Facoltà di Economia “G. Fuà” Università Politecnica delle Marche Facoltà di Economia “G. Fuà” Università Politecnica delle Marche Roberto Esposti1 I fondamenti dell’ Economia Agraria â La “Questione Agraria” â A. L’importanza della terra 1. La rendita assoluta e relativa 2. Rapporti giuridici 3. Le forme di impresa â B. Mercati e filiere dei prodotti agricoli 1. La domanda 2. L’offerta 3. Forme di mercato e filiere 4. Evoluzione delle filiere
Roberto Esposti 2 Le ragioni della scienza economico-agraria –Obiettivo: spiegare l’origine e le ragioni che hanno reso necessaria una scienza (?) economico-agraria come corpo distinto della scienza (?) economica Le ragioni di tipo tradizionale: la “questione agraria” A. Legate al ruolo del fattore terra B. Legate alla tipologia dei prodotti agro-alimentari, alle forme di mercato e alle relazioni nella filiera Le nuove ragioni: una “nuova questione agraria”? Rapporti tra agricoltura, ambiente e territorio: lo sviluppo rurale Complessità sistema agro-alimentare, agro-industriale L’internazionalizzazione della questione agraria
Roberto Esposti 3 A - IL FATTORE TERRA Duplice definizione di fattore “terra” In senso stretto: terra agricola In senso lato: ambiente, territorio, varietà genetica, acqua, meteorologia Y= f ( T, L, K ) 1. Scarsità assoluta e relativa, disomogeneità: la rendita 2. Rapporti giuridici 3. Tipologie di forme organizzative e varietà dei soggetti dell’agricoltura
Roberto Esposti 4 1) Scarsità assoluta e relativa, disomogeneità 1.1. LA RENDITA ASSOLUTA In condizioni normali Prezzo OP* - Quantità OQ* Scarsità assoluta Rendita assoluta Se Q m è la massima produz. (dato il vincolo di terra) => Offerta = S*, Prezzo equil. = OB Ricavo totale = OBCQ m, Rendita Assoluta = ABCD Offerta = OQ m S D B C A D QmQm S* P* E Q*Q* 0 Q P
Roberto Esposti 5 1) Scarsità assoluta e relativa, disomogeneità 1.2. LA RENDITA DIFFERENZIALE Rendita differenziale del produttore = FAD; Rendita assoluta ABCD Dipende dalla diversa qualità (fertilità) della terra e dall’impresa marginale O T Pm S’ B A C D F P* E Q* Qm T S D O L H J V U W Y Salari+Remunerazione capitale (profitto normale)
Roberto Esposti 6 2) Rapporti giuridici Relativi a: disponibilità, garanzie d’uso della terra Varietà di rapporti economici e sociali Contratti agrari (Vedi Codice Civile) Mezzadria, Colonia, Enfiteusi, Soccida, ecc. Forme di possesso e di uso Proprietà Affitto Accordi verbali Norme sulla successione Maggiorascato (maso chiuso) Privilegio erede imprenditore
Roberto Esposti 7 3) Tipologie di forme organizzative Impresa capitalistica (con salariati) Latifondo Impresa coltivatrice diretta (contadina) Mezzadria (colonia parziaria appoderata) Impresa cooperativa Queste forme di impresa tradizionali si trasformano nel tempo ed oggi vanno considerate nuove forme organizzative. Es.: Allevamento senza terra Impresa coltivatrice part-time Impresa destrutturata (per telefono) Impresa conto-terzista (attiva e passiva) Impresa con contratto di coltivazione Cooperative conduzione terreni Ecc.
