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10. Le conseguenze della Grande Guerra

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Presentazione sul tema: "10. Le conseguenze della Grande Guerra"— Transcript della presentazione:

1 10. Le conseguenze della Grande Guerra
LA GUERRA Paesi belligeranti Imperi centrali (Germania, Austria, Turchia) Intesa (GB, Francia, Russia, Italia) guerra di posizione (trincee) Motivazioni della guerra aumentare ricchezza di un paese, mediante conquiste territoriali (ma) guerre del mondo industriale = gioco a somma zero (tutti perdono) guadagnano solo singoli individui (o società) che profittano della guerra (industriali, speculatori, borsari neri, ecc.) Perdite e danni perdite umane 9 ML militari 40 ML per carestie ed epidemie (“spagnola”) (ma) rapido recupero danni materiali = limitati (guerra di posizione) Finanziamento della guerra prima guerra del mondo industrializzato = molto costosa forme di finanziamento aumento delle imposte (spec. GB e USA) debito pubblico (Francia, Germania, Italia = pagherà chi perde) prestiti interalleati (spec. da USA) prestiti delle banche di emissione allo Stato = emissione di biglietti di banca (tutti i paesi) (cons) inflazione (= aumento dei prezzi, spec. a fine guerra)

2 Conseguenze della guerra
IL DOPOGUERRA Conseguenze della guerra perdite umane e danni materiali fine liberismo (intervento dello Stato: “economia di guerra”) crollo del commercio internazionale perdita degli investimenti esteri fine del Gold Standard (inconvertibilità dei biglietti) inflazione Conseguenze della pace Trattato di Versailles (1919) sfaldamento dell’impero austro-ungarico creazione di nuovi Stati (Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia, ecc.) 8.000 km di nuove frontiere nuovi Stati con economie asfittiche industrializzazione limitata (Cecoslovacchia) problemi finanziari = debiti interalleati e questione delle riparazioni tedesche (indennità di guerra) Problemi del dopoguerra “ritornare alla normalità” dopo la parentesi bellica problemi maggiori forte inflazione (in tutti i paesi) ritorno al Gold Standard riconversione dell’industria bellica difficoltà di reinserimento dei militari smobilitati (cons) tensioni sociali e politiche (cons) affermazione di regimi nazionalistici e autoritari (es.: Fascismo in Italia)

3 LE RIPARAZIONI TEDESCHE Indennità di guerra
antica consuetudine a fine guerra in genere si pagava una somma al vincitore es.: guerra franco-prussiana Francesi pagano alla Germania indennità di 5 MLD di franchi (in oro) (cons) aumento dei prezzi in Germania (cons) Tedeschi acquistano in Francia (cons) difficoltà per esportazioni tedesche Debiti interalleati prestiti concessi durante la guerra paesi creditori (totale 26 MLD $) USA = 12 MLD $ GB = 11 MLD $ Francia = 3 MLD $ paesi debitori Francia = 7 MLD $ GB = 5 MLD $ Altri paesi = 14 MLD $ Keynes suggerì di cancellarli USA vollero essere pagati Europei accettarono perché pensavano di pagare con le “riparazioni” dei Tedeschi

4 LE RIPARAZIONI TEDESCHE Riparazioni
la Germania fu ritenuta responsabile della guerra (cons) fu condannata a pagare le “riparazioni” Commissione per le riparazioni alleata fissò il pagamento in 132 MLD di marchi-oro (= 33 MLD $) riparazioni = 3 volte il PIL tedesco Modalità di pagamento in natura e in denaro (oro) denaro doveva essere procurato con esportazioni tedesche (ma) Germania non aveva beni da esportare (cons) chiede di pagare in natura (pali telegrafici e carbone) (ma) ritardo nei pagamenti e invasione franco-belga della Rhur per prendersi direttamente il carbone (1923) (ma) resistenza dei Tedeschi, che non lavorano (boicottaggio) CROLLO DEL MARCO TEDESCO Bilancio dello Stato in dissesto (cons) le entrate dello Stato coprono solo una parte delle spese 1921 = coprono solo il 47 % Agosto 1923 = coprono il 7 % Ottobre 1923 = coprono l’1% (cons) lo Stato paga con cartamoneta chiesta all’istituto di emissione (la Reichsbank), che la stampa Iperinflazione crollo del marco rispetto alle altre monete 1918: $ = marchi Genn. 1923: 1 $ = ” Nov : 1 $ = MLD ” marco non vale più niente

5 CIRCUITO DEI PAGAMENTI
PIANI DI RISANAMENTO Piano Dawes (1924) commissione presieduta da Charles Dawes, funzionario del governo USA fissa il pagamento delle riparazioni in rate annuali crescenti (senza fissare alcuna scadenza) prestito internazionale alla Germania Piano Young (1928) nuovo piano (commissione presieduta dal banchiere americano Owen Young) riduzione delle annualità da pagare pagamento delle riparazioni entro 37 anni CIRCUITO DEI PAGAMENTI U S A GERMANIA investimenti e prestiti riparazioni debiti Paesi vincitori SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI Moratoria Hoover crisi economica mondiale ( ) (cons) Presidente americano Hoover dichiara la moratoria (= sospensione dei pagamenti) di tutti i pagamenti (debiti e riparazioni) i pagamenti non riprenderanno più (cons) i pagamenti furono limitati (17 % secondo gli Alleati, 51 % secondo il governo tedesco)

6 11. Gli anni Venti Indicatori economici nel 1929 (1913 = 100) SVILUPPO
sostenuto: USA e Giappone abbastanza buono: Francia e Italia lento: GB e Germania Indicatori economici nel 1929 (1913 = 100) USA FRA IT GB GER Reddito pro capite 130 135 121 104 113 Produz. industriale 193 142 158 128 120 Esportazioni 147 123 101 92

