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Sintesi dei risultati preliminari del progetto di ricerca “Validazione della versione italiana di REM-71”. Analisi statistica dei dati relativi agli.

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Presentazione sul tema: "Sintesi dei risultati preliminari del progetto di ricerca “Validazione della versione italiana di REM-71”. Analisi statistica dei dati relativi agli."— Transcript della presentazione:

1 Sintesi dei risultati preliminari del progetto di ricerca “Validazione della versione italiana di REM-71”. Analisi statistica dei dati relativi agli Studenti del Liceo Scientifico “A.Tosi” di Busto Arsizio (VA) Dott. Antonio Prunas Psicologo Dottorato di Ricerca in Psicologia Clinica, Università degli Studi di Milano-Bicocca.

2 Membri del gruppo di ricerca
Prof. Fabio Madeddu, Psichiatra, Psicoterapeuta, Cattedra di Psicologia Clinica, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dott. Antonio Prunas, Psicologo, Dottorando di Ricerca in Psicologia Clinica, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dott.ssa Angela Baio, Dottoressa in Psicologia. Dott.ssa Anna Barzaghi, Dottoressa in Psicologia. Dott.ssa Maddalena Mantelli, Dottoressa in Psicologia.

3 Introduzione Per molto tempo l’adolescenza è stata considerata un periodo della vita particolarmente critico in quanto caratterizzato da comportamenti ed emozioni conflittuali, superati i quali era possibile l’ingresso nell’età adulta, percepita come l’età della maturità. Questa prospettiva è stata ampiamente superata grazie ai risultati di numerose ricerche (Paris, 1997) che considerano il processo evolutivo come presente lungo tutto il corso dell’esistenza individuale, la quale è caratterizzata da continui mutamenti psichici e fisici che possono risultare più o meno problematici e conflittuali (Oliverio, 2003). Secondo questa prospettiva dunque l’adolescenza non può più essere definita come il periodo d’instabilità emotiva, affettiva e fisica che conclude il ciclo evolutivo bensì come parte di un processo maturativo su cui incidono la qualità delle esperienze fatte e la capacità individuale di interpretarle e rielaborarle in relazione alla situazione presente (Schaffer, 2000).

4 Questa prospettiva implica uno sviluppo fortemente condizionato da una molteplicità di variabili di ordine psichico, fisico, ambientale e culturale (Bonino, 2001), il cui andamento non lineare ricalca il modello dei percorsi probabilistici di sviluppo proposto da van Geert (1994): per esempio, percorsi inizialmente simili possono produrre nel tempo esiti estremamente diversi o viceversa, percorsi di sviluppo differenti possono condurre a risultati analoghi. Per potere comprendere i diversi percorsi evolutivi è necessario considerare le variabili che sono all’origine di uno sviluppo psichico non adeguato; queste possono essere comprese in tre ampie aree, l’area biologica (per esempio la presenza di un temperamento difficile caratterizzato da ansia e impulsività), l’area psicologica (per esempio la presenza di meccanismi di difesa immaturi) e l’area sociale (per esempio l’appartenenza a un gruppo di pari deviante).

5 In ogni caso, solo l’interazione di più fattori di rischio potrà portare all’affermazione di un comportamento patologico, tenendo conto in ogni caso che le ripercussioni, che questi avranno sull’individuo, dipenderanno non solo dalla fase di sviluppo in cui egli si trova, ma anche dalla presenza o meno di fattori protettivi, cioè di quelle variabili bio-psico-sociali in grado di ridurre o addirittura annullare le conseguenze di esperienze traumatiche; tra queste, possiamo annoverare per esempio tratti di personalità adattivi, un attaccamento sicuro e un ambiente sociale caratterizzato da regole chiare. Un filone di ricerca promettente, all’interno del quale si colloca la presente ricerca, è quello che riguarda la valutazione dell’assetto difensivo come possibile correlato di disagio psichico in adolescenza e predittore di franchi esiti psicopatologici in età adulta.

6 La ricerca empirica ha affrontato negli ultimi decenni l’area delle difese psichiche, cercando di fornire approfondimenti e riscontri alle molteplici osservazioni cliniche e teoriche prodotte nei periodi precedenti. Tale interesse è riconducibile al fatto che i meccanismi di difesa rappresentano un concetto ormai centrale in diversi settori della psicologia e di altre discipline che studiano il funzionamento mentale e da tempo sono usciti dall'alveo freudiano per divenire uno dei dati “incontrovertibili” dell'osservazione clinica (Lingiardi e Madeddu, 2002). Nonostante le molte difficoltà metodologiche legate all’operazionalizzazione e alla misura di questi costrutti (Lingiardi e Madeddu, 2002), la ricerca empirica ha ampiamente dimostrato che i meccanismi di difesa sono correlati a particolari dimensioni del funzionamento psicosociale dell’individuo (Erikson, Feldman, Steiner, 1996; Tuulio-Herinksen et al., 1997), come il temperamento (Shaw, Ryst, Steiner, 1996), le caratteristiche familiari del soggetto (Thienemann, Shaw, Steiner, 1998) e la presenza nella sua vita di particolari eventi stressanti (Araujo, Ryst, Steiner, 1999), nonché ad eventuali suoi aspetti psicopatologici (Bond, 2004); si è osservato inoltre che essi possiedono un forte potere predittivo sulla salute sia fisica che mentale della persona (Perry, Cooper, 1992; Vaillant, 1992; Tuulio-Herinksen et al., 1997).

