IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI EPILESSIA effetti della temperatura sull’organismo umano urgenze mediche provocate da freddo o caldo eccesivo DIABETE.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PEDIATRIC BASIC LIFE SUPPORT
Advertisements

Emergenze in emodialisi Trento, 9 gennaio 2007 Alessandra Zambotti
PATOLOGIE DA AGENTI FISICI
Insufficienze respiratorie e ostruzioni delle vie aeree
Apparato cardiocircolatorio -
PEDIATRIC BASIC LIFE SUPPORT
Rianimazione cardio-polmonare nella comunità
TRAUMI DA ELETTRICITA’
Schemi di Primo Soccorso in Ambiente di Lavoro
Emergenze mediche Prof.ssa Marinella Astuto
Misericordia di Roma Appio - Tuscolano
MISERICORDIA DI ROMA APPIO TUSCOLANO
Misericordia di Roma Appio - Tuscolano
BREVE PERCORSO PER COMPRENDERE e PREVENIRE
APPARATO URINARIO E URGENZE RELATIVE
Supporto di base delle funzioni vitali.
URGENZE PEDIATRICHE A cura di Alessandro Spagnuolo e Reginella Gatti – Croce Verde Lissonese.
Emergenze Ambientali RegioneLombardia 2006 Capitolo 7.
LO STATO DI SHOCK.
La corsa contro il tempo
LO SHOCK.
IL MICROCLIMA.
Svenimento – Perdita di coscienza – Epilessia – Crisi isterica
Manuale per la formazione
“ i pazienti non sono morti fino a quando non sono caldi e morti”
Patologie della pelle Le ustioni
LE LESIONI TERMICHE.
ANNEGAMENTO L’ annegamento è uno stato di asfissia acuta di tipo occlusivo, che provoca una ridotta ossigenazione del sangue fino alla anossia che a livello.
Colpo di Calore Congelamento.
Disturbi da Calore I disturbi da calore possono essere classificati in ordine crescente di gravità Sono da ricordare:
IL DIABETE E LE SUE COMPLICANZE
F.A.Q..
Infarto e Angina pectoris
Epilessia Dott.ssa Maria Riello. L'epilessia è una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all'iperattività di alcune cellule.
CROCE VERDE PORTO S ELPIDIO ARGOMENTI ARGOMENTI IL CUORE IL CUORE EMERGENZE EMERGENZE CARDIACHE CARDIACHE STATO DI SHOCK STATO DI SHOCK EDEMA POLMONARE.
NOI E L’ACQUA.
Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI”
Urgenze ed Emergenze Respiratorie
Stefano Trovò INFERMIERISTICA presenta.
Urgenze ed Emergenze Neurologiche
Le Emergenze Ambientali
Jalal Nazih ed Ivan Rizzato
Epilessia a scuola.
Colite La sindrome del colon irritabile (IBS, Irritable bowel syndrome in inglese) è un disturbo che tra i suoi sintomi più frequenti annovera crampi,
PATOLOGIE TRAUMATICHE
a cura della Commissione Centrale Medica
Altre Patologie Mediche
a cura della Commissione Centrale Medica
I problemi dell’alta quota nell’alpinismo
LO SHOCK OBIETTIVI Definire il significato di shock;
FARMACI A SCUOLA DIABETE MELLITO SCANZANO JONICO 11 e 14 APRILE 2014
Corso Base per aspiranti Volontari del Soccorso
RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
DISTURBI METABOLICI Modulo 1 Lezione C Croce Rossa Italiana
Dott.ssa Rossella Serra Servizio di Prevenzione e Protezione
La sicurezza elettrica
Università degli Studi di Pavia
Verifiche di apprendimento BLS Primo Soccorso
delle funzioni vitali e defibrillazione
Italian Resuscitation Council European Resuscitation Council
IL SOGGETTO IN STATO DI Dr. Roberto L. Ciccone.
Norme basi di Primo Soccorso I Livello Formazione Volontari Gruppo Misericordia di Livorno.
Assistenza alla persona con Insufficienza Arteriosa Periferica Menici Riccardo.
Cos'è la febbre? La febbre è un aumento della temperatura corporea superiore ai 37°C se misurata per via cutanea (ascellare), o superiore ai 37,5°C se.
MALORI DI DIVERSA ORIGINE
BASIC LIFE SUPPORT BASIC LIFE SUPPORT RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE DI BASE RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE DI BASE.
PEDIATRICBASICLIFESUPPORT
La respirazione Croce Rossa Italiana Gruppo di Ariccia Corso Operatori P.S.T.I. Ariccia, 26 maggio 2009 A cura dell’Istruttore P.S.T.I. Emanuela Iannozzi.
LE EMORRAGIE DELLE VENE VARICOSE CAUSA: Malfunzione delle “VALVOLE A NIDO DI RONDINE” delle vene VALVOLE A NIDO DI RONDINE: permettono al sangue di fluire.
IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI
Transcript della presentazione:

IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI EPILESSIA effetti della temperatura sull’organismo umano urgenze mediche provocate da freddo o caldo eccesivo DIABETE ETILISMO E TOSSICODIPENDENZE

OBIETTIVI DELLA LEZIONE IMPARARE A RICONOSCERE I SEGNI E I SINTOMI DI UNA CRISI EPILETTICA riconoscere i segni e i sintomi dei malori dovuti a caldo o freddo eccessivi RICONOSCERE I SEGNI E I SINTOMI DEL DIABETE IMPARARE LE MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO DA ESEGUIRE IN TUTTE QUESTE CIRCOSTANZE

LE PATOLOGIE DEL SISTEMA NERVOSO

L’EPILESSIA

E’ CARATTERIZZATA DA RICORRENTI ED IMPROVVISE “CRISI” si verifica per un “eccesso di funzione del sistema nervoso”…. …in quanto alcune cellule del cervello lavorano ad un ritmo superiore e producono la crisi portando un encefalo “normale” ad attivarsi in maniera parossistica che dipendono da un’iperattivita’ delle cellule nervose cerebrali (i neuroni della sostanza grigia del cervello)

IL GRANDE MALE IL PICCOLO MALE LO STATO DI MALE ESISTONO DIFFERENTI TIPI DI “CRISI” CHE DIPENDONO: DALLE STRUTTURE NERVOSE COINVOLTE DALL’ETÀ DI ESORDIO le più diffuse sono…

GRANDE MALE perdita di coscienza e caduta a terra il paziente può avvertire l’avvicinarsi della crisi (aura) si individuano 3 fasi della durata di 5-10 minuti : FASE TONICA FASE CLONICA FASE DI RILASSAMENTO la crisi si verifica indipendentemente dalla volontà del soggetto che può essere sveglio e attivo o nel sonno

FASE TONICA Rigidità generale del corpo Spasmo massimo dei muscoli scheletrici Mani chiuse a pugno Apertura della bocca e degli occhi Deviazione degli occhi verso l’alto Possibile emissione di urlo Respirazione difficoltosa o impossibile Apnea Cianosi QUESTA FASE PUO’ DURARE 30 SECONDI

FASE CLONICA Scosse muscolari in tutto il corpo, scoordinate violente ravvicinate, poi distanziate Possibile morsicatura della lingua, causa la contrazione dei muscoli masticatori Sudorazione Salivazione Paziente in difficoltà respiratoria Profonda inspirazione alla fine di questa fase QUESTA FASE PUO’ DURARE 1-2 MINUTI

