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Patrizia Franchini, responsabile Settore Progetto Banca dati GELSO Servizio Reporting Ambientale e Strumenti di Sostenibilità Dipartimento Stato dell Ambiente.

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Presentazione sul tema: "Patrizia Franchini, responsabile Settore Progetto Banca dati GELSO Servizio Reporting Ambientale e Strumenti di Sostenibilità Dipartimento Stato dell Ambiente."— Transcript della presentazione:

1 Patrizia Franchini, responsabile Settore Progetto Banca dati GELSO Servizio Reporting Ambientale e Strumenti di Sostenibilità Dipartimento Stato dell Ambiente e Metrologia Ambientale AALBORG COMMITMENTS E PROTOCOLLO DI KYOTO" PROVINCIA DI RIMINI - ECOMONDO 7 novembre 2007 IL PROGETTO GELSO BANCA DATI SULLE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA LOCALE www.gelso.apat.it www.apat.gov.it

2 ATTIVITA DI APAT Annuario dei dati ambientali Il turismo come uno dei principali settori produttivi Rapporto sulla qualità dellAmbiente urbano Valutazione delleffetto del turismo sulle città Attività di settori APAT strettamente legati alla tematica del Turismo Servizio Difesa delle coste Settore Progetto Agenda 21 locale Settore Ecolabel Attività di settori APAT strettamente legati allattuazione del Protocollo di Kyoto Servizio monitoraggio e prevenzione degli impatti sull'atmosfera Presentazione del progetto GELSO GELSO nel progetto Qualità ambientale nelle aree metropolitane italiane Survey delle buone pratiche per un turismo sostenibile Survey delle buone pratiche degli enti locali per lattuazione del Protocollo di Kyoto Survey delle buone pratiche per lattuazione della Convenzione Europea sul Paesaggio GELSO - Banca dati sulle buone pratiche di sostenibilità locale

3 www.gelso.apat.it www.apat.gov.it GELSO BANCA DATI SULLE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA LOCALE

4 Il progetto GELSO - GEstione Locale per la SOstenibilità mette a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni, delle Associazioni Ambientaliste, dei tecnici, dei consulenti ambientali, dei cittadini, ecc. una banca dati sulle buone pratiche per la sostenibilità locale intesa proprio come strumento di lavoro al servizio di quanti sono interessati a ciò che di innovativo si sta facendo nel campo dello sviluppo sostenibile Il progetto, nato come banca dati sulle buone pratiche di sostenibilità locale, per offrire agli Operatori delle Amministrazioni locali una maggiore e dettagliata informazione sulle tematiche della sostenibilità ha subito una evoluzione che lo ha portato a diventare un sito sulla sostenibilità locale. Il sito, il cui cuore è la banca dati vera e propria, contiene pagine di informazione generale, una accurata sezione dedicata ai link relativi ai temi trattati, una pagina di scambio con gli utenti per informazioni, osservazioni e quanto altro possa essere di interesse per operatori ed utenti generici. IL PROGETTO ED IL SITO

5 HOMEPAGE DI GELSO

6 MAPPA DEL SITO Ricerca Buona Pratica Richiesta inserimento Buona Pratica Sezioni dedicate a gruppi tematici di Buone Pratiche: TURISMO, AREE PROTETTE Scambio con gli utenti: Contatti e Suggerimenti Collegamenti al portale APAT: Pubblicazioni, Biblioteca, Temi, Sistema delle Agenzie Link: Agenda 21 locale, Associazioni Ambientaliste, Banche Dati, Diritto e Ambiente, Istituzioni Definizione di Buona Pratica Criteri di selezione

7 LA BANCA DATI Lobiettivo primario di GELSO è creare una rete attiva di scambio di informazioni tra le Amministrazioni Locali. riguardano i principali settori di intervento delle politiche sostenibili I progetti inseriti (oltre 600) riguardano i principali settori di intervento delle politiche sostenibili: Agenda 21, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo. Il metodo di raccolta dei progetti: - Chiamata diretta alle Amministrazioni locali ( Regioni, Province, Comuni, Enti Parco…) - Collaborazioni con gli Assessorati allambiente provinciali e comunali delle principali città italiane, con lAssociazione nazionale Coordinamento Agende 21 italiane, con la Federparchi. - Selezione progetti vincitori di bandi di concorso nazionali (bandi Agenda 21 locale 2000,2002) - Selezione Progetti Life Ambiente tramite accordi con lUnità LIFE ENV – Italy presso lEuropean Commission DG Environment.. - Incrocio-scambio con banche dati locali. Inoltre la richiesta on line di inserimento dà a tutte le realtà locali la possibilità di accedervi.

8 LA BUONA PRATICA: DEFINIZIONE Per buona pratica si intende ….unazione, esportabile in altre realtà, che permette ad un Comune, ad una comunità o ad una qualsiasi amministrazione locale, di muoversi verso forme di gestione sostenibile a livello locale. Si considera buona, quindi, una pratica che corrisponda allidea di sostenibilità intesa come fattore essenziale di uno sviluppo in grado di rispondere …alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie (Rapporto Brundtland – UNCED, 1987). Quindi per pratica si intende sia un insieme sistematico di azioni (un piano o un programma) che piccoli interventi di carattere incrementale. La pratica è ovviamente unazione realizzata, in via di realizzazione o quanto meno finanziata. Le buone pratiche selezionate e disponibili nella banca dati, possono diventare modello di riferimento o fungere da stimolo per quanti vogliono amministrare la cosa pubblica in modo diverso, mostrando maggiore attenzione alla qualità della vita, dellambiente e dello sviluppo. Inoltre laccesso a queste informazioni offre la possibilità di avviare nuove partnership tra città che condividono politiche e obiettivi o di favorire alleanze tra attori locali intorno a specifici progetti.

9 LA BUONA PRATICA: CRITERI DI AMMISSIBILITA La richiesta di inserimento di una buona pratica può essere fatta on-line compilando una semplice scheda. I progetti segnalati vengono scaricati in un database interno e selezionati secondo i seguenti criteri: A) Criteri di ammissibilità : rispondenza a tutti i seguenti requisiti generali: a) il progetto deve essere attuato o avviato o quantomeno finanziato; b) il progetto deve essere facilmente esportabile e ripetibile in altre realtà locali; c) il progetto deve essere coerente con gli obiettivi di qualità e target adottati in ambito nazionale e internazionale; inoltre è indispensabile lattuazione di almeno un obiettivo relativo alla Sostenibilità sociale, alla Sostenibilità economica, alla Sostenibilità ambientale; B) Criteri di qualificazione : attuazione di almeno un obiettivo specifico (buona pratica) relativo ad uno dei seguenti settori prioritari di intervento: Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo; C) Criteri aggiuntivi di qualificazione il progetto deve rispondere ad ulteriori requisiti per passare da good practice a best practice.