7 Soluzione: Gold Exchange Standard (GES, 1922)
RISANAMENTI MONETARI Problema riportare le monete (inconvertibili) alla convertibilità con l’oro (cons) l’oro è insufficiente ad assicurare la convertibilità (ma) troppe banconote in circolazione (per eccessive emissioni) Soluzione: Gold Exchange Standard (GES, 1922) riserve = in oro e in banconote straniere convertibili in oro (dette valute-chiave) (cons) banconote convertibili in oro (in lingotti, perché le monete d’oro non sono più coniate) convertibili in valute-chiave tutti i paesi cercano di ritornare alla convertibilità e fare della loro moneta una valuta-chiave 1. GERMANIA Perdite e confische perdite 13 % del territorio miniere di ferro, zinco e carbone confische colonie marina militare e parte della marina mercantile locomotive, carri ferroviari, camion

8 Risanamento monetario
1. GERMANIA Risanamento monetario crollo del marco e iperinflazione introduzione di una nuova moneta: il Rentenmark (1923) garantita da ipoteche su proprietà immobiliari cambio con vecchi marchi: 1 a 1000 MLD Rentenmark ha circolazione solo interna (non si può cambiare in oro né in monete estere) politica deflazionistica  per ridurre la cartamoneta in circolazione e aumentare le riserve risanamento bilancio statale (riduzione delle spese) prestiti esteri (aumento delle riserve) (cons) introduzione nuova moneta (1924): Reichsmark convertibile in oro (lingotti) convertibile in banconote straniere (cons) Reichsmark è valuta-chiave e la Germania entra nel GES Capitali stranieri necessari alla Germania per sostenere il marco e per pagare le riparazioni (cons) Germania mantiene alti i tassi di interessi (per attirare i capitali stranieri, spec. americani) (ma) espansione della Borsa di New York e rientro dei capitali americani (1928) (cons) crisi in Germania Effetti dell’iperinflazione svantaggia i creditori e i percettori di reddito fisso (possessori di banconote, possessori di titoli di stato, stipendiati, proprietari di immobili e di terre, ecc.) avvantaggia i debitori e i percettori di reddito variabile (Stato, imprese indebitate, industriali, commercianti, ecc.) (cons) è particolarmente colpita la classe media (ha reddito fisso e possiede banconote e titoli di Stato) (cons) la classe media aderisce al Nazismo

9 Rientro nel Gold Exchange Standard
2. GRAN BRETAGNA Situazione economica situazione precaria: alta disoccupazione (7-11 %) industrie obsolete reddito pro capite ed esportazioni uguali a quelli prebellici inflazione contenuta, ma superiore a quella americana Rientro nel Gold Exchange Standard si deve decidere la convertibilità della sterlina in oro (1925) scelta fra: convertibilità alla vecchia parità con l’oro (1 £ = 7,32 gr oro) convertibilità a una parità più bassa (es.: 1 £ = 5 gr oro), perché vi sono troppe banconote in circolazione e le riserve di oro sono insufficienti il governo decise di ripristinare la convertibilità alla vecchia parità (la sterlina doveva “guardare in faccia” il dollaro) (cons) necessità di una politica deflazionistica (criticata da Keynes) (cons) scarsi investimenti, basse esportazioni, ecc. 3. FRANCIA Situazione difficile la Francia spera molto nei pagamenti delle riparazioni tedesche (ma) ne deve fare a meno vi è grande instabilità politica (11 governi in 2 anni e mezzo) (ma) la democrazia resiste Stabilizzazione della moneta anche la Francia entra nel GES ( ) la stabilizzazione è effettuata tenendo conto della svalutazione  , cioè adottando una nuova parità con l’oro (franco Poincaré, 1926) (cons) l’economia francese va meglio e la Francia riesce ad esportare di più

10 Stabilizzazione della lira
4. ITALIA Situazione economica difficile riconversione delle industrie belliche (fallimenti di imprese e di banche) “biennio rosso” ( ) con occupazione di terre e di fabbriche (paura del ceto medio borghese) Situazione politica affermazione dei partiti di massa (Partito popolare, Partito socialista) nascita del movimento fascista (1919) atteggiamento debole del Re (non blocca la marcia su Roma nel 1922) Politica del Fascismo I fase ( )= liberale (risanamento del bilancio statale) II fase (dal 1925) = interventista (regime autoritario e intervento in economia) Stabilizzazione della lira la lira continua a perdere valore 1 sterlina = 25,5 lire nel 1915 1 sterlina = 100 lire nel 1919 1 sterlina = 145 lire nel 1926 bisognava ristabilire convertibilità della lira per entrare nel GES si decise di riportare la lira a “quota novanta” (1 sterlina = 90 lire: discorso di Pesaro di Mussolini, agosto 1926)

11 4. ITALIA Quota Novanta Politica agraria
politica deflazionistica e prestiti esteri altri provvedimenti Banca d’Italia diviene unico istituto di emissione (1926; prima lo erano anche il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia) consolidamento del debito pubblico  1927: la lira venne stabilizzata a 92,46 (1 sterlina = 92,46 lire) (cons) lira sopravvalutata per motivi di prestigio, ma ostacolo alle esportazioni anche la lira entra nel GES e diviene valuta-chiave (convertibile in lingotti d’oro) Politica agraria bonifica integrale bonifica di terre paludose costruzione di infrastrutture (strade, case coloniche, elettricità, ecc.) (ma) era necessaria la partecipazione dei privati molti, spec. a Sud, rifiutarono di partecipare alle spese (cons) le bonifiche si arenarono (1934) battaglia del grano Italia era costretta ad importare grano obiettivo = aumentare produzione di grano (anche in difesa della lira)

