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Dipartimento di prevenzione

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Presentazione sul tema: "Dipartimento di prevenzione"— Transcript della presentazione:

1 Dipartimento di prevenzione
Salute e Sicurezza degli Studenti e del Personale nelle Scuole Secondarie di II grado della provincia di Trieste Rischio elettrico e sicurezza impianti Trieste, 3 dicembre 2012 Fabio Fumolo

2 RISCHIO ELETTRICO E SICUREZZA IMPIANTI
PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI DELLA SICUREZZA ELETTRICA IMPIANTO ELETTRICO PRINCIPI GENERALI VERIFICHE PERIODICHE DI LEGGE - IL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL 22 OTTOBRE N. 462 p.i. FABIO FUMOLO

3 RISCHIO ELETTRICO E SICUREZZA IMPIANTI
DINAMICHE INFORTUNIO ELETTRICO DATI STATISTICI LEGISLAZIONE E NORMATIVA EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI PROTEZIONI DA SOVRACORRENTI COMPONENTI DELL’ IMPIANTO ELETTRICO REGOLE DI COMPORTAMENTO

4 RISCHIO ELETTRICO E SICUREZZA IMPIANTI

5 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
PREMESSA Il pericolo dell’impianto elettrico è risultato evidente sino ai primordi di utilizzo di tale fonte energetica, sia per gli effetti diretti “folgorazione” sia per quelli indiretti, quali incendi, esplosioni, cadute dall’alto, infortuni per mal funzionamento dei circuiti elettrici di comando di macchine e/o impianti, ecc..

6 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
A tale obiettivo ha puntato tutta la legislazione e la normativa tecnica sviluppata nel corso degli anni, in particolare: dalla protezione delle persone per i “contatti diretti” con gli elementi d’impianto normalmente in tensione, dalla protezione per i “contatti indiretti” con componenti d’impianto che possono andare in tensione in caso di guasto, da effetti indiretti quali incendi e scoppi ecc.. Storicamente in Italia, la legislazione in merito alla sicurezza degli impianti elettrici, è stata trattata in maniera molto diversa a seconda che l’impianto si trovi in un ambiente di lavoro o civile/abitativo.

7 IMPIANTO ELETTRICO SICURO
SI CONSIDERA UN IMPIANTO “SICURO” QUANDO QUESTO RISPONDE ALLA “REGOLA DELL’ARTE” IN PARTICOLARE QUANDO E’: PROGETTATO A “REGOLA DELL’ARTE” INSTALLATO A “REGOLA DELL’ARTE” I COMPONENTI SONO A “REGOLA DELL’ARTE” MANTENUTO “A REGOLA DELL’ARTE”

8 ALCUNI DATI STATISTICI
In Italia si verificano mediamente cinque infortuni elettrici mortali ogni settimana (per folgorazione): un primato europeo. Fortunatamente sono in lenta ma continua diminuzione. Gli infortuni elettrici sono equamente divisi fra domestici e non domestici. I luoghi più pericolosi, dal punto di vista elettrico, sono i cantieri edili e i locali da bagno o per la doccia. La maggior parte degli infortuni sono causati dagli impianti di bassa tensione non realizzati o mantenuti conformi alla regola dell'arte, ed in misura minore dai componenti elettrici e dall'errore umano. Quest'ultimo prevale nei lavori elettrici. Circa il % di tutti gli incendi hanno origine dall'impianto elettrico o dagli apparecchi elettrici utilizzatori, il che equivale ogni anno a circa cinquemila incendi "elettrici" nel nostro Paese, con alcune decine di vittime. (Tratto da: Vito Carrescia - Fondamenti di Sicurezza Elettrica – ed. TNE)

9 ALCUNI DATI STATISTICI
Il mancato adeguamento alla legislazione vigente, per le abitazioni costruite prima del 1990 risulta essere pari al 64%, pari a circa 12 milioni di alloggi. Circa il 52% delle abitazioni è stato interessato da almeno un lavoro elettrico negli ultimi 10 anni e il 30% di queste presenta tuttora problemi di sicurezza Il 42% delle abitazioni non ha la dichiarazione di conformità a seguito degli interventi sull’impianto elettrico Solo nel 2000 si segnalano infortuni domestici di natura elettrica (Tratto dal secondo rapporto Prosiel sulla sicurezza elettrica – 2004)

10 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
I principali riferimenti legislativi per gli impianti elettrici negli ambienti di lavoro D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 noto come “Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro” e le successive modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 D.P.R. 462/01 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi D.M. 37/08 regolamento recante il riordino delle disposizioni in materia di attività’ di installazione degli impianti, che sostituisce la legge 46/90

11 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Con l’emanazione del “decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 noto come “Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro” vengono abrogati il noto 626/94 e il vecchio DPR 547/55. Il 547/55 recepiva le indicazioni delle norme tecniche dell’epoca e che rimasero cristallizzate per cinquanta anni all’interno di articoli penali anche se tecnicamente superate. Il legislatore previde anche la possibilità di derogare alle disposizioni del decreto mediante il sistema di sicurezza equivalente (art. 395 e 394) di cui si fece ampia applicazione nel corso degli anni.