7 Materiali e metodi Nei giorni 3 e 4 dicembre, 774 alunni del Liceo Scientifico “A. Tosi” hanno preso parte ad un progetto di ricerca per la validazione e la standardizzazione di un nuovo strumento psicometrico finalizzato all’assessment dei meccanismi di difesa di adulti e adolescenti (REM-71).

8 A tutti i soggetti coinvolti nella ricerca è stato richiesto di compilare REM-71.
La Response Evaluation Measure-71 (REM-71) è un questionario per la valutazione dell’assetto difensivo di adolescenti e adulti. Gli autori definiscono le difese come “una reazione inconscia, non una risposta pianificata, che forma un’interfaccia tra tratti temperamentali innati e strategie di coping apprese” (Steiner et al., 2001, pag. 468). REM-71 (Steiner, Araujo, Koopman, 2001) deriva dalla revisione e dall’adattamento dello strumento autosomministrato più utilizzato nella letteratura internazionale per la valutazione delle difese: il Defense Style Questionnaire-88 (DSQ-88; Bond et al., 1983); REM nasce dal tentativo di superare alcuni limiti psicometrici di DSQ e di adattarlo alle caratteristiche della popolazione adolescenziale (Steiner, 1990; Feldman, Araujo, Steiner, 1996).

9 Alcune difese, non unanimemente accettate dagli specialisti del settore, sono state eliminate, così come le difese che si sovrapponevano alle definizioni di sindromi psichiatriche; altri meccanismi difensivi sono stati accorpati in quanto simili e gran parte degli item del questionario è stata ri-formulata evitando accuratamente avverbi estremi, forme sintattiche eccessivamente complesse e formulazioni esplicitamente riferibili a quadri clinici. Il questionario si compone di 71 item a ciascuno dei quali il soggetto viene invitato a rispondere indicando, su una scala Likert a 9 punti, il grado in cui l’affermazione riportata riflette il suo modo abituale di comportarsi. Lo strumento ha dimostrato di possedere buone proprietà psicometriche nello studio di validazione dell’originale in lingua inglese (Steiner, Araujo, Koopman, 2001).

10 REM-71 permette di ottenere una valutazione di 21 meccanismi difensivi (Tab. 1) che hanno mostrato di aggregarsi in due fattori identificati come “maturo” e “immaturo”: il Fattore 1 (che include 14 difese: dissociazione, spostamento, acting out, proiezione, scissione, fantasia, aggressione passiva, annullamento retroattivo, rimozione, somatizzazione, ritiro autistico, sublimazione, conversione, onnipotenza) e il Fattore 2 (che include 7 difese: diniego, repressione, intellettualizzazione, humour, formazione reattiva, altruismo, idealizzazione). Le difese immature (Fattore 1) comportano una drastica distorsione della realtà e si riflettono in un funzionamento disadattivo dell’individuo; quelle mature (Fattore 2), al contrario, hanno la funzione di “attenuare” l’impatto di realtà spiacevoli permettendo quindi un livello di funzionamento più adeguato. L’uso delle difese si è dimostrato variare con l’età attraverso il passaggio progressivo a modalità difensive più mature e adattive e le difese sono risultate correlate ad indicatori della salute psicosociale e al livello di soddisfazione dell’individuo in varie importanti aree della vita.

11 Una versione italiana preliminare di REM-71 è già stata oggetto di un precedente studio empirico, nel contesto del quale ha mostrato proprietà psicometriche soddisfacenti (Madeddu et al., 2004; Prunas et al., 2005). Tale versione è stata ottenuta attraverso il metodo delle back-version indipendenti; essa è stata quindi somministrata ad un campione di 18 soggetti bilingui italiano-inglese insieme alla versione originale dello strumento, allo scopo di valutare le correlazioni esistenti tra i punteggi ottenuti nelle due versioni del test. Inoltre, la versione italiana è stata sottoposta preliminarmente a circa 400 adolescenti e giovani adulti allo scopo di valutare la consistenza interna dello strumento. I risultati ottenuti, seppur incoraggianti, hanno evidenziato la necessità di apportare modifiche nell’adattamento italiano di alcuni item allo scopo di aumentare la consistenza interna dello strumento; inoltre è apparso necessario incrementare la massa campionaria per sottoporre a verifica la struttura fattoriale della versione italiana dello strumento e confrontarla con quella inglese.

