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Tavolo III I fattori di competitività turistica del territorio e l’orientamento al prodotto

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Presentazione sul tema: "Tavolo III I fattori di competitività turistica del territorio e l’orientamento al prodotto"— Transcript della presentazione:

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2 Tavolo III I fattori di competitività turistica del territorio e l’orientamento al prodotto

3 Gli interventi Relazione introduttiva
Assessore al Turismo Regione Emilia-Romagna Guido Pasi Comunicazione dell’Osservatorio Nazionale del Turismo Achille Contino Pacchetto “Qualità Liguria” Assessore al turismo Regione Liguria Margherita Bozzano Il nuovo modello di format turistico: l’esperienza di Bit AD Fiera Milano EXPOCTS Corrado Peraboni L’internazionalizzazione attraverso i grandi eventi sportivi: il terzo mondiale di sci nordico in Val di Fiemme Direttore ApT Val di Fiemme Bruno Felicetti Un occhio al prodotto e l'altro al mercato: i risultati del progetto Bandiere Arancioni a 10 anni dalla nascita Direttore Centro Studi TCI Massimiliano Vavassori L’organizzazione del territorio per rispondere alle sfide del turismo montano Direttore Osservatorio Provinciale per il Turismo, Provincia autonoma di Trento Federcongressi Vice Presidente Associazione Imprese Balneari Direttore Generale Consorzio Re-Tour Partnering Turistico Società Cooperativa Atlantide Gianfranco Betta Fabio Massimo Vincenzo Marco Giua Prof. Francesco Adamo Maurizio Droli Mauro Conficoni

4 Dall’ordine sparso alle geometrie variabili
Tema conduttore dei lavori del tavolo è stata l’enfasi posta sul tema dei prodotti che devono essere ben identificati e vendibili I prodotti devono essere commisurati alla dimensione del mercato; è necessario intrecciare il tema del prodotto con il target di riferimento di mercato L’intreccio del prodotto e del target di mercato, aiuta a comprendere anche la dimensione dell’aggregazione che devono avere i sistemi turistici locali per poter competere Altro tema rilevante è stato quello dell’integrazione pubblico-privato in un’ottica di promo-commercializzazione Prodotti e mercati richiedono budget adeguati per la promo-commercializzazione …dall’ordine sparso alle geometrie variabili potrebbe essere l’obiettivo da raggiungere attraverso l’integrazione di risorse nazionali e regionali; serve l’identificazione dei prodotti, la scelta dei mercati obiettivo, l’identificazione dei budget e l’integrazione a geometria variabile delle regioni e dei sistemi turistici locali che possono offrire ulteriore specializzazione all’offerta turistica

5 Non siamo all’anno zero
I mercati sono sempre più specializzati e competitivi, ed è evidente che il nostro paese non può competere soltanto sul prezzo ma deve competere soprattutto sulla qualità del prodotto turistico Il paese mostra dati di tenuta su alcuni prodotti come il balneare, ma carenze nel museale, nel congressuale e nell’organizzazione di grandi eventi (fonte Osservatorio Nazionale del Turismo) Emergono con forza i temi del gap infrastrutturale di supporto al settore turistico Evidente la necessità di una maggiore integrazione dei prodotti, come ad esempio costa – città d’arte, museale-fieristico e congressuale Da valorizzare inoltre il ruolo delle fiere di settore come supporto sviluppo turistico del sistema Italia Di fatto non siamo all’anno zero. Un percorso è stato avviato con alcuni risultati incoraggianti, e sarebbe necessario concepire le conferenze più come un momento per fare dei bilanci che come momento di mera individuazione delle criticità.

