Convegno Gli ecomusei, nuovo valore a paesaggio e territorio Locorotondo 23 Maggio 2009 Alberto Magnaghi Le mappe di comunità Per la produzione sociale.

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Convegno Gli ecomusei, nuovo valore a paesaggio e territorio Locorotondo 23 Maggio 2009 Alberto Magnaghi Le mappe di comunità Per la produzione sociale del paesaggio

Indice della relazione 1. Dalla spoliazione dei saperi alla coscienza di luogo 2. La produzione sociale del paesaggio: governance, partecipazione, saperi contestuali e saperi esperti 3. Il progetto interattivo del Piano: l’esempio del PPTR della Regione Puglia 4. Le mappe di comunità per il PPTR

1. Dalla spoliazione dei saperi alla coscienza di luogo Convenzione europea art 1a: “il paesaggio designa una parte di territorio cosi è come percepita dalle popolazioni” Art.5a: “Riconoscere il paesaggio quale componente essenziale dell’ambiente di vita della popolazione, espressione della diversità del loro patrimonio comune culturale e naturale e fondamento della loro identità” In che stato è la “percezione del paesaggio”? La spoliazione dei saperi della riproduzione dei mondi di vita La spoliazione dei saperi produttivi La piazza telematica, il consumatore, l’urbanizzazione contemporanea In che stato è “l’ambiente di vita”? Il paesaggio come quinta non più agita dai saperi contestuali

L’ambiente di vita nel paesaggio storico dell’Arno

L’ambiente di vita attuale L’ambiente di vita nel paesaggio attuale

lottizzazioni residenziali, condomini e seconde case indifferenti ai contesti paesistici locali (Puglia)

Sviluppare coscienza di luogo attraverso la partecipazione

Conoscenza, sapere, saper fare: la riappropriazione della coscienza di luogo come condizione per la produzione sociale del paesaggio “La coscienza di luogo si può in sintesi definire come la consapevolezza, acquisita attraverso un percorso di trasformazione culturale degli abitanti, del valore patrimoniale dei beni comuni territoriali (materiali e relazionali), in quanto elementi essenziali per la riproduzione della vita individuale e collettiva, biologica e culturale. In questa presa di coscienza, il percorso da individuale a collettivo connota l’elemento caratterizzante la ricostruzione di elementi di comunità, in forme aperte, relazionali, solidali”( Magnaghi 2007).

2. La produzione sociale del paesaggio: governance, partecipazione, saperi contestuali e saperi esperti Produzione sociale del paesaggio Governance → rappresentanze di interesse produttori del paesaggio Partecipazione→strumenti di democrazia partecipativa

Saperi contestuali e saperi esperti Quadro conoscitivo → saperi contestuali: mappe di comunità saperi esperti: atlanti del patrimonio Obiettivi di qualità paesaggistica → saperi contestuali: mappe di comunità per gli statuti del territorio saperi esperti: scenari strategici condivisi Produzione e gestione del paesaggio→ saperi contestuali: la cura quotidiana del paesaggio saperi esperti: norme, piani progetti, azioni

Saperi contestuali La decodificazione della percezione del paesaggio: Attivare processi partecipativi: decolonizzare l’immaginario, percepire la qualità, la peculiarità, la bellezza o il degrado dei mondi locali di vita; Gli abitanti: ricostruire i saperi, le reti solidali per la produzione e la gestione dei beni comuni per la riproduzione della vita: cicli dell’acqua, dell’alimentazione, dei rifiuti, dell’energia, della manutanzione della città e del territorio. Le condizioni: la prima è la ricostruzione di saperi contestuali : saperi agricoli, saperi ambientali, saperi artigiani, saperi relazionali, saperi artistici; culture locali, identitarie, paesaggistiche ( ecomusei, mappe di comunità); la seconda è la costruzione di statuti locali fondati sul riconoscimento condiviso dei beni patrimoniali (integrazione fra saperi contestuali e saperi esperti) su cui fondare la produzione durevole di ricchezza e benessere la terza è la necessità di reti e di relazioni multiscalari per affrontare la capacità di autogoverno e sovranità riproduttiva

Le fasi e i ruoli delle mappe di comunità nel processo di produzione sociale del paesaggio Fase 1 decodificazione, riappropriazione culturale del patrimonio territoriale e paesaggistico: la costruzione delle mappe Fase 2 partecipazione alla definizione degli statuti dei luoghi, degli obiettivi di qualità paesaggistica, degli scenari condivisi Fase 3 la cura quotidiana del paesaggio: saperi contestuali, manutenzione del territorio e dell’ambiente,artigianato locale, chiusura locale dei cicli dell’alimentazione, delle acque, dei rifiuti…