12 Tabella 1. Rem 71: descrizione delle sottoscale
Difesa item Esempio Acting out 3 “Faccio spesso le cose senza prima riflettere” Scissione “Certe persone sembrano molto simpatiche, ma poi si rivelano davvero delle nullità” Spostamento “Ai superiori non faccio mai capire che sono arrabbiato con loro, ma tutti gli altri è meglio che stiano attenti!” Dissociazione “Spesso ho la sensazione che quello che mi succede non stia accadendo davvero a me” Fantasia “Mi piace immaginare di avere una vita molto diversa” Onnipotenza “Un sacco di gente non riconosce che sono una persona dotata e piena di qualità” Aggressione pass. “Spesso accetto degli incarichi ma poi, per un motivo o per l’altro, finisco per non trovare il tempo di portarli a termine” Proiezione “Mi sento come se qualcuno mi stesse dando la caccia” Rimozione “A volte gli altri pensano che io sia arrabbiato anche quando non lo sono” Annull. retroatt. “Mi ripeto continuamente certe parole o pensieri particolari, quando sono molto nervoso o spaventato” Sublimazione “Mi piace scrivere racconti o poesie quando sono appena uscito da una situazione veramente difficile” Conversione “Ho perso la voce, la vista o l’udito per un lungo periodo di tempo e i medici non hanno capito perché” Somatizzazione “Quando devo fare qualcosa che non mi piace mi viene il mal di testa” Ritiro “Quando sono turbato cerco di restare da solo e di non parlare con nessuno” Altruismo 4 “Mi faccio in quattro per aiutare qualcuno” Diniego “Quando sono turbato mi dico che in realtà tutto va bene” Humour “Alcune delle cose peggiori che mi sono capitate, più tardi, a ripensarci, diventano storie buffe” Idealizzazione “Conosco una persona fantastica che mi capisce perfettamente e non mi farà mai del male” Intellettualizzaz. “In genere uso la testa e non mi lascio trasportare dall’istinto” Form. reattiva “Quando una persona non mi piace, mi sforzo di non arrabbiarmi con lei” Repressione “In caso di necessità posso ignorare i miei problemi finché non trovo il tempo di pensarci”

13 Ogni soggetto coinvolto nella ricerca ha inoltre compilato un secondo questionario: SCL-90 o COPE. L’assegnazione è avvenuta in maniera del tutto casuale facendo in modo che tutte le classi di età fossero equamente rappresentate. 425 (205 maschi e 220 femmine) studenti hanno completato SCL-90-R (Symptom-Check list 90 revised; Derogatis, 1977; Derogatis & Savitz, 1999; Franke, 1995), un questionario composto da 90 item in cui al soggetto viene chiesto di indicare, servendosi di una scala Likert a 5 punti (0=per niente, 4= moltissimo), il grado in cui è stato disturbato nell’ultima settimana da una serie di sintomi fisici e psichici. A partire dal punteggio ottenuto ai 90 item, è possibile ottenere tre indicatori generali della presenza di sintomi psicopatologici e del benessere psicofisico: il GSI (Global Severity Index), il PST (Positive Symptom Total) e il PSDI (Positive Symptom Distress Index); è inoltre possibile ottenere 10 indici che riguardano altrettante aree sintomatologiche specifiche (somatizzazione, ossessività-compulsività, sensibilità interpersonale, depressione, ansia, ansia fobica, ostilità e rabbia, ideazione paranoide, psicoticismo, altri disturbi). Per maggiori dettagli, consultare slide seguente.