FASE DEL RILASSAMENTO I movimenti cessano La muscolatura si rilassa Il paziente è immobile, in uno stato di coma Spesso fuoriuscita di bava dalla bocca Rilascio degli sfinteri È confuso e disorientato; Lamenta un forte mal di testa È esausto e spesso si addormenta NON RICORDA NULLA DELLA CRISI QUESTA FASE E’ DI DURATA VARIABILE Solamente il ricordo dell’aura, la lingua morsicata, l’indolenzimento muscolare o la sua presenza in ambulanza gli rammentano quello che può essere accaduto al risveglio il paziente

non cercare di impedire la crisi non cercare di impedire i movimenti convulsivi eliminare oggetti con cui il paziente potrebbe ferirsi allontanare il paziente dai luoghi pericolosi slacciare ciò che stringe sorvegliare il paziente durante la 3° fase NON CERCARE DI SVEGLIARLO! fornire supporto psicologico al risveglio ALLERTARE L'EMERGENZA SANITARIA

PICCOLO MALE EPILETTICO COLPISCE I BAMBINI RARAMENTE PRIMA DEI 4 ANNI E DOPO LA PUBERTÀ ELEVATA FREQUENZA SCARSA MANIFESTAZIONE MOTORIA IMPROVVISA SOSPENSIONE DELLA COSCIENZA SGUARDO FISSO, ROTAZIONE IN ALTO DEGLI OCCHI, IL BAMBINO SMETTE DI PARLARE E/O DI RISPONDERE SONO CRISI BREVI DELLA DURATA DI 2-10 SECONDI

STATO DI MALE EPILETTICO SITUAZIONE MOLTO GRAVE SITUAZIONE MOLTO GRAVE La crisi epilettica può protrarsi per minuti La crisi epilettica può protrarsi per minuti Ripetersi ad intervalli ristretti da non consentire la ripresa della coscienza Ripetersi ad intervalli ristretti da non consentire la ripresa della coscienza POSSIBILE NECROSI NEURONALE POSSIBILE NECROSI NEURONALE si tratta di una vera e propria EMERGENZA MEDICA, poiché si può incorrere in gravi turbe neurovegetative (problemi respiratori/circolatori…) e rischiare la morte!

conclusioni E’ IMPORTANTE NON CERCARE DI IMPEDIRE LA CRISI, FRENARE I MOVIMENTI CONVULSIVI O METTERE LE PROPRIE DITA ALL’INTERNO DELLA BOCCA DEL PAZIENTE Le patologie a carico del sistema nervoso sono numerose, l’ epilessia è solamente la più significativa in termini di manifestazioni sintomatiche e manovre di primo soccorso Nell’ epilessia un corretto comportamento del soccorritore può evitare al paziente un aggravamento delle sue condizioni

I MALORI DOVUTI A FATTORI AMBIENTALI

Ogni organismo vivente possiede una sua temperatura interna generata dal complesso delle reazioni chimiche che si svolgono a livello cellulare. Gli organismi animali bruciando zuccheri, grassi e amminoacidi in presenza di ossigeno liberano energia che in parte si traduce in calore corporeo TEMPERATURA CORPOREA E METABOLISMO SONO STRETTAMENTE CORRELATI

SE LA TEMPERATURA AMBIENTALE AUMENTA AUMENTA:  la dispersione di calore attraverso la vasodilatazione cutanea;  la sudorazione (si attivano le ghiandole sudoripare nel derma);

SE LA TEMPERATURA AMBIENTALE DIMINUISCE  Diminuisce la dispersione del calore per effetto della vasocostrizione; Si produce calore attraverso il lavoro muscolare prodotto dai brividi;  Si produce calore attraverso l’effetto “pelle d’oca” che determina, tramite i muscoli erettori dei peli, delle micro contrazioni muscolari in grado di produrre calore.

