IMMERSIONE IN AREE MARINE OLTRE LE 3 MN In linea generale viene ripreso quanto riportato nel precedente Manuale ICRAM-APAT 2007 maggiore importanza alla.

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IMMERSIONE IN AREE MARINE OLTRE LE 3 MN In linea generale viene ripreso quanto riportato nel precedente Manuale ICRAM-APAT 2007 maggiore importanza alla descrizione delle caratteristiche biologiche dei fondali  In particolare viene data maggiore importanza alla descrizione delle caratteristiche biologiche dei fondali del sito, attraverso la richiesta della descrizione delle comunità fito-zoobentoniche esistenti nell'area di intervento.  La caratterizzazione del sito di immersione può essere omessa qualora le informazioni richieste siano desumibili o da precedenti caratterizzazioni effettuate secondo il presente Capitolo 3 o dalla Scheda di inquadramento dell’area (Capitolo 1), purché realizzata negli ultimi 3 anni. Tale periodo può essere esteso fino a 5 anni con la ripetizione delle analisi fisiche ed ecotossicologiche, almeno sui campioni dello strato superficiale del fondale soggetto a possibili variazioni ( cm).  Nelle aree marine a vario titolo protette l’immersione dei materiali deve rispettare la sostenibilità ambientale di tale operazione nei confronti di quegli elementi di natura biologica o di altra origine che hanno generato il regime di protezione.

Indicazioni riguardanti il RIPASCIMENTO della spiaggia emersa e/o sommersa (che non sia “ripristino di arenili”) interventi da mare o da terra con mezzi idraulici L’attività di ripascimento può interessare la spiaggia emersa e/o la spiaggia sommersa ed essere realizzata attraverso interventi da mare o da terra con mezzi idraulici. L’attività di ripascimento deve avvenire secondo un piano di intervento che renda massimo l’apporto di sabbia alla spiaggia e contrasti i fenomeni di erosione nel tratto di costa individuato.

…alcuni dettagli sul ripascimento: principio di gradulaità Caso 1 – piccoli interventi - Caso 1 – piccoli interventi: per ripascimenti con volumi minori di 5000 m 3 /anno è prevista una preliminare caratterizzazione dell’area di intervento (che rimane valida 10 anni) e nessun monitoraggio ambientale; le indagini ambientali di caratterizzazione possono essere limitate ai soli parametri ecotossicologici (almeno 1 saggio sui 3 previsti) prevedendo un unico campione composito; Caso 2 – interventi di media entità - Caso 2 – interventi di media entità: tra 5000 e m 3 /anno, è prevista una caratterizzazione dell’area di intervento (analoga a quella delle sabbie da rimuovere) su almeno 2 stazioni e ulteriori 2 di controllo all’esterno di essa; nel monitoraggio sono previsti controlli della granulometria dei sedimenti superficiali dell’area, livelli di torbidità e analisi dei principali popolamenti fito- zoobentonici; analisi chimiche e saggi biologici solo in presenza di criticità evidenziate nelle fasi di caratterizzazione Caso 3 – interventi di notevole entità - Caso 3 – interventi di notevole entità: solo oltre m 3 /anno, (pensiamo a interventi fino e oltre un milione di m 3 ), in aggiunta devono essere eseguiti maggiori controlli sulla colonna d’acqua (es:torbidità) ed anche controlli degli “effetti” sul biota attraverso analisi della struttura delle comunità bentoniche, della salute di eventuali praterie di Posidonia e di bioaccumulo dei principali contaminanti utilizzando organismi idicatori (mitili). NEW

Ambienti conterminati Gli ambienti conterminati si distinguono in strutture portuali completamente sommerse (tra cui l’attività di capping), parzialmente sommerse (vasche di colmata, banchine portuali, bacini costieri e darsene) e strutture emerse (bacini costieri demaniali completamente emersi nei quali il materiale dragato è trasportato a destinazione finale tramite mezzi navali o condotte idrauliche via terra). Vengono date indicazioni tecniche per la realizzazione e per la deposizione.  La progettazione dell’opera deve prevedere (…) una analisi delle probabili vie di fuga degli inquinanti, anche in caso di incidenti.  La conterminazione deve riguardare il fondo della vasca e le pareti delle dighe di contenimento laterali e deve possedere caratteristiche strutturali tali da evitare la diffusione di eventuali contaminanti all’esterno dell’ambiente conterminato.  Particolare attenzione deve essere posta alla gestione degli scarichi idrici (acque di efflusso) e delle acque meteoriche…, con misure per la riduzione degli apporti solidi all’esterno (i.e. vasche di sedimentazione e/o chiarificazione delle acque, sistemi di filtrazione), pozzetti d’ispezione e prelievo campioni (i.e. pozzi piezometrici lungo gli argini, almeno fino allo strato sottostante il fondale naturale dell’area).

4. Movimentazione di sedimenti portuali Le movimentazioni di sedimenti portuali, diversi dalle attività di rimodellamento dei fondali portuali (escluse dal campo di applicazione * ), ed effettuate mediante il semplice spostamento di sedimenti in aree immediatamente contigue per il ripristino della navigabilità, nonché per agevolare l’operatività portuale, sono consentiti sulla base delle risultanze delle sole analisi ecotossicologiche, alle seguenti condizioni:  i quantitativi coinvolti siano inferiori a m 3 ;  i sedimenti coinvolti presentino tossicità “assente”;  siano esclusi impatti su biocenosi sensibili presenti in loco. *: “movimentazione dei sedimenti all’interno di strutture portuali per le attività di rimodellamento dei fondali al fine di garantire l’agibilità degli ormeggi, la sicurezza delle operazioni di accosto ovvero per il ripristino della navigabilità, con modalità che evitino una dispersione dei sedimenti al di fuori del sito di intervento”

…grazie alla integrazione delle competenze.. Nel corso dei 6 mesi di attività nel 2015, il gruppo di lavoro si è concentrato per dare immediata applicabilità alla proposta presentata, evidenziando la necessità di: 1.informare e formare i futuri utilizzatori (enti di controllo o i vari committenti); 2. operare possibili approfondimenti ed ottimizzazioni che non potevano essere compiutamente affrontati nell’arco temporale a disposizione.

…a tal fine, verrà istituito presso il Ministero... un Tavolo Tecnico di “osservazione esperta”, costituito dai rappresentanti degli enti scientifici coinvolti (Sistema ISPRA- ARPA, ISS, CNR, CONISMA) quale punto di riferimento tecnico-operativo, con il compito di supportare gli operatori territoriali e il Ministero durante il primo periodo di applicazione del nuovo Decreto attuativo. …un Tavolo Tecnico di “osservazione esperta”, costituito dai rappresentanti degli enti scientifici coinvolti (Sistema ISPRA- ARPA, ISS, CNR, CONISMA) quale punto di riferimento tecnico-operativo, con il compito di supportare gli operatori territoriali e il Ministero durante il primo periodo di applicazione del nuovo Decreto attuativo.

FAC - SIMILE Scheda di registrazione utente Video «tutorial» Manuale d’uso Fogli di calcolo inserimento dati Download software DM pubblicato in GU Testo «a colori» dell’Allegato tecnico con Note esplicative (o “versione commentata”) – grazie al supporto delle ARPA Es. di “Scheda di inquadramento dell’area di escavo” Es. di “Scheda di campo” Software di elaborazione dati…………………. Stima del Livello di Effetto Grave (LEG)

Dati chimici Dati ecotossicologici FAC - SIMILE

Gli argomenti sono molti e il lavoro non finisce con la pubblicazione del decreto… …ma un grande passo avanti è stato fatto! …grazie a tutti!