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"Tutto un vissuto che, per la magia dell’arte, tracima dalla sua dimensione contingente per diventare espressione di un valore cosmico dei grandi temi.

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Presentazione sul tema: ""Tutto un vissuto che, per la magia dell’arte, tracima dalla sua dimensione contingente per diventare espressione di un valore cosmico dei grandi temi."— Transcript della presentazione:

1 "Tutto un vissuto che, per la magia dell’arte, tracima dalla sua dimensione contingente per diventare espressione di un valore cosmico dei grandi temi spirituali, dei sentimenti, dell’uomo di ogni latitudine".

2 LICEO DELLE SCIENZE UMANE
“ GIOVANNI GENTILE “

3 Dedicato a

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9 Biografia Ferruccio Centonze è nato a Castelvetrano il 24 Novembre Laureato in Lingue e Letterature straniere,Preside di ruolo,giornalista,pubblicista,iscritto all'albo dal 1952,Penna d’oro dell’Assostampa di Sicilia,narratore,drammaturgo. Ex – combattente ha partecipato nel secondo conflitto mondiale,alle campagne “ Balcanica “ e “ Italo – Iugoslava “che gli valsero due croci al merito,ma che hanno segnato profondamente la sua vita,il suo mondo interiore e hanno ispirato alcuni dei temi fondamentali di opere narrative e teatrali. Il suo esordio nel mondo letterario risale al 1941 quando alcune sue “storie “ furono pubblicate sulla terza pagina del quotidiano “ La vedetta d’Italia “ di Fiume. Da allora e fino alla sua scomparsa ha continuato a collaborare con quotidiani e periodici regionali e nazionali , con riviste letterarie e a mantenere una fitta corrispondenza con personalità del mondo letterario,senza trascurare problematiche legate agli avvenimenti del mondo contemporaneo.

10 La maggior parte delle sue pubblicazioni riguarda la narrativa ed il teatro , ma non ha trascurato la poesia e la saggistica. Da ricordare ad esempio il saggio critico : “ Molière e la sua commedia “ del 1949 e dei volumetti curati per le scuole negli anni cinquanta : “Lettres de mon moulin “di Daudet “ Les prècieuses ridicules “ di Daudet “ Le mariage forcè “ di Molière “ Un coeur simple “ di Flaubert Tra le sue opere ricordiamo i gradevolissimi racconti : “Storie senza tempo “ “ Le scarpe del soldato Percauz “ del 1982 con prefazione di Virgilio Titone “ Il soppalco con la trave smurata “ del 1988 ,pubblicato dalla casa editrice Sellerio con la prefazione del prof. Cottone .

11 “ Un uovo di sale ed altre storie del provvisorio andare “del 1989 con prefazione del prof. Antonino De Rosalia. Fra i romanzi ricordiamo: “ La misteriosa storia di Abdìa “ del 1988 con prefazione del prof. Nicola Di Girolamo “ Al di là della siepe di bosso “ che ha ricevuto nel 1996 il Premio letterario internazionale “ Pietro Mignosi “ per la narrativa. Il mondo del teatro ha sempre esercitato su di lui un grande fascino. Ha fondato il “ Piccolo Teatro “ di Castelvetrano e lo ha diretto dai primi anni ’50 al 1968. La produzione teatrale ha inizio nel 1955 con : “ Chi ha ucciso l’uomo cane ? “ dramma in tre atti , continuando poi con tutta una serie di pièces sia in lingua italiana sia in vernacolo. Ricordiamo: “ Appena sentirai i dodici tocchi “ Classificatosi terzo al Premio Nazionale di letteratura “R.Bracco” nel 1958.