URGENZE CAUSATE DAL CALDO ECCESSIVO

CRAMPI MUSCOLARI DA CALORE Nelle persone sane si manifestano in muscoli sottoposti ad intenso lavoro e sono correlati a ingenti perdite di sodio IL SOGGETTO SOTTOPOSTO A SFORZO, SUDA MOLTO ELIMINANDO DI CONSEGUENZA SALI MINERALI IN GRANDE QUANTITÀ CHE SE NON VENGONO REINTEGRATI PROVOCANO SPASMI DOLOROSI IL SOGGETTO SOTTOPOSTO A SFORZO, SUDA MOLTO ELIMINANDO DI CONSEGUENZA SALI MINERALI IN GRANDE QUANTITÀ CHE SE NON VENGONO REINTEGRATI PROVOCANO SPASMI DOLOROSI

portare il soggetto in luogo fresco; portare il soggetto in luogo fresco; somministrare acqua o un reintegratore salino. somministrare acqua o un reintegratore salino. CRAMPI MUSCOLARI DA CALORE sudorazione intensa; sudorazione intensa; spasmi dolorosi dei muscoli. spasmi dolorosi dei muscoli.

COLLASSO DA CALORE ipovolemia Situazione di ipovolemia dovuta alla prolungata esposizione al calore e alla perdita in grandi quantità di acqua e sali minerali. Cefalea; Cefalea; Nausea; Nausea; Vertigini; Vertigini; Tachicardia; Tachicardia; Respirazione rapida e superficiale; Respirazione rapida e superficiale; Perdita di coscienza. Perdita di coscienza.

COLLASSO DA CALORE Porre il soggetto all’ombra in luogo fresco e ventilato; Porre il soggetto all’ombra in luogo fresco e ventilato; Impacchi di acqua fresca su fronte; Impacchi di acqua fresca su fronte; Dar da bere acqua e/o reintegratori salini; Dar da bere acqua e/o reintegratori salini; Se cosciente: posizione semiseduta; Se cosciente: posizione semiseduta; Se non cosciente porre in P.L.S. Se non cosciente porre in P.L.S. ALLERTARE SOCCORSI!!

COLPO DI CALORE È PROVOCATO DALLA PERMANENZA IN AMBIENTI MOLTO CALDI PRIVI DI RICAMBIO DI ARIA E CON MOLTA UMIDITA’ Trovandosi in ambienti molto caldi il soggetto dapprima compensa sudando in abbondanza; L’evaporazione del sudore riesce a mantenere la temperatura corporea entro i limiti fisiologici; A causa dell’elevato grado di umidità ambientale la sudorazione ad un certo punto si blocca; Il sudore ristagna e impedisce la fuoriuscita di altro sudore; I meccanismi di termoregolazione si bloccano e la T° corporea si innalza oltre i limiti consentiti.

Pelle secca e molto calda; Respirazione profonda che si fa via via superficiale; Polso pieno e rapido che si fa via via debole e rapido; Eccitazione nervosa; Cefalea; Crampi muscolari; Pupille dilatate; Possibile shock; Perdita di coscienza, coma; Arresto Cardiaco. COLPO DI CALORE

Porre il soggetto all’ombra in un luogo fresco e ventilato Liberarlo degli abiti e avvolgerlo in un telino inumidito con acqua; Impacchi di acqua fresca o ghiaccio nei punti di emersione delle arterie; Non somministrare bevande fredde; Dar da bere acqua e/o reintegratori salini; Se cosciente: posizione semiseduta; Se non cosciente P.L.S. ALLERTARE SOCCORSI!! COLPO DI CALORE

COLPO DI SOLE Eccessivo riscaldamento della superficie cutanea ad opera dei raggi solari con conseguente massiccia sudorazione e possibile disidratazione inotre… L’AZIONE DIRETTA DEI RAGGI DEL SOLE SUL CAPO E’ IN GRADO DI FARE AUMENTARE LA TEMPERATURA INTRACRANICA OLTRE I NORMALI LIMITI FISIOLOGICI

Viso arrossato; Viso arrossato; Cefalea; Cefalea; Senso di malessere generale; Senso di malessere generale; Nausea; Nausea; Confusione mentale; Confusione mentale; Vertigini; Vertigini; Aumento della T° corporea; Aumento della T° corporea; Tachicardia; Tachicardia; Perdita di coscienza. Perdita di coscienza. COLPO DI SOLE

