6 Il mercato popolare dei libri
Chapbooks Brevi pubblicazioni che contenevano canzoni, versi, pamphlet politici, racconti popolari, trattatelli religiosi e ogni altro tipo di testo breve. Spesso pubblicati in forma anonima da anonimi stampatori, erano prodotti effimeri destinati a un immediato consumo; rispondevano a calcoli di natura economica e spesso plagiavano da altri testi. I librai li vendevano a venditori ambulanti (chapmen) che li distribuivano per strada, insieme con altri oggetti di consumo quotidiano.
Un venditore ambulante
In genere i chapbooks erano pubblicazioni a basso prezzo destinati alle classi più popolari in grado di leggere. Erano tipicamente stampati su un unico foglio di carta di bassa qualità, piegato per fare 8, 16 o 24 pagine, raramente di più. Insieme ai chapbooks per strada si vendevano anche broadsides, fogli unici stampati su un lato (ad es. per testi di ballate). Poiché la qualità della carta era bassa, non vi era rilegatura e le illustrazioni erano xilografie spesso recuperate da altri testi, il prezzo era accessibile ai ceti più popolari la cui alfabetizzazione era in aumento.
Grub Street Strada londinese disseminata da negozi di librai e stamperie. Per estensione il sottobosco di editoria commerciale che nacque tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento. La letteratura non era più quella dei poeti protetti da nobili patroni e mecenati ma rifletteva la nuova realtà di una cultura di mercato in cui il pubblico di lettori era il giudice del successo delle opere. I librai londinesi si attrezzarono per produrre letteratura popolare e tutte quelle pubblicazioni effimere che suscitavano l’interesse del pubblico di nuovi lettori. I romanzi di Defoe nacquero in questo contesto – basso – e commerciale. Grub Street era il mondo della nuova cultura di massa del libro e si avvaleva spesso di schiere di scrittori assoldati dai librai per scrivere su qualunque argomento dietro commissione, o per produrre versioni ridotte e non autorizzate di best-sellers.
Illustrazione satirica sull’arte dello stampatore a Grub Street
Grub Street e i suoi valori commerciali vennero per questo condannati da molti scrittori legati invece alla tradizione classica, quali Swift, Pope e altri. Il Grub Street Journal era una pubblicazione che intendeva satireggiare questo nuovo mondo emergente. La stampa satirica presenta l’interno di una tipografia, probabilmente quella di Edmund Curll, contro il quale il poeta Pope ebbe una famosa querelle a causa di una pubblicazione non autorizzata di suoi scritti.
Nel primo riquadro un tipografo al lavoro. Ha la testa e le orecchie di un asino, lunghe per poter cogliere tutte le notizie che circolano come voci.
Il riquadro di mezzo rappresenta il lavoro degli stampatori. Il primo ha il muso di un porco, il secondo di un cavallo, il terzo di un cane, a seconda delle diverse mansioni, definite gergalmente con nomi di animali. Oppure possono rappresentare gli autori al servizio dei librai (hacks). Sulla destra appare la statua di Giano, poiché l’arte della stampa abbraccia la duplicità, al servizio di qualunque partito.
L’ultimo riquadro mostra un garzone con l’aspetto di un diavolo, mentre pone ad asciugare i libri e i pamphlets prodotti dalla tipografia.