10 LA SCHEDA DI INSERIMENTO E RICERCA La scheda utilizzata per linserimento delle buone pratiche (analoga alla scheda di ricerca) è strutturata in modo tale da prevedere la rilevazione di svariate informazioni. In particolare viene chiesto di indicare per ciascuna buona pratica: il titolo del progetto ed un abstract esplicativo sui contenuti del progetto; il settore di intervento (Agenda 21, Agricoltura, Edilizia e Urbanistica, Energia, Industria, Mobilità, Rifiuti, Territorio e Paesaggio, Turismo) ognuno legato ad una serie di obiettivi specifici; la localizzazione dellintervento ovvero la tipologia dellarea interessata (area collinare, industriale,montana, marina e costiera, urbana, turistica, area umida, area protetta ecc.); gli Enti promotori (Comune, Regione, Provincia, Ministero, Ente parco, Soggetto Privato ecc.); la dimensione dellAmministrazione che attua il progetto espressa in numero di abitanti; le parole chiave relative al progetto per permettere una ricerca più mirata. Tali informazioni non solo permettono di avere un esaustivo quadro generale della buona pratica, ma contengono anche riferimenti utili per ulteriori approfondimenti.

11 SCHEDA DI RICERCA

12 Settori di intervento Una analisi quantitativa dei settori di intervento mostra come i progetti relativi alle Agende 21 locali costituiscano una consistente parte delle pratiche inserite (44%) seguita da quelli relativi al territorio e paesaggio (20%), ai rifiuti (7%) e così di seguito come è indicato nel sottostante istogramma. Analisi quantitativa delle buone pratiche per settore di intervento, enti promotori, localizzazione interventi, dimensione amministrazioni.

13 Enti promotori Per quanto riguarda gli enti promotori delle buone pratiche il 39% sono amministrazioni comunali, il 15% amministrazioni provinciali, il 10% soggetti privati e così di seguito come è indicato nellistogramma.

14 Per quanto riguarda la localizzazione delle buone pratiche il 38% riguarda le aree urbane, il 15% il territorio provinciale, il 9% le aree protette e così di seguito come è indicato nellistogramma. Localizzazione degli interventi

15 La dimensione delle Amministrazioni promotrici del progetto è per la maggior parte (47%) da 10.000 a 100.000 abitanti, come si evince dal seguente istogramma. Dimensioni delle amministrazioni

16 GELSO sta avviando unattività di monitoraggio delle buone pratiche censite, per rispondere allesigenza delle Amministrazioni di ottenere informazioni sullattuazione delle politiche di sostenibilità e soprattutto sui risultati raggiunti e le criticità riscontrate. Per questa attività GELSO è stato inserito tra i Sistemi di monitoraggio locale nel Rapporto italiano 2007 (approvato il 15/06/07 dal Consiglio dei Ministri e trasmesso alla Commissione Europea) sullattuazione della Strategia europea per lo sviluppo sostenibile. La scheda di monitoraggio propone unanalisi delle modalità di attuazione dei progetti mediante unarticolata serie di domande a risposta aperta, specificate da altre a risposta multipla. La scheda è articolata nelle sezioni: Risultati del progetto (in campo ambientale, economico e sociale), Modalità di realizzazione (creazione di partnership e collaborazioni, promozione dellinformazione e della partecipazione dei destinatari e della comunità locale, formazione delle unità operative, influenza su altre politiche e sviluppi futuri), Criticità, Trasferimento dellesperienza. IL MONITORAGGIO DELLE BUONE PRATICHE

17 IL MONITORAGGIO Risultati del progetto

18 Modalità di realizzazione IL MONITORAGGIO

19 Trasferimento dellesperienza IL MONITORAGGIO

20 Criticità IL MONITORAGGIO

21 Dipartimento Stato dellAmbiente e Metrologia Ambientale GELSO è anche una delle componenti del progetto Qualità ambientale nelle aree metropolitane italiane che il Dipartimento Stato dellAmbiente e Metrologia Ambientale (AMB) dellAPAT ha avviato per strumentare adeguatamente la realizzazione del Rapporto annuale di qualità dellambiente urbano alla cui redazione è preposto. Nel 1° Rapporto, presentato in Convegno a Roma il 15 e 16 dicembre 2004, sono state raccolte le buone pratiche di sostenibilità nelle aree metropolitane di Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo. Nel 2° Rapporto presentato in Convegno a Roma il 13 e 14 dicembre 2005, per il rilevamento delle buone pratiche sono state prese in considerazione 14 aree metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania, Messina, Palermo, Cagliari. Nel 3° Rapporto, presentato in Convegno a Roma il 18 gennaio 2007, sono state rilevate le buone pratiche in 10 nuove città (Brescia, Verona, Padova, Parma, Modena, Prato, Livorno, Foggia, Taranto, Reggio Calabria). Una novità per questa edizione è rappresentata dal monitoraggio delle buone pratiche presentate negli scorsi anni. GELSO NEL PROGETTO QUALITA AMBIENTALE NELLE AREE METROPOLITANE ITALIANE

22 IL TURISMO NEL SITO GELSO Le pagine dedicate al turismo sostenibile propongono un quadro generale sui seguenti argomenti: Il rapporto turismo-ambiente-economia Il percorso storico e normativo del turismo sostenibile Lattuazione di una politica integrata Gli strumenti di supporto alla sostenibilità turistica La presentazione delle buone pratiche attuate

23 IL RAPPORTO TURISMO - AMBIENTE - ECONOMIA

24 IL PERCORSO STORICO NORMATIVO DEL TURISMO SOSTENIBILE Principali documenti internazionali a favore di un Turismo Sostenibile

25 IL PERCORSO STORICO NORMATIVO DEL TURISMO SOSTENIBILE Principali Comunicazioni della Comunità Europea e principali riferimenti normativi italiani

26 IL PERCORSO STORICO NORMATIVO DEL TURISMO SOSTENIBILE Principali promotori del Turismo Sostenibile INTERNAZIONALI Organizzazione Mondiale del Turismo United Nations Environment Programme World Travel and Tourism Council Commissione delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Organizzazione delle Nazioni Unite per leducazione, la scienza e la cultura Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile della FAO Istituto Internazionale per lAmbiente e lo Sviluppo Istituto Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile EUROPEI Unità Turismo della Commissione Europea Programma EU INTERREG IIIC Portale DestiNet dellAgenzia Europea per lAmbiente Federerazione EU dei parchi naturali Europarc Rete europea Ecotrans EMAS Ecolabel ITALIANI Associazione Cultura Turismo Ambiente Italia Associazione Italiana del Turismo Responsabile Centro Turistico Studentesco e Giovanile Legambiente WWF Italia

