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Alfabetizzazione all’uso delle Tecnologie Informatiche

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Presentazione sul tema: "Alfabetizzazione all’uso delle Tecnologie Informatiche"— Transcript della presentazione:

1 Alfabetizzazione all’uso delle Tecnologie Informatiche
Corso base di Mod. 1 ecdl

2 La formazione continua
Premessa La formazione continua Quando i risultati del progresso scientifico e tecnologico si accumulano con una velocità senza precedenti, la capacità competitiva di un paese dipende dal fatto che, coloro che sono coinvolti nel processo produttivo, possano acquisire con continuità e tempestività le nuove conoscenze che li riguardano. Diventa vitale la cosiddetta formazione continua.

3 Crisi del modello formativo tradizionale
Premessa Crisi del modello formativo tradizionale Il modello tradizionale di sviluppo delle risorse umane fondato nella distinzione tra momento formativo (scuola) e momento delle applicazioni delle conoscenze (lavoro) entra in crisi profonda. La formazione continua è la logica conseguenza della transizione da una società e da un’economia delle risorse fisiche a una basata sull’informazione.

4 L’esigenza di una certificazione
Premessa L’esigenza di una certificazione In questo scenario, nasce nei paesi a più alto livello di industrializzazione la diffusione di sistemi di certificazione delle competenze secondo standard riconosciuti a livello internazionale. Titolo scolastico e certificazione delle capacità professionali sono due aspetti complementari del nuovo panorama che si va configurando nel mondo della formazione.

5 Sapere e saper fare all’origine degli skill
Premessa Sapere e saper fare all’origine degli skill La capacità di svolgere un compito nella attività lavorativa è fortemente condizionata, oltre che dalla conoscenza disciplinare, dalla capacità di utilizzazione degli strumenti (hardware e software), nonché dall’esperienza acquisita. In questo contesto gli enti di certificazione assumono un ruolo di fondamentale importanza nel costruire un ponte tra il mondo della formazione istituzionale e quello dell’impresa.

6 COMPETENZE NELLE ICT Premessa Si dividono in:
Quelle che riguardano gli utenti per svolgere la propria attività lavorativa (impiegati, funzionari, dipendenti di aziende, enti, liberi professionisti, …) Quelle che riguardano gli esperti, cioè tutti coloro che si occupano per mestiere delle tecnologie ICT (Information and Comunication Technology).

7 Obiettivi del corso: Introduzione
Elevare il livello di competenza nell’uso dell’informatica Comprendere come il computer possa essere utilizzato in maniera efficace Conoscere le problematiche connesse con l‘uso di strumenti informatici Fornire una qualificazione che consenta a tutti, indipendentemente dalla formazione di base, di non essere escluso dall’uso delle tecnologie informatiche

8 Vantaggi: Introduzione
Una qualificazione informatica alla portata di tutti Un metodo pratico per misurare le abilità informatiche Un insieme di conoscenze che conferisce possibilità e mobilità nella vita pratica Un fattore per partecipare in modo più consapevole ed attivo al mondo in cui si vive

9 Moduli del corso Durata: biennio Introduzione
Concetti di base della Tecnologia dell’Informazione Uso del computer e gestione dei files Elaborazione testi Foglio elettronico Basi di dati Strumenti di presentazione Reti informatiche Durata: biennio

10 Informatica e computer Computer e società Computer e comunicazione
Concetti di base Lezione 1.1 Informatica e computer Computer e società Computer e comunicazione Mod. 1 ecdl

11 Informazione + Automatica
Informatica e computer Lezione 1.1 Informatica = Informazione + Automatica L’informatica si avvale dei computer come strumento. Un computer ha la capacità di memorizzare una sequenza di istruzioni in modo da riprodurla automaticamente. I diversi contesti lavorativi e personali hanno portato a sviluppare un vasta tipologia di computer: Essi si differenziano per velocità di elaborazione, per capacità di archiviazione delle informazioni, per numero di stazioni di lavoro, per dispositivi addizionali, per sicurezza e protezione dei dati, per ingombro, ecc. Mod. 1 ecdl

12 Cos’è un computer Dati in ingresso INPUT COMPUTER Elaborazione Dati in
Lezione 1.1 Dati in ingresso INPUT COMPUTER Elaborazione Dati in uscita OUTPUT Mod. 1 ecdl

13 Algoritmi e programmi Lezione 1.1 Un algoritmo è un insieme finito di istruzioni che consente di far evolvere il sistema da una situazione iniziale a una finale senza ambiguità. Un programma è la traduzione di un algoritmo eseguita utilizzando un opportuno linguaggio di programmazione. Mod. 1 ecdl