12 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Con il nuovo “Testo Unico” il legislatore non stabilisce più regole tecniche, cioè non stabilisce più i modi per realizzare la sicurezza ma stabilisce il fine da conseguire. Il legislatore ricalca l’impronta del 626/94 facendo carico al datore di lavoro di eseguire al analisi e la valutazione dei rischi da cui devono seguire le necessarie misure di protezione. Accanto al datore di lavoro estende la responsabilità nell’opera di prevenzione al: progettista, costruttore, installatore, dirigente, responsabile per la prevenzione e protezione, preposto, manutentore e lavoratore. La valutazione del rischio e la predisposizione delle “adeguate” misure di sicurezza è un compito arduo e delicato, pieno di responsabilità.

13 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro 1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti; c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplosioni; e) fulminazione diretta ed indiretta; f) sovratensioni; g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.  (arresto da tre a sei mesi o ammenda da a euro il datore di lavoro)

14 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro 2. A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro; c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili. (arresto da tre a sei mesi o ammenda da a euro il datore di lavoro e il dirigente)   

15 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro 3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1. (Il datore di e il dirigente sono puniti con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da a euro)

16 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 80 - Obblighi del datore di lavoro 3-bis. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione di cui al comma 3 siano predisposte ed attuate tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche

17 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Art.81. Requisiti di sicurezza   Tutti i materiali, i macchinari e le apparecchiature, nonche' le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d'arte. 2. Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto, i materiali, i macchinari, le apparecchiature, le installazioni e gli impianti di cui al comma precedente, si considerano costruiti a regola d'arte se sono realizzati secondo le norme di buona tecnica contenute nell'allegato IX. 3. Le procedure di uso e manutenzione devono essere predisposte tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d'uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle norme di buona tecnica contenute nell'allegato IX.

18 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 82 - Lavori sotto tensione 1. E’ vietato eseguire lavori sotto tensione. Tali lavori sono tuttavia consentiti nei casi in cui le tensioni su cui si opera sono di sicurezza, secondo quanto previsto dallo stato della tecnica o quando i lavori sono eseguiti nel rispetto delle seguenti condizioni: a) le procedure adottate e le attrezzature utilizzate sono conformi ai criteri definiti nelle norme tecniche. b) per sistemi di categoria 0 ed I purché l'esecuzione di lavori su parti in tensione sia affidata a lavoratori riconosciuti dal datore di lavoro come idonei per tale attività secondo le indicazioni della pertinente normativa tecnica c) per sistemi di II e III categoria purché: …………………

19 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 83 - Lavori in prossimità di parti attive 1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette,o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell’ ALLEGATO IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi. 2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche

20 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
ALLEGATO IX  Valori delle tensioni nominali di esercizio delle macchine ed impianti elettrici  In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in: - sistemi di Categoria 0 (zero), chiamati anche a bassissima tensione, quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se in corrente continua (non ondulata); - sistemi di Categoria I (prima), chiamati anche a bassa tensione, quelli a tensione nominale da oltre 50 fino a 1000 V se in corrente alternata o da oltre 120 V fino a 1500 V compreso se in corrente continua; - sistemi di Categoria II (seconda),chiamati anche a media tensione quelli a tensione nominale oltre 1000 V se in corrente alternata od oltre 1500 V se in corrente continua, fino a V compreso;

21 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
ALLEGATO IX  - sistemi di Categoria III (terza),chiamati anche ad alta tensione, quelli a tensione nominale maggiore di V. Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale tra le fasi, agli effetti della classificazione del sistema si considera la tensione nominale verso terra Per sistema elettrico si intende la parte di un impianto elettrico costituito da un complesso di componenti elettrici aventi una determinata tensione nominale.” 

22 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Tab. 1 Allegato IX – Distanze di sicurezza da parti attive di linee elettriche e di impianti elettrici non protette o non sufficientemente protette da osservarsi, nell’esecuzione di lavori non elettrici, al netto degli ingombri derivanti dal tipo di lavoro, delle attrezzature utilizzate e dei materiali movimentati, nonché degli sbandamenti laterali dei conduttori dovuti all’azione del vento e degli abbassamenti di quota dovuti alle condizioni termiche Un (kV) D (m) ≤ 1 3 1 < Un ≤ 30 3,5 30 < Un ≤ 132 5 > 132 7

23 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
 Articolo 84 - Protezioni dai fulmini 1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dagli effetti dei fulmini realizzati secondo le norme tecniche.

24 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
 Articolo 85 - Protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature 1. Il datore di lavoro provvede affinché gli edifici, gli impianti, le strutture, le attrezzature, siano protetti dai pericoli determinati dall’innesco elettrico di atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza o sviluppo di gas, vapori, nebbie infiammabili o polveri combustibili, o in caso di fabbricazione, manipolazione o deposito di materiali esplosivi. (arresto da tre a sei mesi o ammenda da a euro il datore di lavoro e il dirigente) 2. Le protezioni di cui al comma 1 si realizzano utilizzando le specifiche disposizioni di cui al presente decreto legislativo e le pertinenti norme tecniche .