27 UNA POLITICA INTEGRATA PER IL TURISMO SOSTENIBILE Valutazione della Capacità di Carico Turistica Processo di pianificazione integrata che studia la relazione tra parametri: fisici e ambientali, socio- demografici e politico-economici. Obiettivi da perseguire: salvaguardia e la tutela degli ecosistemi più fragili, diversificazione dellofferta turistica qualità dei servizi offerti, promozione delleconomia locale, introduzione di tecnologie eco-compatibili equità sociale e crescita economica che si accompagni con il benessere totale della popolazione locale

28 STRUMENTI DI SUPPORTO ALLA SOSTENIBILITA TURISTICA Agenda 21 locale Il processo promuove un confronto costante e partecipato da tutti i portatori dinteresse sulla pianificazione e gestione di politiche locali. Certificazioni ambientali EMAS Sistema di gestione ambientale volontario adottato da imprese pubbliche e private, è basato su regole precise, è sottoposto a verifica costante ed è reso pubblico. Ecolabel Marchio europeo di qualità che contraddistingue prodotti e servizi realizzati nel rispetto di precisi criteri ambientali che minimizzano limpatto ambientale durante lintero ciclo di vita del prodotto o servizio.

29 I progetti riguardanti il settore Turismo sono il 5% dei progetti totali in banca dati. Considerando anche i progetti riguardanti altri settori dintervento, ma che presentano delle importanti ricadute nellambito del Turismo, si arriva al 9% dei progetti totali. progetti del settore Turismo progetti di altri settori progetti che influenzano il turismo PROGETTI DELLA BANCA DATI GELSO

30 I progetti riguardanti la tematica del turismo sono a loro volta suddivisibili in base agli obiettivi perseguiti. 1. Certificazioni ambientali e formazione degli operatori turistici 2. Diversificazione dellofferta turistica 3. Salvaguardia dellidentità culturale e sociale e promozione del patrimonio storico-culturale e naturale 4. Agenda 21 Locale e caratterizzazione ambientale del territorio (RSA) 5. Definizione di strategie di sviluppo integrate e Piani d'azione locale 6. Tutela della biodiversità, recupero e riqualifica delle aree protette Nella tonalità del rosso sono riportati i progetti presentati nel settore Turismo, nella tonalità del verde i progetti di altri settori. OBIETTIVI DEI PROGETTI

31 DISTRIBUZIONE REGIONALE DEI PROGETTI

32 Obiettivo 1: Aumentare le certificazioni ambientali nel settore turistico e sensibilizzare gli operatori turistici ad una gestione ecologica delle strutture ricettive e turistiche LE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA TURISTICA

33 Obiettivo 2: Incentivare iniziative volte alla diversificazione dellofferta turistica, alla redistribuzione dei flussi e alla valorizzazione delle aree meno fragili nel rispetto dellambiente naturale e artistico LE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA TURISTICA

34 Obiettivo 3: Garantire un turismo di qualità salvaguardando lidentità culturale e sociale dei residenti e promuovendo il patrimonio storico-culturale e naturale LE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA TURISTICA

35 Obiettivo 4: Attivazione del percorso di Agenda 21 Locale, studi per la caratterizzazione ambientale del territorio (RSA) al fine di coinvolgere attivamente tutte le componenti pubbliche e private per lindividuazione e la realizzazione di azioni mirate al miglioramento del territorio. LE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA TURISTICA

36 Obiettivo 5: Definizione di strategie di sviluppo sostenibile e Piani d'azione locale che integrano il turismo con le altre politiche. LE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA TURISTICA

37 Obiettivo 6: Tutelare la biodiversità, recuperare e riqualificare le aree protette. LE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA TURISTICA

38 PROGETTO SURVEY TURISMO SOSTENIBILE Il Progetto Survey sul Turismo Sostenibile ha lo scopo di rilevare le attività delle Amministrazioni Locali riguardo il Turismo e le azioni reali in atto per perseguire un turismo sostenibile. La Survey si articola in due principali steps: Analisi siti Web delle Regioni, delle Province e dei Comuni per rilevare: 1) lofferta di informazioni turistiche e la facilità di accesso 2) le iniziative o i progetti sul turismo sostenibile Rilevazione tramite diretto contatto con le Amministrazione Locali delle buone pratiche di sostenibilità turistica in attuazione. La prima fase della survey ha riguardato le Amministrazioni costiere ed in particolare 60 province e 107 amministrazioni tra capoluoghi di provincia e comuni oltre i 30.000 abitanti.

39 Siti con informazioni turistiche Siti con nessuna informazione turistica Siti con iniziative di turismo sostenibile Su un totale di 60 province costiere il 62% fornisce informazioni di tipo turistico sul sito istituzionale, il 38% non dà alcun tipo di informazione turistica e il 45% delle province presenta iniziative di turismo sostenibile. ANALISI DEI SITI ISTITUZIONALI DELLE PROVINCE

40 Siti con informazioni turistiche Siti con nessuna informazione turistica Siti con iniziative di turismo sostenibile Su un totale di 107 capoluoghi di provincia e comuni che si affacciano sulla costa, con popolazione maggiore di 30.000 abitanti, l86% fornisce informazioni turistiche sul sito istituzionale, il 14% non dà alcun tipo di informazione turistica e il 9% dei comuni presenta iniziative di turismo sostenibile. ANALISI DEI SITI ISTITUZIONALI DEI COMUNI

41 Survey delle buone pratiche degli enti locali per lattuazione del Protocollo di Kyoto La survey si articola in tre fasi: Rilevazione dei progetti mediante ricerca nelle principali banche dati di progetti finanziati mediante programmi comunitari, di progetti vincitori di premi specifici, di progetti presentati nei siti web degli enti attuatori. Analisi e selezione dei progetti che rispondono ai requisiti di buona pratica. Contatto diretto con gli enti attuatori per linserimento della buona pratica in banca dati. Durante la prima fase sono state consultate 13 banche dati, contenenti più di 3.000 progetti, e sono stati consultati i siti web di 63 enti (Comuni, Province, Regioni, Comunità Montane, Agenzie per lenergia, Agenzie per la casa, Società partecipate da enti locali, Enti di ricerca, Enti parco, Università) selezionando un primo gruppo di 80 progetti. La Survey ha lo scopo di rilevare le attività delle Amministrazioni Locali direttamente finalizzati alla riduzione delle emissioni di gas serra.

