AFGHANISTAN.

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Transcript della presentazione:

AFGHANISTAN

IL TERRITORIO L’Afghanistan confina a nord con il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan, a est con la Cina e il Pakistan, a sud con il Pakistan e a ovest con l'Iran. Ha una superficie di 652.225 km². Il territorio è in prevalenza montuoso, dominato dai rilievi dell'Hindukush. A nord-est, fino a ovest, ci sono vette che superano i 7000 m di altezza. A nord-ovest i rilievi digradano nella pianura attraversata dall'Amudarja, mentre a sud e a sud-est lasciano il posto ad aree desertiche. come fiumi oltre all'Amudarja che scorre lungo il confine con il Tagikistan, ci sono altri fiumi di rilievo sono il Kabul, l'Helmand, il più lungo del paese, e l'Harirud, a ovest. Tutti i fiumi, a eccezione del Kabul, sfociano in laghi o paludi. L'Afghanistan ha un clima continentale caratterizzato da un inverno rigido e un'estate torrida. La forte aridità caratterizza questa regione. Il paesaggio, arido è dominato dalla steppa, sfruttata come pascolo.

LA VEGETAZIONE La vegetazione è composta da foreste di cedri, pini e altre conifere che crescono sui rilievi ad altitudini comprese tra i 1800 e i 3500 m. A quote meno elevate la vegetazione, che consiste soprattutto di piante erbacee e arbusti, numerose sono le varietà di fiori selvatici che sbocciano in primavera, sia sui monti sia nella steppa. Tra i diversi alberi da frutta crescono nel paese albicocchi, peschi, peri, meli, mandorli e noccioli, palme da dattero nell'estremo sud del paese, melograni e agrumi nella zona di Kandahar e di Jalalabad. Il paese è popolato da numerose specie animali tipiche dell'India, dell'Europa e del Medio Oriente, tra cui orsi, gazzelle, stambecchi, sciacalli, linci e volpi; molto numerosi sono anche cammelli, dromedari, scimmie, cavalli e muli, oltre alla pecora karakul, dalla quale si ricavano lana e pelli pregiate.

LA POPOLAZIONE La popolazione dell'Afghanistan è di 24.792.375 abitanti con una densità media di 38 unità per km2. Quattro sono i principali gruppi etnici: pathani e afghani, che rappresentano il 55% degli abitanti del paese. Nel 1990 più di 5 milioni di afghani si rifugiarono in Pakistan e in Iran e l'Alta commissione delle Nazioni Unite ha riportato che nel 1992 proprio dall'Afghanistan proveniva il maggior numero di esuli del mondo, pari a 4,5 milioni, di cui 2,9 milioni in Iran. Più dell'80% della popolazione vive e lavora nelle aree rurali; un fenomeno assai diffuso è il nomadismo. Le lingue ufficiali sono il pashto e il dari; lungo i confini del paese si parla inoltre il turco, l'uzbeco, il turcomanno e il kirghizo. La quasi totalità della popolazione è musulmana sunnita (75%) e, in misura minore (24%) sciita; esigue minoranze sono costituite da ebrei, indù e parsi. La moneta è l’afghani. Kabul, la capitale (1.424.400 abitanti nel 1988); le altre maggiori città sono Kandahar, importante centro commerciale, Herat, conosciuta per le antiche moschee, i palazzi e altre testimonianze di grande valore architettonico, e Mazar-e Sharif, meta di pellegrinaggio dei religiosi.

L’ECONOMIA L'Afghanistan è uno dei paesi più poveri del mondo. Circa l'80% della popolazione è impegnata nell'allevamento e nell'agricoltura, praticata con strumenti arretrati e in difficili condizioni; è molto diffusa la disoccupazione. L'agricoltura, il settore più rilevante dell'economia del paese, le colture più diffuse sono frumento, granturco, riso, orzo, ortaggi, frutta e nocciole, semi di ricino, robbia (usata per le tinture di colore rosso), assafetida (una resina medicinale), tabacco, cotone e barbabietola da zucchero, destinati all'industria. L'Afghanistan è inoltre ritenuto il maggiore produttore di oppio del mondo. L'allevamento degli ovini fornisce grandi quantità di carni, lana e pelli conciate, di grande pregio è la pelle della pecora karakul, molto diffusa nel paese. Altri capi d'allevamento sono rappresentati da cammelli, cavalli, asini, bovini, caprini e pollame. Il settore primario ha subito gravi danni nel corso della guerra . Tra gli anni 60 e 70 l'industria manifatturiera conobbe un periodo di sviluppo: il settore tessile raddoppiò la produzione di tessuti e filati di lana e cotone. Rilevante è l'esportazione dei tappeti che rappresentano il prodotto principale dell'artigianato locale. Le notevoli riserve minerarie del paese comprendono oro, argento, rame, berillo, zolfo, ferro, cromo, zinco e uranio. Notevole è inoltre la produzione di sale, di carbone e di gas naturale. Circa il 60% dell'elettricità è prodotta negli stabilimenti idroelettrici posti lungo i fiumi Helmand e Kabul.

LA STORIA Le prime testimonianze storiche relative al territorio dell' Afghanistan risalgono al VI secolo a.C., quando il paese divenne parte dell'impero persiano degli Achemenidi. Come tutto il resto dell'impero, la regione fu sottomessa intorno al 330 a.C. da Alessandro Magno, per passare, dopo la sua morte, sotto la dominazione di Seleuco I Nicatore e, successivamente, del re indiano Chandragupta. In seguito, un'altra dinastia greca si stabilì nella Battriana (Afghanistan del nord), fondando uno stato che visse dal 256 al 130 a.C., quando venne sottomesso dai nomadi iraniani e più tardi dai kushana, che diffusero nella regione il buddhismo. Nel III e IV secolo d.C. i persiani sasanidi invasero il paese da ovest. Gli unni, infine, controllavano gran parte del territorio dell'Afghanistan quando gli arabi, intorno alla metà del VII secolo conquistarono la regione diffondendovi l'Islam che divenne la religione più diffusa.

IL REGIME DEI TALEBANI (1996-2001) 1996 – I talebani prendono il potere. I talebani hanno contribuito a rendere il Paese molto arretrato: la vita media è di 45 anni circa e il tasso di mortalità infantile è tra i più alti del mondo (165 morti ogni 1000 nati). Le rigide regole imposte dai talebani hanno penalizzato soprattutto le donne (obbligate a indossare il burqa che non lascia scoperti neppure gli occhi).

LA GUERRA CONTRO GLI U.S.A. Dopo una lunga guerra contro la Russia l’Afghanistan si è trovata a combattere contro gli USA. Guerra 2001 : 11 settembre attentato alle Twin Towers di New York e al Pentagono. Oltre cinquemila i morti. Gli USA accusano Osama Bin Laden di essere l'organizzatore e il regime talebano di coprirlo. 2001 : 7 ottobre bombardamento anglo-statunitense su Kabul. 2011: il presidente degli Stati Uniti annuncia che Bin Laden è stato ucciso.

LA MISERIA DELLA POPOLAZIONE L’UNICEF lancia l'allarme: più di un milione e mezzo di piccoli sotto i cinque anni rischiano di non sopravvivere al prossimo inverno. La crisi umanitaria scatenata dalla guerra si aggiunge ad una situazione già precaria: tre anni di siccità, milioni di sfollati di cui 7,5 milioni sono donne e bambini, la guerra civile e il conflitto decennale contro l'Urss che ha lasciato sul terreno 10 milioni di mine antiuomo e portato la popolazione allo stremo.

THE END Martina Calabrese

KABUL