25 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 86 - Verifiche 1. Ferme restando le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462 in materia di verifiche periodiche, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente per verificarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza. (sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro il datore di lavoro ed il dirigente)

26 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI Testo Unico
Articolo 86 - Verifiche    2. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, adottato sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le modalità ed i criteri per l’effettuazione delle verifiche e dei controlli di cui al comma 1. 3. L’esito dei controlli di cui al comma 1 deve essere verbalizzato e tenuto a disposizione dell’autorità di vigilanza. (sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro il datore di lavoro ed il dirigente)

27 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Nel settore elettrico la valutazione del rischio risulta eseguita dalla normativa tecnica nazionale e internazionale che indica anche il livello di sicurezza accettabile e di conseguenza la “regola dell’ arte”. Per il settore elettrico quindi non vi è il problema della valutazione del rischio, ma dell’applicazione delle relative norme di sicurezza al caso specifico. Da questo necessita una conoscenza delle regole e dei fondamenti tecnici per la comprensione delle norme e la loro corretta applicazione.

28 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Naturalmente una verifica e un valutazione del rischio va effettuata per gli impianti più vecchi che presentano difformità rispetto alla normativa esistente. Se l’impianto è realizzato a “regola d’arte” la possibilità che si verifichi una situazione pericolosa è remota ma non nulla (rischi residui). Per i rischi residui vale la considerazione generale che perché i lavoratori esposti possano evitare i rischi residui presenti sul luogo di lavoro, gli stessi devono essere informati e se necessario, formati e addestrati.

29 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
DPR 462/01 Il decreto ha modificato la precedente normativa in merito a omologazione di impianti e verifiche periodiche nei luoghi di lavoro. Considera sempre le tre tipologie di impianti individuate ancora dal vecchio DPR 547/55:  impianti di messa a terra dispositivi per la protezione contro le scariche atmosferiche  impianti elettrici installati in luoghi con pericolo d’esplosione

30 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
DPR 462/01 La messa in esercizio degli impianti non può avvenire prima della verifica eseguita dall’installatore che rilascia la “dichiarazione di conformità”. La dichiarazione di conformità “omologa” a tutti gli effetti l’impianto. Entro trenta giorni dalla messa in esercizio, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità all’ISPESL (ora INAIL) ed all’ASS/ARPA competente. Il decreto in oggetto ribadisce l’obbligo del datore di lavoro ad “effettuare regolari manutenzioni dell’impianto” il controllo del mantenimento delle condizioni di sicurezza avviene con l’esecuzione delle “verifiche periodiche”.

31 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
DPR 462/01 Il datore di lavoro è tenuto a sottoporre gli impianti a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio per i quali la periodicità è biennale. Per effettuare la verifica, il datore di lavoro si rivolge all’ASS o ad eventuali Organismi privati individuati dal Ministero delle attività produttive. Le verifiche sono a carico del datore di lavoro.  Il datore di lavoro ha l’onere di classificare l’ambiente di lavoro, in particolare se trattasi di ambiente ordinario o di tipo speciale, in particolare se trattasi di a maggior rischio in caso d’incendio in riferimento alla norma tecnica CEI 64-8 parte 7 “ambienti particolari”

32 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
DPR 462/01 Le “verifiche periodiche” richieste dal decreto in oggetto non sono da confondere con altre verifiche richieste a seguito di obblighi stabiliti da altri strumenti legislativi o specificatamente previste dalle norme CEI. Le “verifiche straordinarie” sono effettuate nei casi di: esito negativo modifiche sostanziali dell’impianto richiesta del datore di lavoro. Le verifiche straordinarie sono effettuate dall’ ASS o dagli Organismi.

33 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE
LEGGE N. 46/90 “NORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI” STABILISCE LE PROCEDURE DA SEGUIRE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI: ELETTRICI, ELETTRONICI, RADIOTELEVISIVI, E DI PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE, ECC. ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI. GLI IMPIANTI DEVONO ESSERE REALIZZATI DA IMPRESE INSTALLATRICI AUTORIZZATE IN ALCUNI CASI GLI IMPIANTI SONO SOGGETTI ALLA PROGETTAZIONE GLI IMPIANTI DEVONO ESSERE REALIZZATI SECONDO LA “REGOLA DELL’ARTE” E IN RISPETTO ALLE NORME “CEI”

34 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE
PER I LAVORI ESEGUITI L’IMPRESA INSTALLATRICE DEVE RILASCIARE LA “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’” PREVEDEVA DEGLI INTERVENTI MINIMI PER LA MESSA IN SICUREZZA DEGLI IMPIANTI PREESISTENTI (ENTRO 31/12/1998) I COMMITTENTI DEVONO FAR ESEGUIRE GLI IMPIANTI SOLO A IMPRESE AUTORIZZATE PREVEDE LA VIGILANZA DA PARTE DELLE AUTORITA’ E STABILISCE SANZIONI AMMINISTRATIVE IN SOSTANZA QUALSIASI INTERVENTO DEVE ESSERE ESEGUITO DA DITTA AUTORIZZATA