12 12. L’Unione Sovietica LA RIVOLUZIONE Rivoluzione Fasi del comunismo
Russia impreparata alla guerra (molto costosa) rivoluzione borghese e abdicazione dello Zar (marzo 1917) governo provvisorio (Kerenskij) = decide la prosecuzione della guerra (cons) continui disordini conquista del potere da parte dei Bolscevichi (Lenin, ottobre 1917) programma bolscevìco fine della guerra senza annessioni né risarcimenti le terre ai contadini le fabbriche agli operai Fasi del comunismo Comunismo di guerra ( ) NEP ( ) Pianificazione (1928..) Declino e crollo

13 1. COMUNISMO DI GUERRA (1917-21)
Situazione politico-militare guerra civile intervento straniero (USA, GB, Francia) nascita dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, ) Agricoltura confisca delle terre della Corona, della Chiesa e dei grandi proprietari distribuzione delle terre ai Soviet dei contadini (consigli rivoluzionari) assegnazione periodica delle terre ai contadini da parte dei Soviet (cons) contadini scontenti = volevano proprietà della terra Crisi alimentare crollo della produzione industriale (1921 = 1/5 di quella del 1913) cessa lo scambio città-campagne (i contadini non vogliono vendere in cambio di rubli svalutati) (cons) requisizioni forzate (cons) contrazione della produzione agricola 5 milioni di morti per fame Industria Consigli di fabbrica assumono la direzione delle aziende incapacità di farle funzionare (cons) nazionalizzazione delle aziende (ma) guerra civile e crollo della produzione mancano le materie prime mancano i mezzi di trasporto la manodopera è indisciplinata Situazione difficile la moneta ha perso completamente valore ed è scomparsa il commercio è fermo

14 2. LA NEP (1921-28) Caratteri Agricoltura Industria Difficoltà
NEP = Nuova politica economica è un esempio di economia mista ritorno a una parziale libertà economica realizzare il passaggio graduale al socialismo Agricoltura si introducono imposte al posto delle requisizioni permesso di vendere le eccedenze sul libero mercato (ripristinato) (cons) si forma una classe di contadini agiati (kulaki) Industria privatizzazione delle piccole aziende con meno di 20 operai grandi aziende = restano statali imprese strategiche (militari, trasporti, banche, commercio) = sono sotto il controllo diretto dello Stato altre imprese = hanno autonomia decisionale (ma) lo Stato ha sempre la funzione di programmazione Difficoltà prezzi dei prodotti industriali troppo alti (cons) anche i contadini aumentano i prezzi e producono poco (cons) disoccupazione e inflazione scontento degli esponenti del Partito comunista, che vogliono un maggiore controllo sull’economia

15 3. LA PIANIFICAZIONE (1928-41) Agricoltura Pianificazione Difetti
collettivizzazione delle terre opposizione dei contadini e repressione (deportazione dei kulaki) anni di carestia ( , con 6-8 milioni di morti per fame) agricoltura asservita allo sviluppo industriale Pianificazione piani quinquennali pianificazione affidata al Gosplan (Comitato statale di pianificazione) il Gosplan decide: piani operativi per ciascun settore, fissando gli obiettivi da realizzare la distribuzione delle materie prime alle fabbriche i prezzi di vendita Difetti prezzi di vendita sganciati dai costi di produzione (possono anche essere inferiori) la produzione può essere: inferiore alle necessità (file per approvvigionarsi) superiore alle necessità (merce invenduta) rigidità della pianificazione previsioni difficili (cons) necessità di continui aggiustamenti assenza di tecnologia propria difficile in regime di economia pianificata (non vi sono stimoli) (cons) importazione di tecnologia straniera (spec. americana) Industria piani = aumentare produzione (spec. industria pesante) obiettivi dei primi piani = raggiunti al 70 % produzione industriale = x 8,5 (URSS supera GB, Francia e Germania) (ma) URSS = è ancora paese agricolo il costo dell’industrializzazione grava spec. su contadini e consumatori

16 Seconda guerra mondiale
4. DECLINO E CROLLO Seconda guerra mondiale vittoria dell’URSS sulla Germania cause: precedente industrializzazione forzata con la pianificazione vastità del territorio aiuti degli alleati americani ( ) conseguenze i militari conservano il potere fino agli anni ’70 espansione economica sull’Europa dell’Est, che sostiene l’economia sovietica Conclusione la vittoria nella seconda guerra mondiale consente di continuare l’economia pianificata fino al crollo del regime (1991) aumenta il malcontento della popolazione confronto con il mondo occidentale (TV, viaggi, ecc.) sfaldamento dei paesi satelliti dell’Euro-pa orientale ( : Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Germania orientale, Bulgaria e Romania)

17 13. La grande crisi SVOLGIMENTO DELLA CRISI Crisi di Borsa Depressione
ripresa economica negli USA speculazioni di Borsa  (Wall Street) speculazione favorita dai prestiti delle banche agli investitori aumento dei consumi da parte di chi guadagna in Borsa crollo del valore dei titoli (24 e 29 ottobre 1929) fallimenti di banche e imprese Depressione il crollo di Borsa non sarebbe stato grave grave fu la depressione = crisi di sovrapproduzione  effetti merci invendute (cons) riduzione della produzione (cons) disoccupazione (cons) crollo del commercio internazionale (cons) fallimenti di imprese e banche diffusione della crisi da USA in Europa (spec. in Germania) ritiro di capitali americani dalla Germania (già nel 1928) (cons) Germania non può pagare le riparazioni (cons) Moratoria Hoover (debiti e riparazioni)