Mappe di comunità e saperi contestuali Memoria dei luoghi e paesaggio storico Parish maps Ecomusei e mappe di comunità Mappe di comunità e paesaggio Mappe di comunità e statuti del territorio

Memoria dei luoghi: la percezione del fiume

Memoria dei luoghi: l’identificazione territoriale

Memoria dei luoghi e identità locale Rappresentazione dei dati archeologici finalizzata alla ricomposizione del paesaggio (sito archeologico di Cavallino)

Memoria dei luoghi e conoscenza (museo/laboratorio a cielo aperto. Attività didattica di scavo, restauro e rilievo archeologico)

Parish maps: coscienza dei luoghi e paesaggio

TIPOLOGIE di PATRIMONIO TIPOLOGIE di PATRIMONIO nelle Mappe di Comunità inglesi Concezione olistica del patrimonio PATRIMONIO SOCIO CULTURALE

TIPOLOGIE di PATRIMONIO TIPOLOGIE di PATRIMONIO nelle Mappe di Comunità inglesi Concezione olistica del patrimonio PATRIMONIO URBANO

PATRIMONIO FLORO-FAUNISTICO Patrimonio complesso multisettoriale che riguarda i mondi di vita della popolazione

Declinazioni possibili delle Mappe di Comunità Negli anni la metodologia Parish Map è stata utilizzata e sperimentata in molteplici declinazioni. I primi esperimenti dell’approccio Parish Map, in Italia, interessano in un primo momento i laboratori degli ecomusei per poi sfociare nella declinazione paesaggistica vista la Convenzione Europea del Paesaggio. Degli ultimi anni è invece la sperimentazione delle mappe di comunità applicate alla costruzione dello statuto del territorio per attivare processi bottom-up nella disciplina urbanistica.

Le Mappe di Comunità degli Ecomusei Le mappe di comunità sono“sistemi di narrazione e visualizzazione delle relazioni tra persone e luoghi”. Loro obiettivo è di mettere in evidenza la ricchezza del patrimonio locale facendo emergere in che modo gli abitanti di una determinata area percepiscono il loro territorio. L'ecomuseo interviene sullo spazio di una comunità, nel suo divenire storico, proponendo "come oggetti del museo" non solo gli oggetti della vita quotidiana ma anche i paesaggi, l'architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione, ecc.

Le Mappe di comunità della Convenzione Europea del Paesaggio Laboratorio ecomuseale per il paesaggio delle serre salentine. La finalità di questo laboratorio è la condivisione delle diverse sensibilità, esperienze ed aspirazioni sociali e culturali in tema di paesaggio, nell’ottica di una più ampia partecipazione democratica alle scelte di governo del territorio. “Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni ” Convenzione europea del Paesaggio, Firenze 20 Ottobre 2000 Art. 1 – definizioni

Le Mappe di comunità per la redazione degli Statuti del Territorio Risulta innovativa la sperimentazione dell’approccio delle mappe di comunità per la redazione di Statuti del Territorio. Esperienza appoggiata al Piano Strutturale di Montespertoli e coordinata dal Prof. Alberto Magnaghi Le mappe di comunità costruite con gli abitanti vanno a far parte integrante del quadro conoscitivo del piano strutturale e a legittimare lo statuto del territorio condiviso