35 IMPIANTO ELETTRICO - LEGISLAZIONE
LA DISPONIBILITA’ DELLA “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’”: GARANTISCE L’UTENTE ALL’UTILIZZO DI UN IMPIANTO SICURO E CONFORME ALLA LEGGE DESPOSORIZZA IL PROPRIETARIO IN CASO DI INCIDENTE DESPOSORIZZA IL PROPRIETARIO IN CASO DI CESSIONE O LOCAZIONE DELL’IMMOBILE EVITA SANZIONI DA PARTE DELLE AUTORITA’ IN CASO DI IMPIANTI REALIZZATI PRIMA DEL 1990 SU RESPONSABILITA’ DEL PROPRIETARIO POTRA’ ESSERE REDATTA UN “ATTO DI NOTORIETA’” DI RISPONDENZA AI REQUISITI MINIMI DI SICUREZZA STABILITI DALLA LEGGE

36 IMPIANTO ELETTRICO - LEGISLAZIONE

37 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE
DM. DEL 22 GENNAIO 2008 N. 37/08 “RIORDINO DISPOSIZIONI PER L’INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI” ABROGA LA LEGGE 46/90 E IL SUO REGOLAMENTO D’ATTUAZIONE E STABILISCE ALCUNE NOVITA’ IN MERITO ALLE PROCEDURE DA SEGUIRE PER GLI DEGLI IMPIANTI: ELETTRICI, ELETTRONICI, RADIOTELEVISIVI, E DI PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE, ECC. ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI. SOSTANZIALMENTE PER GLI EDIFICI CIVILI NON INTRODUCE MODIFICHE FONDAMENTALI RISPETTO ALLA PRECEDENTE LEGISLATURA

38 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE
MODIFICA L’AMBITO DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE PRECEDENTE, ORA SI APPLICA PER TUTTI GLI IMPIANTI IN TUTTI GLI EDIFICI INDIPENDENTEMENTE DALLA DESTINAZIONE D’USO DGLI STESSI RIBADISCE CHE GLI IMPIANTI DEVONO ESSERE REALIZZATI DA IMPRESE INSTALLATRICI AUTORIZZATE IN ALCUNI CASI GLI IMPIANTI SONO SOGGETTI ALLA PROGETTAZIONE CON GLI STESSI CRITERI DELLA 46/90 GLI IMPIANTI DEVONO ESSERE REALIZZATI SECONDO LA “REGOLA DELL’ARTE” E IN RISPETTO ALLE NORME “CEI” RICONFERMA I REQUISITI MINIMI DI CUI DEVONO ESSERE DOTATI GLI IMPIANTI REALIZZATI PRIMA DE 13 MARZO 1990

39 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE
CONFERMA L’OBBLIGO DEL RILASCIO DELLA “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’” DI CUI INTRODUCE UN NUOVO MODELLO IN CASO DI RIFACIMENTO PARZIALE DI IMPIANTI DEVE ESSERE DICHIARATA LA COMPATIBILITA’ CON IL RESTO DELL’IMPIANTO PRESISTENTE INTRODUCE, PER GLI IMPIANTI ESEGUITI PRIMA DELL’ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE, LA “DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA” CHE SOSTITUISCE LA “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’”DOVE NON DISPONIBILE O L’ATTO NOTORIO PER VECCHI IMPIANTI RICONFERMA L’OBBLIGO DEL COMMITTENTE DI AFFIDARSI AD IMPRESE ABILITATE

40 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE
INTRODUCE L’OBBLIGO DEL PROPRIETARIO DELLA “MANUTENZIONE” DEGLI IMPIANTI RIFACENDOSI ALLE INDICAZIONI ED ISTRUZIONI DELL’IMPRESA INSTALLATRICE INTRODUCE L’OBBLIGO DI CONSEGNA, ENTRO 30 GIORNI DALL’ALLACCIAMENTO DI NUOVE FORNITURE O MODIFICHE DELLA STESSA, ALL’ENTE DISTRIBUTORE DELLA “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’” O DELLA “DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA” PREVEDE LA SOSPENSIONE DELLA FORNITURA IN CASO DI ASSENZA DELLA DOCUMENTAZIONE DI CUI SOPRA

41 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE
RIBADISCE L’OBBLIGO DELL’AQUISIZIONE DELLA “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’” PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI AGIBILITA’ INTROODUCE L’OBBLIGO DEL PROPRIETARIO DI CONSERVARE LA DOCUMENTAZIONE TECNICA E I LIBRETTI DI MANUTENZIONE PREVEDE LA CONSEGNA DELLA DOCUMENTAZIONE IN CASO DI: CESSIONE – TRASFERIMENTO - UTILIZZO DELL’IMMOBILE L’ATTO DI TRASFERIMENTO RIPORTA LA GARANZIA DEL VENDITORE IN ORDINE ALLA CONFORMITA’ DEGLI IMPIANTI E CONTIENE IN ALLEGATO LA “DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ O DI RISPONDENZA” (ABROGATO !!!!!!!!!)