14 Sottoscale SCL Item Contenuti Somatizzazione 12 Include disturbi e disagi fisici riguardanti il sistema gastrointestinale (ad es. nausea e vomito), cardiovascolare, osteo-arto-muscolare, respiratorio e altri. Questi sintomi, benché possano essere espressione di effettive patologie organiche, rappresentano la spia di uno stato di disagio e sofferenza del paziente. Ossessività-compulsività 10 Include i sintomi che sono largamente identificati con la sindrome clinica che porta lo stesso nome. Questa dimensione mette a fuoco pensieri, impulsi e azioni che sono vissuti dal paziente come incessanti e irresistibili e nello stesso tempo di natura egodistonica o indesiderata. Sensibilità ai rapporti interp. 9 Include comportamenti interpersonali che riflettono la presenza, nel paziente, di sentimenti di inferiorità, inadeguatezza o incapacità. Sono manifestazioni caratteristiche di questa sindrome: auto-disapprovazione, sentimenti di difficoltà e senso di sconforto durante le interazioni interpersonali. Depressione Questi sintomi riflettono un’ampia serie di manifestazioni della depressione clinica. Compaiono perdita di interesse ed energia, crisi di pianto ma anche sentimenti di disperazione e idee di suicidio. Ansia Include segni generali come nervosismo, tremori e tensione, come anche attacchi di panico e sentimenti di terrore. Sono compresi in questa dimensione componenti cognitive che implicano sentimenti di apprensione, timore e manifestazioni somatiche legate all’ansia. Ostilità 6 Riflette pensieri, sentimenti o azioni caratteristici del sentimento di “rabbia”. Sono inclusi in questa dimensione sentimenti come aggressività, irritabilità, odio e risentimento. Ansia Fobica 7 L’ansia fobica è definita come possibile risposta ad una persistente paura per una specifica persona, luogo, oggetto o situazione che è caratterizzata dall’essere irrazionale e sproporzionata allo stimolo e conduce a comportamenti di evitamento o di fuga. Ideazione paranoide La dimensione rappresenta fondamentalmente il comportamento paranoide e le caratteristiche principali di pensiero proiettivo: ostilità, sospettosità, grandiosità, centralità, paura di perdita dell’autonomia e deliri. Psicoticismo Include ritiro, isolamento, stile di vita schizoide e sintomi tipici della schizofrenia come ad esempio allucinazioni. La dimensione fornisce un continuum graduato della manifestazione da un senso di alienazione interpersonale a quadri francamente psicotici. Altri sintomi 11 Include sintomi diversi quali disturbi del sonno, dell’alimentazione ecc.

15 339 (190 maschi e 149 femmine) studenti hanno compilato COPE (Coping Orientation to Problems Experienced; Carver et al., 1989) è un questionario composto da 60 item finalizzato a valutare gli stili di coping cioè le strategie che il soggetto comunemente mette in atto per la risoluzione dei problemi della vita quotidiana. In particolare, la versione italiana di COPE è già stata sottoposta a validazione anche nella popolazione adolescenziale mostrando buone proprietà psicometriche (Steca et al., 2001) e una struttura ad otto fattori. Per maggiori dettagli, consultare slide seguente.

16 Sottoscale COPE Item Contenuti Ricerca di sostegno sociale 8 Valuta la tendenza generale a ricercare l’aiuto e il sostegno altrui. Focus sul problema 17 Riflette la propensione a focalizzarsi direttamente sul problema che genera lo stress e a cercare attivamente di risolverlo. Meccanismi evasivi 9 Riflette la tendenza a fare uso di meccanismi evasivi Ricorso alla religione 4 Humour Uso di sostanze Riflette pensieri, sentimenti o azioni caratteristici del sentimento di “rabbia”. Sono inclusi in questa dimensione sentimenti come aggressività, irritabilità, odio e risentimento. Sfogo delle emozioni e ricerca di distrazioni 7 Riflette la tendenza a dare sfogo alle emozioni negative legate alla situazione stressante, ma anche la tendenza alla ricerca di attività distraenti. Accettazione .

17 Infine, ciascuno studente ha completato un breve foglio anagrafico contenente alcune informazioni di base utili nel processo di validazione: età; sesso; titolo di studio e professione dei genitori quali indicatori dello status socio-economico; indicatori di benessere psicofisico (presenza di malattie organiche gravi o croniche, anamnesi positiva per interventi psicologici o psichiatrici); livello di benessere e soddisfazione in vari ambiti del funzionamento (scuola, tempo libero, famiglia, amicizie e soddisfazione generale di sé); brevi informazioni sulla carriera scolastica pregressa.

18 Il campione Il campione è risultato composto da 774 soggetti di cui 395 maschi (51%) e 369 femmine (49%). L’età media è risultata pari a anni (DS=1.35; nessuna differenza nell’età media tra maschi e femmine). Anche la distribuzione per classe di età non ha portato a rilevare differenze significative tra i due sessi (Tab. 2) Oltre il 93% dei soggetti vive con genitori sposati, il 4% è figlio di divorziati, lo 0.8% di genitori conviventi. Anche in questo caso, nessuna differenza tra maschi e femmine è stata rilevata rispetta distribuzione dello stato civile dei genitori. Circa l’80% dei ragazzi ha una madre con almeno un diploma di scuola media superiore (Grafico 1); la percentuale è del tutto analoga per i padri (Grafico 2). Circa il 23% dei soggetti provengono da famiglie monoreddito.

