L’analisi domanda-offerta è uno strumento fondamentale e potente, applicabile a un’ampia varietà di problemi interessanti e importanti, tra cui per esempio i seguenti: Comprendere e prevedere come le variazioni delle condizioni economiche mondiali influiscono sul prezzo di mercato e sulla produzione. Valutare l’impatto degli interventi pubblici: regolamentazione dei prezzi, salari minimi, iniziative a sostegno dei prezzi e incentivi alla produzione. Determinare gli effetti sui consumatori e sui produttori di tasse, sussidi, dazi doganali e quote alle importazioni.
2.1 Domanda e offerta La cura di offerta FIGURA 2.1 ● Curva di offerta Relazione tra la quantità di un bene che i produttori sono disposti a vendere e il prezzo del bene. QO = QO(P) FIGURA 2.1 LA CURVA DI OFFERTA. La curva di offerta, indicata con O nella figura, mostra come varia la quantità di un bene offerta sul mercato al variare del prezzo del bene. Questa curva è inclinata positivamente: maggiore è il prezzo, più imprese possono e desiderano produrre e vendere. Se i costi di produzione diminuiscono, le imprese possono produrre la stessa quantità a un prezzo inferiore, o quantità maggiori allo stesso prezzo. La curva di offerta si sposta allora verso destra (da O a O′).
ALTRE VARIABILI CHE INFLUISCONO SULL’OFFERTA La quantità che i produttori sono disposti a vendere dipende non solo dal prezzo, ma anche dai costi di produzione, che comprendono I salari, gli interessi passivi e il costo delle materie prime. Quando i costi di produzione diminuiscono, la produzione aumenta indipendentemente dal prezzo di mercato. L’intera curva di offerta si sposta quindi verso destra. Gli economisti spesso parlano di variazione della quantità di offerta in riferimento ai movimenti lungo la curva di offerta, mentre parlano di variazione dell’offerta per riferirsi agli spostamenti della curva di offerta.
La curva di domanda FIGURA 2.2 ● Curva di domanda Relazione tra la quantità di un bene che i consumatori sono disposti ad acquistare e il prezzo del bene. FIGURA 2.2 LA CURVA DI DOMANDA. QD = QD(P) La curva di domanda, indicata con D, mostra come la quantità di un bene domandata dai consumatori dipende dal prezzo. Questa curva è inclinata negativamente: mantenendo costanti gli altri fattori, i consumatori saranno disposti ad acquistare maggiori quantità di un bene quando il prezzo di quest’ultimo diminuisce. La quantità domandata può dipendere anche da altre variabili, come il reddito, il clima e i prezzi di altri beni. Per la maggior parte dei prodotti, la quantità domandata aumenta al diminuire del prezzo. L’aumento del livello di reddito sposta la curva di domanda verso destra (da D a D′).
SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA Se il prezzo di mercato si mantiene costante in P1, ci aspettiamo che la quantità domandata aumenti, diciamo da Q1 a Q2, per effetto dei maggiori redditi dei consumatori. Dato che questo incremento avviene indipendentemente dal prezzo di mercato, il risultato è uno spostamento verso destra dell’intera curva di domanda. BENI SISTITUTI E BENI COMPLEMENTI ● Beni sostituti Due beni per cui l’aumento del prezzo dell’uno conduce all’aumento della quantità domandata dell’altro. ● Beni complementi Due beni per cui l’aumento del prezzo dell’uno determina la diminuzione della quantità domandata dell’altro.
Il meccanismo di mercato 2.2 Il meccanismo di mercato FIGURA 2.3 DOMANDA E OFFERTA. Il mercato è in equilibrio al prezzo P0 e alla quantità Q0. Al prezzo più alto P1 si sviluppa un’eccedenza, che fa diminuire il prezzo. Al prezzo più basso P2 si determina una scarsità, che fa aumentare il prezzo.