18 Speculazioni di Borsa 10% 8% 8% 4% 1,3% 0,7% 0,4% 0,6% 1,5% 10 %

19 SVOLGIMENTO DELLA CRISI Depressione
il crollo di Borsa non sarebbe stato grave grave fu la depressione = crisi di sovrapproduzione  effetti merci invendute (cons) riduzione della produzione (cons) disoccupazione (cons) crollo del commercio internazionale (cons) fallimenti di imprese e banche diffusione della crisi da USA in Europa (spec. in Germania) ritiro di capitali americani dalla Germania (già nel 1928) (cons) Germania non può pagare le riparazioni (cons) Moratoria Hoover (debiti e riparazioni) Rimedi contro la crisi di sovrapproduzione cercare di vendere all’interno all’estero Vendite all’interno far aumentare i consumi (ma) non si possono aumentare i salari (= aumento dei costi di produzione e dei prezzi di merci che non si riescono a vendere) (cons) politiche di sostegno dei redditi per far aumentare la domanda globale lavori pubblici sussidi di disoccupazione riarmo, ecc. sono le politiche keynesiane (anche a costo di un deficit del bilancio statale: deficit spending) furono applicate tardi e non ebbero grande successo (tranne prer il riarmo in alcuni paesi

20 SVOLGIMENTO DELLA CRISI Vendite all’estero
si possono aumentare le esportazioni svalutando la propria moneta (ma) svalutare la moneta = uscita dal GES inizia la GB nel 1931 = lascia fluttuare la sterlina che perde il 30 % del proprio valore (rispetto a $ e franco) seguono USA nel 1933 (- 41 %) seguono altri paesi fra 1935 e 1936 (cercano di resistere più a lungo) (cons) finisce il sistema dei cambi fissi (= fine del GES) Crisi del GES oltre alla necessità di svalutare, vi sono altri motivi che fanno fallire il GES la crisi induce i paesi a ritirare i capitali investiti all’estero i paesi chiedono il cambio in oro delle banconote straniere che possiedono (cons) l’oro a garanzia delle monete si riduce e le banche di emissione sono in difficoltà (cons) le banche di emissione dichiarano l’inconvertibilità dei propri biglietti (cons) chi lo fa esce dal GES Crisi bancaria e finanziaria fallimento delle banche miste Austria = fallimento della Creditanstalt (1931) banca che possedeva il 60 % delle azioni delle SpA perdite dovute a crediti inesigibili banca passa sotto il controllo dello Stato Germania = dissesto di molte grandi banche (1931) le banche e la Borsa vengono chiuse lo Stato interviene e acquista azioni di diverse banche lo Stato rivende le banche ai privati a fine anni ’30 USA = fallimenti di migliaia di banche = falliscono banche 1933 = chiusura di tutte le banche per una settimana

21 SVOLGIMENTO DELLA CRISI
Crisi in Italia forte legame fra banche e industrie banche miste in difficoltà: Comit, Credit, Banco di Roma intervento del governo per salvare le tre banche fondazione dell’IMI (Istituto Mobiliare Italiano, 1931) capitale fornito da enti pubblici (INA, INPS, casse di risparmio, ecc.) le banche miste devono cessare le operazioni di investimento industriale (a lungo termine) le operazioni di investimento industriale sono affidate all’IMI (ma) IMI non basta per superare la crisi (cons) fondazione dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale, 1933) IRI costituito con capitali pubblici rileva i pacchetti azionari di Comit, Credit e Banco di Roma rileva i pacchetti azionari di società posseduti dalle banche in difficoltà (cons) l’IRI controlla ca. l’80 % delle banche e il oltre il 40 % del capitale delle SpA l’IRI doveva successivamente vendere le azioni ai privati, ma non lo fece: non vi erano acquirenti le società possedute non erano state risanate l’IRI opera come una grande holding (holding = società capogruppo che controlla altre società mediante il possesso di pacchetti azionari)

22 SPIEGAZIONI DELLA CRISI Scuole di pensiero sulle crisi
sono sostanzialmente tre: Scuola dell’instabilità Scuola della stabilità Scuola dei cicli Malthus ( ), Marx ( ) e Keynes ( ) ritengono che il sistema capitalistico è sostanzialmente instabile Marx il sistema capitalistico ha delle contraddizioni interne ed è destinato a crollare il mercato è senza regole e il sistema soffre di sottoconsumo (non riesce ad assorbire la produzione) - Keynes lo Stato deve intervenire per correggere il sistema lo Stato deve sostenere la domanda globale nei momenti di difficoltà (con lavori pubblici, sussidi ai disoccupati …) economisti neoclassici (anni ’30: Veblen, Hicks, Samuelson, ecc.) il mercato è in grado da solo di ridare equilibrio al sistema Juglar ( ); Kondratieff ( ); Schumpeter ( ) e altri la storia dell’economia capitalistica è caratterizzata da cicli cicli = esame dell’andamento dei prezzi e della produzione fasi = espansione, crisi, recessione e ripresa cicli di diversa durata breve = 2-3 anni (cicli Kitchin) media = 9-10 anni (cicli Juglar) lunga = ca. 50 a. (cicli Kondratieff)

23 Cicli Juglar crisi crisi recessione boom ripresa depressione

24 Cicli economici (Andamento dei prezzi)
Kondratieff B A B A A Juglar Kitchin

25 Movimento dei prezzi dal 1792 al 1930

26 SPIEGAZIONI DELLA CRISI Cause della crisi del 1929-33
cause della durata e della profondità della crisi sono molteplici (ne ricordiamo qualcuna) 1. Crollo della Borsa di Wall Street ruolo meno importante di quanto si sia creduto effetti: chi perde in Borsa o fallisce non alimenta i consumi si creano problemi ai paesi europei (ritiro dei capitali dalla Germania) 2. Politiche deflazionistiche adottate da tutti i paesi (all’inizio) peggiorano la situazione in una fase di bassi prezzi pareggio di bilancio teoria classica della buona amministrazione (ma) assurdo quando vi è sovrapproduzione e disoccupazione bisogna sostenere la domanda con il deficit di bilancio (Keynes parlò di deficit spending) politica monetaria aumento del costo del denaro per attirare capitali dall’estero (o trattenere capitali all’estero) per evitare investimenti privati e conseguente aumento della produzione (vi è sovrapproduzione)