19 42 soggetti, corrispondenti a circa il 5% del totale (18 maschi e 24 femmine; non significativo), riferiscono di avere problemi di salute gravi o cronici. 78 ragazzi (10% del totale, 26 maschi e 52 femmine; significativo) riferiscono di essere ricorsi ad uno specialista della salute mentale (psicologo, psicoterapeuta, psichiatra), almeno una volta nella loro vita. Di questi, 17 (22%, 7 maschi e 10 femmine) sono ancora in trattamento al momento dell’assessment. In quasi l’80% dei casi si tratta per lo più di interventi brevi, della durata inferiore ai tre mesi. 53 studenti (7%) riferiscono di essere stati respinti almeno una volta nella loro carriera scolastica pregressa (32 maschi e 21 femmine).

20 Tab. 2

21 Grafico 1.

22 Grafico 2 Titolo di studio padre Licenza elementare Licenza media
inferiore Licenza media superiore Laurea/diploma universitario formazione post universitaria Mancante

23 Risultati Indicatori di disagio psichico rilevati nel campione.
Il Graf. 4 illustra i punteggi medi rilevati tra gli studenti, suddivisi per sesso, per ciascuna delle sottoscale di SCL-90-R. Il Graf. 5 illustra invece i punteggi medi generali (GSI, PST, PSDI) in funzione del sesso.

24 Graf. 4 - Punteggi medi SCL-90-R: confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

25 Graf. 5 - Punteggi medi totali SCL-90-R: confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

26 N.B. Alcune indicazioni per la lettura del grafico 4 e 5.
Sull’asse orizzontale viene riportata l’indicazione della sottoscale di SCL cui i punteggi della colonna sovrastante si riferiscono. Se il nome della sottoscala è seguito da un asterisco, le differenze rilevate nei due gruppi sono statisticamente significative cioè non imputabili a fattori casuali. Tanto maggiori sono i punteggi, tanto maggiore sarà il livello di disagio psichico lamentato in quell’area sintomatologica. Per quanto riguarda il grafico 5, le sigle vanno così interpretate: GSI: somma del punteggio totale ottenuto/90-risposte mancanti (questo indice fornisce cioè un indice di disagio generale più attendibile che non la semplice somma delle 90 risposte). PST: numero dei sintomi con un punteggio maggiore di 0 cioè numero medio di sintomi che i soggetti si attribuiscono a prescindere dal livello di gravità. PSDI: somma totale del punteggio ottenuto alle 90 domande/PST.

27 Come è possibile osservare, le femmine mostrano, per tutte le sottoscale con la sola eccezione di Ostilità/Rabbia, punteggi più alti dei maschi indicativi di una maggiore gravità sintomatologica in quell’area. Anche il punteggio totale, indicativo del livello globale di malessere psichico, è significativamente maggiore nelle femmine (GSI). Inoltre, le studentesse tendono a riconoscersi in un numero maggiore di sintomi (PST) e ad attribuire a questi un livello di gravità maggiore (PSDI). Questo dato non è discorde da quanto rilevato in altri studi (Miotto et al., 2004). Per avere un’idea più precisa del benessere psichico degli studenti è quindi necessario suddividere il campione in funzione del sesso e confrontare i punteggi medi con quelli rilevati in altri campioni italiani di studenti di scuola media superiore (si vedano graf. 6 e 7).

28 Graf. 6 - Punteggi medi SCL-90-R: confronto tra maschi Tosi e altri campioni di riferimento

29 Nel grafico 6, vengono presentati i confronti dei punteggi degli studenti maschi del Liceo Tosi con 2 campioni di riferimento; in particolare, i punteggi relativi a “Controlli I” sono stati tratti dalla letteratura (Miotto et al., 2004) mentre il campione indicato come “Controlli II” si riferisce a studenti maschi di due istituti superiori della provincia di Milano. Si osserva un indice globale di disagio psichico inferiore negli studenti del Liceo, quando confrontati con il gruppo di controllo delle scuole di Milano (come dimostrato dal valore di GSI) e un punteggio significativamente minore in quattro delle 10 sottoscale. Stupisce tuttavia l’elevato indice rilevato nella sottoscala “Ideazione paranoide” che, a nostro avviso, più che a rimandare a sottostanti psicopatologie, potrebbe essere ricondotto ad un elevato livello di stress (in tal senso, interessante è anche il punteggio relativamente elevato sulla scala ostilità) o ad alcune procedure inadeguate messe in atto al momento dell’assessment.

