OSSERVARE E VALUTARE IL COMPORTAMENTO INFANTILE L’osservazione come metodo d’indagine in psicologia dello sviluppo.

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OSSERVARE E VALUTARE IL COMPORTAMENTO INFANTILE L’osservazione come metodo d’indagine in psicologia dello sviluppo

Osservare non è registrare fedelmente e direttamente la realtà Miti e realtà sull’osservazione MITI Osservare non è registrare fedelmente e direttamente la realtà Osservare non è “guardare”. L’osservazione si fonda sempre su un’ipotesi o su una curiosità Osservare non è interpretare. L’osservazione rappresenta un momento intermedio tra la percezione del fenomeno e la sua interpretazione

Miti e realtà sull’osservazione Tempo e distensione REALTÀ L’osservazione è un’attività complessa e impegnativa che richiede: Libertà intellettuale Assenza di pregiudizi e preconcetti Consapevolezza di sé Capacità di non coinvolgersi (distacco) Capacità di sospendere il giudizio

Miti e realtà sull’osservazione L’osservazione può diventare “obiettiva” ma rimane costantemente esposta ai rischi della “soggettività” È impossibile stabilire confini netti tra “chi osserva” e “chi viene osservato” Osservare significa selezionare un comportamento degno di interesse e raccogliere informazioni accurate e complete su di esso

Cambiamenti nell’osservatore durante l’osservazione Capacità di integrare e riflettere Bambino/i Genitore/Famiglia L’osservatore partecipante interagisce con il soggetto L’osservatore registra in modo completo la comunicazione verbale e non-verbale Consapevolezza delle proprie tematiche interne Fonte: Greig e Taylor, 1999 Fonte: Greig e Taylor, 1999

L’osservatore comprende il materiale osservato attraverso diverse prospettive Prospettiva evolutiva Prospettiva cognitiva Letteratura rilevante Bambino/i Genitore/Famiglia Prospettiva sulla politica sociale Interazione nel contesto Cultura classe età razza genere Prospettiva psicodinamica Prospettiva sull’attaccamento Prospettiva sistemica Fonte: Greig e Taylor, 1999

Progetto: l’osservazione di un bambino 1. Scegli un bambino di 3 o 4 anni 2. Chiedi ai suoi genitori il permesso di osservarlo 3. Osserva il bambino per almeno un’ora in famiglia o a scuola. Durante l’osservazione non sentirti responsabile per il bambino e non intervenire

Progetto: l’osservazione di un bambino 4. Sistemati in un posto in cui non vieni notato, non cercare di entrare in contatto col bambino, non sorridere e non parlare con lui 5. Scrivi tutto ciò che il bambino fa e dice nel modo più completo possibile 6. Sei riuscito a essere obiettivo? Che cosa hai tralasciato? Hai evitato di annotare le tue valutazioni e interpretazioni? Che cosa puoi ricavare dai tuoi appunti?

osservativo sperimentale Metodo osservativo Metodo sperimentale Le variabili indipendenti non vengono controllate mediante manipolazione Le variabili indipendenti vengono controllate mediante manipolazione Vengono considerate le relazioni che esistono tra due o più variabili Vengono considerate le relazioni che potrebbero esistere tra due o più variabili Non vengono necessariamente formulate ipotesi alternative Vengono formulate ipotesi alternative, una delle quali deve essere falsificata dai risultati

Breve storia del metodo osservativo XVIII e XIX secolo: Biografie Infantili o Diari. Il più noto fu scritto da Charles Darwin sul figlio Doddy nel 1840 1882: “La mente del bambino” di Wilhelm Preyer 1916: “L’autoeducazione nelle scuole elementari” di Maria Montessori 1930-1960: si affermano il metodo sperimentale e l’approccio comportamentista Anni 1960: si comincia ad apprezzare la ricchezza delle metodologie di tipo osservativo

Breve storia del metodo osservativo Anni 1970: si registra un aumento delle ricerche che utilizzano il metodo osservativo. L’approccio etologico favorisce l’affermarsi dell’osservazione come metodo scientifico rigoroso 1979: Urie Bronfenbrenner critica l’abuso degli esperimenti di laboratorio in psicologia dello sviluppo. L’approccio ecologico dà più importanza alle ricerche sul campo rispetto a quelle in laboratorio 1978-1983: il 21% delle ricerche pubblicate su riviste scientifiche italiane adotta il metodo osservativo (Battacchi 1984)