27 SPIEGAZIONI DELLA CRISI 3. Protezionismo
generalizzato modo per proteggersi dalla concorrenza straniera ognuno vuole esportare molto ed importare poco, perché vi è sovrapproduzione (ma) se tutti si proteggono il commercio si riduce cessa (come si ridusse) 4. Assenza di cooperazione internazionale GES non funziona bene rivalità fra i paesi che hanno valute-chiave GES favorisce espansione della crisi GES crolla (a partire dal 1931) USA non sanno svolgere il ruolo di paese guida

28 14. Ripresa e riarmo 1. GRAN BRETAGNA Effetti dell’uscita dal GES
non si deve più cambiare la sterlina in oro (cons) si possono stampare sterline con poche riserve (cons) prestiti a edilizia e a industrie a bassi interessi (cons) crescita economica Protezionismo GB ritorna al protezionismo dopo 85 anni (1931) (ma) stabilisce rapporti particolari con le colonie (Commonwealth) (cons) il commercio con le colonie aumenta (40-50% del totale) il commercio con l’Europa diminuisce 2. GERMANIA Politiche deflazonistiche molto restrittive aumento di imposte per far aumentare le entrate statali e ridurre i consumi (se si pagano più tasse si consuma di meno) si deve consumare di meno per esportare e pagare le riparazioni (spec. dopo il ritiro dei capitali americani) aumento dei tassi di interesse (TUS) per trattenere i capitali stranieri (ma) investimenti privati più difficili (= denaro più caro) (inoltre) la Germania non poteva svalutare il marco per il trattato di pace (doveva pagare le riparazioni) (cons) distacco dei cittadini dalla Repubblica (c.d. Repubblica di Weimar) (cons) Hitler conquista il potere (1933)

29 1. GRAN BRETAGNA Politica del Nazismo Riarmo politica espansiva
riduzione dei tassi di interesse (TUS) consente investimenti nell’edilizia e nei trasporti aumento della spesa pubblica raddoppiata fra 1928 e 1938 spesa per il riarmo dal 1936 aumento della circolazione monetaria mediante l’emissione di “certificati di credito” (una specie di moneta) utilizzati per i pagamenti da banche e da imprese (cons) i certificati non sono utilizzabili per far aumentare i consumi (come i biglietti di banca) Riarmo diverse modalità per trovare risorse 1. pianificazione piano quadriennale collaborazione fra Stato e privati (un tipo di economia mista) 2. autarchia politica tendente a produrre all’interno i beni e servizi necessari, limitando le importazioni riesce solo in parte (nel settore chimico) 3. sfruttamento economico dell’Europa centro-meridionale annessione dell’Austria (1938) e Cecoslovacchia (1939) sfruttamento di altri paesi durante la II guerra mondiale

30 Allineamento della Lira
3. ITALIA IRI presidente: Alberto Beneduce organizzato in sub-holding = Stet (telefoni), Finmare, Finsider (e poi: Finmeccanica, Fincantieri, Alitalia, Autostrade, Rai, ecc.) doveva essere un ente temporaneo (ma) dal 1937 diventa ente definitivo consente la realizzazione di una forma di economia mista (privata e pubblica) Legge bancaria del 1936 abbandono del sistema della banca mista distingue fra: banche che esercitano il credito a breve termine (credito ordinario) banche che esercitano il credito a medio e a lungo termine (credito speciale) affida il controllo sul sistema bancario alla Banca d’Italia riordina la Banca d’Italia che diventa un istituto di diritto pubblico (non è più una banca privata) la legge bancaria resta in vigore fino al 1993 1993 = nuova legge bancaria ritorno alla banca universale banca universale (come la banca mista) = compie tutte le operazioni bancarie Allineamento della Lira fino al 1936 = difesa della lira forte rivalutata nel 1927 (ma) poi si dovette svalutare e uscire dal GES (c.d. “allineamento”)

31 Conquista dell’Etiopia (1935-36)
3. ITALIA Corporazioni tentativo di attuare la c.d. economia corporativa (“terza via” fra capitalismo e comunismo) mettere d’accordo capitale (imprenditori) e lavoro (lavoratori) nel “superiore interesse della Nazione” Corporazioni (1934) = organizzate per settori con la presenza di imprenditori e lavoratori Camera delle Corporazioni = rappresentanza di tutte le Corporazioni (ebbe funzioni limitate) Conquista dell’Etiopia ( ) scopo = sbocco per la popolazione italiana (ma) sanzioni contro l’Italia da parte delle altre nazioni (cons) politica del riarmo e avvicinamento alla Germania di Hitler politica autarchica (scarsi risultati) spostamento del commercio estero italiano verso la Germania

32 Economia francese dopo il 1931
4. FRANCIA Economia francese dopo il 1931 fino al 1931 l’economia francese è poco toccata dalla crisi la svalutazione della sterlina (e poi quella del dollaro) provoca: calo delle esportazioni francesi (le merci francesi costano di più) riduzioni delle entrate turistiche (turismo in Francia costa di più) (ma) la Francia non svaluta Governi di sinistra ( ) aumentano i salari e riducono l’orario di lavoro (40 ore a settimana) (cons) gli imprenditori esportano capitali all’estero (v. esportazione di capitali ) (cons) la Francia svaluta ed esce dal GES Politica espansiva avviata solo nel 1938 dal governo Daladier si abbandona la settimana di 40 ore si favoriscono gli investimenti (riduzione del TUS) si avvia un programma di riarmo (ma) è troppo tardi = nel 1940 la Francia sarà invasa dai Tedeschi Governo Pétain = governo della Francia non direttamente occupata dai Tedeschi è governo che collabora con i Tedeschi attua un programma di ammodernamento industriale