Porre il soggetto all’ombra in un luogo fresco e ventilato; Porre il soggetto all’ombra in un luogo fresco e ventilato; Impacchi di acqua fresca sulla fronte; Impacchi di acqua fresca sulla fronte; Somministrare acqua fresca (non fredda!) e o reintegratori salni; Somministrare acqua fresca (non fredda!) e o reintegratori salni; Se cosciente: posizione semiseduta; Se cosciente: posizione semiseduta; Se non cosciente P.L.S. Se non cosciente P.L.S. ATTENZIONE!! UN RAFFREDDAMENTO TROPPO RAPIDO PUÒ PROVOCARE COLLASSO CARDIO CIRCOLATORIO COLPO DI SOLE ALLERTARE SOCCORSI!!

URGENZE CAUSATE DA FREDDO ECCESSIVO

CONGELAMENTO conseguenza dell’azione prolungata del freddo intenso sulla pelle e i tessuti sottostanti di una o più parti del corpo si manifesta con lesioni locali che interessano per lo più le estremità: MANIPIEDINASOORECCHIE Colpisce prevalentemente persone che stazionano in ambienti freddi per lungo tempo ed è favorito da: FREDDO UMIDO IMMOBILITÀ PROLUNGATA POSIZIONE ERETTA SCARPE E ABITI STRETTI

IL CONGELAMENTO PUO’ ESSERE SUPERFICIALE GRAVE SI ESTENDE IN PROFONDITA’ E COINVOLGE I TESSUTI SE COINVOLGE SOLO LO STRATO SUPERFICIALE DELLA CUTE IN SITUAZIONI ESTREME DI TEMPERATURE MOLTO BASSE SI PUO’ ARRIVARE SINO ALLA MORTE ASSIDERAMENTO

senzazione di gelo alle mani e ai piedi; senzazione di gelo alle mani e ai piedi; intorpidimento generale; intorpidimento generale; formicolio agli arti e dolore. formicolio agli arti e dolore. CONGELAMENTO SUPERFICIALE CONGELAMENTO GRAVE estremità gelate, rigide e insensibili; estremità gelate, rigide e insensibili; comparsa di vesciche di colore rosso; comparsa di vesciche di colore rosso; interruzione completa della circolazione sanguigna; interruzione completa della circolazione sanguigna; morte e necrosi dei tessuti. morte e necrosi dei tessuti. CONGELAMENTO

CONGELAMENTO CONGELAMENTO SUPERFICIALE Spostare l’infortunato in un luogo riparato dal freddo; Spostare l’infortunato in un luogo riparato dal freddo; Slacciare gli indumenti stretti; Battere i piedi; Battere i piedi; Coprire naso e viso dell’infortunato con le mani (calde) del soccorritore; Coprire naso e viso dell’infortunato con le mani (calde) del soccorritore; Sostituire gli indumenti bagnati; Sostituire gli indumenti bagnati; Massaggiare delicatamente le estremità; Massaggiare delicatamente le estremità; Non frizionare MAI con la neve!!

CONGELAMENTO GRAVE Allertare quanto prima possibile i soccorsi Allertare quanto prima possibile i soccorsi Trasportare la vittima in un luogo riparato dal freddo e dal vento ma non provocare un riscaldamento violento; Trasportare la vittima in un luogo riparato dal freddo e dal vento ma non provocare un riscaldamento violento; Slacciare gli indumenti stretti, togliere anelli e bracciali; Slacciare gli indumenti stretti, togliere anelli e bracciali; Sostituire gli indumenti bagnati; Sostituire gli indumenti bagnati; Cercare di riscaldare l’infortunato con il calore corporeo del soccorritore; Cercare di riscaldare l’infortunato con il calore corporeo del soccorritore; …continua 1