14 Hardware e Software Lezione 1.1 Abbiamo descritto il computer come una “scatola nera” in grado di svolgere, attraverso programmi, svariate attività. Entrano in gioco componenti materiali (hardware) appartenenti alla macchina e componenti logici (software) costituiti dai programmi. Mod. 1 ecdl

15 Input e Output Lezione 1.1 Input è sinonimo di ingresso e quindi dire dati in input sottolinea informazioni che sono acquisite dal computer per svolgere una certa attività. Output è sinonimo di uscita e quindi un’espressione del tipo dati in output sottolinea informazioni fornite dal computer. Mod. 1 ecdl

16 Oggi i computer governano vasti settori della società.
Computer e società Lezione 1.1 Oggi i computer governano vasti settori della società. Le applicazioni software offrono soluzioni non solo per l’ufficio o la casa, ma anche per strutture di uso quotidiano come un supermercato, un edificio intelligente, una macchina o una banca. Sovrintendono alla gestione delle risorse finanziarie, regolano i flussi di denaro. Senza di loro tutte le borse del nostro pianeta cesserebbero di funzionare. Mod. 1 ecdl

17 Computer e società Servizio Azione Trasporti Comunicazione
Modulo 1.1 Servizio Azione Trasporti Controllo automatico dell’ Instradamento Comunicazione Telefonia – Internet Teleconferenze Aziende Statali Archiviazione elettronica Analisi finanziarie Banche Gestione automatica dei conti e delle transazioni Operazioni di deposito, prelievo, saldo, ecc.. Bancomat e Carte di credito Sanità Prenotazioni, analisi e diagnosi computerizzate Turismo Prenotazioni Mod. 1 ecdl

18 Computer e casa Lezione 1.1 Quando si pensa all’informatica a casa si pensa all’utilizzo del Pc per lo studio, per fare il bilancio familiare, per lo svago o per i nostri figli. Oggi è possibile anche acquistare direttamente qualunque prodotto in qualsiasi parte del mondo, consultare il proprio conto in banca. Le nuove frontiere consentiranno a un numero sempre maggiore di persone di acquistare elettrodomestici intelligenti controllati da un computer che ci consentirà di programmare le nostre esigenze, di migliorare il confort e magari di farci risparmiare sui consumi. Mod. 1 ecdl

19 Computer e comunicazione
Lezione 1.1 La società di oggi si fonda sull’informazione e sulla capacità di raggiungere elevate velocità di trasmissione delle conoscenze. Mentre prima il sistema di costruzione (architettura) era prevalentemente concentrato, oggi si è passati a sistemi ad architettura distribuita. Mod. 1 ecdl

20 L’hardware Lezione 1.2 Mod. 1 ecdl

21 La CPU Lezione 1.2 La CPU (Central Processing Unit) è l'elemento che determina le caratteristiche e le prestazioni del computer. Tutta la capacità di calcolo e di elaborazione sono condensati in questi pochi centimetri quadrati. Il clock è un orologio interno (la sua frequenza varia da alcune centinaia di MHz a qualche GHz.) La velocità di elaborazione viene misurata in MIPS, cioè in milioni di istruzioni per secondo. Mod. 1 ecdl

22 La memoria In ogni personal computer vi sono due tipi di memoria:
Lezione 1.2 In ogni personal computer vi sono due tipi di memoria: una memoria di archiviazione, che serve a registrare il sistema operativo, i programmi ed i documenti. Questo tipo di memoria conserva permanentemente le informazioni registrate. Sono memorie di archiviazione il disco rigido, i dischetti, i CD-ROM una memoria di lavoro, che serve per accendere il computer, per caricare il sistema operativo e per lavorare con i programmi ed i documenti. Mod. 1 ecdl

23 La memoria di lavoro La memoria di lavoro si divide in due parti:
Lezione 1.2 La memoria di lavoro si divide in due parti: memoria ROM, che serve ad accendere il personal; memoria RAM, che serve a lavorare. Quando si accende un personal, si attiva la memoria ROM, che da vita al computer e che provvede a caricare il sistema operativo dal disco rigido (memoria di archiviazione) alla memoria RAM. Qui il sistema operativo si installa e “prende possesso” del computer. Mod. 1 ecdl

24 La memoria ROM Lezione 1.2 La memoria ROM, dall’inglese Read Only Memory, è un tipo di memoria permanente, non “volatile”, e che non può essere modificata dall’utente del computer. Quando il computer ci viene venduto possiede già una piccola dotazione di software installato nella memoria ROM. Software, ripetiamo, che è registrato permanentemente e non può essere né cancellato, né modificato. Mod. 1 ecdl