12 In dialetto esiste una raccolta di sette testi dal titolo
“ L’antenna smossa “ . “L’uomo che regolava l’ orologio del tempo “, pubblicato nel 1990 raccoglie sette testi teatrali in lingua italiana già pubblicati singolarmente: L’uomo che regolava l’orologio del cosmo La porta del tempo Il fiele del pescecane Il morto assicurato Appena sentirai i dodici tocchi Giovanna la santa La prefazione è di Salvatore Di Marco. In dialetto esiste una raccolta di sette testi dal titolo “ Teatro siciliano “

13 DARIA CENTONZE Il professor Ferruccio Centonze si è dedicato inoltre
alla poesia ottenendo premi e riconoscimenti. Dopo la sua scomparsa è stata a lui dedicata La“Accademia teatrale “ e nel Luglio 2005 è stato istituito il Premio Ferruccio Centonze riguardante la narrativa ed il teatro. DARIA CENTONZE

14 I SAGGI

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19 “ Comme le monde naturel pènètre dans le spirituel
Lui sert de pÂture ...” C.Baudelaire Da “Un romanzo a due voci” Al di là della siepe di bosso A cura di N.Di Girolamo

20 La pietà che diviene colore,il silenzio che parla nel tempo
V. Titone ...Dissero di averlo visto mentre si avviava alla Marinella... ( La misteriosa storia di Abdìa ) Eravamo costretti ad andare via di casa perché anche allora mancava il lavoro. E talvolta anche il pane... ( Le scarpe del soldato Percàuz)

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26 IL TEATRO

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28 Wochenblick 12./13. Januar 1999 Sizilianische Mundart Theater
Lu Mortu Assicuratu Wochenblick 12./13. Januar 1999 Compagnia Teatro Popolare "Cittá di Merzig" Sizilianische Mundart Theater Der etwas andere Amateur Theater in der Kreisstadt Merzig "LU MORTU ASSICURATU"  Am 16. Januar ist es in der Merziger Stadthallewieder soweit, pünktlich um Uhr  heißt es wieder:Vorhang auf für die Compagnia Teatro Popolare"Città di Merzig", dann ist  f ür das Publikum, Lachmuskel Training angesagt.  Dann führt diein Merzig ansässige Italienische Theatergruppe unter der Regie von Giuseppe  D'Auria ihre neue Komödie auf. Natürlich wieder in Italienischer Sprache, um es genauer zu  sagen in Sizilianischer Mundart, was für den nicht Sizilianer zwar unweigerlich zu kleinen  Verständigungsschwierigkeiten führt, aber der Stimmung keinen Abbruch tut,denn die  temperamentvolle und gestenreiche Art der Sizilianer ist selbst für Deutsche Besucher ein  Leckerbissen. Über letztere, freut sich die"Compagnia" ganz besonders, denn mittlerweile  besuchen jährlich ca. 100 nicht Italiener ihre Komödie.  Um Ihnen dann etwas entgegen zu kommen hält dieCompagnia eine Zusammenfassung der  Komödie in Deutscher Sprache an der Kasse bereit.  "Lu Mortu Assicuratu" (Der versicherte Tote )ist der Titel der diesjährigen Komödie von  Ferruccio Centonze, ein in Sizilien bekannter Mundartautor.Die Geschehnisse sind in  unmittelbarer Nachkriegszeitangesiedelt. Der aus Kriegsgefangenschaft kommende  Kaufmann Giovanni Paletti leidet, mit seiner Familie, am Zustand dieser Zeit: Arbeitslosigkeit,  Hungersnot,die Sozialhilfe die immer unregelmäßiger kommt und,und, und. Da hat Giovanni's  Frau eineglänzende Idee:  Er muß sterben, natürlich nur zum Schein, damit die Familie überleben kann, dabei geht es um  drei Millionen Lire aus seiner Lebensversicherung.    Die Geschichte, gespickt mit einer Liebesbeziehung Ihrer Tochter mit einem behinderten Arzt  der Ihnen bei Ihrem Vorhabenhelfen soll, unerwartete Ereignisse die den Plan etwas  durcheinander bringen und eine reiche Frau die Ihnen zu einem Happy End verhilft, machen  aus der Komödieein unvergeßlich lustiges Ereignis das man sich unbedingt ansehen muß.  Karten im Vorverkauf können unter den Tel.  Nr oder reserviert werden.