42 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DM 37/90 DICO

43 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DM 37/90 DICO

44 IMPIANTO ELETTRICO LEGISLAZIONE DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA DM 37/90 DIRI

45 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
IL PRINCIPIO DI “REGOLA DELL’ARTE” SI ATTUA IN PRATICA CON IL RISPETTO DELLE NORME TECNICHE EMESSE DAL “CEI” (COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO) A CUI LA LEGGE 186/68 RICONOSCE LA PRESUNZIONE DEL RISPETTO DELLA “REGOLA DELL’ARTE” SI INDICA UN IMPIANTO A “REGOLA DELL’ARTE” QUELLO IN CUI LE CONDIZIONI DI RISCHIO SIANO “ACCETTABILI O TOLLERABILI” IN RIFERIMENTO ALLE LEGGI E NORME TECNICHE APPLICABILI

46 PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI
IL PRINCIPIO DI “REGOLA DELL’ARTE” SI ATTUA IN PRATICA CON IL RISPETTO DELLE NORME TECNICHE EMESSE DAL “CEI” (COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO) A CUI LA LEGGE 186/68 RICONOSCE LA PRESUNZIONE DEL RISPETTO DELLA “REGOLA DELL’ARTE

47 IMPIANTO ELETTRICO - LEGISLAZIONE
Tutto il materiale elettrico immesso in commercio deve portare la marcatura “CE”. Un prodotto con tale marcatura deve rispondere a tutte le direttive ad esso applicabili. In particolare alla direttiva “bassa tensione” (o, se del caso, la direttiva sulla compatibilità elettromagnetica e la direttiva macchine). Senza tale marcatura il materiale non può essere commercializzato.

48 IMPIANTO ELETTRICO - LEGISLAZIONE
La direttiva “bassa tensione” stabilisce che ciascun prodotto elettrico deve essere fornito sia di marcatura CE che di targa con i dati caratteristici del costruttore e i parametri elettrici per un suo corretto uso

49 IMPIANTO ELETTRICO - LEGISLAZIONE
IMQ - ISTITUTO ITALIANO DEL MARCHIO DI QUALITA’ L’apposizione di tale marchiatura sugli apparecchi elettrici garantisce: l’approvazione del costruttore la corrispondenza del apparecchio alla norma CEI il controllo della produzione

50 IMPIANTO ELETTRICO - LEGISLAZIONE

51 IMPIANTO ELETTRICO - LEGISLAZIONE

52 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA
QUANDO SI HA PASSAGGIO DI VALORI PERICOLOSI DI CORRENTE NEL CORPO SI PARLA DI SHOCK ELETTRICO ALTRIMENTI SI PREFERISCE PARLARE DI SCOSSA ELETTRICA

53 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA

54 EFFETTI DELLA CORRENTE ELETTRICA

55 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
LA REGOLA DELL’ARTE E LE NORME VOGLIONO CHE L’IMPIANTO ELETTRICO UTILIZZATORE RISULTI PROTETTO NELLE SUE PARTI ESSENZIALI DAI DANNI CHE POSSANO DERIVARE DAI GUASTI PREVEDIBILI IN PARTICOLARE DALLE CORRENTI DI SOVRACCARICO E CORTOCIRCUITO TALI CORRENTI SE NON CONTROLLATE POSSONO CAUSARE DANNI AGLI IMPIANTI E ALLE PERSONE

56 PROTEZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO DA SOVRACORRENTI
SOVRACCARICHI E CORTO CIRCUITI

57 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
CORRENTI DI SOVRACCARICO SONO SOVRACORRENTI CHE PERCORRONO UN CONDUTTORE ELETTRICAMENTE SANO A SEGUITO DI UN USO SCORRETTO DELL’IMPIANTO, GENERALMENTE: MODIFICA DEI FATTORI DI CONTEMPORANEITA’ E DI UTILIZZAZIONE DELLE APPARECCHIATURE RISPETTO AI DATI DI PROGETTO AUMENTO DI POTENZA PRELEVATA PER NUOVI UTILIZZATORI MAGGIORI ASSORBIMENTI DI CORRENTE DOVUTI A CORRENTI DI SPUNTO O A MALFUNZIONAMENTI DEGLI UTILIZZATORI CONSEGUENZA DEL SOVRACCARICO E’ L’AUMENTO DELLA TEMPERATURA DEL CONDUTTORE PER EFFETTO JOULE CON DANNEGGIAMENTO DELL’ISOLANTE CON RISCHI INVECCHIAMENTO, FUSIONE, INCENDIO.

