Comunicazione Teatrale A.A. 2015/16 Prof. Fabrizio Deriu.

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Comunicazione Teatrale
Transcript della presentazione:

Comunicazione Teatrale A.A. 2015/16 Prof. Fabrizio Deriu

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/162 Lezioni, ricevimento e contatto LEZIONI –martedì17.30 – 19.30Aula 16 –mercoledì 8.30 – 10.30Aula 4 –giovedì 8.30 – 10.30Aula 5 RICEVIMENTO (durante il corso) –mercoledì10.30 INDIRIZZO

Teatro [Vocabolario Treccani] teatro s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέ ατρον, der. del tema di ϑ ε ά ομαι «guardare, essere spettatore» 1. Edificio o complesso architettonico costruito e attrezzato per rappresentazioni sceniche […] 2. Spettacolo, sia come singola rappresentazione teatrale […]; sia come genere di rappresentazione 3. La produzione, e la realizzazione scenica, di opere destinate alla rappresentazione. Comunicazione Teatrale a.a. 2015/163

4 Taken in its broadest sense, theatre is everywhere around us. A wedding is theatre; a funeral is theatre. […] So, too, is a presidential nominating convention, a Senate hearing, or a White House press conference. Even seemengly spontaneous, unrehearsed events, such a high- speed automobile chase or a gunman holding hostages in a suburban home, have become a form of theatre by the time they are seen on television. The person holding the television camera has framed “shots” showing the event; and for the evening news, the people who edit and report a segment on a family tragedy have taken great care …

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/165 … to present the story as a brief drama, with an attention-grabbing opening followed by a suspenseful or shocking revelation and then a closing (a quotation, perhaps, from a relative or neighbor). We even encounter drama in seemingly real-life report on television: not only in the evening news but in documentaries and so-called reality shows. The popularity of music videos on MTV […] also reflects the integration of theatrical elements into contemporary music. These videos turn many songs into visual, dramatic narratives. [E. Wilson, The Theatre Experience]

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/166 Nel senso più ampio, il teatro è ovunque intorno a noi. Un matrimonio è teatro, un funerale è teatro. […] Così, pure, un congresso che elegge un capo politico, una seduta in Parlamento, una conferenza stampa del Presidente della Repubblica. Perfino eventi apparentemente spontanei e non preparati, come un inseguimento automobilistico ad alta velocità o un uomo armato che tiene ostaggi in un appartamento, diventano forme di teatro dal momento in cui vengono visti in televisione. L’operatore ha prodotto riprese che “inquadrano” l’evento, e gli addetti che montano il servizio per il notiziario serale mettono …

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/167 … grande cura nel presentare la storia come un breve dramma, con un’apertura che cattura l’attenzione e crea suspense, seguita da una rivelazione scioccante e quindi dalla chiusura (magari una dichiarazione di un parente, o di un vicino). Incontriamo il dramma perfino in programmi televisivi apparentemente “realistici”: non solo nei notiziari ma anche nei documentari e nei cosiddetti “reality”. La popolarità dei video musicali, a sua volta, riflette l’integrazione di elementi teatrali nella musica contemporanea. I video trasformano le canzoni in narrazioni visive e drammatiche. [E. Wilson, The Theatre Experience]

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/168 […] il teatro non ha categorie, ma si occupa della vita. […] ma se non c’è differenza fra la vita fuori del teatro e quella al suo interno, allora il teatro non ha senso. Non c’è nessuna ragione di farlo. Peter Brook, La porta aperta

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/169 […] il teatro non ha categorie, ma si occupa della vita. […] ma se non c’è differenza fra la vita fuori del teatro e quella al suo interno, allora il teatro non ha senso. Non c’è nessuna ragione di farlo. Ma se accettiamo il fatto che la vita nel teatro è più visibile, più vivida che all’esterno, allora riusciamo a capire come sia contemporaneamente la stessa cosa e qualcosa di diverso. Peter Brook, La porta aperta

Obiettivi del corso Fornire elementi di conoscenza generale del fenomeno teatrale, in una prospettiva multipla: a) critico-teorica, per metterne a fuoco le sue componenti costitutive e fondanti (in particolare attraverso l’approccio critico dei cosiddetti ”Performance Studies”); b) storica, per esaminare e conoscere alcune delle più importanti forme in cui si è manifestato ed è mutato nel corso del tempo, dalla Grecia antica alla contemporaneità; c) pratica, per fare esperienza diretta del “lavoro teatrale”. Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1610

Programma Tre tipologie di insegnamento/attività: a)di carattere prevalentemente critico e teorico (concetti e categorie di base) b)di carattere prevalentemente storico (lettura/analisi di TLD/spettacoli) c)di carattere laboratoriale (esperienza diretta della prassi del teatro: “messa in scena” e scrittura) Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1611

Unità didattiche 1. Teoria&Critica 1. Comunicazione teatrale e Performance Studies 2. Teoria&Critica 2. Elementi di base 3. Storia Modelli esemplari di comunicazione teatrale 4. Prassi Attività laboratoriale Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1612