29 Lu mortu assicuratu La moglie e la figlia sono disperate, nel paese non si trova lavoro anzi si fa la fame. Il ragioniere però ha un’assicurazione sulla vita ed è proprio sulla base di questa che la moglie e la figlia disperate per la situazione lo convincono a fingersi morto per intascare il premio assicurativo. Ci sarà tanto di funerale e di trasferimento alla camera mortuaria del cimitero. I colpi di scena e le situazioni di comicità esilarante si susseguiranno fino a raggiungere il culmine quando proprio nella camera mortuaria il finto morto tossisce in una bara e nell’altra bara la donna che gli fa “compagnia” nella camera si risveglierà da una morte apparente.

30 L’attività di giornalista
Trapani Sera 1952 Rubrica “Specchio curvo “

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32 Le interviste possibili...

33 “ Coniugi Cavarretta “ Signor Cavarretta, mi racconti un ricordo del professor Centonze” “ Ho avuto il professor Centonze in seconda media ,mi è rimasto impresso il metodo con cui insegnava. Ci spiegava l’origine delle parole,la storia della lingua,la lingua d’oc e la lingua d’oil. In un secondo momento abbiamo cominciato a studiare la pronuncia,ci metteva a nostro agio,era un tipo in gamba,allegro e divertente “.

34 “ Signora Cavarretta,mi racconti un aneddoto “
Volentieri,io e mia sorella gemella frequentavamo la stessa classe e lui si disperava perché avrebbe voluto trovare un particolare che ci distinguesse. I primi tempi ci interrogava insieme,sicuro che non potessimo prenderlo in giro. Poi cominciò ad osservare il nostro viso punto per punto e qualsiasi segno trovasse,esclamava : “ Ne ho trovato uno “! ma con rammarico si accorgeva che anche mia sorella aveva quel segno. Era un letterato,un attore,quando spiegava,sembrava recitasse,passeggiava tra i banchi,non riusciva a stare fermo,guai a distrarsi!Ricordo ancora il suo dito puntato sul mio viso “ Eppure troverò un segno….” , alla fine si rassegnò.

35 FRAGMENTA Memoriae

36 ISTITUTO MAGISTRALE Anno scolastico 1960 - 1961
Classe 1B Di Giorgio Maria Errante Deana Favara Erina Gandolfo Giuseppa Garofalo Rosalia Giardina Nicolina Ingoglia Francesca Mandina Fernanda Messina Eleonora Patti Maria Adriatico Aurelia Agoglitta Vita Allegra Rosalina Barresi Rosa Bonanno Carmela Caracci Elisabetta Cardile Grazia Casapollo Giovanna Centonze Daria Crispi Leonarda Pecorella Contessa Piccione Anna Pompeo Guseppa Prinzivalli Margherita Rollo Agostina Sciortino Gladys Sortino Anna Maria Tesori Franca

37 Era spassoso,cordiale,colto ed affascinante.
Il professor Centonze è stato mio insegnante in terza media poi l’ho ritrovato in prima e seconda magistrale. Era spassoso,cordiale,colto ed affascinante. Divenne poi negli anni amico di famiglia sincero ed apprezzato. Il mio ricordo più vivo degli anni scolastici è legato alla paura che provavo quando si arrabbiava...... Rosalina Allegra

38 Ho conosciuto Ferruccio da adolescente :
Era un ragazzo gioioso,cordiale e divertente. Aveva una voce tenorile. Passeggiavamo al chiaro di luna e ci incontravamo nelle feste di famiglia. Poi durante la guerra ci siamo persi di vista e nel dopoguerra eravamo impegnati più che altro a sopravvivere... Avv. G. Di Maria

39 Ferruccio Centonze persona che non può non essere ricordata da quanti lo conobbero. Io lo ricordo per quanto ha saputo infondermi negli anni della scuola. Ho imparato il Francese da lui e non l’ho più dimenticato. Delicato,cortese ,gentiluomo nel trattare i suoi allievi,incisivo e determinato nel trasmettere il suo sapere. Caro professore sei rimasto nei miei ricordi e nel mio cuore. Rosalba Garofalo

