LEEMORRAGIE fuoriuscita di sangue da uno o più vasi.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Lemorragie Croce Rossa Italiana VdS Roma Nord. Si chiama emorragia la fuoruscita di sangue dai vasi sanguigni. Quando per emorragia un soggetto perde.
Advertisements

PEDIATRIC BASIC LIFE SUPPORT
L’apparato circolatorio
PATOLOGIE DA AGENTI FISICI
Corso di Primo Intervento per personale non medico
IL PRIMO SOCCORSO LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Insufficienze respiratorie e ostruzioni delle vie aeree
Apparato cardiocircolatorio -
PEDIATRIC BASIC LIFE SUPPORT
Rianimazione cardio-polmonare nella comunità
GUIDA DI PRIMO SOCCORSO
MINI MANUALE PRATICO A cura della prof.ssa Speranza Marina 23/11/2002
Schemi di Primo Soccorso in Ambiente di Lavoro
La circolazione del sangue nella cute serve: alla nutrizione dell’apparato tegumentario alla regolazione della temperatura Il sistema arterioso ha il.
Emergenze mediche Prof.ssa Marinella Astuto
Misericordia di Roma Appio - Tuscolano
MISERICORDIA DI ROMA APPIO TUSCOLANO
Misericordia di Roma Appio - Tuscolano
SHOCK Enrico Obinu “E.O. Ospedali Galliera Genova”
SCHELETRO E OSSA.
Supporto di base delle funzioni vitali.
IL SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO Anatomia e fisiologia
LO STATO DI SHOCK.
TRAUMI TORACICI E ADDOMINALI
Argomento della Lezione
PRIMO SOCCORSO LE EMERGENZE.
Frattura: rottura di un osso.
Manuale per la formazione
Nozioni base di primo soccorso animale
Emorragie Emorragia: è in genere determinata dalla rottura di uno o più vasi sanguigni rimasti coinvolti in una ferita (da punta, da taglio, etc.). Le.
Corso di primo soccorso
ANNEGAMENTO L’ annegamento è uno stato di asfissia acuta di tipo occlusivo, che provoca una ridotta ossigenazione del sangue fino alla anossia che a livello.
Ferite Ferita: interruzione accidentale traumatica della continuità della pelle (cute), provocata da cause esterne: le conseguenze più immediate sono ovviamente.
Disturbi da Calore I disturbi da calore possono essere classificati in ordine crescente di gravità Sono da ricordare:
SQ.ORSI 2007/08.
EMORRAGIE INTERNE INTERNE ESTERIORIZZATE CHE COSA E' L'EMORRAGIA
Infarto e Angina pectoris
LEZIONE 3 Lussazioni Fratture.
LEZIONE 8 LE FERITE.
Lussazioni Fratture.
TRAUMA: OBBIETTIVI -individuare il distretto dove si è verificata la lesione - saper riconoscere una lesione e/o un trauma - Riconoscere rapidamente.
Urgenze ed Emergenze Neurologiche
PATOLOGIE TRAUMATICHE
Laboratorio Analisi e Sviluppo “FORMAZIONE SOCCORRITORI”
Altre Patologie Mediche
LO SHOCK OBIETTIVI Definire il significato di shock;
I traumi dell’apparato locomotore 1° PARTE
RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
I 10 serpenti più velenosi al mondo.
Ferite, emorragie, lesioni da caldo e lesioni da freddo Croce Rossa Italiana CHIARA MARCOLONGO ISTRUTTORE PSTI.
OSTRUZIONE DA CORPO ESTRANEO NELL’ADULTO
Cosa fare in caso di …………..
Verifiche di apprendimento BLS Primo Soccorso
IL SOGGETTO IN STATO DI Dr. Roberto L. Ciccone.
La Cardiologia tra i banchi di Scuola. Angina pectoris La Cardiologia tra i banchi di Scuola.
Le regole per soccorrere  non nuocere  mantenere la calma  chiamare tempestivamente il 118  non spostare il ferito  non fare ressa attorno al ferito.
Norme basi di Primo Soccorso I Livello Formazione Volontari Gruppo Misericordia di Livorno.
Assistenza alla persona con Insufficienza Arteriosa Periferica Menici Riccardo.
IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI
“Croce Rossa Italiana”
PIANO DI ASSISTENZA ALLA PERSONA CON INSUFFICIENZA VENOSA PERIFERICA: Trombosi venosa Trombosi venosa Ulcere vascolari Ulcere vascolari Menici Riccardo.
CROCE ROSSA ITALIANA SONDRIO A cura del Settore Formazione Cri Sondrio Istruttore Cri: Viganò Paola LE FERITE LE EMORRAGIE.
Ferita: definizione e differenze
BASIC LIFE SUPPORT BASIC LIFE SUPPORT RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE DI BASE RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE DI BASE.
LE EMORRAGIE DELLE VENE VARICOSE CAUSA: Malfunzione delle “VALVOLE A NIDO DI RONDINE” delle vene VALVOLE A NIDO DI RONDINE: permettono al sangue di fluire.
IN QUESTA LEZIONE SI PARLERA’ DI
AVIGLIANO UMBRO - Formazione VV.d.S.
Le lesioni traumatiche
a cura del Gruppo V.d.S. di Anguillara Sabazia -Settore Formazione B.L.S. nuove procedure Per soccorritori laici.
Transcript della presentazione:

LEEMORRAGIE fuoriuscita di sangue da uno o più vasi

perfusione La perfusione del sangue è essenziale per la vita dei tessuti e quando per ragioni diverse essa diminuisce o viene del tutto a mancare si determina una grave sofferenza delle cellule che costituiscono i tessuti sino ad arrivare in alcuni casi alla loro necrosi. MOLTO SENSIBILI ALLA MANCANZA DEL FLUSSO SANGUIGNO SONO LE CELLULE DEI TESSUTI NERVOSOCARDIACO

QUANDO UN ADULTO SANO ARRIVA A PERDERE META’ DEL PROPRIO VOLUME SANGUIGNO SI VERIFICANO GRAVI SCOMPENSI IN GRADO DI DETERMINARNE LA MORTE TUTTI I VASI SANGUIGNI POSSONO DETERMINARE EMORRAGIE EMORRAGIA ARTERIOSA EMORRAGIA VENOSA EMORRAGIA CAPILLARE

GRAVITA’ DI UN’EMORRAGIA QUANTITA’ DI SANGUE PERDUTO RAPIDITA’ DELLA PERDITA GRAVE STATO DI SHOCK

Emorragie esterneEmorragie esterne Emorragie interneEmorragie interne Emorragie interne esteriorizzateEmorragie interne esteriorizzate CLASSIFICAZIONE DELLE EMORRAGIE

EMORRAGIE ESTERNE SONO LA DIRETTA CONSEGUENZA DI UN TRAUMA DELLA CUTE POSSONO ESSERE PIU’ O MENO GRAVI IL PRIMO SOCCORSO DEVE SEMPRE ESSERE LA COMPRESSIONE MANUALE DIRETTA SULLA FERITA IL PRIMO SOCCORSO DEVE SEMPRE ESSERE LA COMPRESSIONE MANUALE DIRETTA SULLA FERITA

QUANDO È POSSIBILE È UTILE ASSOCIARE LA COMPRESSIONE DELLA FERITA AL SOLLEVAMENTO DELL’ARTO

SOLAMENTE SE LA COMPRESSIONE DIRETTA SULLA FERITA NON HA DATO RISULTATI SI PUÒ RICORRERE AD ALTRI METODI DI ARRESTO DELL’EMORRAGIA STOP

BENDAGGIO COMPRESSIVO

PUNTI DI COMPRESSIONE A DISTANZA METODO DI ARRESTO DELLE EMORRAGIE PER MEZZO DELLA COMPRESSIONE, DI UN ARTERIA CONTRO UN PIANO OSSEO LA COMPRESSIONE DEVE ESSERE EFFETTUATE IN UN PUNTO POSTO A MONTE DELLA FERITA

Arteria succlavia: per emorragie della spalla; comprimere con la punta delle dita dietro alla clavicola, spingendo l'arteria succlavia in basso sulla prima costa. Arteria ascellare: per emorragie del braccio (dalla spalla al gomito); comprimere con i due pollici paralleli al centro dell'ascella abbracciando con le altre dita incrociate la spalla.