33 Resto del Mondo Resto del Mondo
Esportazione di capitali (V. Glossario) Primo caso: esportazione di franchi Franchi Francia Resto del Mondo Franchi Oro o valute Secondo caso: esportazioni di valute estere Francia Valute (£ o $) Resto del Mondo Riduzione delle riserve (oro o valute estere) Francia deve svalutare (esce dal GES)

34 CONCLUSIONI SUGLI ANNI ’30
andamento diverso delle economie dei vari paesi tutti risentono della crisi (ma) USA e Francia ne risentono di più (il loro PNL diminuisce) Livello del PNL nel 1938 (1929 = 100) Stati Uniti 94,8 Francia 96,5 Italia 115,0 Gran Bretagna 118,4 Germania 125,2 Giappone 137,4

35 15. Guerra e ricostruzione
LA GUERRA Anno 1939 agosto = invasione nazista della Polonia e scoppio della guerra Anno 1940 aprile-giugno = Tedeschi occupano Danimarca, Norvegia, Olanda, Belgio e Francia ottobre = Italia inizia la campagna contro la Grecia (ma poi devono intervenire i Tedeschi) Anno 1941 aprile = occupazione tedesca di Jugoslavia e Grecia giugno = inizia l’invasione tedesca della Russia dicembre = attacco giapponese a Pearl Harbour (Haway) ed entrata in guerra degli USA Anno 1942 settembre-novembre = Russi resistono a Stalingrado e iniziano la controffensiva novembre = sbarco di truppe americane in Nord-Africa Anno 1943 aprile = Alleati conquistano Nord-Africa luglio = Alleati sbarcano in Sicilia e caduta del Fascismo (Mussolini è arrestato; governo Badoglio) settembre = Alleati sbarcano a Salerno (il re fugge a Brindisi; Mussolini è liberato dai Tedeschi; fondazione a Nord della Repubblica Sociale Italiana) Anno 1944 giugno = sbarco degli Alleati in Normandia e inizio avanzata verso la Germania agosto-novembre = ritiro dei Tedeschi da Grecia e Jugoslavia Anno 1945 gennaio-maggio = avanzata verso la Germania di Anglo-americani (a ovest) e Russi (a Est) 25 aprile = liberazione dell’Italia maggio = completa invasione della Germania e fine della guerra agosto-settembre = bombe americane si Hiroshima e Nagasaki e fine della guerra contro il Giappone

36 LA GUERRA Dopoguerra Spese di guerra Germania Germania è divisa in due
Repubblica Federale Tedesca (RFT a Ovest) Repubblica Democratica Tedesca (RDT a Est) Inizia la “guerra fredda” fra “mondo libero” (primo mondo, a economia di mercato) e paesi comunisti (secondo mondo, a economia pianificata) paesi comunisti = paesi dell’Europa orientale passati sotto l’egemonia sovietica (Germania orientale, Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria) Spese di guerra molto elevate coperte come nella I guerra mondiale (imposte, debito pubblico, emissioni di biglietti) Alleati = aiuti USA a GB e URSS Tedeschi = sfruttamento dei paesi occupati (compresa l’Italia dopo il 1943) Germania sfruttamento dei paesi occupati devono produrre per la Germania organizzazione del lavoro in Germania con lavoratori stranieri (volontari e deportati) propone per il dopoguerra un Nuovo ordine: Stato corporativo economia mista con forte presenza dello Stato autarchia “spazio vitale” = egemonia tedesca sull’economia europea in parte attuato durante la guerra

37 Situazione economica europea
LA GUERRA Alleati aiuti americani a GB e URSS legge Affitti e prestiti (Lend-Lease, 1942) = consente di vendere agli alleati con lunghe dilazioni nei pagamenti (ca. 50 MLD $) (cons) Americani impongono la loro visione per il dopoguerra Carta atlantica sottoscritta fra USA e GB (agosto 1941) prevede per il dopoguerra: autodeterminazione dei popoli rinunzia a guadagni territoriali cooperazione internazionale ritorno al libero scambio (multilateralismo ) ripristino del Gold standard (sistema di cambi fissi) IL PIANO MARSHALL Situazione economica europea miseria e inflazione aiuti alimentari alle popolazioni europee dal 1943 (UNRRA) per ca. 4 MLD $ necessità di ricostruzione alcuni (Francia) ricominciano a parlare di indennità da imporre alla Germania Ricostruzione i paesi europei devono importare derrate alimentari e materie prime (ma) non possono pagare: non hanno più risorse (oro e valute straniere sono state utilizzate durante la guerra per pagare le importazioni di derrate e materiale bellico) non hanno beni da esportare (senza materie prime non possono riprendere la produzione) (cons) USA decidono di aiutare l’Europa