25 La memoria RAM Lezione 1.2 Quando vogliamo lavorare con un programma, il sistema operativo legge dal disco rigido il programma lo carica nella memoria RAM (Random Acces Memory). Qui possiamo lavorare con il programma, modificare un documento, crearne uno nuovo. Tutto il lavoro sui documenti si svolge nella memoria RAM e deve essere considerato provvisorio finché non venga “salvato”, cioè non si chieda al sistema operativo di registrare il lavoro effettuato su un disco rigido o su un’altra memoria di archiviazione. Mod. 1 ecdl

26 La memoria RAM Lezione 1.2 Dimensione della RAM La dimensione della memoria RAM è un elemento molto importante nella configurazione di un computer, seconda solo alle caratteristiche del microprocessore. Più RAM abbiamo nel computer, più questo potrà lavorare con programmi complessi ed elaborare un maggior numero di dati. La memoria RAM richiesta oggi nei Pc è almeno pari a 750MB. Mod. 1 ecdl

27 Le unità di grandezza Lezione 1.2 T E R A B Y Mod. 1 ecdl

28 Il byte Lezione 1.2 Sui Pc per codificare un carattere viene utilizzato un byte (8 bit). Con un byte è possibile codificare 256 caratteri diversi (numeri, lettere, caratteri speciali, ecc). L’insieme di questi caratteri costituisce il codice ASCII Mod. 1 ecdl

29 Il campo Lezione 1.2 Un campo serve per memorizzare un dato elementare e può essere: numerico alfabetico alfanumerico Nel primo caso la dimensione dipende dal tipo di dato numerico, negli altri due casi la dimensione è uguale al numero massimi di caratteri che può contenere un campo. Mod. 1 ecdl

30 Il record e il file Lezione 1.2 Il record è un insieme di campi contenenti dati organizzati e legati tra loro da un nesso logico. La sua dimensione è pari alla somma dei singoli campi. Per file si intende un insieme di dati costituiti da caratteri, immagini, suoni, ecc. Può essere un programma o un insieme di record.

31 Le prestazioni di un computer
Lezione 1.2 I dispositivi che influenzano maggiormente le prestazioni di un computer sono: La CPU La RAM L’Hard disk Maggiore è la velocità del CPU maggiori sono le prestazioni. Più ampia è la RAM maggiori dati in essa contenuti che possono essere trasferiti alla CPU in tempi brevissimi. L’hard disk deve avere dimensioni tali da poter contenere il sistema operativo, programmi applicativi, archivi di dati, immagini,ecc e deve avere tempi di accesso molto brevi. Nella memoria cache vengono parcheggiati i dati utilizzati per ultimo diminuendo i tempi di accesso alle unità più lente.

32 Lezione 1.2 I dispositivi di input Mod. 1 ecdl

33 La tastiera Lezione 1.2 Lo scopo della tastiera è duplice. Da una parte serve per introdurre dati nel computer, dall'altro per impartire i comandi per l'esecuzione delle elaborazioni. La parte principale della tastiera è dedicata ai tasti alfanumerici come quelli della macchina da scrivere, anche se ordinati in maniera diversa. Ciò consente di introdurre qualsiasi tipo di dati: lettere, cifre, segni di punteggiatura, segni matematici, caratteri come lettere accentate o parentesi. Mod. 1 ecdl

34 La tastiera Lezione 1.2 Insieme ai tasti ordinari, sono presenti due tasti modificatori che, premuti insieme ad altri tasti, assumono funzioni particolari. Questi tasti sono contrassegnati come: - Ctrl o Control - Alt Le diverse combinazioni di tasti, ed il loro eventuale significato, sono determinate dal software che è in esecuzione in quel momento. Alcuni tasti di lettere, se premuti insieme al tasto Alt, producono segni grafici particolari. In ogni caso, il tasto modificatore e la lettera abbinata vanno premuti contemporaneamente.

35 La tastiera La particolare combinazione di tasti Ctrl Alt Canc
Lezione 1.2 La particolare combinazione di tasti Ctrl Alt Canc premuti contemporaneamente, provoca il riavvio del computer, con la stessa conseguenza di spengerlo e riaccenderlo. Qualunque programma o lavoro sia in quel momento in esecuzione o presente in memoria, viene cancellato. Mod. 1 ecdl