Teoria e Critica 1. Teoria&Critica 1. Comunicazione teatrale e Performance Studies 1.a. Introduzione generale 1.b. Introduzione ai Performance Studies 2. Teoria&Critica 2. Elementi di base 2.a. Lo spazio 2.b. Il tempo 2.c. Il testo (il “materiale verbale”) 2.d. L’attore / il personaggio Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1613

Storia 3.a. Le origini del teatro in Occidente: Edipo Re di Sofocle 3.b. Il teatro elisabettiano: Amleto di William Shakespeare 3.c. La commedia “di costume”: Misantropo di Molière 3.d. Il dramma borghese e naturalista: Zio Vanja di Anton Cechov 3.e. Il Teatro dell’Assurdo nel ’900: L’ultimo nastro di Krapp di Samuel Beckett Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1614

Prassi Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1615

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1616 Testi d’esame 1. Testi drammatici (TLD): - Sofocle, Edipo re - Shakespeare, Amleto (traduzione di A. Lombardo) - Molière, Il Misantropo (traduzione di C. Garboli) - Cechov, Zio Vanja - Beckett, L’ultimo nastro di Krapp 2. Materiali didattici del corso

Peter Brook, 16 maggio 2010 Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1617 «Oggi il pubblico teatrale è un’élite, parola che negli anni Sessanta era politicamente scorretta, mentre adesso è altro. Grazie alla televisione e a Internet non c’è più alcuna élite nella comunicazione e nell’arte, nessun prodotto artistico è inaccessibile, e il teatro come élite vuol dire un luogo rigenerante e positivo fatto per chiunque abbia voglia di andarci nel desiderio di condividere un’esperienza non raggiungibile nell’isolamento e davanti al gelo di uno schermo»

Peter Brook, 16 maggio 2010 Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1618 «Oggi il pubblico teatrale è un’élite, parola che negli anni Sessanta era politicamente scorretta, mentre adesso è altro. Grazie alla televisione e a Internet non c’è più alcuna élite nella comunicazione e nell’arte, nessun prodotto artistico è inaccessibile, e il teatro come élite vuol dire un luogo rigenerante e positivo fatto per chiunque abbia voglia di andarci nel desiderio di condividere un’esperienza non raggiungibile nell’isolamento e davanti al gelo di uno schermo»

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1619 Società della comunicazione “Comunicare” è una essenziale funzione umana (propria, oltre che dell’uomo, di tutte le specie animali). Cosa distingue la “moderna” società della comunicazione da quella di altre epoche e/o di altri luoghi? L’aumento, la duttilità, la precisione dei mezzi tecnici di comunicazione (P. Valery, Scritti sull’arte, 1934).

Paul Valery, La conquista dell’ubiquità (1934) Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1620 Le nostre belle arti sono state istituite – e i loro caratteri e il loro uso fissati – in un tempo molto diverso dal nostro, da uomini il cui potere d’azione sulle cose era insignificante in confronto a quello che possediamo noi. Ma il sorprendente sviluppo dei nostri mezzi, la duttilità e la precisione che hanno raggiunto, le idee e le abitudini che hanno introdotto, ci garantiscono cambiamenti imminenti e assai profondi nell’antica industria del bello. ….

Paul Valery, La conquista dell’ubiquità (1934) Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1621 … Vi è in tutte le arti una parte fisica che non può più essere considerata e trattata come si è fatto finora, che non può prescindere dalle realizzazioni della conoscenza e delle capacità moderne. Né la materia, né lo spazio, né il tempo sono da vent’anni ciò che erano sempre stati. Bisogna aspettarsi che novità così grandi trasformino completamente la tecnica delle arti, agiscano con essa sulla stessa invenzione, giungano forse a modificare meravigliosamente anche la nozione di arte.

“Comunicare” è una essenziale funzione umana (propria, oltre che dell’uomo, di tutte le specie animali). Cosa distingue la “moderna” società della comunicazione da quella di altre epoche e/o di altri luoghi? L’aumento, la duttilità, la precisione dei mezzi tecnici di comunicazione (P. Valery, Scritti sull’arte, 1934). La loro diffusione, economicità, pervasività (ultimo ventennio del XX secolo: tecnologia elettronica digitale): MEDIAMORFOSI Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1622 Società della comunicazione

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1623 MEDIAMORFOSI (anche mediatizzazione) Adattamento dei linguaggi e dei saperi all’imporsi dei processi di tecnologizzazione e industrializzazione. Ciò comporta una profonda trasformazione dei modi in cui la conoscenza umana è prodotta, circola, si conserva, si tramanda e si rinnova.