EQUILIBRIO ● Prezzo di equilibrio Prezzo al quale la quantità domandata e la quantità offerta si equivalgono. ● Meccanismo di mercato Nei mercati liberi, tendenza del prezzo a variare fino a quando quantità domandata e quantità offerta si equivalgono. ● Eccedenza Situazione in cui la quantità offerta supera la quantità domandata. ● Scarsità Situazione in cui la quantità domandata supera la quantità offerta.
IN QUALI CASI SI PUÒ UTILIZZARE IL MODELLO DOMANDA-OFFERTA? Assumiamo che a ogni dato prezzo venga prodotta e venduta una determinata quantità. Questa ipotesi ha senso solo quando un mercato è almeno approssimativamente concorrenziale. Con ciò si intende che tanto i venditori quanto gli acquirenti hanno scarso potere di mercato, ovvero hanno individualmente scarse possibilità di influire sul prezzo di mercato. Supponiamo, invece, che l’offerta sia controllata da un singolo produttore, un monopolista. Se la curva di domanda si sposta in una determinata direzione, può essere interesse del monopolista mantenere fissa la quantità variando il prezzo, oppure mantenere fisso il prezzo variando la quantità.
Variazioni dell’equilibrio di mercato 2.3 Variazioni dell’equilibrio di mercato FIGURA 2.4 NUOVO EQUILIBRIO DETERMINATO DALLO SPOSTAMENTO DELL’OFFERTA. Quando la curva di offerta si sposta verso destra, il mercato raggiungo l’equilibrio in corrispondenza di un prezzo minore P3 e di una quantità maggiore Q3.
FIGURA 2.5 NUOVO EQUILIBRIO DETERMINATO DALLO SPOSTAMENTO DELLA DOMANDA. Quando la curva di domanda si sposta verso destra, il mercato raggiunge l’equilibrio in corrispondenza di un prezzo maggiore P3 e di una quantità maggiore Q3.
FIGURA 2.6 NUOVO EQUILIBRIO DETERMINATO DALLO SPOSTAENTO DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA Le curve di domanda e di offerta si spostano nel tempo al mutare delle condizioni del mercato. In questo esempio, gli spostamenti verso destra delle curve di domanda e di offerta conducono a un prezzo leggermente maggiore e a una quantità molto maggiore. In generale, le variazioni di prezzo e quantità dipendono dall’entità dello spostamento e dalla forma di ciascuna curva.
ESEMPIO 2.1 I prezzi delle uova e degli studi universitari negli Stati Uniti: riesame dell’esempio Negli Stati Uniti, tra il 1970 e il 2010 il prezzo reale delle uova è diminuito del 55 per cento, mentre il prezzo reale dell’istruzione universitaria è aumentato dell’82 per cento. Per quanto riguarda le uova, la meccanizzazione dell’allevamento ha ridotto drasticamente i costi di produzione, spostando la curva di offerta verso il basso. Contemporaneamente, la curva di domanda delle uova si è spostata verso sinistra poiché la popolazione, più attenta alla salute, ha cambiato le proprie abitudini tendendo a evitare le uova. Nel caso dell’istruzione universitaria, l’aumento dei costi delle attrezzature e della manutenzione delle aule, dei laboratori e delle biblioteche, insieme all’incremento degli stipendi nel settore universitario, ha spinto verso l’alto il prezzo degli studi e quindi la curva di offerta. La curva di domanda si è spostata verso destra con l’aumento delle percentuali dei diplomati delle scuole superiori, sempre più numerosi, che hanno deciso di proseguire con l’istruzione universitaria.
I prezzi delle uova e degli studi universitari negli Stati Uniti: riesame dell’esempio FIGURA 2.7 (a) MERCATO DELLE UOVA (b) MERCATO DELL’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA La curva di offerta delle uova si è spostata verso il basso a calcare dei costi di produzione; la curva di domanda si è spostata verso sinistra per il cambiamento delle preferenze dei consumatori. Gli effetti sono la netta diminuzione del prezzo reale delle uova e l’aumento del consumo. La curva di offerta dell’istruzione universitaria si è spostata verso l’alto con l’incremento dei costi delle attrezzature, della manutenzione e del personale, riportati nel prezzo dell’istruzione. La curva di domanda si è spostata verso destra poiché un numero sempre maggiore di diplomati delle scuole superiori ha scelto di proseguire gli studi. Il risultato è il netto aumento sia del prezzo degli studi, sia del numero delle iscrizioni.