40 L’approssimarsi della ricorrenza del secondo anniversario della morte di Ferruccio Centonze ripropone il profondo rimpianto per l’assenza di un fraterno amico al quale mi legarono sinceri rapporti di stima e di ammirazione. Scoccavano gli ultimi giorni del Dicembre 1952,quando,raggiunta la nuova sede di Castelvetrano che avevo auspicato perché attratto dalle sue bellezze naturali e dal suo fascino storico ed archeologico,conobbi Ferruccio Centonze che,come taluni personaggi della città,avvertì la sensibilità di smussare, con la cordiale presenza,l’impatto ed il disagio che inevitabilmente un forestiero prova nell’insediarsi in un ambiente nuovo a lui sconosciuto. Alla formale stretta di mano iniziale,seguirono frequenti,successivi incontri, confidenziali pacche sulle spalle,sintomatiche di simpatia e di una amichevole corrispondenza di sentimenti che affondavano radici nel parallelo passato. Entrambi avevamo vissuto l’epopea della Liberazione nel nord Italia e lui dopo aver indossato le stellette,ricoprendo il grado di tenente e colonnello di complemento di Fanteria(con un breve contingente di militanza nella Polizia per la ricostruzione organizzata dei suoi reparti)fece ritorno (rinunciando alle pur allettanti prospettive avveniristiche,propostegli e non senza avere carpito dallo scrigno di Gorizia una prestigiosa e preziosa gemma tosto felicemente incastonata nel suo tesoro familiare castelvetranese )al borgo natio,spinto dalla passione per l’insegnamento e dal profondo amore alla sua terra,ai suoi miti,alla sua storia,alle sue vicende umane.

41 E di vicende umane erano intessuti i nostri conversari che spaziavano dalle reminiscenze di episodi e di compagni dell’ultima guerra ( per i quali il buon Ferruccio indulgeva talora alla serpeggiante ondata di tristezza e di malinconia del passato) agli avvenimenti quotidiani,permeati spesso da problemi esistenziali. Anche temi apparentemente banali costituivano,al vaglio della sua osservazione,del suo acume, della sua tendenza partecipativa,occasione e motivo di sofferta interpretazione e di profonda meditazione. A questo spirito improntava la sua poliedrica personalità in tutti gli aspetti della manifestazione culturale,morale,riscuotendo successi,simpatia,consensi. Dagli esordi di corrispondente del Giornale di Sicilia,all’appassionata attività di insegnante,di Preside dell’Istituto Magistrale,di letterato,di fecondo narratore,di poeta,di studioso dei classici francesi,di commediografo,di drammaturgo,di direttore artistico. Dal complesso dei riconoscimenti comprendenti tra gli altri il premio nazionale di letteratura “Bracco”,dall’istituzione da parte del Comune di Castelvetrano del premio letterario “ Ferruccio Centonze “ per onorare la memoria del suo illustre cittadino, emerge, svetta la statura intellettuale di un uomo straordinario,di un amico che rimpiango e ringrazio per l’ affetto che mi ha accordato,lasciandomi anche in pegno la testimonianza di alcune sue opere di grande valore artistico che parlano di lui,richiamandone il ricordo meraviglioso. Dott. Conigliaro

42 Ferruccio Centonze

43 Questo semplice lavoro vuole essere un tributo alla memoria del
Prof. Ferruccio Centonze , a quanti lo hanno conosciuto ed a chi come noi non ha avuto la possibilità di farlo. Ringraziamo la famiglia Centonze per la grande disponibilità e gentilezza nell'averci fornito prezioso materiale bibliografico. Il Preside per la fiducia accordataci. Il prof.G.Camporeale per le piacevoli ed originali lezioni. Tutte le persone che ci hanno donato stralci di memoria e ricordi. Tutti i convenuti. Le classi 1A,1B,1C,4C per le recensioni . La 4B del Liceo delle Scienze Umane “ G. Gentile “ in particolare: P.Dazzio,L.Veneziano,V.Triolo. Ha collaborato la prof.ssa Maria Antonietta Garofalo.


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