Arteria omerale: per emorragie della parte finale del braccio e del gomito; sollevare il più possibile il braccio dell'infortunato mentre con le dita lunghe si comprime sulla faccia interna del braccio, a metà altezza, sotto al muscolo bicipite, comprimendo l'arteria omerale sull'omero. Arteria poplitea: per emorragie della gamba (dal ginocchio alla caviglia) e del piede; simile alla compressione dell'arteria ascellare ed omerale del gomito. Premere con i pollici paralleli all'interno della piega del ginocchio abbracciando contemporaneamente con le altre dita incrociate il ginocchio stesso. La compressione digitale a distanza va mantenuta fino all'arrivo del personale specializzato.

Arteria femorale: per emorragie della coscia; premere con tutto il peso del corpo, con il pungo chiuso ed il braccio teso nella piega inguinale, mantenendo le dita parallele alla piega ed il braccio teso in direzione del bacino e non perpendicolarmente al terreno.

CarotideCarotide SucclaviaSucclavia AscellareAscellare OmeraleOmerale Femorale inguineFemorale inguine Femorale interno cosciaFemorale interno coscia PopliteaPoplitea PRINCIPALI PUNTI DI EMERSIONE DELLE ARTERIE (POLSI)

APPLICAZIONE DEL LACCIO EMOSTATICO L’APPLICAZIONE DI UN LACCIO EMOSTATICO DEVE AVVENIRE QUANDO TUTTI GLI ALTRI METODI DI ARRESTO DELL’EMORRAGIA NON HANNO DATO ESITO POSITIVO ATTENZIONE !!!

L’APPLICAZIONE DEL LACCIO DETERMINA L’INTERRUZIONE DI IRRORAZIONE SANGUIGNA AI TESSUTI SOTTOSTANTI L'USO DEL LACCIO DEVE ESSERE SEMPRE BEN MEDITATO, NON DEVE MAI ESSERE PRESO CON LEGGEREZZA, MA SOPRATTUTTO LO SI DEVE USARE COME "ULTIMO ED ESTREMO RIMEDIO" INOLTRE UN LACCIO TROPPO STRETTO O FATTO CON CORDE O LACCI SOTTILI PUÒ LESIONARE I TESSUTI SU CUI ESERCITA LA COMPRESSIONE

PUNTI DI APPLICAZIONE DEL LACCIO EMOSTATICO il laccio va posto solamente a quelle porzioni di arto che includono un osso singolo (ad esempio nel braccio a livello dell'omero e nella coscia a livello del femore) in quanto dove sono presenti due ossa l'arteria può scorrere tra di esse.

EMORRAGIE INTERNE ESTERIORIZZATE L’EMORRAGIA SI VERIFICA ALL’INTERNO DELL’ORGANISMO E IL SANGUE FUORIESCE ALL’ESTERNO ATTRAVERSO UN ORIFIZIO NATURALE ecc… epistassi otorragia enterorragia ematemesi ematuria metrorragia

Epistassi Posizione eretta Testa flessa in avanti Compressione a piatto sulle parti molli Mantenere per almeno 5 minuti Ghiaccio

EMORRAGIE INTERNE Emorragie interne semplici ECCHIMOSI EMATOMI Emorragie interne gravi PERDITE DI SANGUE IN CAVITA’ Causate dalla rottura di uno o più vasi o di organi all’interno di cavità: TORACICA ADDOMINALECRANICA

senso di debolezza; senso di debolezza; iniziale tachicardia; iniziale tachicardia; respiro superficiale e affannoso; respiro superficiale e affannoso; calo della pressione arteriosa; calo della pressione arteriosa; pallore; pallore; sudorazione; sudorazione; vertigini; vertigini; nausea; nausea; freddo; freddo; sete; sete; perdita di coscienza; perdita di coscienza; EMORRAGIE INTERNE

Tranquillizzare il paziente; Identificazione se possibile della sede emorragica; Misure di arresto emorragico (se applicabili); Monitoraggio parametri vitali del paziente; Posizione anti shock; Coprire il paziente; Allertamento soccorsi; Se il paziente perde coscienza e smette di respirare applicare la sequenza del B.L.S. EMORRAGIE INTERNE

POSIZIONE ANTISHOCK

conclusioni LA MIGLIORE MANOVRA PER TENTARE L’ARRESTO E/O IL CONTROLLO DI UN EMORRAGIA ESTERNA E’ LA COMPRESSIONE DIRETTA SULLA SEDE DELLA FERITA GLI ALTRI METODI SONO DA METTERSI IN ATTO CON LE DOVUTE CAUTELE SOLO DOPO AVERE VERIFICATO L’INSUCCESSO DELLA COMPRESSIONE DIRETTA IN CASO DI SOSPETTA EMORRAGIA INTERNA L’APPROCCIO MIGLIORE E’ IL RAPIDO ALLERTAMENTO DEL 118 E LA POSIZIONE ANTISHOCK