36 I tasti alfanumerici Nella parte alfanumerica della tastiera troviamo:
Lezione 1.2 Nella parte alfanumerica della tastiera troviamo: - Backspace, per cancellare il carattere che si trova alla sinistra del cursore; - Return, per terminare il paragrafo in scrittura e mandare il cursore all'inizio della riga nuova. - Tab, che sposta il cursore di un tabulatore. Nei programmi di gestione delle basi di dati questo tasto fa passare il cursore al campo successivo; - Shift, se premuto insieme ad un tasto alfanumerico, provoca la scrittura della lettera maiuscola, del numero e del carattere speciale rappresentato nella parte superiore del tasto; - Caps Lock, rende fissa la, funzione di Shift. Mod. 1 ecdl

37 Il tastierino numerico
Lezione 1.2 La parte destra della tastiera è invece dedicata ai tasti numerici, in similitudine delle calcolatrici da tavolo. I tasti numerici sono raggruppati per consentire l'introduzione rapida delle cifre. Accanto si trovano i tasti degli operatori di divisione, moltiplicazione, somma, sottrazione ed uguale. Sia i tasti numerici che quelli degli operatori sono ripetuti, in quanto si trovano sia nel tastierino che nell'insieme dei tasti ordinari. Mod. 1 ecdl

38 Il tastierino numerico
Lezione 1.2 Spesso il tastierino numerico ha un doppio uso. Il tasto in alto a sinistra, contrassegnato "Num Lock" fa alternare le due funzioni. Se "Num Lock" è attivo, e ciò è segnalato da una spia luminosa che si accende, il tastierino ha la sua funzione numerica. Se "Num Lock" è sbloccato, e la spia spenta, i tasti assumono funzioni speciali come: Mod. 1 ecdl

39 Il tastierino numerico
Lezione 1.2 - PgUp, che torna indietro nella visualizzazione di una schermata; - PgDown, che avanza nella visualizzazione di una schermata; - Home, che pone il cursore all'angolo in alto a sinistra dello schermo; - End, che pone il cursore all'angolo in basso a destra dello schermo; Mod. 1 ecdl

40 Il tastierino numerico
Lezione 1.2 - Ins, per inserire uno spazio vuoto fra due caratteri nei programmi di videoscrittura; - Canc, per cancellare il carattere su cui si trova il cursore nei programmi di videoscrittura; - Quattro tasti cursore, contrassegnati da una freccia. Premendoli, il cursore si sposta sullo schermo di una posizione con la direzione corrispondente alla freccia. Mod. 1 ecdl

41 Tasti speciali Lezione 1.2 Fra la tastiera alfanumerica ed il tastierino numerico, si trovano altri tasti speciali: PgUp; - PgDown; - Home; - End; - Quattro tasti cursore; Del o Canc Con le stesse funzioni descritte prima.  Mod. 1 ecdl

42 Tasti speciali Nella parte superiore della tastiera troviamo:
Lezione 1.2 Nella parte superiore della tastiera troviamo: - Esc, che permette di rinunciare ad un comando impartito; tasti funzione, contrassegnati da "F1" a "F12". Questi tasti assumono diversi significati a seconda del programma che è in esecuzione; - PrtSc, che invia alla stampante una copia dell'immagine attuale dello schermo; - Scroll Lock, per bloccare lo scorrimento di informazioni sullo schermo; - Pause, interrompere l'esecuzione di un comando. 29/03/2017

43 Il mouse Lezione 1.2 Il mouse (puntatore) è uno strumento essenziale di lavoro con il personal computer. Il suo uso è stato introdotto solamente negli ultimi anni, con l’avvento dei sistemi operativi di tipo grafico nei quali i comandi, che prima venivano impartiti al computer tramite la digitazione sulla tastiera, possono essere inviati tramite il movimento del mouse e la pressione di un suo tasto. Mod. 1 ecdl

44 Il mouse Lezione 1.2 Il mouse ha nella parte superiore due pulsanti: il pulsante sinistro e quello destro. Alcuni modelli hanno tre pulsanti, nel qual caso il mouse viene fornito con un programma (installato nel “pannello di controllo” del sistema operativo) che consente di attribuire al pulsante centrale particolari operazioni o insiemi di comandi. Nella parte inferiore del mouse è presente un foro dal quale sporge lievemente una sfera di plastica che trasmette al computer gli spostamenti effettuati trascinando il mouse sulla nostra scrivania. Mod. 1 ecdl

45 Il mouse Le operazioni svolte con il mouse sono di quattro tipi:
Lezione 1.2 Le operazioni svolte con il mouse sono di quattro tipi: Spostamento: si sposta il puntatore da una zona all’altra dello schermo (il mouse deve “strisciare” sul tavolo, senza sollevarsi; qualora si incontri un ostacolo, si può sollevare il mouse, portarlo in una zona del tavolo non ingombra e riprendere lo spostamento del puntatore) senza premere alcun pulsante. Se ci si sposta in una zona “attiva” dello schermo, il puntatore cambia forma (da freccia a croce, a doppia freccia, a mano, a dito...) per indicare la possibilità di effettuare un’operazione tramite il trascinamento o il click; Mod. 1 ecdl