Roberto Esposti 8 Tipologie dell’agricoltura italiana nel 1950
Roberto Esposti 9 Aziende e superficie per forma di conduzione (Italia, 1970/1990)
Roberto Esposti 10 Forme di impresa agricola Impresa capitalistica (con salariati)Impresa capitalistica (con salariati) Apporto dell’imprenditore: tipicamente il capitale (agrario e spesso anche fondiario) Dimensione dell’impresa: generalmente medio-grandi (50-100ha) Obiettivo: il profitto Lavoro: salariati fissi e braccianti Capital intensive, labour saving, alto livello tecnico, meccanizzazione e consumi intermedi Impresa coltivatrice diretta (contadina) Apporto del coltivatore diretto: capitale (fondiario e agrario) + lavoro familiare Legame famiglia impresa, unità di produzione e consumo (intreccio tra aspetti economici e sociali) Dimensioni impresa: generalmente piccole (1-10ha) Obiettivo: prodotto netto (reddito misto T, K, L, impr.) Labour intensive, limiti nelle dimensioni ridotte e nelle difficoltà di aggiustamento strutturale Soggetto centrale della “questione agraria”
Roberto Esposti 11 La persistenza dell’impresa contadina secondo Aleksandr Chajanov PERSISTENZA DELLE IMPRESE MARGINALI O SUB-MARGINALI: Reddito aziendale residuale (non profitto) costituisce una remunerazione aggregata di capitale fondiario, agrario, lavoro e capacità imprenditoriale Salario implicito < Salario di mercato Unità di produzione e consumo Impresa/Famiglia ruoli integrati Integra lavoro di giovani vecchi e donne al costo di opportunità = 0 Dall’obiettivo di sussistenza della famiglia contadina consegue lo stimolo a perseguire la sopravvivenza dell’impresa attraverso una pratica ispirata da una alta avversione al rischio
Roberto Esposti 12 Stratificazione socio-economica delle aziende agricole Fonte: Fabiani-Scarano, 1993 Universo censito kaz kha Sat kha Sau Fascia inattiva 51 kaz. (1,7%) 297 kha Sat (1,3%) 16 kha Sau (0,1%) Fascia attiva agricola kaz. (97%) kha Sat (95%) 15 kha Sau (99,6%) RLS= mld (100%) Allevamenti particolari 14 kaz. (0,5%) Forestali esclusive 17,8 kaz. (0,6%) RL>=176 mln 22 kaz. (4,6%) kha Sau (27%) RLS=8.834 mld (32%) 70,5 mln>=RL<176 mln 64 kaz. (13%) kha Sau (21%) RLS=6.776 mld (25%) 21 mln>=RL<70,5 mln 254 kaz. (52%) kha Sau (39%) RLS=9.408 mld (34%) 14 mln>=RL<21 mln 150 kaz. (30,5%) kha Sau (13%) RLS=1.307 mld (9%) 7 mln>=RL<14 mln 358 kaz. (12%) kha Sau (13%) RLS=3.531 mld (10%) 3,5 mln>=RL<7 mln 482 kaz. (16%) kha Sau (9%) RLS=2.382 mld (7%) RL<3,5 mln kaz. (55%) kha Sau (11%) RLS=2.154 mld (6%) Aziende professionali di accumulazione (100%) con caratteristiche strutturali di tipo capitalistico (giornate salariati >60%) Aziende professionali di accumulazione (100%) con caratteristiche strutturali di contadino-capitalistica (giornate salariati >40% e <60%) Aziende professionali di accumulazione (30%) Aziende professionali esclusive (70%) Aziende accessorie (38%) Aziende di soli anziani (62%) Aziende accessorie per disattivazione aziendale (9%) Aziende professionali con pluriattività familiare (91%) Aziende accessorie (36%) Aziende di soli anziani (64%) Aziende accessorie (38%) Aziende di soli anziani (62%) Pluriattive (79%) Per disattivazione (21%) Presenti sul mercato (98%) Di solo autoconsumo (2%) Per funzioni residenziali (80%) Per disattivazione (20%) Presenti sul mercato (96%) Di solo autoconsumo (4%) Per funzioni residenziali (79%) Per disattivazione (21%) Presenti sul mercato (66%) Di solo autoconsumo (34%)
Roberto Esposti 13 La notevole varietà dei soggetti dell’agricoltura –che influisce sulla “political representation” del settore e sulla complessità dell’economia del settore agro- alimentare Proprietà fondiaria Piccoli Medi … Latifondisti Lavoratori Autonomi Coltivatori diretti Affittuari Intermedi Coloni Mezzadri Soccidari Dipendenti Salariati fissi Braccianti Part-time Full time
Roberto Esposti 14 B - LE PECULIARITÀ DEI MERCATI AGRICOLI 1. La domanda 2. L’offerta 3. Forme di mercato e filiere
Roberto Esposti La domanda A) BASSA ELASTICITÀ AL PREZZO Beni di prima necessità (indispensabilità, saturazione bisogno) d p < |1| Piccole variazioni di Q Grandi variazioni di P Prezzi tipicamente oscillanti P DpDp A C E G B F Q O
Roberto Esposti 16 B) BASSA ELASTICITÀ AL REDDITO Legge di ENGEL (C.L.E. Engel, 1857): “la percentuale delle spese alimentari rispetto al reddito è tanto maggiore quanto minore è quest’ultimo” d y < 1 In termini relativi (%) Redditi alti Consumi alimentari bassi Redditi bassi Consumi alimentari alti Ne consegue il Declino immanente dell’agricoltura Q DYDY D F G B C E A 0 Y
