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Le strategie delle Nazioni Unite per combattere i cambiamenti climatici originati dalle attività umane Progetto Speciale Clima Globale.

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Presentazione sul tema: "Le strategie delle Nazioni Unite per combattere i cambiamenti climatici originati dalle attività umane Progetto Speciale Clima Globale."— Transcript della presentazione:

1 Le strategie delle Nazioni Unite per combattere i cambiamenti climatici originati dalle attività umane Progetto Speciale Clima Globale

2 Organizzazione UNFCCC

3 STRATEGIA DI MITIGAZIONE dei cambiamenti climatici (agire sulle cause) STRATEGIA DI ADATTAMENTO ai cambiamenti climatici (agire sugli effetti)

4 Strategia di mitigazione dei cambiamenti climatici (agire sulle cause) Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici (agire sugli effetti)

5 A breve termine: Riduzione progressiva delle emissioni antropogeniche di gas serra A lungo termine: Stabilizzazione delle concentrazioni in aria dei gas serra ad un livello non pericoloso per il sistema climatico e per i sistemi umani

6 Diminuire le emissioni ÝUso razionale energia ed efficienza energetica ÝSequestro carbonio ÝFonti rinnovabili ÝNuovi vettori energetici ÝFonte nucleare Aumentare gli assorbimenti ÞForestazione, riforestazione, afforestazione ÞRiduzione degrado suoli ÞOttimizzazione gestione agroforestale

7 Riguarda: la 1° fase della Strategia di mitigazione i soli paesi industrializzati Obiettivi: Riduzione complessiva del 5,2% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 (anno di riferimento) da attuarsi entro il 2012 Nella ripartizione degli impegni la riduzione è così suddivisa: Europa: 8% (e in ambito europeo) Italia: 6,5% Strumenti: meccanismi flessibili

8 Meccanismi flessibili Joint implementation Joint implementation – Attuazione congiunta degli impegni fra paesi industrializzati Emission trading Emission trading – Compravendita di quote di emissioni di gas serra fra paesi industrializzati Clean development mechanism Clean development mechanism – Acquisizione da parte dei paesi industrializzati di crediti alle emissioni attraverso aiuti allo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo

9 Meccanismi flessibili: requisiti generali MF supplementari alle azioni domestiche, dove per supplementari si intende a completamento delle azioni domestiche che devono rappresentare un significativo contributo di riduzione delle emissioni netteMF supplementari alle azioni domestiche, dove per supplementari si intende a completamento delle azioni domestiche che devono rappresentare un significativo contributo di riduzione delle emissioni nette MF motivati come supplementari nelle Comunicazioni Nazionali periodiche e supplementarietà valutata e certificata dal Compliance CommitteeMF motivati come supplementari nelle Comunicazioni Nazionali periodiche e supplementarietà valutata e certificata dal Compliance Committee MF tali da ridurre il divario delle emissioni pro-capite tra PI e PVSMF tali da ridurre il divario delle emissioni pro-capite tra PI e PVS

10 Requisiti richiesti per attuare i meccanismi flessibili per i Paesi Annex I (da certificare dal Compliance Committee della UNFCCC al 1 gennaio 2007) Aver ratificato il ProtocolloAver ratificato il Protocollo Aver definito gli assigned amounts (ovvero nella UE il PN di allocazione dei permessi di emissione espressi in tonnellate di CO2 equivalente)Aver definito gli assigned amounts (ovvero nella UE il PN di allocazione dei permessi di emissione espressi in tonnellate di CO2 equivalente) Aver organizzato il sistema nazionale di valutazione e di censimento delle emissioni e degli assorbimentiAver organizzato il sistema nazionale di valutazione e di censimento delle emissioni e degli assorbimenti Aver istituito il registro nazionale delle transazioni delle quote di emissioni (trasferimenti ed acquisizioni)Aver istituito il registro nazionale delle transazioni delle quote di emissioni (trasferimenti ed acquisizioni) Aver ottemperato allobbligo di reporting annuale al Segretariato UNFCCCAver ottemperato allobbligo di reporting annuale al Segretariato UNFCCC

11 Caso specifico del CDM I progetti di CDM devono essere approvati dalle Autorità Nazionali Designate dei Paesi coinvolti I progetti di CDM devono essere approvati e supervisionati dal CDM Executive Board della UNFCCC Il segretariato UNFCCC ha lobbligo di: Tenere il registro delle attività CDMTenere il registro delle attività CDM Stabilire i crediti di emissione e i trasferimenti delle quote di credito verso i registri nazionaliStabilire i crediti di emissione e i trasferimenti delle quote di credito verso i registri nazionali Tenere il registro internazionale delle transazioni dei crediti generati dai CDMTenere il registro internazionale delle transazioni dei crediti generati dai CDM Controllare le transazioni internazionali derivanti dai crediti generati dal CDMControllare le transazioni internazionali derivanti dai crediti generati dal CDM