Disparità salariali negli Stati Uniti ESEMPIO 2.2 Disparità salariali negli Stati Uniti Negli Stati Uniti, negli ultimi due decenni, i salari dei lavoratori qualificati ad alto reddito sono aumentati sensibilmente, mentre quelli dei lavoratori non qualificati a basso reddito sono diminuiti leggermente in termini reali. Tra il 1978 e il 2009, le persone che rientravano nel 20 per cento della popolazione con i redditi più alti hanno goduto di un aumento del 45 per cento del proprio reddito reale medio lordo (tenendo conto dell’inflazione), mentre le persone che si situavano tra il 20 per vento con i reddito più bassi hanno visto un aumento del reddito di solo il 4 per cento. Mentre l’offerta di lavoro non qualificato (persone con istruzione limitata) è cresciuta significativamente, la domanda è aumentata di poco. Viceversa, mentre l’offerta di lavoro qualificato (ingegneri, scienziati, manager ed economisti) aumentava lentamente, la domanda è salita drasticamente, spingendo verso l’alto i salari.
Il comportamento nel lungo periodo del prezzo delle risorse naturali ESEMPIO 2.3 Il comportamento nel lungo periodo del prezzo delle risorse naturali FIGURA 2.8 CONSUMO E PREZZO DEL RAME. Il consumo annuo di rame è aumentato di circa cento volte dal 1880 al 2010, ma il prezzo reale (calcolato tenendo conto dell’inflazione) non è cambiato significativamente
Il comportamento nel lungo periodo del prezzo delle risorse naturali ESEMPIO 2.3 Il comportamento nel lungo periodo del prezzo delle risorse naturali FIGURA 2.9 FLUTTUAZIONI DI LUNGO PERIODO DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA DI RISORSE MINERARIE. Nonostante nell’ultimo secolo la domanda della maggior parte delle risorse minerarie sia aumentata nettamente, in termini reali (tenendo conto dell’inflazione) i prezzi sono diminuiti o aumentati solo lievemente, perché la riduzione dei costi ha spostato la curva di offerta verso destra altrettanto nettamente.
ESEMPIO 2.4 Gli effetti dell’11 settembre 2001 sulla domanda e sull’offerta di uffici a New York FIGURA 2.10 DOMANDA E OFFERTA DI UFFICI A NEW YORK. Dopo l’11 settembre 2001, la curva di offerta si spostò verso sinistra, ma anche la curva di domanda si spostò a sinistra, facendo diminuire il prezzo di affitto medio.
Elasticità della domanda e dell’offerta 2.4 Elasticità della domanda e dell’offerta Elasticità Variazione percentuale di una variabile prodotta dall’incremento di un punto percentuale di un’altra variabile. ELASTICITÀ DELLA DOMANDA RISPETTO AL PREZZO Elasticità della domanda rispetto al prezzo Variazione percentuale della quantità domandata di un bene prodotta da un aumento dell’1 per cento del prezzo (2.1)
FIGURA 2.11 CURVA DI DOMANDA LINEARE Curva di domanda lineare Curva di domanda costituita da una retta. FIGURA 2.11 CURVA DI DOMANDA LINEARE. L’elasticità della domanda rispetto al prezzo dipende non solo dalla pendenza della curva di domanda, ma anche dal prezzo e dalla quantità. L’elasticità, quindi, varia quando ci si sposta lungo la curva, al variare del prezzo e della quantità. Per questa curva di domanda lineare, la pendenza è costante. In prossimità dell’intercetta verticale, dove il prezzo è alto e la quantità bassa, l’elasticità è grande in valore assoluto, mentre si riduce a mano a mano che ci si sposta verso il basso lungo la curva.