Mappe di comunità e statuti del territorio

San Quirico-Fezzana-Lucignano: indicazioni specifiche dello statuto Vocazione agricola del territorio: agricoltura multifunzionale di qualità come produttrice di bene comune Aree agricole e boscate Attivazione di una rete di produttori e venditori locali per promuovere e filiere corte Salvaguardia dell’assetto idrogeologico Arginare l’abbandono colturale per frenare l’avanzamento del bosco Valorizzazione e manutenzione delle aree boscate Tranquillità e percorribilità dei borghi e della campagna. La rete della mobilità dolce e le relazioni territoriali sovracomunali Percorribilità pedonale e ciclabile dei fiumi Pesa e Virginio Percorribilità pedonale e ciclabile della via di crinale della Romita Valorizzare le strade urbane come spazio sociale Conservazione e valorizzazione del paesaggio. Il paesaggio come bene comune e valore aggiunto del territorio Mantenere salvaguardare strade di crinale e le visuali paesistiche Salvaguardia e valorizzazione della complessità del paesaggio come elemento dell’identità dei luoghi Rapporto edificato/paesaggio Rispetto e valorizzazione delle caratteristiche geomorfologiche, paesistiche e ambientali del territorio e delle regole di lunga durata Parco fluviale Limitare le edificazioni lungo i fiumi Pesa e Virginio Avviare progetti e accordi di programma di livello sovracomunale per la realizzazione dei parchi Qualità ambientale. Garantire la qualità e la sostenibilità ambientale del territorio (ambiente, acqua, energia) Recuperare le sorgenti e garantire la potabilità delle acqua Valorizzazione del patrimonio costruito: costruire meno e meglio Definire statuti differenziati legati alle caratteristiche dei diversi borghi Evitare la realizzazione di insediamenti sui crinali e in caso di nuove previsioni definire regole morfo-tipologiche appropriate Vincolare i cambiamenti di destinazione d’uso degli annessi e delle case coloniche al una porzione definita di territorio Concentrare le zone industriali e cercare di avviare progetti sovracomunali per una corretta ubicazione nel territorio Necessità di spazi pubblici e servizi. Una rete dei servizi come elemento principale per dare centralità ai luoghi Incentivare il trasporto pubblico tra le frazioni e con Firenze Nuova edilizia scolastica e sportiva Incentivare le attività culturali rivolte ai giovani Realizzazione della rete dell’adsl San Quirico-Fezzana-Lucignano

Approfondimenti tematici: San Quirico-Fezzana, Lucignano 5 Riflessioni sul tema della crescita urbana Opzione zero Giardini- orti privati Permeabilità fruitiva e visiva sulla valle Edificare lungo il crinale Fronte compatto con sviluppo lineare Mantenimento aree agricole Parco agricolo urbano Verde pubblico Proposta di intervento discussa nel laboratorio Progetto di lottizzazione

Dai saperi contestuali ai saperi esperti Produrre rappresentazioni esperte comprensibili dalle popolazioni I Produttori di paesaggio: indirizzarne l’azione verso la valorizzazione dell’ambiente e il paesaggio come patrimoni per la produzione di ricchezza durevole: Gli architetti paesaggistici progettano e realizzano parchi e giardini. Chi progetta e realizza il paesaggio del territorio regionale? Le politiche pubbliche (piani di settore e urbanistici) Le aziende agrosilvopastorali, gli operatori turistici e commerciali, gli operatori industriali, delle costruzioni e delle infrastrutture, i produttori di impianti energetici, le associazioni che curano l’ambiente, ecc Esempio: valorizzare l’agricoltura non omologata ai modelli urbano-industriali, costituita da aziende, che hanno mantenuto reti informali di valorizzazione del territorio: saperi locali e capitale sociale,distrutti totalmente nella “fabbriche verde”, vitali nei nuovi processi di sviluppo che richiedono qualità del paesaggio e biodiversità, qualità del contesto di vita delle popolazioni urbane e rurali; peculiarità e autodeterminazione degli stili di vita, valorizzazione dei patrimoni culturali, delle tradizioni, dei beni relazionali (reciprocità, dono, conoscenza diretta). I nuovi piani di sviluppo rurale: da piani di settore a piani territoriali integrati, a valenza ambientale e paesaggistica

I luoghi dei saperi esperti La rappresentazione identitaria del territorio Gli atlanti del patrimonio territoriale e paesaggistico Gli scenari strategici condivisi: - contratti di fiume - parchi agricoli multifunzionali - piani paesaggistici partecipati

Gli atlanti del patrimonio Piombino e la Val di Cornia

Gli atlanti del patrimonio territoriale e paesaggistico: il PPTR della Regione Puglia

Dalla rappresentazione identitaria del territorio e del paesaggio agli scenari strategici

Dalla rappresentazione identitaria del territorio e del paesaggio…

…agli scenari strategici: la ricostruzione paesaggistica della cassa di espansione

I paesaggi del parco fluviale: la riconquista delle relazioni con il territorio

La reinterpretazione sociale dei paesaggi del fiume A new-old form of planning: exploring the Arno river on horses, bikes and boats to define objectives for action

Dai paesaggi della memoria, la vita sul fiume ….

