Lavoro e produzione del valore nella network culture Sociologia delle comunicazioni
Concetti fondamentali: general intellect; il sapere è incarnato sempre di più nelle macchine; per Virno però queste macchine prevedono anche la cooperazione del lavoro, nella forma di una intellettualità di massa (facoltà cognitive, linguistiche, relazionali della specie umana)
Tre articoli fondamentali della prima parte del volume di Chicchi e Roggero Economia della conoscenza (Enzo Rullani) Capitalismo cognitivo (Carlo Vercellone) Biocapitalismo (Fumagalli e Morini)
Enzo Rullani ‘La produzione di valore a mezzo di conoscenza. Il manuale che non c’è’ -critica della teoria economica mainstream -costruzione di una nuova teoria economica che metta al centro le proprietà della conoscenza come mezzo di produzione di valore
Enzo Rullani ‘La produzione di valore a mezzo di conoscenza. Il manuale che non c’è’ ‘…un processo produttivo dove il lavoro non si traduce immediatamente in cose utili, destinate al consumo, ma genera conoscenze sotto le forme più varie: macchine, software, formule chimiche, progetti di prodotto, layout di linee manifattiere, programmi di produzione, media e reti di comunicazione, spot pubblicitari, vetrine nei negozi etc etc’ p. 55
Caratteristiche dell’economia dei beni materiali secondo la teoria economica mainstream (classica e neoclassica) Strumentalità: i beni sono dei mezzi attraverso cui si soddisfano delle finalità già date (mangiare, vestirsi, dormire etc) Scarsità: i beni sono risorse scarse, disponibili in quantità limitate Divisibilità: i beni materiali sono prodotti attraverso la divisione del lavoro e sono essi stessi divisibili e misurabili Van Gogh Tre paia di scarpe 1887
Caratteristiche dell’economia della conoscenza in quanto bene immateriale a.Risorsa creativa non solo strumentale (esplora il nuovo, crea il mondo, cambia il nostro modo di vedere) b. Risorsa moltiplicabile (senza vincoli di scarsità, anzi più si moltiplica più aumenta il valore) c. Risorsa condivisa (cooperazione, auto- regolazione etc) (Rulliani p. 67) es. la lingua
La conoscenza come risorsa creativa ‘La conoscenza nasce da una esperienza di apprendimento e di sperimentazione del nuovo che quando coinvolge il soggetto che la compie, ha la caratteristica di essere world making, capace di creare il mondo in cui il soggetto agisce e definisce la sua identità. In questo senso, la sua principale qualità è di essere creativa: cambia il senso della situazione..’ p. 67 Es. la lingua, la gita turistica, la visione di un film, un viaggio
La conoscenza come risorsa creativa ‘’…0gni volta che iniziamo un’esperienza cognitiva, ci esponiamo alla possibilità che quella esperienza – se coinvolgente – possa cambiare la nostra percezione del mondo e alla fine noi stessi, la nostra identità profonda. E’ in questo modo che, passo per passo, adottiamo lo stile di vita e il modo di pensare dell’appassionato di sport, di cultura, di gastronomia etc.’ (p. 69)
“Che cosa induce un consumatore a comprare, in negozio, un paio di jeans di marca a 150 euro quando quegli stessi jeans, all’uscita della fabbrica, valgono solo 15 euro? E che cosa sono i 135 euro che si aggiungono al prodotto materiale, fuori dai muri della fabbrica, se non il compenso per il lavoro di ideazione, design, progettazione, comunicazione, vendita, ecc., impiegato dal produttore per creare il significato che l’acquirente attribuisce al fatto di indossare quei pantaloni?” (Rullani p. 68
b. La conoscenza come risorsa perfettamente riproducibile e moltiplicabile ‘Non si tratta più, infatti, di allocare razionalmente una risorsa scarsa, disponibile in quantità limitata: ma di moltiplicare gli usi di una risorsa che è possibile riprodurre in quantità sovrabbondanti, senza aumento di costo.’ (rulliani pp )