30 Graf. 7 - Punteggi medi SCL-90-R: confronto tra femmine Tosi e altri campioni di riferimento

31 Nel grafico 7, vengono presentati i confronti dei punteggi delle studentesse del Liceo Tosi con campioni di riferimento; ancora una volta, i punteggi relativi a “Controlli I” sono stati tratti dalla letteratura (Miotto et al., 2004) mentre il campione indicato come “Controlli II” si riferisce a studentesse di due istituti superiori della provincia di Milano. Anche in questo caso, si osserva, negli studenti del Liceo, un indice globale di disagio psichico inferiore (GSI) e un punteggio inferiore in otto delle 10 sottoscale, quando confrontati con il gruppo di controllo delle scuole di Milano. I punteggi medi ottenuti dalle ragazze del Liceo sono inoltre del tutto comparabile a quello di altri studi italiani condotti su ampi campioni. Inoltre, sembra esserci un effetto significativo dell’età sui punteggi medi SCL-90 per i maschi e, in misura inferiore, per le femmine. Le classi di età superiori sono cioè caratterizzate da livelli di disagio psichico maggiori (Graf. 8 e 9).

32 Media Global severity index
Graf. 8 - Disagio psichico in funzione delle classi di età nei soggetti maschi del Liceo Tosi. 1,00 0,80 Media Global severity index 0,60 0,40 0,20 0,00 14 (N=28) 15 (N=36) 16 (N=54) 17 (N=47) 18 (N=28) N.B. Sono state escluse dall’analisi le due fasce di età estreme (13 e 19 anni) a causa della limitata ampiezza del campione (rispettivamente 2 e 5 soggetti).

33 Media Global severity index
Graf. 9 - Disagio psichico in funzione delle classi di età nelle studentesse del Liceo Tosi. 1,20 1,00 0,80 Media Global severity index 0,60 0,40 0,20 0,00 14 (N=20) 15 (N=47) 16 (N=68) 17 (N=42) 18 (N=34) N.B. Sono state escluse dall’analisi le due fasce di età estreme (13 e 19 anni) a causa della limitata ampiezza del campione (rispettivamente 1 e 3 soggetti).

34 Conclusioni Globalmente, il dato che emerge relativamente al disagio psichico è che le femmine sembrano essere in generale più vulnerabili dei maschi e che, un eventuale intervento di supporto sul disagio psichico dovrebbe preferibilmente focalizzare l’attenzione sui soggetti a partire dai 16 anni di età (corrispondenti al terzo anno di corso).

35 Risultati 2. Assetto difensivo rilevato nel campione.
Nei grafici che seguono, vengono presentati i punteggi medi rilevati tra gli studenti, suddivisi per sesso, per ciascuna delle sottoscale di REM-71.

36 Graf. 10 - Punteggi medi REM-71: difese immature confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

37 Graf. 11 - Punteggi medi REM-71: difese mature confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

38 N.B. Alcune indicazioni per la lettura dei grafici 10 e 11.
Sull’asse orizzontale viene riportata l’indicazione della sottoscale di REM cui i punteggi si riferiscono. Se il nome della sottoscala è seguito da un asterisco, le differenze rilevate nei due gruppi sono significative cioè non imputabili a fattori casuali. Tanto maggiori sono i punteggi, tanto maggiore sarà il grado in cui ciascuna difesa è utilizzata. Tuttavia, se per le difese immature alti punteggi sono indicativi di un peggiore funzionamento, per le difese mature il dato va letto in senso opposto (cioè un alto punteggio è indicativo di un maggiore adattamento all’ambiente).

39 Per 14 meccanismi di difesa è stato possibile rilevare un significativo effetto della variabile sesso sui punteggi medi. Per quanto concerne le difese incluse nel Fattore 1, i soggetti di sesso femminile hanno mostrato un uso più massiccio della Scissione, Dissociazione, Rimozione, Annullamento retroattivo, Sublimazione e Somatizzazione, mentre i maschi hanno ottenuto punteggi più alti nella scala Onnipotenza. Rispetto alle difese incluse nel Fattore 2, i maschi hanno ottenuto punteggi più alti nelle scale del Diniego, Humour, Intellettualizzazione, e Repressione, mentre le femmine sulle scale Altruismo e Idealizzazione. Questi risultati sono globalmente in linea con quelli ottenuti nella versione originale dello strumento (Steiner et al., 2001) e con studi preliminari condotti su adolescenti italiani (Prunas et al., 2005) e confermano le attese teoriche che soggetti maschi tendano a fare uso di difese di “azione” e “dominance-driven” mentre le femmine ottengono punteggi più alti in difese nell’area dell’internalizzazione e dell’affiliazione.

40 Inoltre, questo dato è perfettamente in linea con le attese teoriche (e con quanto visto in precedenza) secondo cui ad un assetto difensivo più disadattivo si associano maggiori livelli di disagio psichico e trova conferma in un elevato indice di correlazione tra i punteggi ottenuti al Fattore 1 e 2 e il GSI. Anche in questo caso si è reso necessario il confronto tra i dati rilevati tra gli studenti del Liceo e quelli raccolti in altri istituti superiori della provincia di Milano. I confronti su queste variabili sono presentati nei grafici che seguono (Graf. 12,13,14,15).