Roberto Esposti 17 Declino immanente dell’agricoltura Effetti conseguenti sulla distribuzione dei fattori di produzione…. Occupazione % 100% agricoltura altri settori 0 Y tempo 100% prodotti ind.li e servizi prodotti agricoli Consumi % Y tempo 0 ….e quindi, sul PIL:
Roberto Esposti 18 Peso % dell’agricoltura in alcuni paesi Le cifre comunque non tengono conto di Attività extra-agricole integrate a quelle tipiche agricole nell’agricoltura tradizionale (es. tessitura) Estromissione dall’agricoltura di attività di trasformazione tipicamente svolte all’interno dell’impresa (es. vinificazione)
Roberto Esposti 19 Legge di Petty (W. Petty, ) Forma ad U del rapporto tra reddito (o produttività) agricolo pro-capite e reddito medio medio pro-capite I p = (Y A /N A ) / (Y T /N T ) Y Tempo 1 IPIP GB’90 USA’90 Italia’90 Italia’50 Italia 1900 Tanzania’90 0 N A /N T Ne deriva anche che la diminuzione del PIL precede quella della % di occupazione
Roberto Esposti 20 Ruolo dei differenziali di reddito Svolgono una funzione fisiologica (redistribuzione dei fattori, e del PIL, nel corso dello sviluppo economico) Invecchiamento Bassi livelli di capitalizzazione scarsità di capitale Bassa capacità imprenditoriale Scarsa capacità auto-approvvigionamento alimentare Erosione urbana suoli Scarsa qualificazione tecnologica e basso livello formativo ma, in assenza di regolazione... Provocano nel lungo periodo consistenti differenze strutturali tra agricoltura e altri settori
Roberto Esposti L’offerta Caratteristiche dei prodotti e dei processi produttivi: Cicli di produzione lunghi Cicli temporalmente cadenzati Scarsa possibilità di correzione delle decisioni durante il ciclo Rapporti O/I soggetti a leggi naturali Stagionalità delle produzioni Deperibilità Alti costi trasferimento nella natura e nel tempo
Roberto Esposti 22 Conseguenze: P D S’ S” A B 0 C D Q Rigidità dell’offerta nel breve termine Stagionalità dei prezzi Alte oscillazioni dei prezzi e quindi anche dei redditi anche a causa di piccole variazioni di quantità
Roberto Esposti 23 Tendenza sistematica al sovrainvestimento Impossibilità per i singoli a valutare gli effetti macroeconomici della somma delle decisioni individuali Lontananza temporale tra decisioni produttive ed effetti Atomismo dell’impresa IL CASO DEI KIWI (tre anni di lag tra investimento e inizio produzione) Anno 1-4: S eff < D S prog < D Stimoli all’investimento Offerta latente Tempo Offerta reale Quantità Domanda A B T P D S C N Anno 4-7: S eff D Stimoli all’investimento Anno 7…: S eff > D S prog > D Stimoli al disinvestimento
Roberto Esposti 24 Modello della ragnatela (Kaldor) S t = f (P t-1 ) D t = g(P t ) S t = D t P1 P1 P3P3 P2P2 P5P5 P4P4 Q4Q4 0 S D Q Q5Q5 Q3Q3 P0P0 Q1Q1 Q2Q2
Roberto Esposti 25 Una ragnatela più realistica Il modello di base della ragnatela è semplicistico Le aspettative non sono adattive (sbagliando si impara) Ma se consideriamo più realisticamente imprese con lag differenti, spostamenti nella domanda, effetti delle variabili casuali, ecc., si ha: P 0 A B Q P0P0 P1P1 P2P2 P3P3 Una ragnatela “irregolare” Prezzi oscillanti: difficoltà a distinguere gli andamenti ciclici di breve-medio-lungo periodo 0 Tempo P
Roberto Esposti 26 Il quadro delle relazioni che determinano l'instabilità dei prezzi e redditi agricoli Offerta ottima Condizioni di mercato Tempi lunghi tra decisione e effetto Variabili non Controllabili (variabilità) Offerta programmata Produzione programmata Lag Produzione effettiva Offerta effettiva Deperibilità produzione costi stoccaggio Instabilità prezzi e redditi Domanda (rigida) Incertezza/atomismo LP BP
Roberto Esposti 27 Le motivazioni dell’associazionismo in agricoltura Mentre il mercato invia segnali favorevoli all’investimento (entrata nel settore) e all’aumento della produzione… Il lag tra investimento iniziale ed entrata in produzione (e l’atomismo-mancanza di coordinamento) nasconde la eventuale presenza latente di sovra-investimenti Ciò giustifica la formazione di istituzioni preposte alla programmazione degli investimenti e della produzione L’esperienza dei “Marketing Board” Le Associazioni dei produttori