42 Survey delle buone pratiche degli enti locali per lattuazione del Protocollo di Kyoto per il Rapporto sulla qualità dellambiente urbano 2007 Nel corso della survey condotta sui comuni con popolazione superiore ai 150.000 abitanti sono stati rilevati 38 progetti classificabili come buone pratiche. La survey, in questa prima fase, si è rivolta in particolar modo ai progetti nei settori efficienza energetica e uso di energie alternative e mobilità, entrambi rappresentati con circa il 50% dei progetti.

43 Survey delle buone pratiche per l'attuazione della Convenzione europea sul paesaggio APAT stage 2007 "LA RETE EUROPEA, RECEP, PER L'ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO: ANALISI DELLE POLITICHE DEGLI ENTI LOCALI ITALIANI ED EUROPEI E DEGLI STRUMENTI PER LA LORO DIFFUSIONE. Arch. Maria Letizia Schiavone Tutor: Arch. Patrizia Franchini Co-Tutor : Dr.ssa Ilaria Leoni

44 INDICE CAP. I LA CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO……………………..1 1.1. La natura giuridica e le origini 1.2. Struttura, impostazione generale: Definizioni, campo di applicazione, obiettivi e principi operativi 1.3. La cooperazione Europea: IlPremio del Paesaggio del Consiglio dEuropa CAP. II ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE……………………………..……..14 2.1. La rete europea di enti locali e regionali per lattuazione della Convenzione RECEP. 2.2 La rete europea delle università per lattuazione della Convenzione UNISCAPE 2.3. La RECEP e le politiche di attuazione degli Enti Locali. 2.3.1 Regione Campania 2.3.2.Regione Calabria 2.3.3.Regione Emilia Romagna. 2.3.4.Ministero de lEcologie et du Developpement Durable della Francia. 2.3.5.Generalitat de Cataluña, Spagna. CAP. III SOGGETTI ISTITUZIONALI COMPETENTI: LOSSERVATORIO DEL PAESAGGIO DELLA CATALOGNA………………………………………….….42 3.1. Funzione e Obiettivi dellOsservatorio del Paesaggio 3.2. I Cataloghi dei paesaggi. 3.2.1.Il prototipo del catalogo dei paesaggi 3.2.2.Le unità di paesaggio. 3.2.3.Paesaggi di attenzione speciale. 3.2.4.Identificazione e caratterizzazione dei paesaggi. 3.2.5 La consultazione pubblica 3.3. Le Carte del paesaggio CAP. IV I DATI PREVALENTI SCATURITI DAGLI OSSERVATORI DEL PAESAGGIO E DAGLI ENTI LOCALI ATTUATORI DELLA C.E.P.: PROPOSTA DI CREAZIONE DI UNA BANCA DATI……..……………..….…64 4.1. Struttura Organizzativa e Caratteristiche degli Osservatori del Paesaggio 4.1. Proposta di creazione presso gli Osservatori del paesaggio di banche dati di buone pratiche su format univoco per lattuazione della Convenzione. Bibliografia Allegati

45 Struttura operativa: Organo legislativo e amministrativo costituito nel 2003 capace di sostenere gli Enti Locali 1) Regione Tirolo AUSTRIA Membro fondatore 2) Comunità germanofona del Belgio BELGIO Membro fondatore 3) Comune di Lennik BELGIO Membro fondatore 4) Regione Abruzzo ITALIA Membro fondatore 5) Provincia di Ascoli Piceno ITALIA Membro fondatore 6) Provincia di Avellino ITALIA Membro fondatore 7) Regione Basilicata ITALIA Membro fondatore 8) Comune di Biella ITALIA Membro 9) Provincia di Biella ITALIA Membro 10) Comune di Bocchigliero ITALIA Membro 11) Comune di Bova ITALIA Membro 12) Regione Calabria ITALIA Membro fondatore 13) Regione Campania ITALIA Membro fondatore 14) Comune di Cirò Marina ITALIA Membro 15) Comune di Civita ITALIA Membro 16) Comune di Colosimi ITALIA Membro 17) Provincia di Cosenza ITALIA Membro fondatore 18) Regione Emilia-Romagna ITALIA Membro fondatore 19) Comune di Falerna ITALIA Membro 20) Regione Liguria ITALIA Membro fondatore 21) Provincia di Milano ITALIA Membro 22) Regione Molise ITALIA Membro fondatore 23) Provincia di Napoli ITALIA Membro 24) Comune di Nicotera ITALIA Membro 25) Regione Piemonte ITALIA Membro fondatore 26) Provincia di Reggio Emilia ITALIA Membro fondatore 27) Provincia di Rieti ITALIA Membro fondatore 28) Comune di Roma ITALIA Membro 29) Comune di San Floro ITALIA Membro 30) Regione Toscana ITALIA Membro fondatore 31) Comune di Trebisacce ITALIA Membro 32) Regione Veneto ITALIA Membro fondatore 33) Regione Prahova ROMANIA Membro fondatore 34) Comunità autonoma di Andalusia SPAGNA Membro fondatore 35) Comunità autonoma di Catalogna SPAGNA Membro fondatore 36) Comunità di Valencia SPAGNA Membro fondatore La Rete Europea per lattuazione della Convenzione Europea del Paesaggio RECEP

46 -diffusione delle informazioni -raccolta delle informazioni Osservatori regionali del Paesaggio BANCHE DATI -Osservatori locali del paesaggio -Premi per il Paesaggio -Enti regionali attuatori della CEP Istituzioni culturali. Enti locali Cittad. -cuole-cuole SEZIONI DELLA SCHEDA DI RILEVAMENTO Descrizione del progetto Titolo Abstract Parole chiave Stato di attuazione Data inizio lavori Tempo previsto di realizzazione Catalogazione in rapporto agli obiettivi posti dalla convenzione 1.Accrescere la qualità dell'ambiente locale, in particolare avendo cura del patrimonio culturale, degli edifici, degli spazi pubblici e del paesaggio 2.Attribuire ai cittadini un ruolo attivo nelle decisioni riguardanti il paesaggio 3. Attuare programmi di sensibilizzazione ed educazione sul valore del paesaggio e sulla sua salvaguardia, gestione e pianificazione. 4. Promuovere una pianificazione del paesaggio innovativa e sostenibile 5. Salvaguardare la diversità dei paesaggi 6. Tutelare e promuovere le tradizioni e i valori storico- culturali che si esprimono nel paesaggio Localizzazioni Localizzazione Dimensioni dellamministrazione Regione Provincia Comune Contatti Referente progetto Unità organizzativa Indirizzo E-mail Telefono/fax Sito web Aspetti finanziari Costo Finanziatore Strumento di finanziamento LOSSERVATORIO DEL PAESAGGIO: : DIFFUSIONE DI BUONE PRATICHE DIRETTE ALLA SALVAGUARDIA E GESTIONE DEI PAESAGGI DI ENTI CHE HANNO AVVIATO PROGETTI, STUDI E ATTIVITA SUL PAESAGGIO Creazione di una BANCA DATI ON- LINE Proposta di creazione presso gli Osservatori del paesaggio di banche dati di buone pratiche su format unico per lattuazione della Convenzione.

