Il Clima delle città, le città per il clima Le Città, le Agende 21 locali e il cambiamento climatico Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali.

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Il Clima delle città, le città per il clima Le Città, le Agende 21 locali e il cambiamento climatico Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane Gruppo di Lavoro Città sostenibili Gruppo di Lavoro A21L per Kyoto Comune di Bologna Istituto Nazionale di Urbanistica Conferenza Nazionale Bologna, Venerdì 5 Dicembre 2008 Cappella Farnese – Palazzo d’Accursio

Città, consumi energetici ed emissioni  Il 75% della popolazione europea vive in aree urbane. Poco di meno in Italia, dove quasi il 30% risiede nei capoluoghi di provincia.  Secondo stime a scala globale, dalle città viene l’80% delle emissioni antropiche, dirette e indirette, di gas serra  Il settore civile assorbe circa il 40% dell’energia totale del Paese. Il 70% del patrimonio edilizio nelle regioni del Nord presenta consumi di energia primaria più che doppi rispetto alla classe minima di Casa clima. Le reti idriche italiane sono energivore e sprecano risorsa (2kwh per spostare nel SII 3,5m c), come nel ciclo dei rifiuti urbani.  Il traffico urbano è responsabile del 35% delle emissioni di CO 2 da mobilità veicolare.  In Italia, il 95% dei consumi energetici per mobilità è prodotto da moto, auto e veicoli commerciali privati.

Cambiamento climatico e aree urbane  La temperatura media in Italia è aumentata negli ultimi 50 anni di 1,4 C°. A Milano 1,8 C°in 10 anni.  Nelle città, la temperatura media supera di 1-2 C°quella delle aree rurali circostanti, con punte tra i 3 e i 5 C° formando isole di calore. Se le temperature fossero rilevate ad altezza d’uomo lo scarto sarebbe ben maggiore.  In estate, in presenza di ondate di calore, il differenziale si alza fino a 5-6 gradi o più e si riduce l’escursione termica giornaliera, con maggiore disagio percepito.  Nelle città traffico, riscaldamento e raffrescamento degli edifici, pavimentazioni di strade e spazi aperti alzano le temperature e le concentrazioni degli inquinanti, riducono l’assorbimento di acqua nel suolo.  Le aree urbane sono causa e vittime del cambiamento climatico.

Mitigazione e adattamento nelle città  Le azioni di mitigazione e adattamento hanno obiettivi convergenti. Nelle aree urbane spesso sono coincidenti. La loro integrazione ne aumenta l’efficacia locale e globale.  Agire sugli aspetti strutturali dei sistemi urbani, da adeguare al climate change. Non solo riqualificazione edilizia, ma efficienza energetica delle città: il bilancio energetico d’insediamento. Molti degli interventi hanno tempi medi di realizzazione brevi.  Mettere in campo buone pratiche e nuove regole per fare città meno energivore, per sostenere una nuova prassi della pianificazione e della progettazione. Orientare le consistenti risorse pubbliche e private, per rafforzare i nuovi investimenti.

Strategie integrate nelle città  Il quadro comunitario offre riferimenti e strumenti importanti per una Strategia tematica sull’ambiente urbano, che integri aspetti strutturali e gestionali.  L’Agenda 21 locale e gli Aalborg commitments sono strumenti indispensabili per città a misura di climate change, non solo per attivare la partecipazione dei cittadini, ma per definire programmi, obiettivi e azioni settoriali integrati e condivisi.  Una più efficiente organizzazione strutturale dello spazio urbano comporta integrazioni reali su area vasta. Assumere una strategia tematica integrata nei piani urbanistici strutturali e in quelli operativi provinciali e comunali. Superare anacronistici municipalismi.  Reti urbane di città, per governare la dispersione e la frammentazione: mobilità, energia, acqua, rifiuti.

Città sostenibili per contrastare il climate change  Prioritario l’uso razionale del suolo, la riqualificazione urbana, la riduzione dell’espansione e della dispersione.  Efficienza energetica degli edifici e della città: innovazione progettuale e tecnologica. Agire sulla città storica e moderna tra saperi antichi, formazione e ricerca.  Urbanistica coerente per una mobilità sostenibile e sicura. Una nuova gerarchia tra modalità: zero emission, TPL.  Aree produttive ecologicamente e socialmente attrezzate e la riconversione delle aree dismesse.  Infrastrutture e gestione dei servizi energetici e ambientali a rete: energia, acqua, rifiuti, per città che non solo consumano, ma possono produrre energia e risorse rinnovabili.  Una nuova funzione per il verde urbano: mitigazione, termoregolazione, assorbimento.

Le città hanno energie...  Le città sono tra i protagonisti di un cambiamento necessario e possibile: hanno le energie per esserlo, vanno aiutate a farlo. Cultura, stili di vita e partecipazione.  Città piccole e grandi sono impegnate nella riduzione delle emissioni e nell’efficienza energetica: 189 comuni su hanno orientato i RUE all’efficienza e alle fonti rinnovabili. Centinaia di progetti di riqualificazione urbana sono oggi caratterizzati dall’efficienza energetica.  Adottare i piani energetici comunali e integrare i Piani di Azione delle A21 locali. Nel 2006 solo 24 comuni capoluogo avevano un proprio Piano Energetico.  Adeguare le norme urbanistiche con meno prescrizioni burocratiche formali e più valutazioni prestazionali.

… territori in movimento…  Molte regioni hanno aggiornato le norme urbanistiche per l’efficienza energetica. Alcune prevedono le APEA. Crescono i piani energetici regionali. 7 regioni stanziano contributi economici e urbanistici per edifici sostenibili.  Diverse province formulano i PTCP e linee guida per i RUE comunali nella prospettiva del climate change.  In alcune regioni i gestori dei servizi realizzano massicci investimenti nel SII, nella RD, nelle reti energetiche, per la sicurezza e l’efficienza, come TERNA sulle linee AT.  Migliaia di imprese stanno sviluppando i loro business nei settori dell’efficienza energetica e delle rinnovabili.  interventi di riqualificazione energetica su edifici, incentivati tra 2007 e 2008, per 3,5 miliardi di lavori.

... una opportunità per il Paese  Attuare gli obiettivi di Kyoto e il pacchetto energia UE aiuta a modernizzare l’apparato produttivo. Significa risparmio di energia e di risorse naturali, quindi risparmio economico e minore dipendenza da petrolio e gas naturale  Investire nella riqualificazione energetica delle città significa promuovere investimenti in settori a rapida attivazione e diffusione; aiuta la crescita di settori industriali ad elevata innovazione tecnologica; riorienta i consumi finali; è decisivo nella grave crisi economica.  Una politica nazionale per le città, che operano per l’efficienza energetica e la riduzione delle emissioni, favorisce la sicurezza e la salute dei cittadini, per un migliore clima sociale.

Agende 21 nel clima che cambia  Rafforzare l’impegno e la collaborazione tra le città: la Convenant of Mayors e la condivisione delle strategie con Stato e Regioni. Una governance all’altezza della sfida del climate change.  Una Agenda 21 locale per il clima delle città, che investa anche gli strumenti di piano, territoriali e urbanistici, attraverso percorsi partecipativi dedicati.  Rendere certi e stabili gli incentivi fiscali dello Stato e delle Regioni per cittadini e operatori, sia in campo edilizio, che per i veicoli a zero e low emission e il TPL.  Definire e finanziare un Programma nazionale per la riqualificazione energetica delle città, anche con i TEE.  Detrarre dal patto di stabilità gli investimenti dei comuni in progetti urbani finalizzati all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile, alle fonti rinnovabili.