58 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
CONSEGUENZA DEL SOVRACCARICO E’ UN AUMENTO DI TEMPERATURA DEL CONDUTTORE PER EFFETTO JOULE. IL SURRISCALDAMENTO DEL CONDUTTORE PROVOCA UNA SOLLECITAZIONE TERMICA CHE SOLLECITA IN MANIERA ANOMALA L’ISOLAMENTO DEL CONDUTTORE CHE NE PROVOCA IL DANNEGGIAMENTO E UN RAPIDO INVECCHIAMENTO

59 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
I DISPOSITIVI ATTI APROTEGGERE LE CONDUTTURE DAI SOVRACCARICHI SONO GENERALMENTE INTERRUTTORI AUTOMATICI O FUSIBILI. NEL CASO DI INTERRUTTORI AUTOMATICI NORMALMENTE L’INTERRUZIONE E’ AFFIDATA A UNO SGANCIATORE TERMICO COSTITUITO DA UNA LAMA BIMETALLICA CHE CON L’AUMENTARE DELLA CORRENTE CHE L’ATTRAVERSA SI RISCALDA FINO A PROVOCARE L’APERTURA DEL DISPOSITIVO. QUESTA CARATTERISTICA DI FUNZIONAMENTO VIENE DEFINITA A “TEMPO INVERSO”

60 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
PORTATA DELLE CONDUTTURE E’ “IL MASSIMO VALORE DELLA CORRENTE CHE PUO FLUIRE IN UNA CONDUTTURA, IN REGIME PERMANENTE ED IN DETERMINATE CONDIZIONI, SENZA CHE IL SUO VALORE SUPERI UN VALORE SPECIFICATO” (CEI 64-8 SEZ . 523) CHE DIPENDE FONDAMENTALMENTE DA: CARATTERISTICHE DEI CAVI (TIPO D’ISOLANTE, PRESENZA DI GUAINE, SCHERMI, ECC.) MODALITA’ DI POSA (INDIVIDUALE, A STRATO, A FASCIO, ECC.) TIPO DI SUPPORTO (IN ARIA, IN TUBO, IN CANALI, CON COPERCHIO, PASSERELLE FORATE NON FORATE, ECC. TEMPERATURA AMBIENTI LE PORTATE POSSONO RICAVARSI A SECONDA DEL TIPO DI CAVO, DI POSA, TEMPERATURA AMBIENTE, ECC. DA APPOSITE TABELLE PUBBLICATE DAL CEI (CEI-UNEL)

61 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI

62 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
CORRENTI DI CORTOCIRCUITO SONO SOVRACORRENTI CHE PERCORRONO UN CONDUTTORE CHE SUPERANO LA SUA PORTATA A SEGUITO DI UN CONTATTO OCCASIONALE (D’IMPEDENZA TRASCURABILE) FRA DUE ELEMENTI DELL’IMPIANTO FRA CUI ESISTE DIFFERENZA DI POTENZIALE, CHE POSSSONO AVVENIRE PER I MOTIVI PIU’ DISPARATI: ERRORE DI CONNESSIONE PERDITA PROPRIETA’ ISOLANTI DI UN COMPONENTE ATTREZZI CHE ENTRANO IN CONTATTO CONTEMPORANEO TRA DUE CONDUTTORI A TENSIONE DIVERSA ECC.

63 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
CONSEGUENZA DEL CORTOCIRCUITO CONSISTONO IN SOLLECITAZIONI DI NATURA ELETTRODINAMICA E SOLLECITAZIONI TERMICHE DEL CONDUTTORE

64 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
SI DEFINISCE L’“IQUADRATOTI” (INTEGRALE DI JOULE O ENERGIA SPECIFICA O ENERGIA SPECIFICA PASSANTE) TOLLERATA DA UN CERTO TIPO DI CONDUTTORE IL DISPOSITIVO DI PROTEZIONE DA INSTALLARE DOVRA’INTERVENIRE IN TEMPO PER LIMITARE L’ENERGIA SOPPORTATA DAL CONDUTTORE ED ESSERE IN GRADO DI INTERROMPERE LA CORRENTE DI CORTO CIRCUITO NEL PUNTO D’ INSTALLAZIONE LE CONSEGUENZE DELLE SOOLECITAZIONI POSSONO PROVOCARE LA DISTRUZIONE DEL COMPONENTE,INNESCO D’ INCENDI, MOVIMENTI VIOLENTI DEI COMPONENTI, STRAPPI DEGLI ANCORAGGI, DEFORMAZIONE DEGLI INVOLUCRI, ECC.

65 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI
I DISPOSITIVI ATTI APROTEGGERE LE CONDUTTURE DAI CORTOCIRCUITI SONO GENERALMENTE INTERRUTTORI AUTOMATICI O FUSIBILI. NEL CASO DI INTERRUTTORI AUTOMATICI NORMALMENTE L’INTERRUZIONE E’ AFFIDATA A UNO SGANCIATORE MAGNETICO COSTITUITO DA UN SOLENOIDE CHE ATTRAE IL DISPOSITIVO DI APERTURA FINO A PROVOCARE L’APERTURA. QUESTA CARATTERISTICA DI FUNZIONAMENTO VIENE DEFINITA A “TEMPO INDIPENDENTE”