46 Il mouse Lezione 1.2 Trascinamento: si sposta il puntatore da una zona all’altra dello schermo tenendo premuto uno dei pulsanti. Il trascinamento termina quando rilasciamo il pulsante premuto, anche se continua lo spostamento del puntatore. Se iniziamo questa operazione su un “oggetto”, come l’icona di un file, trasciniamo con il puntatore anche quell’oggetto, andandolo a depositare lì dove terminiamo il trascinamento; Mod. 1 ecdl

47 Il mouse Lezione 1.2 click: tenendo fermo il mouse, premiamo e subito rilasciamo uno dei pulsanti del mouse. Clickare con il tasto sinistro o con quello destro su un oggetto (ad esempio l’icona di un file) ha un diverso significato: con il tasto sinistro si effettua la selezione di quell’oggetto (cioè, su di esso si applicherà il prossimo comando), clickando con il destro (con i programmi che ne accettano l’uso) oltre a selezionare l’oggetto si provoca la comparsa sullo schermo di un menu con i comandi applicabili in quel momento a quell’oggetto. 29/03/2017

48 Il mouse Lezione 1.2 doppio click: tenendo fermo il mouse, premiamo due volte, in rapida successione, il pulsante sinistro del mouse. E’ necessario che il mouse non si sposti fra il primo e il secondo click e che i due click siano molto rapidi, altrimenti il computer li interpreterà come due click singoli. 29/03/2017

49 Il Trackball e il Touchpad
Lezione 1.2 Il Trackball: possiede una sfera posta sulla parte superiore che, fatta ruotare con una dito, provoca lo spostamento del puntatore sul video e due tasti che hanno le stesse funzioni del mouse. Il Touchpad: possiede una superficie rettangolare sensibile al tatto sulla quale lo scorrimento di un dito provoca lo spostamento del puntatore sul video. Mod. 1 ecdl

50 La penna ottica e il Joystick
Lezione 1.2 La penna ottica: serve per leggere il codice a barre formato da segmenti verticali. Viene spesso utilizzata in farmacia per leggere il prezzo dei medicinali. Il joystick: consente di controllare oggetti in movimento e viene usato nei videogiochi. Mod. 1 ecdl

51 Gli scanner Lezione 1.2 Il più diffuso è quello piano. Esso è costituito, in pratica, dalla parte superiore di una fotocopiatrice. I fogli vengono poggiati su un ripiano in vetro, al di sotto del quale scorre una forte luce, uno specchio ed un obiettivo. All’inizio della ripresa il gruppo ottico, formato da luce, specchio ed obiettivo, si sposta effettuando una ripresa di tutto il foglio. Il ripiano, con il foglio, rimane fermo. Mod. 1 ecdl

52 Gli scanner Lezione 1.2 A differenza della fotocopiatrice, le immagini non vengono inviate ad un rullo di stampa, ma al computer attraverso la porta seriale. Un programma trasforma i segnali in immagini digitalizzate, che vengono registrate sul disco. Molti scanner a ripresa in piano hanno la possibilità di montare uno speciale coperchio per la ripresa dei film fotografici, diapositive o negativi, che contiene una forte fonte di luce. La qualità della ripresa è comunque discreta anche se inferiore a quella ottenuta con gli scanner per pellicola. Mod. 1 ecdl

53 I dispositivi di output
Lezione 1.2 I dispositivi di output Mod. 1 ecdl

54 Il monitor Lezione 1.2 Il monitor è la principale periferica di output del computer. Tramite il monitor noi possiamo lavorare con il sistema operativo e con i singoli programmi. Mod. 1 ecdl

55 Il monitor Lezione 1.2 I monitor CRT vengono utilizzati da tutti i computer desktop. Hanno una affidabilità e fedeltà imbattibile con altre tecnologie, ma occupano lo stesso spazio di un televisore e, per motivi di visibilità, non è possibile ridurre le dimensioni dello schermo, e quindi del tubo catodico. Gli schermi LCD occupano pochi centimetri di spessore, sono quindi installati sui computer portatili.Il vantaggio è la notevole riduzione di spazio che occupano sulla scrivania, lo svantaggio è il costo. Mod. 1 ecdl