41 Graf. 12 - Punteggi medi REM-71: difese immature confronto tra maschi “Tosi” e controlli maschi

42 Graf. 13 - Punteggi medi REM-71: difese mature confronto tra maschi Liceo Tosi e controlli

43 Come è possibile osservare, i soggetti maschi ottengono, rispetto al gruppo di controllo, punteggi inferiori (indicativi di funzionamento più adattivo) in 10 delle 14 difese immature (graf. 12) e maggiori in 4 delle 7 difese mature (graf.13). Il più elevato livello di funzionamento psichico rilevato negli studenti maschi del Liceo trova conferma anche nel punteggio significativamente inferiore ottenuto sul Fattore 1.

44 Graf. 14 - Punteggi medi REM-71: difese immature confronto tra femmine Liceo Tosi e controlli

45 Graf. 15 - Punteggi medi REM-71: difese mature confronto tra femmine Liceo Tosi e controlli

46 Analogamente a quanto osservato per i maschi, le ragazze ottengono, rispetto al gruppo di controllo, punteggi inferiori (indicativi di funzionamento più adattivo) in 4 delle 14 difese immature (graf. 12) e maggiori in 3 delle 7 difese mature (graf.13). Il più elevato livello di funzionamento psichico rilevato nelle studentesse del Liceo trova conferma anche nel punteggio significativamente inferiore ottenuto sul Fattore 1. Globalmente, dai confronti eseguiti tra i punteggi dei ragazzi del Liceo e i controlli reclutati in altri istituti di istruzione superiore relativamente al funzionamento difensivo, emerge nei primi uno stile difensivo più funzionale, maturo e adattivo. Infine, a differenza di quanto osservato per il disagio psichico, nessun effetto dell’età sembra emergere sullo stile difensivo, né per i maschi, né per le femmine (Graf. 16,17,18,19). Del tutto in linea con i risultati degli studi in quest’area, l’assetto difensivo negli adolescenti dimostra di essere altamente stabile andando incontro a maturazione solo oltre il ventesimo anno di età.

47 Graf.16 Punteggi medi fattore 1 nei maschi suddivisi per classi di età
5,00 4,00 3,00 Media punteggio totale fattore 1 2,00 1,00 0,00 13 14 15 16 17 18 19

48 Graf.17 Punteggi medi fattore 2 nei maschi suddivisi per classi di età
6,00 5,00 4,00 Media punteggio totale fattore 2 3,00 2,00 1,00 0,00 13 14 15 16 17 18 19 età

49 Media punteggio totale fattore 1
Graf.18 Punteggi medi fattore 1 nelle femmine suddivise per classi di età 5,00 4,00 3,00 Media punteggio totale fattore 1 2,00 1,00 0,00 14 15 16 17 18 età Le due classi estreme di età (13 e 19 anni) sono state eliminate in quanto costituite da un numero troppo ridotto di soggetti

50 Media punteggio totale fattore 2
Graf.19 Punteggi medi fattore 2 nelle femmine suddivise per classi di età 6,00 5,00 4,00 Media punteggio totale fattore 2 3,00 2,00 1,00 0,00 14 15 16 17 18 età Le due classi estreme di età (13 e 19 anni) sono state eliminate in quanto costituite da un numero troppo ridotto di soggetti

51 Risultati 3. Strategie di coping rilevate nel campione.
Nei grafici che seguono, vengono presentati i punteggi medi rilevati tra gli studenti, suddivisi per sesso, per ciascuna delle sottoscale di COPE (16,17,18).

52 Graf. 20 - Punteggi medi COPE: confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi

53 Graf. 21 - Punteggi medi COPE: confronto tra maschi Liceo Tosi e controlli

54 Graf. 22 - Punteggi medi COPE: confronto tra femmine Liceo Tosi e controlli

55 Dal confronto tra studenti maschi e femmine del Liceo sembra emergere che le seconde sarebbero caratterizzate da un uso più massiccio del ricorso al sostegno sociale e allo sfogo delle emozioni e un uso minore dello humour rispetto ai maschi. Questi dati replicano appieno i risultati di precedenti ricerche (Steca et al., 2001; Carver et al., 1989) e trovano conferma nelle credenze e negli stereotipi di genere tradizionali che ascrivono alla donna una maggiore inclinazione a “cedere” allo sfogo del disagio emotivo. D’altro canto, le ragazze mostrano anche una maggiore tendenza alla ricerca del sostegno degli altri che testimonia anche delle maggiore capacità di trovare in essi la fonte di informazioni utili per affrontare le difficoltà dell’esistenza. Lo sfogo delle emozioni rappresenta una strategia di coping caratterizzata da una connotazione fortemente ambivalente: se da un lato può assumere un carattere adattivo nei termini in cui permette, attraverso lo spostamento, di gestire lo stato ansiogeno, dall’altro può rivelarsi estremamente disadattiva nel momento in cui diventa un modo per non farvi fronte.