CONGELAMENTO GRAVE …segue Fare muovere l’infortunato sia con movimenti attivi che passivi; Fare muovere l’infortunato sia con movimenti attivi che passivi; …MA NON FAR CAMMINARE SE I PIEDI SONO GRAVEMENTE CONGELATI; …MA NON FAR CAMMINARE SE I PIEDI SONO GRAVEMENTE CONGELATI; Somministrare bevande tiepide e zuccherate; Somministrare bevande tiepide e zuccherate; NON SOMMNISTRARE ALCOOLICI!! NON SOMMNISTRARE ALCOOLICI!! Non frizionare le parti congelate soprattutto in presenza di vesciche. Non frizionare le parti congelate soprattutto in presenza di vesciche. 2

ASSIDERAMENTO … o ipotermia sistemica Grave situazione provocata dalla permanenza prolungata in un ambiente a temperature molto basse che provoca un danno sistemico che coinvolge l’intero organismo SE L’AMBIENTE E’ TROPPO FREDDO IL CALORE VIENE CEDUTO PIU’ VELOCEMENTE DI QUANTO VENGA GENERATO Se la temperatura corporea scende al di sotto dei 35° C scattano i meccanismi che portano all’assideramento

Pallore; Pallore; Brividi; Brividi; Tremito; Tremito; Fiacchezza; Fiacchezza; Intorpidimento; Intorpidimento; Difficoltà di vista e di parola; Difficoltà di vista e di parola; Progressiva perdita di coscienza; Progressiva perdita di coscienza; Respiro e polso rallentano. Respiro e polso rallentano. ASSIDERAMENTO

Portare l’infortunato al riparo dal freddo possibilmente non eccessivamente caldo; Portare l’infortunato al riparo dal freddo possibilmente non eccessivamente caldo; Togliere gli indumenti freddi e/o bagnati; Non riscaldare troppo velocemente; Se cosciente somministrare bevande tiepide e zuccherata; NON SOMMINISTRARE ALCOOLICI!! ASSIDERAMENTO ALLERTARE SOCCORSI!!

conclusioni I malori dovuti a cause ambientali, freddo e caldo eccessivo, possono in alcuni casi estremi compromettere i parametri vitali dell’infortunato il corretto comportamento del soccorritore può risultare determinante per impedire l’aggravarsi della situazione

IL DIABETE

COS’È IL DIABETE MELLITO? E’ una malattia del metabolismo caratterizzata da un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue Gli zuccheri, indispensabili all’organismo per la produzione di energia vengono introdotti con gli alimenti e dopo i processi digestivi si rinvengono nel sangue sotto forma di glucosio

Il glucosio per potere entrare nelle cellule dove verrà bruciato per produrre energia ha bisogno di un mediatore chimico L’INSULINA un ormone prodotto da una grossa ghiandola presente nel corpo umano: IL PANCREAS,

NELLA PERSONA DIABETICA IL PANCREAS NON PRODUCE ABBASTANZA INSULINA Il glucosio non può entrare nelle cellule, rimane nel sangue e successivamente viene espulso tramite le urine SI CONOSCONO VARI TIPI DI DIABETE MELLITO Diabete mellito di TIPO I Diabete mellito di TIPO II Diabete mellito GESTAZIONALE

IL DIABETE DI TIPO I Si sviluppa in giovane età (10% della popolazione diabetica) Il pancreas non produce una quantità sufficiente di insulina e ne rende così necessaria la somministrazione quotidiana tramite iniezione IL PAZIENTE DIVENTA INSULINO-DIPENDENTE

IL DIABETE DI TIPO II Si sviluppa in età avanzata (90% della popolazione diabetica) colpendo maggiormente le persone in sovrappeso il pancreas produce insulina che non viene utilizzata in modo efficiente dalle cellule GENERALMENTE IL PAZIENE NON DIVENTA INSULINO-DIPENDENTE