28 Le ragioni della diversificazione produttiva Ragioni tecniche Rotazione (es. cereali-foraggiere-zootecnia) Letamazione (integrazione tra coltivazioni e allevamento) Differente vocazione dei suoli (pendenza, esposizione, microclima, morfologia, ecc.) Nella tradizionale impresa mezzadrile: integrazione tra cerealicoltura-allevamento-vite-olivo-orticoltura e bosco Ragioni economiche (economie di scopo) Ripartizione del rischio Pieno utilizzo calendario di lavoro Generalmente nelle imprese agricole l’ordinamento produttivo è molto diversificato (multioutput) pur se le dimensioni dell’impresa sono molto piccole Nov Mar Lug Ott Tempo Ore lavoro Disponibilità di L. Policoltura Monocoltura A B C D
Roberto Esposti 29 Le spinte recenti alla specializzazione produttiva Economie di scala e di specializzazione Uso macchine specifiche Contratti Economie di tempo Compatibilità con altre attività part-time Comportano: rischio squilibrio calendario lavoro effetti ambientali negativi (costi sociali)
Roberto Esposti 30 Basso turn-over del capitale T = PLV / (K a + K f ) Agricoltura: T = 0,25 - 0,40 Industria: T 1 Commercio: T > 4 Alto investimento per bassi livelli di reddito Dipende da: Peso crescente K a in relazione a integrazione (a monte) dell’agricoltura Sopravvalutazione di K f nel confronto del suo rendimento agricolo. Terra: bene rifugio (cfr. inflazione, svalutazione moneta) offerta rigida (rendita fondiaria che cattura anche il sostegno dato agli agricoltori: traslazione del sostegno) oggetto di benefici fiscali, previdenziali, edilizi, ecc. Ruolo del credito agrario agevolato
Roberto Esposti 31 Mobilita’ dei fattori Alta mobilità all’interno (sostituzione delle produzioni) alta elasticità dell’offerta nel lungo periodo rapida erosione dei sovra-profitti Bassa mobilità verso l’esterno Permanenza redditi bassi nel lungo termine Invecchiamento (causa l’uscita dei più giovani) Perdita di imprenditorialità (causa l’uscita dei migliori) Indice del turn-over degli agricoltori (conduttori > 60 anni / conduttori < 40)
Roberto Esposti Forme di mercato e relazioni di filiera Progresso tecnico Costi unitari Concorrenza ? Salari industriali Salari agricoli Tendenza all’ equiparazione condizioni salariali prezzi normali SI = prezzi NO In condizioni di prezzi flessibili, progresso tecnico: prezzi costi Struttura dei mercati e progresso tecnico
Roberto Esposti 33 Dualismo economico e diffusione del progresso tecnico Progresso tecnico Costi unitari = prezzi Salari industriali prezzi normali Salari agricoli Concorrenza ? Tendenza equiparazione condizioni salariali SI NO Bassa capacità accumulaz. Alta capacità accumulaz. Scarsi stimoli invest. R&D Convenienza invest. R&D Il divario di reddito medio tra agricoltura e industria si spiega anche attraverso il differente effetto del progresso tecnico
Roberto Esposti 34 La forbice dei prezzi (agricoli/industriali) Indici dei prezzi dei beni industriali e agricoli Indici P. beni acquistati e venduti dagli agricoltori
Roberto Esposti 35 Squilibrio contrattuale: margini di intermediazione Origine dei margini Costo dei servizi aggiunti Inefficienza del sistema di intermediazione, trasformazione, commercializzazione Differente potere di mercato tra i contraenti La specializzazione produttiva dell’Agr. + l’aggiunta di nuovi servizi margini crescenti diminuzione del valore aggiunto agricolo sul valore finale del prodotto alimentare
Roberto Esposti 36 Effetti della rigidità dei margini sulla domanda D o = domanda originaria D d = domanda derivata DoDo DdDd Margini rigidi DoDo DdDd Margini elastici Do = (FG/EF)*(EC/OC) Dd = (HL/HD)*(DC/OC) = (HL/HD)*(DC/OC)*(EC/EC) = Dd = Do * (DC/EC) = Do * [(EC-ED)/EC] O P Q O P Q O Q B D A C E V F H G L DdDd DoDo
Roberto Esposti 37 Esempio effetti della rigidità dei margini
Roberto Esposti 38 Conseguenza della rigidità dei margini Rigidità dei margini Quota margini su Prezzo consumo Rigidità D derivata cfr D originaria Sensibilità del P alla produzione cfr variazioni S La cooperazione in agricoltura ha la funzione di: - mantenere in agricoltura il valore aggiunto della trasformazione agro-alimentare - attutire l’effetto sulla domanda derivata della rigidità dei margini di intermediazione
Roberto Esposti 39 Conclusioni La Questione Agraria (seconda parte) Su questi elementi è tradizionalmente “letto” il ruolo del settore nello sviluppo La debolezza strutturale definisce i tipici problemi agricoli connessi allo sviluppo L’analisi tramite modelli (anni ) La Questione Agraria è attuale? Alcuni caratteri strutturali non sono più attuali Es.: le filiere agroalimentari sono molto cambiate (prossime lezioni) Altri lo sono ma solo su una scala internazionale/globale Lo sviluppo ha assunto altri connotati/percorsi e così il ruolo del settore terza parte