La (ri)producibilità tecnica «Verso il 1900, la riproduzione tecnica aveva raggiunto un livello che le permetteva non soltanto di prendere come oggetto tutto l’insieme delle opere d’arte tramandate e di modificarne profondamente gli effetti, ma anche di conquistarsi un posto autonomo tra i vari procedimenti artistici. Per lo studio di questo livello nulla è più istruttivo del modo in cui le sue due diverse manifestazioni – la riproduzione dell’opera d’arte [fotografia] e l’arte cinematografica – hanno agito sull’arte nella sua forma tradizionale» [W. Benjamin, 1936] Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1624

Il “sistema” degli spettacoli Comunicazione Teatrale a.a. 2015/ ANNI FA (o poco più) Soltanto teatro nel senso di “spettacolo dal vivo” OGGI Teatro Cinema Televisione Computer Telefoni cellulari Tablets …

aspetto TECNOLOGICO il supporto fisico il “medium” gli “oggetti”: film, nastro VHS, DVD, file digitale, aspetto CULTURALE il “linguaggio” i contenuti i codici espressivi le strutture formali il cammino storico Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1626

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1627 Particolarità della comunicazione teatrale come oggetto di studio –come evento, accadimento  performance –come oggetto materiale  testo (audiovisivo)

TEORIA E CRITICA Alcune idee e nozioni chiave Saperi umanistici (e artistici) Racconto Drammaturgia Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1628

TEORIA E CRITICA Alcune idee e nozioni chiave Saperi umanistici (e artistici) Racconto Drammaturgia Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1629

Saperi umanistici e artistici Martha Nussbaum, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica ( ) la crisi silenziosa dell’istruzione umanistica il “rivestimento” e l’ “anima” “human capabilities”: –pensare criticamente –trascendere i localismi –affrontare i problemi come “cittadini del mondo” (comprenderne la complessità) –raffigurarsi simpateticamente la categoria dell’altro Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1630

Arti diretta espressione dei comportamenti e delle relazioni tra gli esseri umani nelle società; capacità di resistere nel tempo, non solo e non tanto in senso materiale, quanto come “depositi” di importanti significati sociali; capacità di mantenere, al di là del loro primo immediato apparire, un valore di testimonianza di comportamenti e forme vitali in grado di stimolare rapporti, scambi, nuove comunicazioni ed esperienze, anche al di fuori della realtà culturale e del periodo in cui si sono originati. Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1631

Aspetti essenziali della attività artistica forme dell’immaginario  racconto comunicazione / espressione proposta di modelli di comportamento (carattere sociale; relazione opere/pubblico) rapporto con la realtà (partecipazione/contestazione) grandi schemi (o categorie): mitico, fiabesco, tragico, comico, grottesco, ecc. Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1632

TEORIA E CRITICA Alcune idee e nozioni chiave Saperi umanistici e artistici Racconto Drammaturgia Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1633

Racconto dato costante e necessario della comunicazione umana un modo essenziale per trasmettere avvenimenti e conoscenze usi e funzioni pratici e immediati funzioni specifiche e più mediate forme e modi Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1634

Forme del racconto miti fiabe parabole cronache novelle romanzi … Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1635

Principio del “montaggio” ciascun elemento non ha un significato univoco, completamente stabile e predeterminato: facendo parte di una serie, acquisisce senso in relazione a ciò che segue e precede. esemplificazione cinematografica: l’effetto Kulešov Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1636

Modi del racconto (secondo Platone) narrativo puro mimetico misto Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1638

TEORIA E CRITICA Alcune idee e nozioni chiave Saperi umanistici e artistici Racconto Drammaturgia Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1639

Drammaturgia Arte del fare drammi, letteratura drammatica (Vocabolario Italiano Zingarelli, 1965) Arte, letteratura drammatica (Vocabolario Italiano Zingarelli minore, 2002) L’arte di scrivere drammi; il complesso dei precetti che regolano l’attività drammatica (Grande Dizionario della Lingua Italiana Utet, 1966) Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1640

Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1641 Drammaturgia L’ AZIONE come materiale di base della comunicazione teatrale

Drammaturgia (1) testo drammatico materiale verbale elaborato per la scena trattamento e montaggio dei segni pluricodice della scena [A. Cascetta-L. Peja, Ingresso a teatro, 2003] Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1642

Drammaturgia (2) dell’autore degli attori del regista dello scenografo del musicista ecc. Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1643 “composizione dello spettacolo”, risultato di una serie di “drammaturgie parziali”: [De Marinis, In cerca dell’attore, 2000]

PERCORSO CRITICO: gli elementi della comunicazione teatrale Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1644 TESTO (materiale verbale) TEMPO SPAZIO SCENICO ATTORE

PERCORSO CRITICO Gli elementi della comunicazione teatrale SPAZIO modelli di spazio scenico: anfiteatro, proscenio, arena, non-specifici, multifunzione TEMPO ritmo, partizioni, scansioni, ecc. TESTO materiale verbale: dialoghi, monologhi, didascalie, ecc. ATTORE gesto, mimica, movimento, danza, stili di recitazione, vocalità, ecc. Comunicazione Teatrale a.a. 2015/1645