47 La classificazione per obiettivi comprende progetti diretti a: 1. Accrescere la qualità dell'ambiente locale, in particolare avendo cura del patrimonio culturale, degli edifici, degli spazi pubblici e del paesaggio: fa riferimento ai valori espressi nella nuova definizione di paesaggio introdotta dalla Convenzione (art.1) ed ai suoi legami con la qualità della vita e dellambiente; 2. Attribuire ai cittadini un ruolo attivo nelle decisioni riguardanti il paesaggio: fa riferimento allart.5 lett. c relativo (tra laltro) alle procedure di partecipazione del pubblico; 3. Attuare programmi di sensibilizzazione ed educazione sul valore del paesaggio e sulla sua salvaguardia, gestione e pianificazione: fa riferimento allart.6, lettere A e B; 4. Conservare e qualificare i beni paesistici esistenti: fa riferimento alla prima parte dellart.5 lett. b, che riprende gli obiettivi generali della Convenzione; 5. Promuovere una pianificazione del paesaggio innovativa e sostenibile: fa riferimento alla seconda parte dellart.5 lett. b, separando le attività di pianificazione da quelle, attuative, di tutela e gestione; 6. Salvaguardare la diversità dei paesaggi: la tutela della diversità dei paesaggi europei costituisce un obiettivo generale della Convenzione, espresso chiaramente nel Preambolo, e legato alla salvaguardia della biodiversità, la cui Convenzione è tra gli accordi internazionali richiamati; 7. Tutelare e promuovere le tradizioni e i valori storico-culturali che si esprimono nel paesaggio: fa riferimento alla definizione di paesaggio in quanto prodotto non solo di fattori naturali ma anche dellazione di fattori umani (art.1). Proposta di creazione presso gli Osservatori del paesaggio di banche dati di buone pratiche su format unico per lattuazione della Convenzione.

48 Esempi di buone pratiche per obiettivi 1. Titolo Extramet – Lo spazio rurale nel contesto della nuova metropolizzazione Promotore Regione Liguria 2. Titolo Agenda 21 locale in Lombardia: azioni per il paesaggio ed il turismo sostenibile Promotore Regione Lombardia 3. Titolo Progetto 3KCL – Paesaggi carsici: architettura di una relazione unica tra uomo e ambiente Promotore Museo Civico di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna (TV) 4. Titolo Cambiamenti del Paesaggio Costiero e Sviluppo Turistico Sostenibile Promotore Università degli Studi di Genova 5. Titolo L.O.T.O. (Landscape Opportunities for Territorial Organization) Promotore Regione Lombardia 6. Titolo Alpe Veglia e Alpe Devero: azioni per la conservazione delle praterie di montagna e delle torbiere Promotore Parco Naturale Alpe Veglia Alpe Devero 7. Titolo Paesaggio rurale nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone Promotore Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

49 GELSO BANCA DATI SULLE BUONE PRATICHE DI SOSTENIBILITA LOCALE www.gelso.apat.it www.apat.gov.it (servizi per lambiente) CONTATTI: Patrizia Franchini tel 06 50072555 patrizia.franchini@apat.itpatrizia.franchini@apat.it Ilaria Leoni tel 06 50072548 ilaria.leoni@apat.itilaria.leoni@apat.it Emanuela Pace tel 06 50072259 emanuela.pace@apat.itemanuela.pace@apat.it Dipartimento Stato dell Ambiente e Metrologia Ambientale Servizio Reporting Ambientale e Strumenti di Sostenibilità Settore Progetto Banca Dati GELSO

50 GELSO PROGRAMMA E CONCLUSIONI Programma Il programma consiste nellampliamento delle pagine di informazione sul sito, nel monitoraggio dei progetti inseriti e soprattutto nellimplementazione del database, estendendo la rete di scambio ed attuando nuovi modelli di collaborazione specialmente con le Amministrazioni locali. Conclusioni La caratteristica del progetto GELSO è la capacità di adeguarsi alle esigenze dei fruitori, visto il carattere tipicamente dinamico del concetto di sostenibilità che implica la necessità di aggiornare periodicamente gli strumenti disponibili per la sua attuazione. Per questo motivo elemento indispensabile è la continua collaborazione di quanti operano nel campo dello sviluppo sostenibile e che ritengono utile mettere a disposizione di tutti il loro lavoro e le loro esperienze.

51 LAnnuario APAT, alla sua quinta edizione, rappresenta la più ampia ed organica collezione di dati ambientali attualmente pubblicata in Italia. Nella sua quinta edizione 2600 risultano popolati circa 250 indicatori per un totale di circa 150.000 dati. Le tematiche dellAnnuario: Agricoltura, Energia, Trasporti, Turismo, Industria, Atmosfera, Biosfera, Idrosfera, Geosfera, Rifiuti, Radiazioni ionizzanti, Radiazioni non ionizzanti, Rumore, Rischio naturale, Rischio antropogenico, Emas ecolabel, Monitoraggio e Controllo, Promozione e diffusione della cultura ambientale, Ambiente e benessere. La tematica sul turismo rientra nella sezione riguardante i settori produttivi, insieme alle tematiche sullagricoltura, energia, trasporti e industria. La relazione tra turismo e ambiente è particolarmente complessa poiché articolata in più componenti tra loro strettamente interconnesse: risorse ambientali, attività economiche e servizi. ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI APAT http://annuario.apat.it

52 Per descrivere questo settore produttivo che rappresenta una delle più importanti attività economiche in continua crescita e la sua interrelazione con lambiente sono strati scelti i seguenti indicatori: Infrastrutture turistiche Flussi turistici per modalità di trasporto Intensità turistica 1) Infrastrutture turistiche Lindicatore rappresenta lofferta turistica in base alla capacità degli esercizi ricettivi in termini di numero di esercizi e di posti letto, e il flusso totale dei clienti ripartito in italiani e stranieri. Nel 2005, in Italia si registra una crescita del flusso turistico, che in alcune regioni e in certi periodi dellanno, rappresenta una delle maggiori pressioni generate dal settore turismo. La capacità delle strutture ricettive presenta un incremento del 13,5% rispetto allanno precedente. In particolare, la crescita delle presenze presso agriturismi e bed & breakfast, conferma la continua evoluzione della domanda e offerta turistica che vede aumentare negli anni forme alternative di turismo verde, termale, enogastronomico, dove la vacanza non è solo viaggio-riposo ma scoperta di tradizioni, sapori, culture. http://annuario.apat.it ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI: IL TURISMO

53 . 2) Flussi turistici per modalità di trasporto Lindicatore rappresenta la ripartizione dei flussi turistici secondo il mezzo di trasporto utilizzato per compiere un viaggio. Il turismo è uno dei principali determinanti della domanda di trasporto passeggeri, con la conseguente generazione di forti pressioni sullambiente quali: emissioni di CO 2, inquinamento atmosferico, rumore, perdita di habitat, ecc. Lautomobile è il mezzo di trasporto maggiormente impiegato per compiere un viaggio (64,4%), ma il fenomeno delle linee aeree low cost, la valorizzazione di aeroporti minori, comportano unulteriore semplificazione degli spostamenti e una crescente attitudine a utilizzare laereo. Nel 2005, infatti, il 31,3% dei turisti è entrata in Italia attraverso le frontiere aeroportuali.