Tipologia degli studi osservativi TIPO DI AMBIENTE Naturale Artificiale 1. Studio sul campo non strutturato 2. Studio in laboratorio non strutturato Non strutturato TIPO DI STUDIO 3. Studio sul campo strutturato 4. Studio in laboratorio strutturato Strutturato Fonte: Bayley, 1982

Diversi tipi di osservazione Etologica Partecipante L’osservazione etnografica L’”infant observation” Controllata L’osservazione quasi sperimentale (Piaget) L’osservazione “target child” L’osservazione in laboratorio (“Strange Situation”)

Osservazione in condizioni Controllo sulle condizioni di osservazione MINIMO MEDIO MASSIMO Osservazione in condizioni naturali Osservazione quasi sperimentale Osservazione in laboratorio

L’osservazione etologica S’ispira alla teoria dell’evoluzione di Darwin e all’etologia come studio scientifico della “biologia del comportamento” L’osservatore non influenza il comportamento che intende studiare e annulla per quanto possibile la propria soggettività L’osservazione avviene nell’ambiente naturale in cui il comportamento si manifesta spontaneamente Il comportamento osservato viene descritto in modo dettagliato e obiettivo (etogramma) L’osservazione è non partecipante e spesso dissimulata. Può utilizzare strumenti di audio-videoregistrazione

L’osservazione etnografica Viene utilizzata per studiare bambini di scuola dell’infanzia (3-5 anni) e di scuola elementare (6-10) L’osservazione è partecipante e viene condotta seguendo una routine tipica L’osservatore deve conquistarsi l’accesso nel gruppo o comunità che vuole studiare, mostrando la massima disponibilità e il minimo controllo

La ricerca etnografica di William Corsaro Corsaro (1985) ha studiato le relazioni tra bambini in età pre- scolare e la cultura dei pari in una scuola materna americana Sono stati registrati 633 episodi utilizzando le seguenti note: NOTE DI CAMPO (NC): registrano ciò che avviene in modo letterale e senza interpretazioni NOTE PERSONALI (NP): registrano le reazioni dell’osservatore alle caratteristiche degli eventi osservati NOTE METODOLOGICHE (NM): precisano gli aspetti dell’osservazione da modificare NOTE TEORETICHE (NT): colgono gli aspetti del comportamento dei bambini interessanti per l’interpretazione

L’”infant observation”: come si usa 1. Osservazione naturalistica del bambino a casa 2. L’osservatore incontra i genitori prima della nascita del bambino 3. Si osserva il bambino per un’ora a settimana fino al compimento del 2° anno di vita, mantenendo invariati l’orario e il giorno della settimana

L’”infant observation”: come si usa 4. L’osservatore non prende note mentre osserva, ma lo fa subito dopo richiamando alla mente tutti gli eventi verificatisi durante la visita 5. L’osservatore sottolinea quello che ha visto e provato, non quello che pensa si sarebbe verificato 6. Seminari regolari con un supervisore e altri osservatori, per discutere le osservazioni, gli stati d’animo e le interpretazioni

L’”infant observation”: perché si usa 1. Consente all’osservatore di fare esperienza delle emozioni del bambino nella scoperta del mondo 2. Rende l’osservatore sensibile all’atmosfera emozionale nella quale il bambino vive e cresce 3. Consente all’osservatore di collegare gli stati emozionali della madre con quelli del bambino, di collegare il sostegno fornito alla madre con la sua capacità di comprendere i bisogni fisici, emotivi e cognitivi del bambino 4. Fa capire l’influenza di: identità sessuale, posizione nella famiglia, classe, razza, cultura, effetti degli stili educativi sullo sviluppo infantile, disoccupazione, divorzio, morte, malattia - l’ampia varietà delle situazioni di vita

L’esperienza di Esther Bick L’osservatore - neutrale e partecipe al tempo stesso - è testimone dell’unicità della relazione madre-bambino 1948: osservazione del lattante come addestramento alla psicoteriapia infantile presso la Tavistock Clinic di Londra 1949: seminari sull’osservazione della diade madre-bambino L’osservazione diventa strumento per la formazione, in quanto promuove le capacità dell’individuo di cogliere i dettagli della situazione e l’evoluzione del processo di crescita del bambino

Osservazione QUASI-SPERIMENTALE: L’osservazione secondo Piaget Osservazione QUASI-SPERIMENTALE: 1) Guidata da ipotesi precise, generate dalla teoria di riferimento 2) L’osservazione avviene nell’ambiente naturale di vita del bambino 3) Si controllano e si modificano le condizioni naturali per favorire la comparsa delle azioni che si vogliono osservare 4) Le osservazioni sono sistematiche e continuative nel tempo