56 Il monitor Lezione 1.2 La risoluzione di un monitor si misura in dpi, cioè nella dimensione del pixel (puntino) che forma l’immagine. Più piccolo è il pixel migliore è la visione da parte dell’utente. Il numero dei colori visualizzabile consente di vedere un numero grandissimo di sfumature di colori. Normalmente è possibile visualizzare 64 milioni di colori. Maggiore è la frequenza (velocità di rigenerazione dell’immagine) più risulta fermo ciò che viene visualizzato. Diminuisce lo sfarfallio. 29/03/2017

57 La scheda grafica Lezione 1.2 E’ una scheda contenente i componenti elettronici che servono per creare le immagini o i caratteri alfanumerici da inviare al monitor. Mod. 1 ecdl

58 Le stampanti Un po’ di storia
Lezione 1.2 Un po’ di storia Le prime stampanti sono state quelle ad aghi. Dalla testina fuoriuscivano nove aghi messi in colonna e la matrice veniva composta da quattro colonne. Ciascun carattere poteva essere disegnato, quindi un massimo di 36 punti, con una scarsa leggibilità soprattutto di lettere più complesse, come la “g” minuscola. Con l’introduzione di testine a 24 aghi, la qualità di stampa crebbe fino ad arrivare alla stessa qualità delle macchine da scrivere. Mod. 1 ecdl

59 Le stampanti Un po’ di storia
Lezione 1.2 Un po’ di storia La seconda evoluzione, ancora più importante, avvenne quando vennero introdotte le stampanti laser. Questo tipo di stampante, che ereditava il meccanismo di stampa da quello delle fotocopiatici, ha reso possibile produrre alla qualità della stampa tipografica ed ha risolto il problema di stampare piccole quantità di circolari, depliant e notiziari. Mod. 1 ecdl

60 Le stampanti Lezione 1.2 Oggi si è arrivati alla terza evoluzione con le stampanti a getto d’inchiostro. Queste hanno unito l’economicità alla qualità. Utilizzando un inchiostro liquido che viene “sparato” in piccolissime gocce sul foglio di carta, riescono a raggiungere la qualità delle stampanti laser con dimensioni e costi molto inferiore. Hanno anche consentito di produrre stampe a colori, negli ultimi modelli, di qualità paragonabile alle tradizionali stampe fotografiche. Mod. 1 ecdl

61 Le stampanti Caratteristiche tecniche
Lezione 1.2 Caratteristiche tecniche Sono molte le caratteristiche tecniche che differenziano le stampanti, anche all’interno dello stesso metodo di stampa, e che vanno analizzate per identificare la stampante più adatta ai nostri bisogni:   Mod. 1 ecdl

62 Le stampanti Alimentazione della carta
Lezione 1.2 Alimentazione della carta A foglio singolo o a modulo continuo. La stampa a foglio singolo permette di cambiare rapidamente tipo di carta, di stampare a volte anche su cartoncino e buste, carta intestata e prestampata, lucidi per proiezioni. La stampa a modulo continuo (presente quasi solamente sulle stampanti a matrice di punti) è più indicata, invece, per la produzione di copie supplementari, stampate contemporaneamente grazie a moduli sovrapposti di carta chimica; Mod. 1 ecdl

63 Le stampanti Velocità di stampa
Lezione 1.2 Velocità di stampa Viene calcolata in caratteri per secondo (sigla: cps) oppure in pagine per minuto (sigla: ppm). Può variare, nella stessa stampante, a seconda del formato della carta o della risoluzione scelta; Mod. 1 ecdl

64 Le stampanti Risoluzione
Lezione 1.2 Risoluzione Le stampanti di oggi formano i caratteri e le immagini sulla carta imprimendovi dei punti. Maggiore è il numero dei punti e maggiore la loro vicinanza, più leggibile è lo stampato. La risoluzione viene espressa nella quantità di punti per pollice, espressa anche dalla sigla dpi, dot per inch. Nella stessa stampante è possibile spesso scegliere di stampare a risoluzioni diverse; 29/03/2017

65 Altre periferiche di output
Lezione 1.2 IL PLOTTER: E’ una stampante molto grande che serve per la stampa di fogli di grandi dimensioni IL MICROFILM: E’ un dispositivo che consente di memorizzare su pellicola le immagini di documenti. IL SINTETIZZATORE VOCALE: E’ possibile riprodurre suoni attraverso la scheda audio che trasforma un segnale digitale in uno analogico. Quest’ultimo viene quindi inviato alla casse acustiche. Mod. 1 ecdl

66 I dispositivi di memoria
Lezione 1.2 I dispositivi di memoria Mod. 1 ecdl

67 Le memorie di massa Lezione 1.2 Durante l’esecuzione di un programma, il programma stesso e tutti i documenti elaborati risiedono nella memoria RAM. Ma la memoria RAM è temporanea: al cessare dell’alimentazione elettrica non è in grado di conservare la magnetizzazione. Per poter conservare i programmi ed i documenti è necessario ricorre ad un tipo di registrazione magnetica permanente ed in grado di incamerare una grossa quantità di dati. Mod. 1 ecdl