54 ANNUARIO DEI DATI AMBIENTALI : IL TURISMO 3) Intensità turistica Nel definire lintensità turistica sono stati presi in considerazione quei parametri in grado di monitorare il carico del turismo sul territorio, in particolare i fattori responsabili delle pressioni e degli impatti esercitati sullambiente, che si traducono nello sfruttamento delle risorse naturali, produzione di rifiuti, inquinamento, ecc Il numero crescente di turisti che visitano alcune località, oltre a modificare radicalmente la densità abitativa con conseguenti fenomeni di congestione, può provocare un danno irreparabile alla qualità dellambiente, mettendo a repentaglio lattrattiva esercitata dalla destinazione scelta. Le province che maggiormente risentono di una variazione della densità di popolazione legata allapporto di flussi turistici sono Roma, Rimini, Venezia e Firenze. Lesempio topico è Venezia, che considerando solo la popolazione residente presenta una densità abitativa di 338 ab./km 2, mentre con lapporto dei turisti la sua densità raggiunge 3.030 ab./km 2.

55 RAPPORTO APAT SULLA QUALITA DELLAMBIENTE URBANO www.areemetropolitane.apat.it LAPAT in collaborazione con le Agenzie regionali per la protezione dellambiente e qualificati soggetti scientifici e tecnici ha avviato a fine 2003 il Progetto pluriennale Qualità ambientale nelle aree metropolitane italiane. Obiettivi principali del progetto: - La raccolta e lelaborazione dei dati ambientali degli agglomerati urbani, - Lindividuazione delle cause dei problemi ambientali - La proposta di misure ed azioni specifiche di intervento. Principale prodotto del progetto è il Rapporto APAT sulla qualità dellambiente urbano, giunto alla terza edizione, divenuto uno strumento di supporto agli atti di pianificazione, programmazione ed amministrazione dellambiente urbano. Tematiche: energia, emissioni in atmosfera, qualità dellaria; trasporti; qualità delle acque; rifiuti; sostenibilità locale; natura; aree dismesse; esposizione al radon, inquinamento acustico, elettromagnetico, indoor; comunicazione ed informazione.

56 RAPPORTO APAT SULLA QUALITA DELLAMBIENTE URBANO www.areemetropolitane.apat.it Nel 1° Rapporto, presentato in Convegno a Roma il 15 e 16 dicembre 2004, lanalisi si è concentrata sulle aree metropolitane di Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo. Nel 2° Rapporto presentato in Convegno a Roma il 13 e 14 dicembre 2005, lanalisi si è concentrata su tutte e 14 le aree metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania, Messina, Palermo, Cagliari. Nel 3° Rapporto, presentato in Convegno a Roma il 18 gennaio 2007, lanalisi è stata estesa a tutti i capoluoghi di provincia con popolazione oltre i 150.000 abitanti, arrivando ad esaminare 24 città : Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Padova, Trieste, Genova, Parma, Modena, Bologna, Firenze, Prato, Livorno, Roma, Napoli, Foggia, Bari, Taranto, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catania, Cagliari.

57 RAPPORTO APAT SULLA QUALITA DELLAMBIENTE URBANO www.areemetropolitane.apat.it Nellambito della sostenibilità locale è stata inserita lanalisi sul turismo: - valutazione delleffetto del turismo sulle città, - capacità e qualità di accoglienza di queste, - impatti positivi e negativi sulla comunità locale e sugli aspetti economici, sociali e ambientali. Lindagine rivela come la capacità delle città italiane di attrarre turisti continua a crescere soprattutto per quelle città in grado di richiamare visitatori dallestero. Lanalisi indaga inoltre la stagionalità dei flussi turistici in base ad una componente di attrazione/offerta specifica per ogni città. Sempre più la definizione delle strategie di sviluppo delle città e la domanda dei turisti sono tra loro interconnesse, le città si specializzano e diversificano le offerte, si pensi a città come Roma e Torino che non si identificano più soltanto come città-museo, ma divengono luoghi da vivere per la ricchezza di offerta proposta: dalle manifestazioni culturali e artistiche alla loro vocazione a ospitare eventi internazionali, alla capacità di saper soddisfare più tipologie di turisti.

58 RAPPORTO APAT SULLA QUALITA DELLAMBIENTE URBANO www.areemetropolitane.apat.it Un aspetto fondamentale presentato nel rapporto riguarda limpatto del turismo sui servizi della città. Si rileva inoltre come sia estremamente importante per il turismo il ruolo allinterno delle reti internazionali istaurate tra le città. Per le Amministrazioni locali ladesione a progetti di cooperazione internazionale offre notevoli vantaggi dal punto di vista relazionale e di sviluppo, tra le tematiche affrontate una su quattro è direttamente collegata al turismo. La lettura conclusiva dei dati rilevati offre una visione positiva del fenomeno turistico, anche nelle città dove il carico turistico è più elevato la componente dei flussi turistici viene vista come unopportunità di sviluppo economico e sociale oltre che di qualificazione del tessuto urbano, che non come fattore di pressione sul territorio.