IL DIABETE GESTAZIONALE Si sviluppa o si scopre durante il periodo di gestazione Generalmente scompare al termine della gestazione Le donne che l’hanno avuto,hanno una maggior probabilità di sviluppare in età più avanzata,il diabete di TIPO II

Stanchezza Frequente bisogno di urinare Sete inusuale Perdita di peso Infezioni frequenti Lenta guarigione dalle ferite

IN ALCUNI PAZIENTI DIABETICI TALVOLTA POSSONO PRODURSI DEGLI SQUILIBRI PER ECCESSO O DIFETTO DI ZUCCHERI NEL SANGUE CHE POSSONO CAUSARE MALORI ANCHE GRAVI COMA IPERGLICEMICO COMA IPOGLICEMICO

COMA IPERGLICEMICO (COMA DIABETICO) ECCESSO DI GLUCOSIO NEL SANGUE CAUSE Mancata o ridotta somministrazione di insulina Dose corretta di insulina ma eccessiva introduzione di zuccheri Infezioni, stress, traumi

Alito acetonico Pelle asciutta, rossa, calda Bocca secca e sete intensa Cefalea, nausea (è possibile il vomito) Dolori addominali Respiro frequente, profondo e rumoroso Confusione mentale e perdita di coscienza Coma profondo per alti livelli di glicemia COMA IPERGLICEMICO

COMA IPOGLICEMICO QUANTITÀ INSUFFICIENTE DI GLUCOSIO NEL SANGUE CAUSE Il paziente ha assunto troppa insulina Salto del pasto o scarsa assunzione alimenti Entrambi i fattori sopra elencati Sforzo fisico eccessivo o prolungato CONSEGUENZE Mancato apporto di glucosio ed energia al cervello con alterazione delle sue funzioni Perdita di coscienza

Mal di testa, irritabilità (comportamento ostile ed aggressivo) Pelle pallida, fredda, sudata Produzione abbondante di saliva Debolezza estrema, movimenti scoordinati Fame crescente Brividi, tremori muscolari Polso rapido e pieno Confusione mentale fino a perdita coscienza Pupille dilatate (reagenti alla luce) COMA IPOGLICEMICO

…riconoscere il tipo di crisi CRISI IPERGLICEMICA Pelle secca, rossa, calda Alito acetonico Coma profondo CRISI IPOGLICEMICA Pelle umida, pallida, fredda Pelle umida, pallida, fredda Alito NON acetonico Alito NON acetonico Perdita di coscienza lieve Perdita di coscienza lieve

COSA FARE IN ENTRAMBI I CASI riconosciuto lo stato di diabete ma non il tipo di crisi (iperglicemica o ipoglicemica…) agire come segue VALUTARE I PARAMETRI VITALI VALUTARE I PARAMETRI VITALI ALLERTARE ALLERTARE SE NON COSCIENTE PORRE IL PAZIENTE IN POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA COPRIRE COSCIENZA COSCIENZA RESPIRO RESPIRO POLSO POLSO

conclusioni IL DIABETE È TRA LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTE ED INVALIDITÀ IN ALCUNI PAZIENTI DIABETICI TALVOLTA POSSONO PRODURSI DEGLI SQUILIBRI PER ECCESSO O DIFETTO DI ZUCCHERI NEL SANGUE CHE POSSONO CAUSARE MALORI ANCHE GRAVI

AVVELENAMENTI

SOSTANZA TOSSICA SI DEFINISCE SOSTANZA TOSSICA UNA QUALUNQUE SOSTANZA IN GRADO DI PRODURRE UN EFFETTO LESIVO SULL’ORGANISMO....il danno può essere prodotto per.. INGESTIONE INALAZIONE ASSORBIMENTO (gas nervini) INOCULAZIONE (punture e morsi)

INGESTIONE..le sostanze ingerite possono danneggiare l’organismo sia direttamente (cavo orale, esofago, stomaco, vie aeree) che dopo essere state assorbite (farmaci..)..

