I AM ART AS AN AGENT FOR CHANGE Progetto europeo realizzato con i finanziamenti Grundtvig e con la partecipazione di artisti di fama internazionale.

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Transcript della presentazione:

I AM ART AS AN AGENT FOR CHANGE Progetto europeo realizzato con i finanziamenti Grundtvig e con la partecipazione di artisti di fama internazionale.

Dati generali del progetto I AM progetto europeo teso a mettere in contatto la cultura e l’arte con le persone in trattamento per problemi di dipendenza patologica, in tre diversi Paesi: Italia, Inghilterra e Turchia. Vogliamo raccontare una storia, dare risalto, soffiare via i miti e risollevare l’orgoglio; vogliamo generare nuove possibilità per le persone che stanno affrontando un percorso di recupero, sfidando e cercando di modificare i pregiudizi, non solo dei partecipanti che attraverso la lente fotografica possono vedersi in modo diverso ma anche della società in generale, che in via del tutto eccezionale può dare “uno sguardo” all’interno della comunità terapeutica e guardare i volti di alcuni dei ragazzi che stanno cercando di cambiare la propria vita.* * Manifesto Progetto I AM

Finalità del progetto Promuovere l'Arte come importante strumento di espressione che favorisce la scoperta di se e dell’altro. Essere protagonisti della propria salute, del proprio processo di cura, essere attivi e non passivi. Ridurre lo stigma sociale nei confronti delle persone con problemi di dipendenza patologica, attraverso la sensibilizzazione e la condivisione delle storie e dei prodotti artistici delle persone che sono in trattamento. Favorire modalità di comunicazione coadiuvanti la comunicazione verbale, aspetto di aiuto in particolare per quelle persone che non utilizzano bene il canale verbale ma utilizzano meglio altri canali.

Chi ha partecipato 1. Gruppo Incontro: 11 persone in trattamento nella comunità terapeutica di San Felice e 5 operatori 2. FeDerserD (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze ) - SerD ASL Pescara 3. Arts for Health Manchester Metropolitan University (UK) (Universita ̀ di Manchester) 4. Portraits of Recovery (UK) (organizzazione che usa l’arte nel percorso di recupero dalle dipendenze); 5. Green Crescent Society (k u ̈ tahya-Turchia) (ONG che si occupa di prevenzione nell’ambito delle dipendenze)

Artisti che hanno collaborato al progetto Hanno collaborato nel progetto 4 artisti affermati a livello internazionale: il coordinatore e ̀ stato Ali Zaidi (UK), coadiuvato dall’artista emergente Leon Jakeman (UK); Cristina Nun ̃ ez (Spagna) e Selda Asal (Turchia). Ogni Paese ha organizzato il proprio workshop in modo indipendente e i lavori di tutti i partecipanti sono stati poi rielaborati dall’artista Ali Zaidi. Il 16 luglio ci sarà workshop conclusivo a Manchester

Arte come accelleratore di processi evolutivi L'arte accende delle emozioni che se ben guidate generano processi evolutivi con pensieri e comportamenti alternativi a quelli patologici ed in contrasto alla coazione a ripetere propria delle dipendenze e di molti disagi psicologici Le attività espressive ed in particolare le arti immaginative aiutano a mettere in circolo le esperienze di ognuno, favoriscono lo sblocco emotivo all’interno del gruppo che si riapre alla creatività e al sogno in modo alternativo ai metodi classici quali gli interventi basati sulla parola. Il processo di guarigione e la spinta verso un miglioramento vanno di pari passo con la creatività che è un ingrediente necessario in ogni forma di cambiamento esistenziale e nella psicoterapia

Creatività La parola, la scrittura, la grafica, la danza, la poesia, la musica,, l’immagina,il linguaggio,virtuale,possono operare in modo “potente”, consentendo alle persone di lasciare una traccia di sé nella quale “riconoscersi” con la quale indagare gli aspetti più nascosti della propria personalità e “ rintegrarli” nella propria vita cosciente e in modo da renderli comprensibili e se, costitutivi della propria storia, comunicabili agli altri. La creatività aiuta a trasformare “l’aggressività maligna”, individuale e collettiva, in carburante per azioni costruttive molteplici e nuove.* * La mente creativa. F.M. Morino & M.R. Parsi

Di sola arte non si guarisce Il laboratorio è stato un innesco in un processo terapeutico già preparato grazie alla funzione di ponte della nostra Arte- terapeuta che ha potuto guardare e collegare gli aspetti psicologici e creativi dell'attività. L'esperienza artistica è un mezzo che per avere un effetto evolutivo e duraturo nel tempo deve essere gestito nell'ambito di una relazione terapeutica solida e ben integrata con il resto dell'equipe della Comunità Terapeutica. l'Arte Terapeuta ha ampliato il lavoro dell'artista, proponendo ai partecipanti di scrivere una lettera a quell'immagine di sè stessi catturata dal fotografo, arricchendo ed integrando con aspetti narrativi gli aspetti visivi.

Workshop preliminare a questa mostra L’artista inglese Ali Mehdi Zaidi e il suo collaboratore Leon Jakeman hanno lavorato per una settimana con i residenti e gli operatori della Comunità Terapeutica di San Felice che accoglie persone con dipendenza patologica associata a problematiche psichiatriche, guidandoli nella creazione di autoritratti fotografici e interviste video, aiutandoli ad esprimere le loro emozioni, pensieri e speranze per il futuro, sperimentando nuovi modi per riflettere e considerare il percorso di recupero.