68 Le tecnologie di registrazione
Le memorie di massa Lezione 1.2 Le tecnologie di registrazione - magnetica; - ottica; - magneto-ottica. Mod. 1 ecdl

69 Le memorie di massa Lezione 1.2 All'interno di questi tipi troviamo diverse categorie di unità di memoria di massa: - dischi flessibili rimovibili; - dischi rigidi fissi interni od esterni; - dischi rigidi rimovibili; - cartucce a nastro; - compact disk; - dischi ottici scrivibili; - dvd Mod. 1 ecdl

70 Le memorie di massa: FD Dischi flessibili rimovibili (floppy)
Lezione 1.2 Dischi flessibili rimovibili (floppy) Di vari formati e capacità, sono formati da un sottile disco di plastica sul quale, da entrambi i lati, si trova una sostanza magnetizzabile formata da particelle di un ossido metallico. Poiché il supporto di plastica è molto leggero e flessibile, questo tipo di dischi vengono anche chiamati floppy disk. I formati utilizzati nei personal sono quelli da 3,5 pollici. Mod. 1 ecdl

71 Le memorie di massa: FD La protezione dei dischetti
Lezione 1.2 La protezione dei dischetti I dischetti da 3,5 pollici hanno una finestrella che, dal lato inferiore, è possibile aprire tramite un piccolo pannello in plastica per proteggerli. Quando è stata attivata la protezione di un disco è possibile inserirlo nel drive per leggerne i dati contenuti, ma non è possibile registrarne di nuovi né modificare quelli esistenti. Per farlo è necessario estrarre il disco dal drive e togliere materialmente la protezione. Mod. 1 ecdl

72 Le memorie di massa: FD Capacità
Lezione 1.2 Capacità I dischetti da 3,5 pollici hanno una capacità di 1.44 Mb. E’ possibile trovare delle unità non molto diffuse La cui capacità può essere Mb. Esse servono prevalentemente per archiviare dati. (zip disk) Mod. 1 ecdl

73 Le memorie di massa: FD Lezione 1.2 I dischi sono rimovibili, cioè il supporto di registrazione magnetica è separato dalla unità di lettura e registrazione. Questa è formata da un motore, che fa girare ad alta velocità il dischetto, e due testine che, da sopra e da sotto, sfiorano la superficie del dischetto in movimento. Le testine sono in grado di modificare la polarizzazione delle particelle magnetizzabili, oppure di percepirne lo stato. In fase di scrittura, l'impulso elettrico che viene inviato alla testina crea un campo magnetico che altera la polarizzazione delle particelle di ossido ottenendo la registrazione dei dati. In fase di lettura, è la testina che viene influenzata dal campo magnetico esistente nelle particelle, trasformando i dati in forma di impulsi elettrici. Mod. 1 ecdl

74 Le memorie di massa: HD Principio di funzionamento
Lezione 1.2 Principio di funzionamento Il principio di funzionamento è identico a quello dei floppy disk e la tecnologia è magnetica. Il disco rigido comprende in un unico dispositivo sia il supporto di registrazione magnetica che la parte meccanica di motore e testine. Il supporto di registrazione è formato da un disco di acciaio sul quale è presente uno strato di ossido metallico. La capacità di un disco rigido è nettamente superiore a quella di un dischetto su supporto flessibile. Oggi è comune trovare dischi diverse decine di Gb. Mod. 1 ecdl

75 Le memorie di massa: CD Lezione 1.2 Con la stessa tecnologia ottica utilizzata per i compact disk musicali, è possibile incidere un dischetto contenente un archivio di dati. Il formato dei compact disk è unico, ed unico è il formato del lettore di CD, che a sua volta è del tutto diverso da quelli utilizzati per i CD musicali. La struttura dei dati segue, però, alcuni standard diversi, ma la gran parte dei software per la gestione del lettore di compact disk è in grado di interpretarli tutti. I disk drive per compact disk possono quindi leggere tutti i dischetti in commercio. Mod. 1 ecdl

76 Le memorie di massa: CD Lezione 1.2 Un CD permette solo la lettura e mai la registrazione. La sua fabbricazione prevede, infatti, non una registrazione diretta sul dischetto, ma la pressofusione in plastica di ciascun esemplare a partire da un originale. Per questa limitazione, i compact disk vengono anche chiamati CD-ROM, assimilandoli alla memoria ROM, di sola lettura. La superficie del dischetto è composta da minuscole scanalature (pit) che rappresentano i singoli bit. Un raggio laser, all'interno del disk drive, colpisce la singola scanalatura e il disk drive è in grado di tramutare la rifrazione del raggio in segnali elettrici da inviare al computer. Mod. 1 ecdl