FIGURA 2.12 CURVA DI DOMANDA LINEARE (a) DOMANDA INFINITAMENTE ELASTICA Per una curva di domanda orizzontale, ∆Q/∆P è infinito. Dato che una piccola variazione del prezzo comporta un’enorme variazione della domanda, l’elasticità della domanda è infinita. Domanda infinitamente elastica Situazione in cui i consumatori acquistano la maggior quantità possibile di un bene a un determinato prezzo, ma per ogni prezzo superiore la domanda scende a zero e per ogni prezzo inferiore la quantità domandata sale senza limite.
FIGURA 2.12 CURVA DI DOMANDA LINEARE (b) DOMANDA COMPLETAMENTE ANELASTICA Per una curva di domanda verticale, ∆Q/ ∆P è zero. Dato che la quantità domandata è sempre la stessa indipendentemente dal prezzo, l’elasticità della domanda è zero. Domanda completamente anelastica Situazione in cui i consumatori acquistano una quantità fissa di un bene indipendentemente dal prezzo.
(2.2) (2.3) ALTRI TIPI DI ELASTICITÀ DELLA DOMANDA Elasticità della domanda rispetto al reddito Variazione percentuale della quantità domandata prodotta da un incremento di un punto percentuale del reddito. (2.2) Elasticità incrociata della domanda Variazione percentuale della quantità domandata di un bene prodotta dall’aumento di un punto percentuale del prezzo di un altro bene. (2.3) ELASTICITÀ DELL’OFFERTA Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo Variazione percentuale della quantità offerta prodotta da un incremento di un punto percentuale del prezzo.
Elasticità puntuale ed elasticità d’arco Elasticità puntuale della comanda Elasticità rispetto al prezzo in un particolare punto della curva di domanda. ELASTICITÀ D’ARCO DELLA DOMANDA Elasticità d’arco della domanda Elasticità rispetto al prezzo calcolata su un intervallo di prezzi. (2.4)
ESEMPIO 2.5 Il mercato del grano Negli ultimi decenni, il mercato del grano ha conosciuto cambiamenti le cui implicazioni sono state importanti tanto per gli agricoltori statunitensi quanto per le politiche agrarie degli Stati Uniti. Per comprendere che cosa è accaduto, esaminiamo l’andamento della domanda e dell’offerta a partire dal 1981: Offerta: QO = 1800 + 240P Domanda: QD = 3550 − 266P Uguagliando la quantità offerta e la quantità domandata possiamo determinare il prezzo di equilibrio del mercato del grano per il 1981: QO = QD 1800 + 240P = 3550 − 266P 506P = 1750 P = $3,46 per bushel Utilizzando la curva di offerta otteniamo: Q = 1800 + (240)(3,46) = 2630 milioni di bushel
ESEMPIO 2.5 Il mercato del grano Utilizziamo la curva di domanda per determinare l’elasticità della domanda rispetto al prezzo: La domanda è quindi anelastica. Possiamo calcolare in modo analogo l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo Poiché queste curve di domanda e di offerta sono lineari, le elasticità rispetto al prezzo variano quando ci si sposta lungo di esse.
Elasticità di breve e di lungo periodo 2.5 Elasticità di breve e di lungo periodo Elasticità della domanda FIGURA 2.13 (a) BENZINA: CURVE DI DOMANDA DI BREVE E DI LUNGO PERIODO Nel breve periodo, un aumento del prezzo ha effetti modesti sulla quantità di benzina domandata. Gli automobilisti guidano meno, ma non cambiano rapidamente tipo di auto. Nel lungo periodo, invece, passeranno ad auto più piccole ed efficienti, e l’effetto dell’aumento del prezzo sarà maggiore. La domanda, quindi, è più elastica nel lungo periodo che nel breve periodo.
