mesi successivi si acuisce la contrapposizione all’interno della Palestina tra Hamas e Fatah Giugno 2007: Hamas prende il controllo della Striscia di Gaza che viene ermeticamente chiusa da Israele Opinione pubblica internazionale: sempre più favorevole a Israele

35 Le guerre di Israele. Libano 2006
Libano. La guerra dell’estate 2006 Obiettivi di USA e Francia: fare del Libano una base per destabilizzare la Siria fare una pace separata tra Libano e Israele 12 luglio: inizia la guerra per decisione di Israele che bombarda Beirut e il sud del Libano, le zone controllate da Hezbollah, il movimento di resistenza islamico libanese 12 agosto. Risoluzione 1701 impone la cessazione delle ostilità Vittoria pratica di Israele, ma sconfitta politica: Israele perde la simpatia nel mondo rafforza Hezbollah non sa far fronte al nuovo scenario mondiale di guerriglia mobile sul territorio

36 Le guerre di Israele. Gaza 2008-09
27 dicembre 2008: inizia l’operazione “Piombo fuso”, una campagna militare lanciata dalle Forze armate israeliane per “generare una situazione di migliore sicurezza intorno alla Striscia di Gaza” 17 gennaio 2009: dichiarato il "cessate il fuoco" unilaterale 18 gennaio: Conferenza di Pace Sharm el-Sheick e accettazione della tregua Bilancio finale: 1400 morti palestinesi di cui 410 bambini, 5300 feriti. 13 morti israeliane, di cui tre civili e quasi 200 i feriti. Colpiti obiettivi civili (scuole, abitazioni, etc.) Violazioni dei diritti umani. Indagini condotte da ONU (commissione presieduta da Richard Goldstone), Human Rights Watch, B’Tselem, Ministero salute-Gaza, la Croce Rossa Internazionale, UNRWA, Amnesty , da cui risulta l’uso di fosforo bianco di produzione statunitense. Israele nega, ma poi ammette, dichiarandosi di averlo usato per illuminare

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