77 I Masterizzatori tipo CD-R
Lezione 1.2 La diffusione e la praticità dei CD-ROM ha avuto un notevole incremento con la nascita e la diffusione dei masterizzatori per registrare dati su CD-ROM vergini. I masterizzatori di tipo CD-RW, invece, possono essere utilizzati come un vero e proprio hard disk, poiché consentono di registrare, cancellare e di nuovo registrare dati sul CD-ROM anche parzialmente ed in tempi diversi. Mod. 1 ecdl

78 Tipi di software Lezione 1.2 Il software di sistema si occupa del corretto funzionamento del computer, mentre l’insieme dei programmi finalizzati alla realizzazione di un lavoro (un testo, un disegno, ecc) prende il nome di software applicativo. Il software di sistema è costituito dal sistema operativo che è responsabile del controllo e dell’utilizzo delle risorse del computer e dai programmi di utilità che facilitano l’utente nello svolgimento di lavori di uso comune, quali copiare file, formattare un floppy, ecc). Mod. 1 ecdl

79 Il sistema operativo Lezione 1.2 Le principali funzioni del sistema operativo sono: La gestione dell’unità centrale La gestione della memoria centrale fra più programmi La gestione delle unità di input/output La gestione delle operazioni di lettura/scrittura Alcuni nomi di sistemi operativi: MS-DOS (ormai in disuso) Windows Linux Macintosh Mod. 1 ecdl

80 Il software applicativo
Lezione 1.2 Esistono programmi di elaborazione testi, programmi per gestire fogli elettronici, databases, presentazioni, grafica, ecc… Oltre a questi di base ne esistono altri per svolgere lavori più specifici in campo ingegneristico, medico, aziendale, finanziario, ecc… Mod. 1 ecdl

81 Sviluppo del software Lezione 1.2
Analisi: Questa fase serve per studiare il problema che si vuole informatizzare in modo da individuare le varie attività da svolgere e le risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati richiesti da chi utilizzerà o farà utilizzare il software prodotto. Programmazione: Spetta ai programmatori, attraverso un opportuno linguaggio di programmazione tradurre, in una sequenza di istruzioni, quanto definito dall’analista. Implementazione: Successivamente il software prodotto va installato e messo in esercizio. Testing: Ne viene verificato il corretto funzionamento in tutti quei casi che si possono presentare durante il suo uso. Manutenzione: Equivale ad un aggiornamento periodico per correggere eventuali errori e per migliorarne le prestazioni Mod. 1 ecdl

82 Cos’è Internet Lezione 1.1
Internet è l'unione di migliaia di reti collegate da un insieme comune di protocolli tecnici che consentono agli utenti di ciascuna rete di comunicare o di utilizzare i servizi situati su una qualsiasi delle reti componenti. I protocolli sono chiamati TCP/IP. 82

83 Cos’è Internet IN AMBITO SOCIALE IN AMBITO COMMERCIALE
Lezione 1.1 Gli scenari IN AMBITO SOCIALE semplificazione dei rapporti interpersonali divulgazione di articoli e lavori in genere altre operazioni in modalità interattiva settore occupazione IN AMBITO COMMERCIALE new economy commercio in rete IN AMBITO POLITICO AMMINISTRATIVO documento elettronico espletamento di adempimenti burocratici certificazione IN AMBITO GIURIDICO grande quantità di materiale informativo il documento elettronico e la firma digitale 83

84 Cos’è Internet I LATI NEGATIVI Lezione 1.1 l’uso distorto della rete
mancanza di regole ben definite problemi di democrazia 84

85 Alcune definizioni Rete locale
Lezione 1.1 Rete locale Il termine Rete locale (Local Area Network) Identifica un collegamento tra sistemi dislocati in un’area territoriale contenuta e privata, quale un Ufficio o un edificio. Rete Metropolitana Essa identifica un collegamento tra sistemi dislocati in vaste aree territoriali separate da aree pubbliche, come nazioni diverse. Rete Geografica Essa identifica un collegamento tra sistemi dislocati in vaste aree territoriali separate da aree pubbliche, come nazioni diverse.

86 Rete locale (LAN) Risorsa condivisa Mod. 1 ecdl

87 Rete Metropolitana (MAN)
Mod. 1 ecdl

88 Rete Geografica (WAN) Mod. 1 ecdl


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