6 Le esperienze presentate

7 Le esperienze SPECIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO, SEGMENTAZIONE DEL MERCATO, INNOVAZIONE E COOPERAZIONE. UN ESEMPIO DAL TRENTINO Gianfranco Betta, Direttore Osservatorio Provinciale per il Turismo, Provincia autonoma di Trento La tenuta del turismo invernale in alcune località del Trentino, a fronte di una domanda in calo, è riconducibile ad alcune scelte strategiche: presenza della P.A. nel ruolo di facilitatore dell’iniziativa privata e dei processi di coesione e cooperazione interventi infrastrutturali per l’ammodernamento dell’offerta costante processo di riqualificazione delle strutture alberghiere spiccato orientamento al prodotto e chiara identificazione dei target di mercato con processi di fidelizzazione

8 Le esperienze L’INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE DI QUALITÀ. IL PACCHETTO QUALITÀ LIGURIA Margherita Bozzano, Assessore al turismo Regione Liguria Dall’analisi svolta sulla performance del turismo in Liguria, ci si è rimboccati le maniche per reagire ad una progressiva perdita di quote sul mercato nazionale e ad alcune tendenze strutturali come la fuga dall’alberghiero all’extra-alberghiero. È stato dato impulso all’aggregazione e alla cooperazione, allo sviluppo di una cultura della qualità, alla destagionalizzazione, alla formazione. Con il prodotto “ad hoc turismo” è stato dato più credito a migliori condizioni per tutte le imprese della filiera turistico/ricettiva, che decidono di investire in innovazione e riqualificazione, in una logica di progressiva aggregazione fra gli operatori.

9 Le esperienze UN OCCHIO AL PRODOTTO E L’ALTRO AL MERCATO. LE BANDIERE ARANCIONI DEL TOURING CLUB Massimiliano Vavassori, Direttore Centro Studi Touring Club Italiano 10 anni di esperienza 145 bandiere arancioni in 17 regioni e 475 piani di miglioramento 145 su 620 comuni visitate (8,8%): un esempio di qualità legata alla capacità di selezionare Investire in accoglienza, ricettività, servizi e valorizzazione ambientale con un effetto di ri-orientamento della spesa pubblica Ma soprattutto capacità di creare, diffondere e accrescere la forza di un marchio

10 Le esperienze EVENTI COME LEVA DI SVILUPPO DEL TERRITORIO NEL MEDIO/LUNGO PERIODO. I MONDIALI DI SCI NORDICO DELLA VAL DI FIEMME Bruno Felicetti, direttore ApT Val di Fiemme La Val di Fiemme offre un bilancio chiaro dell’importanza di un grande evento internazionale sullo sviluppo locale Tre mondiali di sci nordico in 22 anni (record mondiale) hanno contributo a creare un clima favorevole all’innovazione, alla cooperazione pubblico-privato e all’investimento continuo Un evento di questo genere dà prospettive agli imprenditori e quindi coraggio di investire sul miglioramento qualitativo dell’offerta turistica I mondiali hanno determinato un percorso di miglioramento continuo: il primo mondiale, infrastrutture il secondo, comunicazione dei prodotti del territorio e promo commercializzazione il terzo mondiale del 2013: sviluppo appropriato (vivibilità, formazione e cultura). Mobilità sostenibile (metrò di superficie, pedonalizzazione dei centri) attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione della popolazione residente.

11 Le esperienze Corrado Peraboni, AD Fiera Milano EXPOCTS
Fabio Massimo, vice Presidente di Federcongressi Importanza della promozione integrata sui mercati internazionali del sistema congressuale italiano Importanza del ruolo delle fiere di settore come motore per lo sviluppo del turismo Le fiere del futuro saranno sempre più integrate con altri canali di comunicazione e commercializzazione (primo fra tutti, internet) Le raccomandazioni dagli altri intervenuti Centralità dell’integrazione mare-città d’arte (Vincenzo Marco Giua, ass. imprese balneari) Ruolo della ricerca e delle università (Prof. Francesco Adamo, consorzio Re-tour) Sostegno alle imprese e accompagnamento alle opportunità di finanziamento (Mauro Conficoni, consorzio Atlantide) Anche la rete e la cooperazione richiedono metodo, il partnering turistico (Maurizio Droli)

12 IN SINTESI Ci sono esempi virtuosi di applicazione delle politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo turistico Si afferma un maggiore orientamento al prodotto sempre più specializzato e una maggiore attenzione al mercato, fattori centrali per la competitività La promo-commmercializzazione richiede aggregazione di filiera e cooperazione pubblico-privato …ma anche la capacità di adottare un approccio “a geometrie variabili” Trasversali e imprescindibili risultano lo sviluppo della qualità, formazione, innovazione e soprattutto risorse per politiche pubbliche e di sostegno all’integrazione pubblico-privato


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