38 Modalità di funzionamento
IL PIANO MARSHALL Piano Marshall annunziato da George Marshall nel 1947 European Recovery Program (ERP) piano di aiuti sotto stretto controllo USA ammontare degli aiuti = 12,5 MLD $, forniti da USA (69 %), Canada (12 %), America latina (8%), altri (11 %) ERP esteso a tutti i paesi che vogliono aderire (comprese Italia e Germania) URSS e paesi comunisti non aderiscono paesi beneficiari dell’ERP ( ) Francia e GB = ca. 45 % Italia e Germania = ca. 23 % aiuti totali all’Europa ( : Lend-Lease, ERP e altri) = ca. 100 MLD $ del 1948 Modalità di funzionamento paesi europei presentano i loro piani (quadriennali) di sviluppo con la richiesta di beni necessari (materie prime, derrate, carbone e petrolio, macchinari e mezzi di trasporto, ecc.) il governo USA, tramite l’ECA (Economic Cooperation Administration) acquista beni in America o all’estero li consegna ai paesi europei (senza pagamento) i governi europei vendono sui loro mercati i beni ottenuti versano il ricavato in un “fondo di contropartita” che possono usare solo con l’assenso degli USA il fondo è utilizzato per investimenti produttivi o per ridurre il debito pubblico

39 INIZIO DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA OECE
il Piano Marshall favorisce l’inizio dell’integrazione europea Francesi e Inglesi tentano di egemonizzare gli aiuti e creano una Commissione per la cooperazione economica (1947) 1948 = la Commissione si trasforma in Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica (OECE) con l’ade-sione di 16 Stati (voluta da J. Monnet) USA assegnano all’OECE il compito di suddividere gli aiuti del Piano Marshall fra i paesi europei OECE doveva essere l’istituzione preposta ad avviare l’integrazione europea (ma) non ebbe poteri decisionali (ma solo tecnici e di consulenza dei governi) 1961 = si trasformò in OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) con l’adesione di altri paesi (USA, Canada, Giappone, ecc.) CECA i Francesi volevano un’Alta autorità per il controllo della Ruhr (ricca di carbone) R. Schumann si accorda direttamente con i Tedeschi (cons) finisce la collaborazione con gli Inglesi, troppo legati agli USA e al Commonwealth e poco all’Europa nasce la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), con l’adesione di Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo (1951) scopo = creare un mercato comune per il carbone e l’acciaio (riduzione dazi e armonizzazione della produzione e dei salari) UEP = Unione Europea dei Pagamenti istituita dall’OECE (1950) scopo = facilitare il commercio fra i paesi membri modo = si compensavano mensilmente i crediti e i debiti di ogni paese, che venivano saldati in oro solo se superavano un certo ammontare (cons) si riducevano i pagamenti in moneta straniera (che poteva mancare) (cons) forte aumento delle esportazioni UEP funzionò fino al 1958, quando si ritornò alla convertibilità monetaria (ogni moneta poteva essere convertita in quella di un altro paese)

40 COMMERCIO INTERNAZIONALE GATT
General Agreement on Tariffs and Trade (Accordo generale sui dazi doganali e sul commercio) istituito nel 1947 (vive fino al 1994) scopo = giungere ad accordi commerciali fra il maggior numero possibile di paesi, applicando a tutti la “clausola della nazione più favorita” negoziati durano anche parecchi anni e si chiamano round i più famosi sono l’Annécy Round (1953) il Kennedy Round ( ), il Tokyo Round ( ) e l’Uruguay Round ( ) dal 1995 il Gatt è stato sostituito dal WTO (World Trade Organization) SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE Progetti di un nuovo sistema preparati già durante la guerra Progetto inglese (J.M. Keynes) GB è paese importatore e debitore (cons) ha bisogno di crediti proposta di creare una Clearing Union (banca centrale mondiale) scopo = controllo dei pagamenti internazionali e concessione di prestiti con una nuova moneta, detta bancor (legata all’oro) Progetto USA (H. D. White) USA sono esportatori e creditori (cons) vogliono cambi stabili propongono un “Fondo di stabilizzazione internazionale” scopo = concedere prestiti ai paesi per sostenere la loro moneta

41 $ 1 = 618,75 lit min (- 1%) SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE
Accordi di Bretton Woods 44 paesi (estate 1944) costituzione del FMI e della BIRS Urss non ratifica l’accordo nuovo GES con una sola moneta convertibile in oro (il dollaro) convertibilità del dollaro solo esterna (verso le banche centrali di altri paesi) si instaura un regime di cambi fissi (oscillazione massima =  1%) BC intervengono per acquistare o vendere valute straniere Es.: Difesa della lira italiana $ 1 = 631,25 lire max (+ 1 %) (Banca d’Italia vende $ - avuti da FMI se non li ha) il dollaro sale $ 1 = 625,00 lire parità il dollaro scende $ 1 = 618,75 lit min (- 1%) (Banca d’Italia acquista $ con lire - che stampa se non ne ha)

42 SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE FMI
sede = Washington prestiti alle banche centrali per consentire l’intervento sui mercati dei cambi finanziamenti ai paesi a basso tasso di interesse, ma con controllo del FMI (spec. da anni ’60) BIRS Stati aderenti a FMI partecipano a BIRS aiuti ai paesi europei (poi) piano Marshall (cons) BIRS fa prestiti a lungo termine ai paesi del Terzo Mondo CROLLO DEL NUOVO GES nuovo GES funziona bene per una ventina d’anni dollaro = moneta internazionale (= unica convertibile in oro) (cons) dollari vanno all’Estero e vi restano (= grande vantaggio per gli USA) (ma) anni ’60 = richieste di altri paesi (spec. Francia) di cambiare $ in oro 1968 = le riserve USA coprono il 25 % dei dollari in circolazione (nel 1958 erano il 47 %) Agosto 1971 = Nixon dichiara l’incon-vertibilità del dollaro è la fine del GES

43 LA RICOSTRUZIONE Distruzioni belliche Gran Bretagna
meno gravi di quanto era sembrato gravi per le abitazioni e le infrastrutture (strade, ponti, ferrovie, ecc.) (ma) poche distruzioni di impianti industriali (cons) capacità produttiva poco intaccata (in genere solo del %) (cons) ripresa rapida (anche grazie a Piano Marshall) migliori risultati = Germania e Italia (partivano da situazione peggiore) Gran Bretagna introduzione di un sistema di sicurezza sociale dovuto a Lord Beveridge (protezione del cittadino “dalla culla alla tomba”) assistenza sanitaria, assegni familiari, pensioni nazionalizzazione di settori strategici carbone e acciaio elettricità e gas trasporti e telefoni Banca d’Inghilterra