FIGURA 2.13 DOMANDA E DURABILITÀ (b) AUTOMOBILI: CURVE DI DOMANDA DI BREVE E DI LUNGO PERIODO Per la domanda di automobili vale l’opposto: se il prezzo aumenta, I consumatori inizialmente rimandano l’acquisto di nuove auto e la quantità annua domandata diminuisce nettamente. Nel lungo periodo, invece, le vecchie auto si usurano e devono essere sostituite: la quantità annua domandata di auto risale. La domanda, quindi, è meno elastica nel lungo periodo che nel breve periodo.
ELASTICITÀ RISPETTO AL REDDITO Anche l’elasticità rispetto al reddito è diversa nel lungo e nel breve periodo. Per la maggior parte dei beni e dei servizi (alimentari, bevande, carburante, intrattenimento e così via), l’elasticità di lungo periodo della domanda rispetto al reddito è maggiore di quella di breve periodo. Per i beni durevoli vale l’opposto. L’elasticità di breve periodo della domanda rispetto al reddito è molto maggiore di quella di lungo periodo.
FIGURA 2.14 INDUSTRIE CICLICHE Industrie cicliche Industrie nelle quali l’andamento delle vendite tende ad amplificare le variazioni cicliche del prodotto interno lordo e del reddito nazionale. FIGURA 2.14 PIL E INVESTIMENTI IN BENI STRUTTURALI DUREVOLI. Confronto tra i tassi di crescita annui del PIL e degli investimenti in beni strumentali durevoli. Dato che l’elasticità di breve periodo della domanda rispetto al PIL è maggiore dell’elasticità di lungo periodo degli investimenti in beni strumentali durevoli, le variazioni degli investimenti riproducono in modo amplificato le variazioni del PIL. Perciò, i settori che producono beni strumentali durevoli sono considerati ciclici.
FIGURA 2.15 CONSUMO DI BENI DUREVOLI E DI BENI NON DUREVOLI Sono posti a confronto i tassi di crescita annui del PIL, della spesa dei consumatori in beni durevoli (automobili, elettrodomestici, arredamento e così via) e della spesa in beni non durevoli (alimentari, abbigliamento, servizi e così via). Dato che lo stock di beni durevoli è ampio rispetto alla domanda annua, le elasticità di breve periodo della domanda sono maggiori di quelle di lungo periodo. Come il settore dei beni strumentali, quelli in cui si producono beni di consumo durevoli sono settori ciclici (ovvero, le fluttuazioni del PIL vengono amplificate). Ciò non vale per i produttori di beni non durevoli.
ESEMPIO 2.6 La domanda di benzina e di automobili
Elasticità dell’offerta nel breve e nel lungo periodo OFFERTA E DURABILITÀ FIGURA 2.16 RAME: CURVE DI OFFERTA DI BREVE E DI LUNGO PERIODO Come per la maggior parte dei beni, l’offerta primaria di rame mostrata nella parte (a), è più elastica nel lungo periodo. Se il prezzo aumenta, le imprese preferiscono produrre di più, ma nel breve periodo sono vincolate da limiti di capacità produttiva. Su periodi più lungi, sono in grado di ampliare la capacità e produrre di più.
FIGURA 2.16 RAME: CURVE DI OFFERTA DI BREVE E DI LUNGO PERIODO La parte (b) mostra le curve di offerta relative al rame riciclato. Se il prezzo aumenta, esiste un maggiore incentivo alla conversione dei rottami di rame in nuova offerta. Inizialmente, quindi, l’offerta secondaria (il rame riciclato) aumenta rapidamente. In seguito, quando lo stock di rottami di rame diminuisce, l’offerta secondaria si contrae. L’offerta secondaria, quindi, è meno elastica nel lungo periodo che nel breve periodo.
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York ESEMPIO 2.7 Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York FIGURA 2.17 IL PREZZO DEL CAFFÈ DEL BRASILE Quando siccità e gelo danneggiano le piante di caffè brasiliane, il prezzo del caffè può balzare verso l’alto. Il prezzo normalmente torna a diminuire dopo alcuni anni, quando domanda e offerta si adeguano.