I MORSI DI ANIMALI

MORSI DI ANIMALI Lacerando la pelle si favorisce l’ingresso di: GERMI – infezioni, tetano e rabbia; GERMI – infezioni, tetano e rabbia; VELENI – degenerazione dello stato complessivo della salute dell’infortunato VELENI – degenerazione dello stato complessivo della salute dell’infortunato POSSIBILI CONSEGUENZE DEI MORSI: DANNO AI TESSUTI che deriva dalla lacerazione della cute DANNO AI TESSUTI che deriva dalla lacerazione della cute PERICOLO che si sviluppino INFEZIONI nel punto della lesione; PERICOLO che si sviluppino INFEZIONI nel punto della lesione; NELLA BOCCA DI TUTTI GLI ANIMALI (UOMO INCLUSO) SONO PRESENTI DEI GERMI

Il morso del cane non è velenoso, ma può causare danni per emorragia o lesioni di strutture vitali, può inoltre causare infezioni locali e trasmettere il virus della Rabbia. MORSO DI CANE lavare, lavare, disinfettare la ferita, disinfettare la ferita, medicare medicare inviare il ferito dal medico per gli accertamenti inviare il ferito dal medico per gli accertamenti

LE CONSIDERAZIONI FATTE PRECEDENTEMENTE PER I MORSI DI CANE VALGONO ANCHE PER I GRAFFI E I MORSI DEI GATTI E DEGLI ALTRI MAMMIFERI DOMESTICI

Il MORSO di un MAMMIFERO (gatti, topi, volpi, lupi, ovini, equini…) può trasmettere la rabbia un virus che si trasmette con la saliva LA RABBIA la rabbia può causare la MORTE. Gli animali ammalati di rabbia sono agitati con tendenza a mordere e a fuggire. IL VIRUS HA UN’INCUBAZIONE MOLTO LUNGA TRA LE 3 E LE 12 SETTIMANE E COLPISCE IL SISTEMA NERVOSO

Iniettano nella cute sostanze irritanti non mortali ma bisogna sempre considerare il rapporto dose di veleno/peso corporeo (es. bimbo) e la zona colpita TOSSINE – irritazione locale cutanea. VELENI – degenerazione dello stato complessivo della salute dell’infortunato. PUNTURE D’INSETTI PUNTURE D’INSETTI Alterazione dello stato di coscienza Alterazione dello stato di coscienza Irritazione cutanea locale Irritazione cutanea locale Brividi, febbre Brividi, febbre Nausea … Nausea …

LE PUNTURE D’INSETTI API, VESPE e CALABRONI iniettato il veleno. La pericolosità di queste punture è ridotta, ma può esserci rischio di vita nei casi: INDIVIDUO INTOLLERANTE AL VELENO INDIVIDUO INTOLLERANTE AL VELENO : cute arrossata, prurito, edema locale, orticaria. Casi più gravi portano all’edema della glottide e allo shock anafilattico. ELEVATA QUANTITA’ DI VELENO ELEVATA QUANTITA’ DI VELENO (punture multiple) : cefalea, febbre, nausea, crampi, gonfiori diffusi, difficoltà respiratorie, perdita di coscienza. POSIZIONE DELLA PUNTURA POSIZIONE DELLA PUNTURA (in bocca o in gola) : edema locale con ostruzione delle vie respiratorie.

Lavare la zona con acqua e se possibile con ammoniaca diluita. Lavare la zona con acqua e se possibile con ammoniaca diluita. In caso di punture multiple chiamare URGENTEMENTE il 118 e controllare le funzioni vitali … se necessario iniziare le manovre di BLS. In caso di punture multiple chiamare URGENTEMENTE il 118 e controllare le funzioni vitali … se necessario iniziare le manovre di BLS. Togliere eventuali gioielli dall’arto colpito in previsione di una possibile tumefazione dell’area. Togliere eventuali gioielli dall’arto colpito in previsione di una possibile tumefazione dell’area. Asportare dolcemente il pungiglione raschiandolo con una lama poco tagliente e non estraendolo a strappo per non rompere il sacchetto del veleno collegato ad esso. Asportare dolcemente il pungiglione raschiandolo con una lama poco tagliente e non estraendolo a strappo per non rompere il sacchetto del veleno collegato ad esso. LE PUNTURE D’INSETTI