…allo scenario della nuova fruizione: in battello fra Firenze e Pisa con tappa alle Piagge (progetto De Carlo)

La ricostruzione paesaggistica della riviera: il nuovo paesaggio di orti, giardini, percorsi fluviali di mobilità dolce

Scenari strategici condivisi La riqualificazione ambientale e paesaggistica della regione milanese: il progetto degli spazi aperti ridisegna la figura territoriale della regione

Scenari strategici condivisi: Contratti di Fiume I caratteri innovativi del “Contratto di Fiume”: 1) È uno strumento di pianificazione strategica: prevede il visioning (scenari condivisi)), la programmazione negoziata, la valutazione integrata; è uno strumento di governance dei processi di sviluppo locale che coinvolge tutti i soggetti interessati nella gestione e/o utilizzo della risorsa acqua e dei relativi bacini in funzione ecologica (corridoi) paesistica e fruitiva. 2) E’ un accordo volontario fra soggetti pubblici e privati volto a definire obiettivi, strategie d’intervento, azioni da attivare e competenze. 3) E’ uno strumento di pianificazione integrata: dai piani di settore sovente in conflitto fra loro ad una progettazione multidisciplinare ed un processo di attuazione multisettoriale; 4) E’ uno strumento di pianificazione partecipata : coinvolgimento non solo delle istituzioni locali e rappresentanze di interessi ( sussidiarietà, copianificazione, programmazione negoziata), ma anche delle popolazioni rivierasche, delle associazioni sportive, culturali, ricreative, ambientali.

CONTRATTO DI FIUME OLONA BOZZENTE LURA Dicembre 2003 Lo scenario strategico socialmente prodotto (con il contratto) ricostruisce il sistema fluviale come generatore di corridoi ecologici e di paesaggi fruibili

I Parchi agricoli multifunzionali: dal parco naturale al laboratorio del nuovo paesaggio del patto città campagna Salvaguardia idrogeologica; valorizzazione del paesaggio Ricostruzione della complessità ecologica biodiversità, Realizzazione di reti corte fra produzione e consumo, mercati locali Riqualificazione delle periferie fruizione degli spazi aperti Produzioni di qualità e tipiche: sviluppo delle cultivar locali; Salvaguardia dei valori relazionali, i modelli sociali e gli stili di vita (economia della conoscenza, agricoltura sociale, funzioni terapeutico riabilitative, funzioni ambientali, ecc); Valorizzare il patto città-campagna non solo legandolo al cibo e all’ambiente, ma al miglioramento qualitativo della vita urbana per gli effetti socioculturali della fruizione dei parchi agricoli, dei mercati locali, delle mense pubbliche; di progetti energetici locali,, nella formazione di distretti produttivi multisettoriali integrati; Sviluppare la cooperazione agroalimentare decentrata: promuovere reti transnazionali di “federalismo alimentare” (vedasi Terra Madre);

Un forum per il Parco agricolo della Piana di Prato Il forum è nato tramite la sollecitazione del gruppo di ricerca DUPT-UPTA e si è sviluppato “dal basso” coinvolgendo i principali attori locali interessati (slowfood, associazioni agricole, associazioni culturali ed ambientaliste, Circoscrizione sud, singoli cittadini); Il forum ha redatto e proposto un “protocollo di intenti” per il parco agricolo dell’area pratese che è stato sottoscritto da associazioni e soggetti privati; Successivamente le amministrazioni hanno manifestato interesse per l’iniziativa e ne promuovono la attuazione attraverso alcuni strumnti di politiche pubbliche (Agenda 21 provinciale, Tavolo “parco agricolo e territorio aperto” del Piano strategico comunale, progetto Interreg IV C WISH sulla rigenerazione urbana ed ambientale attraverso le vie d’acqua); Per la sollecitazione del forum la Regione ha “recuperato” parte della piana di Prato nel protocollo di intesa per il parco della piana metropolitana; Il parco agricolo salda le aree naturali protette, le aree boscate, i sistemi fluviali, gli spazi aperti periurbani in un unico disegno della rete ecologica e di progetto di paesaggio

Parco agricolo di Prato Il parco agricolo tratta gli spazi rurali come rete ecologica minore consentendo il trattamento unitario degli spazi aperti. L’esempio del Parco agricolo di Prato

PROGETTO DI PARCO ARCHEOLOGICO DIFFUSO E DI ECOMUSEO DELLA VALLE DEL CARAPELLE In collaborazione con Comuni dei 5 Reali Siti e Ascoli Satriano Dal sito puntiforme al contesto topografico stratificato Verso l’integrazione territoriale dei beni culturali