12 Caso specifico dei sinks (art. 3.3 e 3.4) Per acquisire crediti dai sinks è necessario definire: uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e forestazione, ed in particolare: Definizione di foresta e dei termini afforestazione, riforestazione e deforestazioneDefinizione di foresta e dei termini afforestazione, riforestazione e deforestazione Definizione di suoli (aree coltivate, aree umide, aree protette, prati, pascoli, ecc)Definizione di suoli (aree coltivate, aree umide, aree protette, prati, pascoli, ecc) Definizione della durata dei sinks (per tipo di foresta e per tipo di suolo)Definizione della durata dei sinks (per tipo di foresta e per tipo di suolo) Valutazioni dei sinks (positivi e negativi) e modalità di acquisizione secondo lo standard IPCC: Good Practice Guidance for LULUCFValutazioni dei sinks (positivi e negativi) e modalità di acquisizione secondo lo standard IPCC: Good Practice Guidance for LULUCF Certificazione dellAutorità nazionale (secondo procedura in corso di definizione da parte del SBSTA)Certificazione dellAutorità nazionale (secondo procedura in corso di definizione da parte del SBSTA)

13 Registri Archivio nazionale (catasto emissioni)Archivio nazionale (catasto emissioni) Registro nazionale delle transazioni (crediti e acquisizioni)Registro nazionale delle transazioni (crediti e acquisizioni) Registro internazionale delle transazioniRegistro internazionale delle transazioni Registro del CDMRegistro del CDM

14 Verifica, controlli e sanzioni Sono compiute dal Compliance Committee diviso in due Sezioni: Facilitative Branch (verifica e controlli) e Enforcement Branch (violazioni e sanzioni) Le decisioni del Facilitative Branch vanno assunte a maggioranza assoluta (75%) tra tutti i membri composti da PI e PVS Le decisioni dellEnforcement Branch vanno prese a tripla maggioranza assoluta (tra i membri PI e PVS, tra i soli membri PI e tra i soli membri PVS) Le sanzioni saranno stabilite dalla COP/MOP

15 Critiche al Protocollo di Kyoto Interferisce con lo sviluppo e leconomia mondiale Interferisce con lo sviluppo e leconomia mondiale Non risolve il problema dei cambiamenti climatici Non risolve il problema dei cambiamenti climatici Troppo costoso Troppo costoso Limitato ai Paesi industrializzati Limitato ai Paesi industrializzati

16 Percentuali emissioni nel mondo Emissioni di CO2 nel mondo (in percentuale) United States 24,19 % Peoples Republic of China 12,79 % Russia 6,43 % Japan 4,93 % India 4,00 % Germany 3,56 % United Kingdom 2,27 % Canada 2,25 % Korea 1,85 % Italy 1,82 %

17 Impegni sul PK in Europa

18 Emissioni nella UE dal 1990 al 2002 e variazioni rispetto al 1990

19

20 IPCC

21

22 Andamento attuale e previsto delle emissioni di carbonio (PI e PVS) UNFCCC

23 Riduzione progressiva delle emissioni per stabilizzare a 450 ppm sulla base di uguali diritti pro-capite

24 Strategia di mitigazione dei cambiamenti climatici (agire sulle cause) Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici (agire sugli effetti)

25 Minimizzare le conseguenze negative prevedibili: ridurre la vulnerabilità ambientale e socio economica ai cambiamenti del clima Prevenire i danni futuri prevedibili: pianificare la protezione ambientale e lo sviluppo socio economico in relazione al clima futuro e non al clima passato Combattere le emergenze future prevedibili: predisporre le azioni di risposta in relazione alla variazione dei rischi di catastrofi derivanti dai cambiamenti del clima

26 Difendersi: rafforzare i sistemi di protezione ambientale per mantenere la pianificazione e le attività esistentiConvivere: ripianificare luso delle risorse naturali e del territorio per adeguare ed ottimizzare le attività nel nuovo contestoRitirarsi: abbandonare territorio e/o le attività esistenti per cercare nuove opportunità di sviluppo e impostare una nuova pianificazione

27 Disponibilità di tecnologie Capacità istituzionali Know-how e formazone Capacità finanziarie Le capacità di adattamento

28 Le decisioni della COP-10 Mitigazione, prima fase: Il Protocollo di Kyoto entra in vigore il 16 febbraio 2005 e la sua gestione passa alla COP/MOP; Mitigazione, seconda fase: si decide di non decidere per il post Kyoto (oltre il 2012) e di rimandare alla COP-11; Adattamento: Non è un problema globale, per cui occorrono obblighi o vincoli, salvo il caso degli Stati delle piccole isole e dei Paesi più poveri.

29 Lilluminazione notturna del nostro pianeta vista dal satellite


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