LE PUNTURE DELLE ZECCHE La ZECCA non è un insetto ma un acaro. Si nutre del sangue degli animali domestici: da questi passa all’uomo. La puntura è indolore e non si avverte neanche quando il parassita sta succhiando il sangue. Le zecche hanno un pungiglione a rostro, per staccarla coprirla con un batuffolo imbevuto di alcool (non vive senza ossigeno), non schiacciarla ma bruciarla, per non disperdere le uova nell’ambiente. Le zecche hanno un pungiglione a rostro, per staccarla coprirla con un batuffolo imbevuto di alcool (non vive senza ossigeno), non schiacciarla ma bruciarla, per non disperdere le uova nell’ambiente. Disinfettare la zona Disinfettare la zona Monitorare per i giorni seguenti Monitorare per i giorni seguenti In caso di febbre consultare il medico In caso di febbre consultare il medico

MORSI DI SERPENTE La testa e la coda sono le parti del corpo che permettono di differenziare il rettile. I COLUBRIDI (non velenosi) hanno testa poco distinta dal tronco, affusolata, ricoperta da squame grosse disposte simmetricamente, occhi grandi con pupilla rotonda; la coda è lunga ed affusolata. I VIPERIDI (velenosi) hanno testa grande, piatta, triangolare (allargata posteriormente), rivestita da squame di regola piccole disposte irregolarmente, occhi grandi con pupilla verticale molto ellittica; la coda è corta e tozza.

PREVENZIONE: nei luoghi a rischio: utilizzare un abbigliamento corretto (scarpe da montagna, calze, pantaloni lunghi), porre attenzione a dove si mettono le mani senza protezione. VIPERABISCIA

IL MORSO DELLA VIPERA Difficilmente è letale perché il veleno iniettato, pur essendo mortale, è in quantità insufficiente a produrre danni all’uomo in buone condizioni fisiche. Il veleno passa subito nelle vie linfatiche e solo dopo un certo periodo arriva nel sangue (pericolosi sono i morsi vascolari, alla testa e al collo, sono più sensibili i bambini, gli anziani e le persone debilitate). dolore acuto e arrossamento nel punto di morsicatura dolore acuto e arrossamento nel punto di morsicatura edema e colorazione bluastra della cute. edema e colorazione bluastra della cute. cefalea, vertigini, agitazione. cefalea, vertigini, agitazione. pallore progressivo, pallore progressivo, sete intensa, sete intensa, vomito, diarrea, vomito, diarrea, crampi muscolari, crampi muscolari, paralisi respiratoria e collasso cardio-circolatorio. paralisi respiratoria e collasso cardio-circolatorio.

Tranquillizzare la vittima Porla in posizione di riposo Lavare abbondantemente (il veleno è idrosolubile) Togliere gioielli dall’arto interessato Far uscire il sangue per quanto possibile, aspirare il veleno con l’apposito strumento Applicare una fasciatura MANOVRE DA EVITARE: applicazione di laccio emostatico, applicazione di laccio emostatico, suzione (a bocca!!) della ferita, suzione (a bocca!!) della ferita, incisioni nella zona del morso, incisioni nella zona del morso, uso di disinfettanti a base alcolica (perché l’alcol fissa il veleno) uso di disinfettanti a base alcolica (perché l’alcol fissa il veleno) somministrazione di bevande alcoliche. somministrazione di bevande alcoliche. N.B.: il siero antivipera è un farmaco per esclusivo uso intraospedaliero.

conclusioni poiché nella bocca di tutti gli animali sono presenti dei germi le ferite provocate dai loro morsi sono sempre da considerarsi infette e vanno trattate con attenzione …nelle fauci degli animali sono spesso presenti le spore del tetano In Italia l’unico serpente velenoso è la vipera e difficilmente il suo morso è letale per le persone in buone condizioni fisiche gatti, topi, volpi, lupi, ovini, equini possono trasmettere il virus della rabbia Inoltre i morsi di alcuni animali gatti, topi, volpi, lupi, ovini, equini possono trasmettere il virus della rabbia