Piani paesaggistici partecipati Il Piano Paesaggistico territoriale della Regione Puglia: Assessorato all’Assetto del Territorio (Forum per il paesaggio); Assessorato alla partecipazione e alla trasparenza Il sistema di azioni che sostanzia la produzione sociale del Piano: Le conferenze d’area Il patto con i produttori del paesaggio I progetti pilota sperimentali Il contatto di fiume (Ofanto) Il sito web interattivo L’osservatorio del paesaggio Gli ecomusei (Salento, Val d’Itria, Valle del Carapelle) Le mappe di comunità per il paesaggio

Il patto con i produttori di paesaggio

Valorizzare i produttori del paesaggio

i progetti pilota sperimentali a) Il progetto mappe di comunità’ b) l’organizzazione di eventi culturali che integrino arte, paesaggio, architettura, coinvolgendo, attori, compagnie teatrali e musicali; c) un progetto sperimentale di rigenerazione di una periferia degradata d) un progetto di riqualificazione di un fronte urbano di una piccola città: e) progettazione paesistica e ambientale di una rete di mobilità infraregionale su ferro f) un esempio di demolizione/riqualificazione a valenza paesistica, dopo Punta Perotti g) un esempio di recupero di una cava utilizzando il ripristino ambientale in funzione della qualità paesistica del sito e del suo riuso per funzioni pubbliche h) un progetto di parco agricolo multifunzionale i) un corridoio ecologico (rilievi, pianura, costa) come anticipazione della Rete ecologica regionale l) progetti di turismo diffuso sostenibile in aree interne m) la riapertura al pubblico dell’accesso di un’area costiera interclusa di alto valore paesistico; n) un regolamento edilizio esemplificato su una piccola città con l’introduzione di regole qualitative sui materiali da costruzione, le tipologie, l’ambiente i colori, l’inserimento nel paesaggio urbano e rurale, ecc o) progetti sperimentali di aree produttive ecologicamente e paesisticamente attrezzate q) sperimentazione di un Contratto di fiume r )sperimentazione di restauro di tratturi

Il sito web interattivo

4. Il ruolo dell’Osservatorio per la gestione sociale del Piano e per la produzione di rappresentazioni identitarie condivise La proposta si compone di una Struttura regionale e di Osservatori locali organizzati in rete

A)Struttura regionale (osservatorio) aggiornamento e gestione dell’atlante del patrimonio paesaggistico e dei beni culturali gestione del sito interattivo (detrattori e buone pratiche) gestione di bandi e premi per promuovere la qualità paesaggistica di piani e progetti (osservatorio e/o settori regionali) attivazione e gestione intersettoriale dei progetti pilota integrati controllo e valutazione della coerenza dei Piani di settore e urbanistici (art. 145, comma 3, D.Lgs. 42/04) con gli obiettivi di qualità del Piano Paesaggistico sostegno tecnico e finanziario alle associazioni locali che promuovono progetti di paesaggio

B) Gli osservatori locali promozione di eventi culturali e animazione sociale sul paesaggio promozione di istituti di democrazia partecipativa per il monitoraggio e l’attivazione dei progetti integrati regionali promozione e gestione degli ecomusei e delle mappe di comunità per il paesaggio implementazione locale del sito web

Le mappe di comunità in Puglia Ecomusei del Salento. Mappe di: Acquarica di Lecce(Vernole), Montesurdo (Alessano), Botrugno, Cavallino, Neviano, Tuglie, San Vito dei Normanni Ecomuseo della Valle del Carapelle. Mappe di: Ascoli Satriano, Carapelle Ordona, Ortanova, Stornara, Stornarella Ecomuseo di Valle d’Itria. Mappe di: Locorotondo, Alberobello, Monopoli, Cisternino, Martina Franca, Fasano

Ecomusei e Mappe di comunità

Ecomusei e mappe di comunità

Francesco Baratti Università del Salento Verso una mappa di comunità del paesaggio Il Sistema Ecomuseale del Salento 36

Le Mappe di comunità per il paesaggio Attività ed iniziative previste: 1) mappa di comunità del paesaggio; 2) cantiere partecipato: la sentieristica delle serre; 3) sviluppo di filiere corte e locali; 4) “contratto” per la manutenzione del paesaggio.

Mappe di comunità e paesaggio