Impatto del progetto sui partecipanti Curiosità, partecipazione, interesse, ansia, sollecitazione a descriversi in un modo non patologico e mostrando aspetti di se inediti, sorpresa, soddisfazione per essersi sentiti degni di interesse. I laboratori di Arte e/o di Arte terapia attivavano emozioni, turbolenze che devono essere accolte e poi contenute. Si vede quello che non si vede in altri momenti con i metodi consueti. Gli sguardi che hanno i ragazzi nelle foto non sono gli sguardi che hanno di solito, questo è stato bello, l’artista ha colto cose che forse noi non vediamo.

In alcuni utenti si è visto proprio un cambiamento che ci ha permesso di entrare molto più in relazione con loro. I ragazzi erano molto gioiosi, di aver riscoperto delle parti buone. Questa esperienza ci conferma che l'arte ed in particolare le immagini offrono spunti e vertici di osservazione suggestivi dai quali sia i ragazzi che gli operatori possono prendere qualcosa di narcisisticamente buono. I ragazzi hanno bisogno di nutrimento narcisistico sano. Avere davanti un immagine aiuta a stopparti, a fermarti, una cosa importante per persone che tendono all'acting out. Impatto del progetto sui partecipanti

Le foto sono importanti per le persone tanto che le camere sono piene delle loro foto. Attraverso quelle immagini essi raccontato agli operatori che cosa succedeva loro in quel momento della loro vita e si fanno conoscere. Il laboratorio ha incanalato questa attività spontanea in qualcosa di strutturato, aiutandoli ad utilizzare un'immagine di sè "cambiata" o nuova come potente guida nel processo di cambiamento. Sappiamo come è importante nel cambiamento avere un’immagine di sé cambiata perché se non ce l’hai non cambi. Il clima del Laboratorio ha facilitato le loro narrazioni perché hanno sentito che in questo non c’erano elementi giudicanti Impatto del progetto sui partecipanti

Valutazione impatto sui partecipanti Sono stati somministrati due questionari, uno prima del progetto e uno subito dopo. I soggetti che hanno compilato il questionario pre work-shop sono stati 11 e quelli che hanno compilato la valutazione finale sono 10. I partecipanti che hanno compilato entrambi i questionari sono 9, pertanto l’analisi dei dati è stata effettuata solo su questi.

Valutazione impatto sui partecipanti I risultati dei questionari mostrano che c’è stato un miglioramento su tutti i fronti dal pre al post work-shop rispetto alla fiducia in se stessi, alla capacità di esprimere emozioni visivamente e verbalmente, alle abilità a lavorare in gruppo a divertirsi nel fare cose nuove a sapere ascoltare l’altro

Livello di soddisfazione e benessere psicologico Strumento The Warwick-Edinburgh Mental Well-being Scale, I risultati mostrano che anche il livello del benessere psicologico e migliorato. In particolare: sentirsi ottimisti, da qualche volta (1° somm) a spesso (2°somm); sentirsi utili, da qualche volta (1° somm) a spesso (2°somm); sentirsi rilassati, da raramente a qualche volta; avere energia in avanzo, da raramente a spesso; affrontare bene i problemi, da raramente a qualche volta/spesso;

pensare in modo chiaro, da qualche volta a spesso; sentirsi bene con se stessi, da qualche volta a spesso; sentirsi vicini ad altre persone, da qualche volta a spesso; sentirsi sicuri, da qualche volta a spesso; decidersi riguardo alle cose, da qualche volta a spesso; sentirsi amati, da spesso a sempre; interessarsi a nuove cose, da qualche volta a sempre; sentirsi di buon umore, da qualche volta a sempre. Livello di soddisfazione e benessere psicologico

Effetti dello scambio culturale Ad oggi abbiamo le testimonianze degli operatori perchè gli ospiti della comunità di San Felice non hanno ancora fatto l'esperienza di andare personalmente in altri Paesi. Gli operatori riportano una migliorata capacità di mediazione nel confronto con operatori di culture e dunque idee diverse; influenza della religione sull'approccio alle dipendenze in Turchia ; grande apertura e disinvoltura degli inglesi nel dichiarare personali coinvolgimenti nell'uso/dipendenza di sostanze e di eventuali trattamenti in corso, senza paura di essere giudicati, anzi con grande impegno nel contrastare il pregiudizio

Riflessioni Una cosa che abbiamo rilevato è che sia all'interno dell'attività di psicoterapia e all'interno delle visite con la psichiatra i ragazzi hanno parlato poco di questa esperienza come se in questi due contesti fossero depositate le parti patologiche e meno quelle sane, che emergevano nel laboratorio. Questo ci dice che forse è l'equipe stessa che deve operare un cambiamento nella propria modalità di lavoro, siamo in una fase intermedia in cui siamo anche noi a dover digerire questa nuova modalità di lavorare Un effetto collaterale dell'arte nei processi terapeutici può essere quello dell'utilizzare questo strumento, da parte di alcuni utenti, in modo dirompente, proponendo contenuti troppo intimi e personali che successivamente possono avere effetti relazionali o personali spiacevoli..

Conclusioni Il laboratorio artistico è un’attività che va strutturata, calibrandola sulle tipologie di personalità dei partecipanti. Il lavoro prodotto va successivamente rielaborato e riletto attraverso l'attribuzione di significati che ogni persona dà al lavoro effettuato con l'artista. Per far questo è necessaria una figura che sappia utilizzare sia il linguaggio artistico che quello psicologico Non si devono aprire delle gestalt se non siamo in grado di chiederle in modo costruttivo per la persona

Co-Costruttori di queste riflessioni Paola, Elisabetta, Ilaria P., Andrea, Patrizia, Irene, Ilaria L., Susanna, Filippo, Michele, Beatrice, Lucia, Tiberio, Manuela, Elisabetta F. e tutti gli ospiti della Comunità di San Felice Grazie