59 SERVIZIO DIFESA COSTE Lobiettivo generale del Servizio Difesa delle Coste è quello di promuovere metodologie per la programmazione, la progettazione e lattuazione di interventi in materia di protezione delle coste dai fenomeni erosivi e i rischi naturali. Il Servizio Difesa delle Coste è organizzato in quattro settori di attività: SETTORE MODELLISTICA COSTIERA SETTORE ANALISI COSTIERE SETTORE INGEGNERIA COSTIERA SETTORE TUTELA ACQUE COSTIERE

60 SERVIZIO DIFESA COSTE ATTIVITA Supporta gli organismi statali competenti nelle funzioni di definizione degli indirizzi generali e dei criteri e linee guida per la difesa e la gestione integrata delle coste e per la qualità delle acque costiere. Raccoglie, organizza le serie storiche meteomarine disponibili presso i gestori primari di sistemi di misura, elabora i dati e le previsioni dello stato del mare ai fini della sicurezza e stabilità delle coste, effettua analisi della evoluzione delle coste in relazione al clima meteomarino e di eventi significativi marittimi e costieri anche a scala locale. Provvede allanalisi dellevoluzione delle linee di costa e delle spiagge per il territorio nazionale, degli interventi di difesa adottati per contenere i fenomeni di erosione dei litorali e dei piani di gestione territoriali per la fascia costiera. Sviluppa, dintesa con il Servizio informatico, un sistema informativo territoriale per la raccolta dei dati e lelaborazione delle informazioni necessarie a produrre unanalisi a scala nazionale sullo stato delle coste nonché per studi e indagini relativi a: - classificazione del rischio; - uso e amministrazione della fascia costiera e aree naturali; - levoluzione del fenomeno di erosione delle coste; - strumenti programmatici di intervento e gestione integrata delle coste (ICZM); - tipologie di intervento e opere realizzate; - attività di monitoraggio in aree specifiche e/o di rilevante sensibilità e valutazione degli effetti nel breve e lungo periodo.

61 SERVIZIO DIFESA COSTE ATTIVITA Predispone la stesura di rapporti sullo stato delle coste con indicazione delle aree più a rischio e sul monitoraggio degli interventi di protezione e sulle iniziative nazionali ed internazionali attivate nel settore. Effettua analisi, studi e valutazioni tecniche: - sulle stabilità dei litorali e sui fenomeni di erosione e rinascimento; - sull'efficienza delle opere di protezione costiera; - per la definizione e laggiornamento delle zone di allerta e delle relative soglie di criticità relativamente alla stabilità della linea di costa e alla difesa degli abitati; - a seguito di danneggiamenti significativi rilevati lungo le coste, anche a scala locale, dovuti a mareggiate, fenomeni ondosi o relativi al livello del mare. Svolge attività di studio e sperimentazione sulla progettazione di opere per la protezione delle coste Fornisce il supporto tecnico ed ingegneristico alle autorità preposte alla gestione di situazioni di crisi ambientale a livello territoriale in ambito costiero.

62 SETTORE PROGETTO AGENDA 21 LOCALE Lobiettivo generale del Settore è assicurare il monitoraggio delle prestazioni di sostenibilità attuato attraverso la partecipazione diretta delle Amministrazioni ai processi di Agenda 21 locale In connessione con gli obiettivi degli Aalborg Commitments ed in riferimento ai temi del risparmio energetico, del turismo sostenibile, dei trasporti, della pianificazione, del recupero delle aree dismesse Ecoturismo e processi di Agenda 21 locale: Agenda 21 è citata in modo esplicito nei principali documenti internazionali sul turismo sostenibile proprio per il suo carattere di piano operativo capace di gestire i processi di sviluppo locale sostenibile ed in grado di coinvolgerne gli attori. LAgenda 21 non inserisce nessun obbligo vincolante in tema di turismo sostenibile ma offre una serie di suggerimenti di carattere operativo: ladozione di Agende 21 Locali nelle località turistiche e lattuazione di Sistemi di Gestione Ambientale (SGA), conformi al regolamento CEE 1896/93 EMAS e alle norme ISO 14000, si conferma una delle strade più interessanti per una corretta programmazione e gestione delle attività turistiche. Nodo quanto mai importante in un paese come il nostro, cuore del turismo culturale mondiale. La questione principale è rappresentata dal concetto di capacità di carico calcolata e del livello di soglia delle attività antropica oltre il quale si assiste al degrado delle risorse naturali.

63 ECOLABEL APAT- Settore Ecolabel Via Vitaliano Brancati, 48 00144 ROMA Tel.: (06) 5007 2020 Fax: (06) 5007 2078 e-mail: Fax: (06) 5007 2078 e-mail: ecolabel@apat.it www.apat.it Contatti: http://www.apat.gov.it/certificazioni/site/it-IT/Ecolabel/ http://www.eco-label.com/italian/ http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/whats_eco/index_en.htm

64 LEcolabel europeo (Regolamento CE n. 1980/2000) è il marchio europeo di qualità ecologica di Tipo I- ISO 14024 che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo comunque elevati standard prestazionali. Infatti, letichetta Ecolabel attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita. Il marchio Ecolabel, il cui logo è rappresentato da un fiore (la margherita), è uno strumento volontario, selettivo e con diffusione a livello Europeo. Rientra in un approccio Multicriteria che fissa valori soglia da rispettare. ECOLABEL

65 Quando è nato, a cosa serve, i vantaggi Il marchio è fondato sul rispetto scrupoloso di una serie di criteri che consentono alle strutture che lo ricevono di distinguersi, a livello europeo, per l'impegno al miglioramento della qualità ambientale e forniscono agli utenti garanzie sicure circa l'efficienza delle misure di protezione adottate. L'Ecolabel per il turismo è nato il 14 aprile del 2003 quando la Commissione Europea ha esteso l'applicabilità del marchio comunitario di qualità ecologica ai servizi di ricettività turistica (Decisione 2003/287/CE). Il marchio è fondato sul rispetto scrupoloso di una serie di criteri che consentono alle strutture che lo ricevono di distinguersi, a livello europeo, per l'impegno al miglioramento della qualità ambientale e forniscono agli utenti garanzie sicure circa l'efficienza delle misure di protezione adottate.Decisione 2003/287/CE ECOLABEL

66 Cosa cambia con lEcolabel Le strutture turistiche che si fregiano del marchio ecologico europeo si distinguono per l'impegno verso la salvaguardia dell'ambiente e, di riflesso,della salute umana. La presenza dellEcolabel fornisce al turista garanzie circa: Il contenimento dell'inquinamento atmosferico, idrico e del suolo grazie soprattutto all'utilizzo di prodotti più rispettosi dell'ambiente; La corretta gestione e differenziazione dei rifiuti; La riduzione degli sprechi energetici e di risorse; La salvaguardia della biodiversità nelle aree poste sotto il controllo diretto della struttura ricettiva; Un'alimentazione sana e corretta, che attinge in parte alle produzioni biologiche regionali. Oltre a garantire benessere ed eco-qualità ai turisti, lEcolabel apporta tutta una serie di benefici alla struttura ricettiva che lo applica, in particolare: Vantaggi di costo legati all'eco-efficienza Pubblicità derivante dall'alta visibilità del marchio ECOLABEL

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68 Settembre 2007 Il Servizio di Ricettività turistica in Europa è il gruppo di prodotti con più licenze ECOLABEL