b. La conoscenza come risorsa perfettamente riproducibile e moltiplicabile ‘Man mano che il bacino degli usi (a costo zero) si allarga, il valore ottenuto complessivamente cresce, e con esso cresce la produttività… Un’ora di lavoro che costa, diciamo, 100 può rendere… 10 al primo uso, essendo così anti-economica. Ma se gli usi sono 10 già si va in pareggio. Se poi diventano 100 o 1000 possiamo avere ricavi corrispondenti con profitti stratosferici su investimento iniziale fatto.’ p. 58)
b. La conoscenza come risorsa perfettamente riproducibile e moltiplicabile -il copyright e la proprietà intellettuale come strategia di ‘restrizione monopolistica degli usi…la difesa di un certo livello di pezzo taglia fuori tutti gli usi che quel prezzo non possono pagare…’ (p. 71)
b. La conoscenza come risorsa auto- regolata ‘La produzione di valore attraverso la conoscenza è una forma di produzione congiunta. Per ottenere un certo risultato bisogna integrare nel processo di apprendimento i contributi di tanti soggetti… Il valore risultante alla fine… è frutto dello sforzo congiunto di tutta la filiera. (p. 72)
b. La conoscenza come risorsa auto-regolata Se per fare un’innovazione occorre fare un percorso di cento piccoli passi in avanti, in quello che si sa o si sa fare, ci saranno nel corso del tempo, novantanove apporti che il mercato non premierà, … Ma alla fine qualcuno, l’Innovatore, farà il centesimo passo, rendendo attuale e visibile il valore creato dai passi precedenti….’ (p. 72)
b. La conoscenza come risorsa auto-regolata Dalla divisione del lavoro alla cooperazione ‘L’apprendimento sociale è un processo ‘naturalmente’ indivisibile…… la condizione naturale della produzione cognitiva di valore è la condivisione… il processo di scambio e di integrazione delle conoscenze apportate…’ p. 73)
b. La conoscenza come risorsa auto-regolata ‘è possibile usare un approccio che punta sulla cooperazione responsabile tra le parti direttamente coinvolte che sono in grado di entrare in relazione, conoscersi a vicenda, interpretando e dando senso al proprio rapporto. Da cui la possibilità, che è propria dei processo cognitivi, di auto-regolare la rete delle relazioni stabilite.’ p )
b. La conoscenza come risorsa auto-regolata -fare sciame -condivisione delle risorse -atteggiamento aperto e collaborativo -costruzione di relazioni -regole che disciplinano i punti di conflitto -processo plurimo e sperimentale
I suggerimenti di rulliani per la produzione di valore a mezzo conoscenza: a.Creare qualcosa di nuovo (un valore addizionale) migliorando qualcosa o inventando nuovi usi b.Moltiplicarne il valore diffondendolo il più possibile c.Autoregolare la condivisione e distribuzione in modo che ciascuno sia adeguatamente ricompensato
‘La produzione di valore attraverso la conoscenza è una forma di produzione congiunta. Per ottenere un certo risultato, bisogna integrare nel processo di apprendimento i contributi di tanti soggetti (persone e imprese… Il valore risultante alla fine, sotto forma di utilità che la formula chimica o il file musicale generano negli usi è frutto dello sforzo congiunto di tutta la filiera. Uno sforzo che il mercato non riesce a premiare in modo ragionevole’ (Rullani p. 72)
Il mercato non riconosce importanza di tutti i momenti necessari alla produzione di valore conoscenza… Il mercato finanziario è incapace di valutare adeguatamente questa produzione e di distribuirne la ricchezza
La conoscenza come risorsa auto-regolata e il problema dei commons: i beni comuni (ambiente, energia, paesaggio, cultura, conoscenza condivisa) Né pubblici né privati: ‘sono beni che appartengono a chi ha condiviso una storia, un contesto di vita o di lavoro, una matrice culturale che ha dato significato a certe cose, invece che a altre…’ (p. 64)