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York ESEMPIO 2.7 Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York FIGURA 2.18 (1 di 3) DOMANDA E OFFERTA DI CAFFÈ (a) Una gelata o un periodo di siccità in Brasile fa sì che la curva di offerta si sposti verso sinistra. Nel breve periodo l’offerta è completamente anelastica: può essere raccolta solo una quantità fissa di caffè. Anche la domanda è relativamente anelastica: I consumatori cambiano le loro abitudini lentamente. Di conseguenza, l’effetto iniziale della gelata è un netto incremento del prezzo da P0 a P1.
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York ESEMPIO 2.7 Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York FIGURA 2.18 (2 di 3) DOMANDA E OFFERTA DI CAFFÈ (b) Nel medio periodo offerta e domanda sono entrambe più elastiche; il prezzo, quindi, ridiscende parzialmente fino a P2.
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York ESEMPIO 2.7 Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York FIGURA 2.18 (3 di 3) DOMANDA E OFFERTA DI CAFFÈ (c) Nel lungo periodo l’offerta è estremamente elastica; poiché le nuove piante di caffè hanno il tempo di maturare, l’effetto della gelata scompare e il prezzo torna a P0.
*2.6 Capire e prevedere gli effetti delle variazioni delle condizioni del mercato FIGURA 2.19 CURVE DI DOMANDA E DI OFFERTA LINEARI ADATTATE AI DATI Le curve di domanda e di offerta lineari costituiscono un utile strumento di analisi Dati i valori del prezzo e della quantità di equilibrio P* e Q*, e le stime dell’elasticità della domanda e dell’offerta ED e EO, possiamo calcolare i parametri c e d per la curva di offerta e i parametri a e b per la curva di domanda (nel caso qui delineato, c < 0.) Le curve possono poi essere utilizzate per analizzare quantitativamente il comportamento del mercato.
Domanda: ED = −b(P*/Q*) Domanda: Q = a − bP (2.5a) Offerta: Q = c + dP (2.5b) Passaggio 1: E = (P/Q)(∆Q/∆P) Domanda: ED = −b(P*/Q*) (2.6a) Offerta: EO = d(P*/Q*) (2.6b) Passaggio 2: a = Q* + bP* Q = a − bP + fI (2.7)
Il comportamento dei prezzi del rame ESEMPIO 2.8 Il comportamento dei prezzi del rame Dopo avere raggiunto il livello di circa $1 per libbra nel 1980, il prezzo del rame diminuì drasticamente fino a raggiungere nel 1986 il livello di circa 60 centesimi per libbra (una libbra equivale a circa 0,5 chilogrammi). Le recessioni mondiali del 1980 e del 1982 contribuirono al declino dei prezzi del rame. Perché il prezzo aumentò così rapidamente dopo il 2003? Innanzitutto perché la domanda di rame dalla Cina e da altri paesi asiatici aumentò rapidamente. In secondo luogo, poiché i prezzi erano diminuiti in modo consistente tra il 1996 e il 2003, i produttori chiusero le miniere non più redditizie e ridussero la produzione. Quali effetti avrebbe un calo della domanda sul prezzo del rame? Per scoprirlo, possiamo utilizzare le curve di domanda e di offerta lineari.
Il comportamento dei prezzi del rame ESEMPIO 2.8 Il comportamento dei prezzi del rame FIGURA 2.20 PREZZI DEL RAME NEL PERIODO 1965–2011. I prezzi del rame sono mostrati in termini sia nominali (senza tenere conto dell’inflazione) sia reali (tenendo conto dell’inflazione). In termini reali, i prezzi del rame diminuirono costantemente tra i primi anni ’70 e la metà degli anni ’80, al calare della domanda. Negli anni 1988–1990 salirono per effetto della diminuzione della produzione dovuta agli scioperi in Perù e in Canada, ma successivamente diminuirono, al termine degli scioperi. I prezzi diminuirono nel periodo 1996–2002, ma poi aumentarono nettamente a partire dal 2005.0
Il comportamento dei prezzi del rame ESEMPIO 2.8 Il comportamento dei prezzi del rame FIGURA 2.21 OFFERTA E DOMANDA DI RAME Lo spostamento della curva di domanda corrispondente a una diminuzione del 20 per cento della domanda conduce a una diminuzione del 10,7 per cento del prezzo.
Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio ESEMPIO 2.9 Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio Fin dai primi anni ’70 il mercato mondiale del petrolio e stato condizionato dal cartello dell’OPEC e dall’instabilità politica del Golfo Persico. FIGURA 2.22 PREZZO DEL PETROLIO GREZZO Il cartello dell’OPEC e gli eventi politici hanno determinato in vari momenti l’aumento del prezzo del petrolio, che poi diminuiva quando la domanda e l’offerta si adeguavano.
Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio ESEMPIO 2.9 Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio Poiché questo esempio si riferisce al periodo 2009–2011, tutti i prezzi sono misurati in dollari del 2011. Ecco alcune cifre approssimative: • Prezzo mondiale 2009–2011 = $80 al barile • Domanda mondiale e offerta complessiva = 32 miliardi di barili l’anno (bb/a) • Offerta OPEC = 13 bb/a • Offerta concorrenziale (non OPEC) = 19 bb/a La tabella che segue riporta stime sull’elasticità rispetto al prezzo della domanda e dell’offerta di petrolio:
Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio ESEMPIO 2.9 Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio FIGURA 2.23 IMPATTO DEL TAGLIO DELLA PRODUZIONE SAUDITA. L’offerta complessiva e la somma dell’offerta concorrenziale (non OPEC) e dei 13 bb/a dell’offerta OPEC. La parte (a) mostra le curve di domanda e di offerta di breve periodo. Se l’Arabia Saudita interrompesse la produzione, la curva di offerta si sposterebbe verso sinistra di 3 bb/a. Nel breve periodo, il prezzo crescerebbe drasticamente. La parte (b) mostra le curve di lungo periodo. Nel lungo periodo, poiché la domanda e l’offerta concorrenziale sono molto più elastiche, l’impatto sul prezzo sarebbe molto minore.
Gli effetti dell’intervento pubblico: controllo dei prezzi 2.7 Gli effetti dell’intervento pubblico: controllo dei prezzi FIGURA 2.24 EFFETTI DEL CONTROLLO DEI PREZZI. In assenza di controllo dei prezzi, il mercato si stabilizza al prezzo e alla quantità di equilibrio, P0 e Q0. Se il prezzo è controllato in modo da non poter superare Pmax, la quantità offerta si riduce a Q1, la quantità domandata sale a Q2 e si determina una situazione di scarsità.
Controllo dei prezzi e scarsità di gas naturale ESEMPIO 2.10 Controllo dei prezzi e scarsità di gas naturale FIGURA 2.25 PREZZO DEL GAS NATURALE I prezzi del gas naturale salirono bruscamente dopo il 2000, come i prezzi del petrolio e di altri carburanti.
Controllo dei prezzi e scarsità di gas naturale ESEMPIO 2.10 Controllo dei prezzi e scarsità di gas naturale Il prezzo all’ingrosso (di libero mercato) del gas naturale era $6,40 per mcf (migliaio di piedi cubici). La produzione e il consumo di gas ammontavano a 23 Tcf (migliaia di miliardi di piedi cubici); Il prezzo medio del petrolio greggio (che influisce sull’offerta e sulla domanda di gas naturale) era di circa $50 al barile. Offerta: Q = 15,90 + 0,72PG + 0,05PO Domanda: Q = 0,02 − 1,8PG + 0,69PO Sostituiamo $3,00 a PG nelle equazioni di domanda e di offerta (mantenendo il prezzo del petrolio PP a $50). L’equazione di offerta dovrebbe indicare una quantità di 20,6 Tcf e l’equazione di domanda una quantità di 29,1 Tcf. Quindi, questa regolamentazione del prezzo creerebbe un eccesso di domanda pari a 29,1 – 20,6 = 8,5 Tcf.