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P ROGETTO INTEGRATO DI FILIERA (PIF) – REGIONE TOSCANA Lastra a Signa (FI), 25 ottobre 2013 Convegno NET.SOS.TEN Network per la Sostenibilità del grano Tenero

IL FRUMENTO TENERO NEL MONDO 1

L E VARIABILI DI BASE DEL MERCATO DEL FRUMENTO TENERO NEL MONDO 1 B ILANCIO MONDIALE DEL FRUMENTO ( MLN T ) * dati aggiornati al 26 settembre 2013 Fonte: elaborazione Ismea su dati International Grains Council

I PREZZI DELLA GRANELLA DI FRUMENTO TENERO 2 *: periodo gen-set Fonte: Ismea, World Bank PREZZO FOB DEL FRUMENTO ESTERO ($/ T ) PREZZO NAZIONALE E CONFRONTO CON IL PREZZO CIF DEL PRODOTTO ESTERO (€/ T ) L E OSCILLAZIONI DEL PREZZO MONDIALE SONO DOVUTE IN LARGA PARTE ALLO SQUILIBRIO TRA DOMANDA E OFFERTA, CON CONSEGUENTE VARIAZIONE DELLE SCORTE. T ALE SITUAZIONE PUÒ ESSERE AGGRAVATA DA ALTRI FATTORI CHE POSSONO AGIRE ANCHE IN MANIERA CONCOMITANTE : FLUTTUAZIONE DEL TASSO DI CAMBIO €/$, E DEL PREZZO DEL PETROLIO, RESTRIZIONI ALL ’ EXPORT, FATTORI SPECULATIVI ( COME NELLA CRISI DEL 2007/08). L E QUOTAZIONI DEL FRUMENTO NAZIONALE SEGUONO LO STESSO ANDAMENTO DI QUELLO ESTERO IN RAGIONE DEGLI ELEVATI QUANTITATIVI IMPORTATI PER SODDISFARE LA DOMANDA INTERNA.

IL FRUMENTO TENERO IN ITALIA 2

L E VARIABILI DI BASE DEL MERCATO DEL FRUMENTO TENERO NEL MONDO 3 I FLUSSI DI PRODOTTO NELLA FILIERA DEL FRUMENTO TENERO (2012) Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat, Italmopa, Assalzoo

L E AZIENDE AGRICOLE IN I TALIA E IN TOSCANA 4 A ZIENDE, SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA E DIMENSIONE MEDIA DELLE AZIENDE Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat (Censimento generale dell’agricoltura)

L’ OFFERTA DI FRUMENTO TENERO IN ITALIA E TOSCANA 5 Azienda agricola 1 I TALIA : FATTA ECCEZIONE PER IL 2013 PER IL QUALE I DATI SONO ANCORA DEL TUTTO PROVVISORI, I VALORI MEDI DEL DECENNIO INDICANO  SUPERFICIE MEDIA PARI A CIRCA 600 MILA ETTARI,  PRODUZIONE MEDIA A 3,1 MLN T *: dato provvisorio. Fonte: elaborazione ISMEA su dati Istat T OSCANA :  L A SUPERFICIE MEDIA NEGLI ULTIMI 10 ANNI È PARI A 21 MILA ETTARI (3,5% DEL TOTALE ),  L A PRODUZIONE MEDIA A 73 MILA DI TONNELLATE (2,3% DEL TOTALE )

L A QUALITÀ DEL FRUMENTO TENERO IN ITALIA 6 Azienda agricola 1 D AI RISULTATI DEL MONITORAGGIO QUALITATIVO REALIZZATO DAL CRA _ QCE PRESSO I CENTRI DI STOCCAGGIO, EMERGE CHE IL LIVELLO QUALITATIVO DELLA GRANELLA DI FRUMENTO TENERO È INCOSTANTE NEL TEMPO, SIA IN TERMINI DI CONTENUTO PROTEICO CHE DI PESO ETTOLITRICO. Fonte: elaborazione ISMEA su dati CRA_QCE

G LI SCAMBI CON L ’ ESTERO DEL FRUMENTO TENERO ExportImportSaldo Mln euro.000 tMln euro.000 tMln euro.000 t Media E VOLUZIONE DI MEDIO - LUNGO PERIODO Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat E VOLUZIONE DELL ’ IMPORT (.000 T ) E INCIDENZA % SULLA DISPONIBILITÀ INTERNA 7

L’INDUSTRIA DI PRIMA E SECONDA TRASFORMAZIONE 3

L’ INDUSTRIA MOLITORIA 8 C ARATTERISTICHE STRUTTURALI DEI MOLINI A FRUMENTO TENERO *: tonnellate/24 h. Fonte: elaborazione ISMEA su dati Italmopa n. > 200 t/24h>100 – 200 t/24h>50 – 100 t/24h10 – 50 t/24h TOTALE ITALIA TOSCANA TOSCANA / ITALIA 7,5 % 4,3 %7,9 % 7,3 %6,9 % D ISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI MOLINI A FRUMENTO TENERO t/24h ,4 % ,5 % ,9 % ,0 % ,6 %

L’ INDUSTRIA MOLITORIA LA PRODUZIONE NAZIONALE DI FARINE DI FRUMENTO TENERO E DEI CONSUMI DOMESTICI DI PANE (.000 T ) Fonte: Elaborazione Ismea su dati Italmopa, AcNielsen 9 N EGLI ULTIMI DIECI ANNI LA PRODUZIONE NAZIONALE DI FARINE HA MOSTRATO UN ANDAMENTO FLESSIVO, PERDENDO IN VALORE ASSOLUTO, PIÙ DI 500 MILA TONNELLATE (2012 VS 2003). T ALE RISULTATO È DA IMPUTARE AL COSTANTE CALO DEI CONSUMI DOMESTICI DI PANE ( CIRCA 300 MILA TONNELLATE TRA IL 2003 E IL 2012), IN RAGIONE DEL FATTO CHE LA MAGGIOR PARTE DELLA PRODUZIONE DI FARINE (70% CIRCA ) È DESTINATA ALLA PANIFICAZIONE ARTIGIANALE ED INDUSTRIALE.