L’osservazione “target child” Osservazione di un “bambino-bersaglio” nella scuola dell’infanzia o nella scuola elementare Ideata e messa a punto in Gran Bretagna negli anni Settanta da un gruppo di ricerca coordinato da Jerome Bruner Raccolta di campioni di comportamento: 20 minuti di osservazione sequenziale per ciascun bambino, in unità di 1 minuto Codifica in 4 dimensioni molari: attività, clima sociale, livello cognitivo, linguaggio Atteggiamento dell’osservatore : “like a fly on the wall” (Sylva et al. 1982)

Camaioni, Bascetta e Aureli 2001 Versione italiana, adattata e perfezionata, della tecnica “target child” Destinata a bambini di scuola dell’infanzia (3-5 anni) e del primo ciclo di scuola elementare (6-8 anni) Registrazione su schede preformate in unità di osservazione di 1 minuto Familiarizzazione dell’osservatore con l’ambiente Atteggiamento di partecipazione neutrale

La Strange Situation Tecnica di osservazione, controllata in laboratorio, ideata da Mary Ainsworth e coll. (1978), destinata a bambini tra 12 e 18 mesi di età Valuta l’equilibrio tra l’attaccamento del bambino alla madre e la sua capacità di esplorare l’ambiente in modo autonomo Evidenzia le differenze individuali negli stili di attaccamento con le figure di riferimento durante il primo anno di vita Comprende 8 episodi della durata di circa 3 minuti ciascuno, in cui il bambino sperimenta alcune separazioni e successive riunioni con la madre Indicatori dello stile di attaccamento: ansia da separazione, esplorazione, paura dell’estraneo, ricongiungimento alla madre

INTERVISTE E QUESTIONARI Raccomandazioni generali Questi strumenti non possono essere utilizzati con bambini di età inferiore ai 3-4 anni nella modalità orale e con bambini di età inferiore ai 7-8 anni nella modalità scritta Bambini e adolescenti possono rifiutarsi di essere intervistati e possono resistere a comunicare i propri sentimenti, atteggiamenti, opinioni ed esperienze I bambini possono non comprendere bene le domande poste dall’intervistatore a causa del livello cognitivo limitato

INTERVISTE E QUESTIONARI Raccomandazioni generali Sono strumenti indiretti di osservazione. Possono essere affiancati a una tecnica di osservazione diretta del comportamento sugli stessi soggetti (metodo misto) Possono essere somministrati agli adulti (genitori, educatori) per rilevare dati sul comportamento dei bambini affidati alle loro cure. I giudizi e le opinioni espressi dagli adulti possono essere soggetti a errori sistematici

Questionari a domande CHIUSE Caratteristiche: le domande sono predefinite e si minimizza il rischio di ottenere risposte irrilevanti (“non so”, “non ricordo”) le risposte sono standardizzate e si codificano con facilità Si usano quando: si possono prevedere tutte le modalità criteriali di risposta si vuole evitare che i soggetti si rifiutino di rispondere si vuole limitare l’effetto di fattori quali il livello cognitivo o l’istruzione

Questionari a domande APERTE Caratteristiche: richiedono ai soggetti una buona capacità di esprimersi richiedono una codifica laboriosa ed esposta al rischio di interpretazioni soggettive possono far raccogliere informazioni irrilevanti o inutili Si usano quando: non si conoscono a priori le possibili modalità di risposta le risposte sono troppo numerose per elencarle tutte le domande richiedono risposte dettagliate e articolate

Il colloquio clinico secondo Piaget Combina alcune caratteristiche dell’intervista e della osservazione naturalistica Nello scambio verbale fra psicologo e bambino gli argomenti da toccare sono predefiniti, ma il contenuto, l’ordine e la formulazione delle domande variano caso per caso Si evita di annoiare il bambino e di porre domande “suggestive” Metodo complesso e che richiede un lungo addestramento

Ambiti di utilizzo dell’osservazione Acquisire un abito mentale obiettivo e critico Rinunciare a preconcetti e pregiudizi Formazione dello psicologo Essere consapevoli di errori, stereotipi e distorsioni Migliorare la qualità dell’insegnamento Educazione Attività clinica Addestramento lungo e difficile Distinguere l’osservazione dall’interpretazione

Aspetti etici CONSENSO INFORMATO RISERVATEZZA Libertà di partecipare alla ricerca CONSENSO INFORMATO Libertà di ritirarsi dalla ricerca Conoscenza del proprio ruolo Anonimato RISERVATEZZA Non riconoscibilità Tutela della persona