66 PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI

67 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI
I SISTEMI PER LA PROTEZIONE DA CONTATTI DIRETTI E LA PROTEZIONE DA CONTATTI INDIRETTI SONO GENERALMENTE DUE SITEMI DI PROTEZIONE SEPARATI E ATTENGONO A DUE SITUAZIONI DI RISCHIO DIVERSE GENERALMENTE LE I DUE SISTEMI NON HANNO NULLA DA SPARTIRE L’UNO CON L’ALTRO ESISTONO ALCUNI CASI SPECIFICI NEI QUALI LE CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO PROTEGGONO SIA DA CONTATTI DIRETTI CHE INDIRETTI

68 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

69 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
LA PROTEZIONE CONTRO I CONTATI DIRETTI SI REALIZZA RENDENDO IMPOSSIBILE ALLE PERSONE (A MENO DI MANOMISSIONE) IL CONTATTO DIRETTO CON PARTI ATTIVE SIA CHE SI TRATTI DI PICCOLI COMPONENTI CHE GRANDI APPARECCHIATURE

70 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
LE PROTEZIONI DA CONTATTI DIRETTI POSSONO ESSERE “PARZIALI” O “TOTALI” A SECONDA CHE SIANO DESTINATE A TUTTE LE PERSONE (ELETTRICAMENTE PROFANE) O PERSONE ELETTRICAMENTE ADDESTRATE (QUALIFICATE)

71 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
ISOLAMENTO BARRIERE INVOLUCRI SONO CONSIDERATE PROTEZIONI TOTALI ISOLAMENTO ISOLAMENTO PRINCIPALEDEVE RICOPRIRE COMPLETAMENTE LE PARTI ATTIVE ED ESSERE RIMOSSO SOLO MEDIANTE DISTRUZIONE, IN CASO DI SOLLECITAZIONI MECCANICHE POTRA’ESSERE PREVISTA UN IDONEA ULTERIORE IDONEA PROTEZIONE BARRIERA ELEMENTO CHE ASSICURA UN DETERMINATO GRADO DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI NELLA DIREZIONE DI NORMALE ACCESSO

72 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI
INVOLUCRI UN ELEMENTO CHE ASSICURA LA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI IN OGNI DIREZIONE, INOLTRE E’ UTILIZZATO CONTRO LE SOLLECITAZIONI ESTERNE IL GRADO DI PROTEZIONE DI UN INVOLUCRO O BARRIERA E’ IDENTIFICATO DALLE LETTERE “IP” SEGUITE DA DUE CIFRE PIU’ DUE LETTRE ADDIZIONALI (OPZIONALI) LA PRIMA CIFRA INDICA IL GRADO DI PROTEZIONE CONTRO LA PENETRAZIONE DA CORPI ESTRANEI, LA SECONDA IL GRADO DI PENETRAZIONE CONTRO I LIQUIDI, QUANO SI VUOLE INDICARE UNA SOLA CARATTERISTICA LA CIFRA MANCANTE VIENE SOSTITUITA DA UNA “X” LA TERZA LETTERA ADDIZIONALE INDICA IL GRADO DI PROTEZIONE PER LE PERSONE CONTRO L’ACCESSO DI PARTI DEL CORPO CON PARTI PERICOLOSE LA QUARTA LETERA FORNISCE ULTERIORI INFORMAZIONI AGGIUNTIVE QUANDO INDICATE DALLA NORMA DI PRODOTTO SPECIFICO

73 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

74 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

75 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

76 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI
PRESA A SPINA CON ALVEOLI NON SCHERMATI PRESE A SPINA CON ALVEOLI SCHERMATI

77 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

78 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

79 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

80 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

81 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

82 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

83 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

84 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

85 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

86 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

87 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
IN QUALSIASI AMBIENTE NEL QUALE SIANO INSTALLATI APPARECCHI O IMPIANTI ELETTRICI DUE SONO LE TENSIONI CHE POSSONO MANIFESTARSI TENSIONI CHE SI LOCALIZZANO SULLE MASSE A SEGUITO DI UN GUASTO (CONTATTI INDIRETTI) TENSIONI INTRODOTTE DALLE MASSE ESTRANEE (TENSIONI TRASFERITE) PER ELIMINARE QUESTE SITUAZIONI A RISCHIO LE MASSE E LE MASSE ESTRANEE VENGONO COLLEGATE ALL’IMPIANTO DI TERRA IL RISCHIO DI SHOCK ELETTRICO CONNESSO AI CONTATTI INDIRETTI E’ MOLTO PIU’ SUBDOLO DI QUELLO PER CONTATTI DIRETTI MA ALTRETTANTO PERICOLOSO

88 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
L’INVOLUCRO DI UN COMPONENETE PER ESSERE “MASSA” DEVE: ESSERE CONDUTTORE FAR PARTE DI UN COMPONENTE ELETTRICO POTER ESSERE TOCCATO NON IN TENSIONE IN SERVIZIO ORDINARIO ANDARE IN TENSIONE IN CASO DI GUASTO