44 LA RICOSTRUZIONE Germania (RFT) Francia riforma monetaria (1948)
il marco aveva di nuovo perduto completamente il suo valore per molto tempo nella Germania occupata si usarono i dollari sostituzione del vecchio Reichsmark con il nuovo Deutschemark economia sociale di mercato economia mista basata sul mercato ma con correttivi pubblici sistema della cogestione partecipazione dei sindacati alla guida delle imprese (m) scarsi risultati e sostituzione con azionariato operaio (azioni della società agli operai) (cons) la Germania conoscerà un “miracolo economico” (come l’Italia) Francia fa ricorso alla programmazione (non coercitiva come in URSS) introdotta dal presidente De Gaulle nel 1946 Commissariato per la programmazione guidato da J. Monnet fissa gli obiettivi del piano concorda l’azione da svolgere con le forze produttive fornisce incentivi per la realizzazione del piano buoni risultati pianificazione fino a fine anni ’70 in seguito sempre coinvolgimento dello Stato nell’economia

45 16. Sviluppo e integrazione europea
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Rivoluzione nasce in Europa si sviluppa negli USA Europa ne importa i risultati da USA dopo la II guerra mondiale (causa) Europa aveva frenato la crescita con due guerre mondiali importazioni da USA tecnologie ed organizzazione (rapidamente introdotte) federalismo (difficile da realizzare per eccessivi nazionalismi) Fasi dello sviluppo = forte crescita (“età dell’oro”) = rallentamento della crescita

46 SVILUPPO EUROPEO Condizioni favorevoli allo sviluppo (1950-73)
istituzioni comunitarie e internazionali manodopera abbondante e a buon mercato (bassi salari) importazione di tecnologia e organizzazione aziendale da USA liberalizzazione del commercio mondiale bassi prezzi delle materie prime cambi fissi e assenza di speculazioni sui cambi  forti investimenti esteri tramite le multinazionali  Anni Settanta si esauriscono le condizioni favorevoli manodopera = iniziano le rivendicazioni salariali in tutta Europa tecnologie importate = finiscono (catena di montaggio rifiutata da operai europei e in via di evoluzione anche negli USA) prezzi delle materie prime = in aumento (spec. il petrolio per shocks petroliferi del 1973 e del 1979, quando il prezzo di 1 barile passa da 3 a 30 dollari) fine del sistema dei cambi fissi (1971) Crisi Anni ’70-’90 è piuttosto un rallentamento inflazione (alto prezzo delle materie prime e fine dei cambi fissi) disoccupazione tecnologica stagflazione = stagnazione in presenza di inflazione crollo dell’URSS e dei paesi satelliti ( )

47 Politica agricola comunitaria (PAC)
SVILUPPO EUROPEO CEE (o MEC) Comunità economica europea (o Mercato comune europeo) (1957) costituita dai 6 paesi della CECA libera circolazione di merci, uomini e capitali abolizione dei dazi doganali fra i sei paesi entro il 1968 GB e altri paesi creano l’EFTA (Area europea di libero scambio) per contrapporsi alla CEE, ma l’esperimento fallisce e la GB entra nella CEE (1973) Politica agricola comunitaria (PAC) politica di sostegno ai prezzi di alcuni prodotti strategici (cereali, carne, prodotti caseari, e poi alcuni prodotti mediterranei) ogni anno si fissavano i prezzi la produzione eccedente veniva ritirata (e talvolta distrutta) dazi doganali di protezione per i prodotti agricoli (cons) prezzi dei prodotti agricoli elevati PAC durò fino a inizio anni 1992 quando fu riformata riducendo la protezione all’agricoltura e favorendo la riconversione produttiva Politiche regionali da fine anni ’80 finanziamenti alle regioni europee meno sviluppate (compreso il Mezzogiorno d’Italia) Politiche industriali da anni ’70: sostegno alla ristrutturazione produttiva degli anni ’70 crisi dell’acciaio (chiusura acciaierie) crisi dei cantieri navali (poi) investimenti nella ricerca (nuove tecnologie)

48 SVILUPPO EUROPEO Politica monetaria Euro fine dei cambi fissi nel 1971
Europa tenta di stabilire cambi fissi fra le proprie monete per evitare eccessive fluttuazioni e speculazioni sui cambi (cons) crea c.d. “serpente monetario” (1972), che fallisce SME (Sistema monetario europeo, 1978) creazione dell’ECU (European Currency Unit, Unità monetaria europea) moneta ideale di conto (= non circola) costituita da una media dei valori delle singole monete europee fissazione di cambi fisi (parità) fra le monete europee, con una banda di oscillazione ± 2,25 % (Italia e Irlanda ± 6% fino al 1990) continui riallineamenti (= fissazione di nuove parità) delle monete (in genere rivalutazione del marco e svalutazione delle altre monete) 1993 = speculazioni sulle monete (cons) ampliamento della banda di oscillazione a ± 15 % (il SME è sostanzialmente fallito) Euro grande novità degli Accordi di Maastricht adottato dal 1999 da 11 dei 15 paesi dell’UE (parità irrevocabili fra le monete europee) costituzione della Banca centrale europea (BCE) che emette gli euro e ne difende il valore i paesi hanno rinunziato alla loro sovranità monetaria (= passo avanti verso la definitiva integrazione europea) dal 2002 = introduzione dell’Euro come moneta comune in circolazione


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