69 ATTIVITÀ APAT NEL SETTORE DEL TURISMO Studio di fattibilità per lapplicazione del marchio Ecolabel europeo Sviluppo dei criteri per il servizio offerto dai campeggi Sviluppo dei criteri per il servizio ricettività turistica Attività di promozione sul territorio nazionale Istruttorie per la concessione del marchio Ecolabel europeo ECOLABEL

70 OBIETTIVI DEI CRITERI risparmio idrico ed energetico formazione del personale informazione agli ospiti eco-acquisti riduzione uso sostanze nocive promozione prodotti regionali

71 MARCHIO DI QUALITA ECOLOGICA DELLUNIONE EUROPEA Attribuito a beni e servizi che soddisfano ai requisiti ambientali dal sistema dellUnione Europea di Marchio di Qualità Ecologica. Numero di Registrazione: …………………….. Questa struttura ricettiva ha ottenuto il marchio perché sono state adottate misure di risparmio energetico e idrico, per la riduzione dei rifiuti e per il miglioramento generale dellambiente Etichetta tipo di Ecolabel europeo ECOLABEL

72 Servizi di Campeggio certificati Ecolabel europeo in Europa al 12/09/2007 StatoNumero Austria7 Germania7 Italia5 Danimarca5 Repubblica Ceca1 ECOLABEL

73 Servizi di Ricettività turistica certificati Ecolabel europeo in Europa al 12/09/2007 StatoNumero Italia52 Austria13 Irlanda11 Danimarca6 Olanda5 Francia5 Inghilterra5 ECOLABEL

74 SERVIZIO MONITORAGGIO E PREVENZIONE DEGLI IMPATTI SULL'ATMOSFERA Il Servizio è organizzato in quattro settori di attività: Settore clima e meteorologia applicata Settore emissioni in atmosfera Settore scenari di emissione, modelli integrati e indicatori Settore monitoraggio qualità dell'aria Settore impatti e piani di risanamento Per le iniziative volte alla prevenzione dei cambiamenti climatici è stata avviata unattività di monitoraggio dellattuazione dei principali impegni della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC); a tal fine viene predisposto linventario annuale dei gas serra e le comunicazioni dellItalia al Segretariato dellUNFCCC, contribuendo alla compilazione della Comunicazione Nazionale sui cambiamenti climatici.

75 SERVIZIO MONITORAGGIO E PREVENZIONE DEGLI IMPATTI SULL'ATMOSFERA Linventario nazionale delle emissioni LInventario raccoglie i dati sulle emissioni in atmosfera dei gas-serra, delle sostanze acidificanti ed eutrofizzanti, dei precursori dellozono troposferico, del benzene, del particolato, dei metalli pesanti, degli idrocarburi policiclici aromatici, delle diossine e dei furani. Tale inventario viene trasmesso, per il tramite del Ministero per lAmbiente e la Tutela del Territorio, all'Agenzia Europea per l'Ambiente, alla Convenzione sullinquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza (CLRTAP) e al Segretariato dellUNFCCC, secondo i formati richiesti dalle diverse convenzioni internazionali. LInventario è consultabile sul sito dellAPAT (sezione Servizi per lambiente) http://www.apat.gov.it/site/it- IT/Servizi_per_l'Ambiente/Inventario_delle_Emissioni_in_Atmosfera_(CORINAIR-IPCC)/

76 Accanto allInventario nazionale il Servizio gestisce e rende disponibili on-line le le seguenti banche dati: Inventario provinciale delle emissioni in atmosfera Banca dati delle emissioni provinciali in atmosfera per gli anni 1990, 1995, 2000 classificati per livello di attività CORINAIR (SNAP) disaggregate dall'inventario nazionale con metodologia top-down. www.sinanet.apat.it/it/sinanet/bdemi/ Serie Storiche Emissioni Tabelle dei gas serra (comunicate ufficialmente alla Convenzione sui Cambiamenti Climatici - UNFCCC) e Serie storiche delle emissioni nazionali di inquinanti atmosferici, metalli pesanti e composti organici persistenti, tratte dallinventario nazionale delle emissioni, nel formato SNAP-Corinair e NFR (Nomenclature For Reporting) per CLRTAP. www.sinanet.apat.it/it/sinanet/serie_storiche_emissioni SERVIZIO MONITORAGGIO E PREVENZIONE DEGLI IMPATTI SULL'ATMOSFERA Banche dati

77 Fattori di emissione trasporti su strada Banca dati dei fattori di emissione in atmosfera di inquinanti classificati per tipo di veicolo, tecnologia, ciclo di guida. www.sinanet.apat.it/it/sinanet/fetransp/ Expert Panel emissioni in atmosfera da trasporto stradale Dati di base, documenti e contributi del gruppo di esperti (Expert Panel) sulle emissioni da trasporto su strada. www.sinanet.apat.it/it/sinanet/EPT INVENTARIA Manuale e linee guida degli inventari locali e database dei fattori di emissione www.sinanet.apat.it/it/inventaria SERVIZIO MONITORAGGIO E PREVENZIONE DEGLI IMPATTI SULL'ATMOSFERA Banche dati

78 SERVIZIO MONITORAGGIO E PREVENZIONE DEGLI IMPATTI SULL'ATMOSFERA Registro Nazionale delle emissioni e delle quote di emissione La Direttiva europea 2003/87/CE (Emissions Trading) istituisce il sistema europeo di scambio dei permessi di emissione dei gas-serra attraverso l'assegnazione di quote di permessi di emissione a tutti gli impianti soggetti ad essa (impianti di combustione e industriali, ad eccezione di quelli chimici e per il trattamento dei rifiuti) attraverso Piani di Assegnazione Nazionali. In attuazione di questa Direttiva e a seguito all'emanazione del decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio (DEC/RAS/074/2006) recante l'assegnazione e il rilascio delle quote di CO2 per il periodo 2005-2007, è stato istituito presso APAT un Registro Nazionale per documentare le operazioni effettuate (rilascio delle quote, trasferimenti, acquisizioni, cancellazioni) e dimostrare il rispetto degli impegni di riduzione previsti per ogni operatore (riconciliare quote possedute ed emissioni reali dei singoli operatori). Il Registro Nazionale si inserisce in un sistema europeo dei registri formato dai registri nazionali gestiti dagli Stati Membri e dal registro CITL (Community Independent Transaction Log) gestito dalla Commissione. Il Registro Nazionale, previsto dalla direttiva per il triennio 2005-2007, dovrà essere incorporato nel sistema di registri previsto dal Protocollo di Kyoto a partire dal 2008. http://www.greta.sinanet.apat.it/

79 Patrizia Franchini, responsabile Settore Progetto Banca dati GELSO patrizia.franchini@apat.it Grazie per lattenzione AALBORG COMMITMENTS E PROTOCOLLO DI KYOTO" PROVINCIA DI RIMINI - ECOMONDO 7 novembre 2007


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