56 Analogamente, altrettanto ambivalente sembra essere il ricorso allo humour da parte dei maschi; se in alcuni casi scherzare su un evento difficile può aiutare ad affrontarlo in maniera meno ansiosa e più efficace, in altri casi questo atteggiamento può celare una mancanza di reale consapevolezza o un tentativo di evasione dal problema. Nel momento in cui gli studenti maschi e femmine vengono sottoposti a confronto con i corrispondenti gruppi di controllo (graf. 21 e 22), si osserva nei primi un uso più massiccio dei meccanismi di coping tradizionalmente considerati più funzionali: Ricerca di sostegno sociale, focus sul problema e accettazione per i maschi e le femmine e ricorso alla religione per i maschi.

57 Alcune considerazioni sul benessere degli studenti.
All’interno del campione, i maschi esprimono, rispetto alle femmine, livelli di maggiore soddisfazione rispetto a sé, alla qualità delle relazioni nell’ambiente familiari e al tempo libero. Relativamente alla scuola e agli amici non si registrano differenze significative tra i due sessi (Graf. 23).

58 Graf. 23 – Livello di soddisfazione in varie aree della vita: confronto tra maschi e femmine Liceo Tosi p<0.05 p<0.05 p<0.05

59 Per quanto concerne la scuola, si osserva un effetto significativo dell’età sui punteggi di soddisfazione media che annulla le differenze di sesso tra i soggetti. La soddisfazione tende cioè a diminuire progressivamente con l’aumento dell’età (graf. 24).

60 Media quanto sei soddisfatto della scuola
Graf Soddisfazione generale nella scuola in funzione della classe di età 8 6 Media quanto sei soddisfatto della scuola 4 2 13 14 15 16 17 18 19 età

61 Una tendenza analoga è osservabile anche per la soddisfazione generale di sé (Graf. 25).
Tuttavia, per quanto riguarda gli altri ambiti del funzionamento indagati (amici, famiglia, tempo libero), l’effetto dell’età sembra non giocare un ruolo rilevante.

62 Media in generale quanto sei soddisfatto di te
Graf Soddisfazione generale di sè in funzione della classe di età 8 6 Media in generale quanto sei soddisfatto di te 4 2 13 14 15 16 17 18 19 età

63 Infine, ci è parso interessante accertare quali, tra le variabili psicologiche in nostro possesso, potessero considerarsi predittive del benessere del soggetto in vari ambiti del funzionamento generale per capire cioè quali elementi portano i ragazzi a sentirsi felici e gratificati in varie aree della loro esistenza. A tale scopo, sono state eseguiti alcuni disegni di regressione lineare.

64 Soddisfazione generale di sé
Per quanto concerne il grado di soddisfazione generale che il soggetto ha per sè stesso, le variabili selezionate dal modello sono state un basso punteggio sulla scala “sfogo delle emozioni”, un alto punteggio sulla scala delle difese mature, un basso punteggio sulla scala delle difese immature e un alto punteggio sulla scala “ricorso alla religione”. Sembrerebbe emergere quindi che lo studente più soddisfatto è globalmente ben adattato e dotato di un repertorio difensivo maturo, coltiva un interesse per il trascendente e, rispetto ai contraccolpi emotivi della vita è in grado di trovare la giusta via di mezzo tra il lasciarsi andare alle emozioni e il “non pensarci”. Per le femmine, tuttavia, accanto ad un funzionamento difensivo più maturo, si associano un uso più ridotto dei “meccanismi evasivi” e del “ricorso alle sostanze”.

65 Soddisfazione nella scuola
Per quanto concerne invece il grado di soddisfazione rispetto al proprio andamento scolastico, i maggiori livelli di soddisfazione si associano ad un funzionamento difensivo maturo (alto Fattore2, basso Fattore 1), ad un ridotto uso di sostanze e di humour e un uso massiccio dell’accettazione come strategie di coping. Questo dato non risente di differenze significative legate al sesso e i risultati di maschi e femmine sono del tutto comparabili tra loro. Dalla descrizione dei ragazzi, sembrerebbe quindi emergere che lo studente soddisfatto è caratterizzato da un buon adattamento generale e da un assetto difensivo maturo, non ricorre alle sostanze per gestire situazioni complesse e problematiche, prende la realtà un po’ troppo sul serio ed è dotato di una buona dose di rassegnazione di fronte agli imprevisti della vita.


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