CHIAMARE NON indurre vomito NON somministrare liquidi né alimenti CAPIRE COSA E’ STATO INGERITO, QUANDO E IN CHE DOSI REPERIRE CAMPIONI DELLA SOSTANZA INGERITA E DEL VOMITO MONITORARE I PARAMETRI VITALI

..rientrano in questo gruppo anche le INTOSSICAZIONI ALIMENTARI, generalmente date da funghi, cibi avariati o cibi contaminati....in aggiunta alle norme comportamentali già viste.. TENERE PRESENTE CHE SOLITAMENTE SONO COLPITE PIU’ PERSONE IN TAL CASO NON ESCLUDERE INALAZIONE DI CO RECUPERARE EVENTUALI CAMPIONI DI CIBO

INALAZIONE..il paziente respira un agente tossico presente nell’aria.. AUTOPROTEZIONE SE POSSIBILE AERARE IL LOCALE E PRIMA SPOSTARE IL PAZIENTE POI TRATTARE IL PAZIENTE

..la più comune è l’inalazione di Monossido di Carbonio (CO), che si libera dalla combustione di sostanze infiammabili in ambienti poveri di Ossigeno (stufe, scaldabagno).. è tossico perché si lega all’emoglobina al posto dell’Ossigeno....è inodore, incolore..

AUTOPROTEZIONE ALLERTARE I SOCCORSI ALLONTANARE I SOGGETTI DALL’AMBIENTE INQUINATO CONTROLLARE I PARAMETRI VITALI ALTERAZIONI DELLO STATO DI COSCIENZA SONNOLENZA CEFALEA, VERTIGINI NAUSEA COLORITO CUTANEO NORMALE

TOSSICODIPENDENZE

...sostanze diverse hanno effetti e complicanze diverse... Assunzione: miosi, parole impastate, sonnolenza Overdose Overdose: coma, bradipnea fino a apnea, bradicardia fino a ACC, ipotermia, morte Astinenza Astinenza:midriasi, vomito, diarrea, agitazione, insonnia, tachicardia, tachipnea..RICORDARE CHE L’OVERDOSE E’ MORTALE, L’ASTINENZA NO.... OPPIACEI (EROINA)

Assunzione:sudorazione, midriasi, ipereccitabilità, iperattività, iperloquacità, aritmie cardiache, tremori, cefalea; Assunzione: sudorazione, midriasi, ipereccitabilità, iperattività, iperloquacità, aritmie cardiache, tremori, cefalea; Complicanze:riduzione udito, olfatto e gusto, bronchiti, ipertensione arteriosa, infarto miocardico, ictus, convulsioni, psicosi; Complicanze: riduzione udito, olfatto e gusto, bronchiti, ipertensione arteriosa, infarto miocardico, ictus, convulsioni, psicosi; Overdose:paralisi, depressione respiratoria, coma, morte; Overdose: paralisi, depressione respiratoria, coma, morte; Astinenza: sbalzi d’umore, stanchezza, sonnolenza, idee di suicidio, dolori addominali; STIMOLANTI (COCAINA)

AUTOPROTEZIONE PRIMA DI TUTTO!!! (aghi, SANGUE, paziente aggressivo) ALLERTARE I SOCCORSI MONITORARE I PARAMETRI VITALI SE NECESSARIO INIZIARE MANOVRE DI B.L.S. PROTEZIONE TERMICA

ETILISMO

..l’alcol etilico (etanolo) è la sostanza intossicante di cui più diffusamente si fa uso e abuso.. ALLERTARE MONITORARE I PARAMETRI VITALI ALITO E ODORE DEI VESTITI MOVIMENTI ONDEGGIANTI E INCERTI ELOQUIO DIFFICOLTOSO COLORITO RUBIZZO VOMITO IRREQUIETEZZA

FineLezione