L’ INDUSTRIA DEI PRODOTTI DA FORNO LA PRODUZIONE NAZIONALE DEI PRODOTTI DA FORNO, I CONSUMI E L ’ EXPORT (.000 T ) Fonte: Elaborazione Ismea su dati Istat, Aidepi, AcNielsen 10 N EGLI ULTIMI DIECI ANNI LA PRODUZIONE NAZIONALE DEI PRODOTTI DA FORNO HA MOSTRATO UNA CRESCITA SIGNIFICATIVA, AUMENTANDO IN VALORE ASSOLUTO DI OLTRE 100 MILA TONNELLATE (2012 VS 2003). T ALE DINAMICA È SOSTENUTA DALLE POSITIVE PERFORMANCE SIA DEI CONSUMI INTERNI CHE DELL ’ EXPORT.

CONCLUSIONI 4

L E P ROIEZIONI O ECD -F AO AL 2022 E VOLUZIONE DELLE PRINCIPALI VARIABILI DI BASE DEL MERCATO ( MLN T ) * prezzo frumento no. 2 hard red winter, USA f.o.b. Gulf Ports. Fonte: Elaborazione Ismea su dati USDA (agricultural outlook ) 11  N EL PROSSIMO DECENNIO VIENE STIMATA UNA COSTANTE PROGRESSIONE DELLA DOMANDA, SEMPRE SODDISFATTA DALL ’ OFFERTA.  N ELLO SPECIFICO DEL PROSSIMO BIENNIO SI STIMA UN PIÙ ALTO TASSO DI CRESCITA DEGLI STOCK IN RAGIONE DI RACCOLTI ABBONDANTEMENTE PIÙ ELEVATI DEI CONSUMI.  I PREZZI, DOPO LA NETTA FLESSIONE NEI PROSSIMI DEI DUE ANNI, TENDONO A RAFFORZARSI, ATTESTANDOSI NEL 2022 SU LIVELLI DI POCO INFERIORI A QUELLI MEDI DEL PERIODO GEN - SET  L E STIME NON TENGONO CONTO DEI FENOMENI CONGIUNTURALI - COME L ’ IMPONDERABILITÀ DELL ’ ANDAMENTO CLIMATICO - NÉ DI QUELLI RELATIVI AGLI SHOCK MACROECONOMICI. E VOLUZIONE DEI PREZZI * DELLA GRANELLA (US$)

C RITICITÀ DELLA FASE AGRICOLA E INDUSTRIALE 12  Nonostante la tendenza alla concentrazione produttiva emersa dall’ultimo Censimento Istat, le aziende agricole sono fortemente polverizzate e raramente sono in grado di immettere massa critica sul mercato.  I volumi prodotti e la loro qualità sono fortemente variabili.  Esiste una elevata numerosità dei soggetti coinvolti nella commercializzazione della granella.  Lo stoccaggio è perlopiù indifferenziato in funzione della qualità.  Sussiste una scarsa tenuta della redditività.  I molini si caratterizzano per una tecnica produttiva consolidata che però ricorre spesso al prodotto estero.  Dipendenza dalla volatilità dei prezzi internazionali per l’approvvigionamento delle materie prime.  Necessità di un approvvigionamento costante, sia in termini di volumi sia di qualità. Fase agricola Industria molitoria

P OTENZIAMENTO DELLE RELAZIONI DI MERCATO 13 La strutturale alternanza quali-quantitativa dell’offerta di granella ed anche del mercato all’origine si è verificata negli ultimi anni con maggiore frequenza, determinando condizioni di maggiore incertezza sia per la fase agricola (redditività), che per quella della prima trasformazione (costanza dell’approvvigionamento e del livello qualitativo della materia prima). Appare quindi sempre più urgente potenziare le relazioni di mercato con riferimento alla implementazione di azioni di aggregazione dell’offerta attraverso lo sviluppo su larga scala dei contratti di filiera al fine di orientare l’offerta alla domanda dell’industria. In tal modo è possibile:  Aumentare l’offerta di materia prima sempre più rispondente alla domanda dell’industria (quantità e qualità).  Garantire un approvvigionamento costante, coerentemente alle necessità dei molini.  Garantire la tipicità e la provenienza del prodotto locale.  Garantire migliori risultati economici per gli operatori agricoli prevedendo una premialità di prezzo rispetto a quello di mercato sulla base dei risultati produttivi raggiunti.

P UNTI DI FORZA E OPPORTUNITÀ 14  Buon livello della conoscenza delle tecniche di coltivazione.  Forte potenziale del miglioramento della qualità.  Diffusa presenza del contoterzismo professionale.  Tracciabilità nei termini sia della qualità merceologica che igienico- sanitaria.  Funzione paesaggistico/ambientale da sostenere.  Potenzialità produttiva da recuperare.  Funzione preminente nella produzione di prodotto tipico italiano.  Tracciabilità nei termini sia della qualità merceologica che igienico- sanitaria.  Ampi margini di innovazione e differenziazione e tipicizzazione del prodotto finale.  Prossimità territoriale materia prima/industria (distretto?). Fase agricola Industria molitoria

GRAZIE PER L’ATTENZIONE Lastra a Signa (FI) 25 ottobre 2013