89 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

90 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

91 I CONTATTI PROTEZIONE CONTRO INDIRETTI

92 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

93 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI
DOPPIO ISOLAMENTO

94 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
PROTEZIONE MEDIANTE INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONE RIMANE LA MISURA DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI MAGGIORMENTE UTILIZZATA IL PRINCIPIO DELLA PROTEZIONE CONSISTE SEMPRE NEL FARE IN MODO DI ELIMINARE LA TENSIONE DI GUASTO CHE SI LOCALIZZA SU UNA MASSA PRIMA CHE DIVENTI PERICOLOSA CON VALORI SUPERIORI A QUELLI INDICATI DALLA CURVA DI SICUREZZA TENSIONE-TEMPO TALE MODO ASSUME CARATTERISTICHE DIVERSE IN RELAZIONE AL TIPO DI SISTEMA ELETTRICO UTILIZZATO PER LA DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA IN BASSA TENSIONE LA SCELTA DEL SISITEMA DI DISTRIBUZIONE HA DIRETTA INFLUENZA SULLE MISURE DI PROTEZIONE DELLE PERSONE CONTRO I CONTETTI INDIRETTI

95 CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO
PROTEZIONE DEI CONTATTI I INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO

96 PROTEZIONE DEI CONTATTI I INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO

97 PROTEZIONE DEI CONTATTI I INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO

98 PROTEZIONE DEI CONTATTI I INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO

99 PROTEZIONE DEI CONTATTI I INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO

100 PROTEZIONE DEI CONTATTI I INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO

101 PROTEZIONE DEI CONTATTI I INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO

102 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

103 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

104 PROTEZIONE DEI CONTATTI DIRETTI

105 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Non attaccare più di un apparecchio elettrico a una sola presa. In questo modo si evita che la presa si surriscaldi con pericolo di corto circuito e incendio.

106 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Per qualsiasi intervento sull'impianto elettrico chiedere l'intervento di personale specializzato. Se proprio è necessario sostituire una lampadina, staccare prima l'interruttore generale di zona.

107 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Usare sempre adattatori e prolunghe adatti a sopportare la corrente assorbita dagli apparecchi utilizzatori. Su tutte le prese e le ciabatte è riportata l'indicazione della corrente, in Ampere (A), o della potenza massima, in Watt (W).

108 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Gli adattatori con spina 16 A e presa 10 A (o bipasso 10/16 A) sono accettabili. Quelli con spina 10 A e presa 16 A (o bipasso 10/16 A) sono vietati.

109 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Evitare assolutamente di toccare con le mani nude i cocci delle lampade fluorescenti (neon). Le eventuali lesioni sono difficilmente guaribili.

110 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Non coprire con indumenti, stracci o altro le apparecchiature elettriche che necessitano di ventilazione per smaltire il calore prodotto. Se si utilizzano stufette elettriche, tenerle lontane da tende, tapezzeria e altro materiale combustibile. Non appoggiare sulla stufetta stracci umidi per asciugarli. Prima di uscire, spegnere la stufetta e staccare la spina. E' vietato posare contenitori di liquidi e vasi di fiori sopra gli apparecchi elettrici e sopra le prese mobili (ciabatte). RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

111 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Prolunghe e cavi devono essere posati in modo da evitare deterioramenti per schiacciamento o taglio. Non fare passare cavi o prolunghe sotto le porte. Allontanare cavi e prolunghe da fonti di calore.

112 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Occorre evitare di avere fasci di cavi, prese multiple e comunque connessioni elettriche sul pavimento. Possono essere causa d'inciampo o, sopratutto se deteriorati, costituire pericolo per chi effettua le operazioni di pulizia del pavimento con acqua o panni bagnati. Devono, quindi, venire adottati sistemi per sostenere e proteggere i cavi di alimentazione e di segnale RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

113 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Quando si utilizzano prolunghe avvolgibili, prima del loro inserimento nella presa, occorre svolgerle completamente per evitare il loro surriscaldamento. La portata del cavo avvolto infatti è minore. La portata del cavo, che deve essere indicata, va sempre rispettata. Quando si finisce di usare la prolunga, staccare prima la spina collegata alla presa a muro. In questo modo non ci sono parti del cavo elettrico in tensione e si evita un rischio inutile. RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

114 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
Le spine di alimentazione degli apparecchi con potenza superiore a 1 kW devono essere estratte dalla presa solo dopo aver aperto l'interruttore dell'apparecchio o quello a monte della presa. Non effettuare nessuna operazione su apparecchiature elettriche quando si hanno le mani bagnate o umide.

115 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO
AL DIFFERENZIALE O SALVAVITA” AFFIDIAMO OGGI LA QUASI TOTALITA’ DELLA SICUREZZA DELL’IMPIANTO ELETTRICO E DELLE PERSONE CHE LO UTILIZZANO. DOBBIAMO ESSERE CERTI DEL SUO BUON FUNZIONAMENTO PER CUI E’ INDISPENSABILE ESEGUIRE MENSILMENTE LA VERIFICA AGENDO SUL TASTO DI PROVA

116 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

117 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

118 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

119 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

120 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

121 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

122 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

123 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

124 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

125 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

126 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

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129 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

130 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

131 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

132 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO

133 RISCHI ELETTRICI E REGOLE DI COMPORTAMENTO


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