Il Progetto DERIVA: soluzioni tecniche e naturali sulla gestione della deriva Giuseppe Zanin – Cristiano Baldoin Dipartimento DAFNAE - Università di Padova.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La dispersione nei corsi d’acqua: concetti fondamentali
Advertisements

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Prevenzione e Sicurezza in Laboratorio
Sensor Integration Luglio Questa presentazione è fornita come un'introduzione all'applicazione ed integrazione di tecnologia dei sensori nei sistemi.
Corporeità: aspetti fisici delle risposte dell’organismo
“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”.
Apertura Stati generali BIO Padova, 14 aprile 2009 Le tecniche produttive in agricoltura biologica: a che punto siamo? Paolo Bàrberi Land Lab, Scuola Superiore.
I PRINCIPALI REQUISITI RICHIESTI PER LE IRRORATRICI La Direttiva Europea 2009/127/CE (recepita con il DL n.124/2012) costituisce un emendamento della Direttiva.
IL CONTROLLO FUNZIONALE DELLE MACCHINE IRRORATRICI
(***) Esonerate dai controlli
LE NUOVE DIRETTIVE EUROPEE
Gli Indici di Produttività di Divisia
ANNO ACCADEMICO CORSO LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE DELLA PRODUZIONE ANIMALE Riconoscimento elettronico, management informatizzato e tracciabilità.
Verifica funzionale e taratura delle macchine
LUOGHI DI LAVORO LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Giugno 2013
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Definizione parole-chiave Progetto RAP.
Descrizione del sistema NOVATEK
LO STRATO DI EKMAN Corso: Idrodinamica delle Grandi Masse
EQUAZIONI PER IL MOTO DEI FLUSSI GEOFISICI
FISICA DELLE NUBI Corso: Idraulica Ambientale
Giornata di studio su D.M. 44/04 - Sandro Garro - ARPAT 1 Il D.M. 44/04 prevede: la determinazione delle emissioni puntuali e la stima delle emissioni.
Pisa - Venerdì 23 Aprile CEI Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi Cocchi Dr. Elio.
Inquinamento idro-termico da centrali termoelettriche
I cibi che mangiamo sono sicuri?
Corso della Regione Piemonte 2003 CONVALIDA DEL PROCEDIMENTO DI PREPARAZIONE FATTORI CRITICI PROCEDIMENTO DI PREPARAZIONE MATERIE PRIME E MATERIALI ATTREZZATURE.
CERTIFICATI EMESSI IN OLTRE 100 PAESI Produttori certificati Produttori certificati Fonte: Global - July 2009 (opzioni 1 + opzioni 2 e associati)

LA FASE DI POST RACCOLTA
Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano Sementiero (PRIS1): risultati definitivi del sottoprogetto a carattere generale Area tematica 1 ELABORAZIONE.
Rivelatori Antincendio
Milano 7 Novembre 2011 PROGETTO ValorE Dipartimento di Produzione Vegetale Sez. Agronomia Università degli Studi di Milano.
III Convegno Nazionale
Il gruppo progetto della I^ B Igea
L’importanza del Piano Formativo.
L’ ecologia L'ecologia (dal greco: οίκος, oikos, "casa" o anche "ambiente"; e λόγος, logos, "discorso" o “studio”) è la disciplina che studia la biosfera,
La nuova normativa sui prodotti fitosanitari Padova 31 maggio 2006
TDO o Hurdle technology
TEMPERATURA E DILATAZIONE TERMICA Lezione n.1 – classi SECONDE –Fisica ITI «Torricelli» –S.Agata M.llo (ME) Prof. Carmelo Peri W.T.Kelvin A.Celsius.
Atmosfera.
Aspetti progettuali e localizzativi delle costruzioni per l’industria agroalimentare.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
Analisi economica della sicurezza alimentare
Fabrizia Capuano Direttore ARPA – Sezione di Reggio Emilia
25 ottobre 2010Propagazione in Esterno1 Propagazione del suono in ambiente esterno.
S1 30 MINUTI DI RISCALDAMENTO 15 MINUTI DI CALIBRATURA STANDARD pCAL 3 MINUTI DI SCANSIONE PRIMO SCANNER UNIVERSITÀ DELLO UTAH.
CLP E VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE LA NUOVA FRONTIERA DELL’USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI AULSS 21 - LEGNAGO LUNEDI’ 25 MAGGIO 2015.
IMPIANTI TECNICI CALCOLO DELLE PORTATE DI VENTILAZIONE
AMBIENTE.
Valutazione di scenari alternativi di gestione dei rifiuti urbani per un territorio provinciale Antonio Scipioni Tania Boatto
La sicurezza tecnologica
PICALACK Scheda Tecnica  Descrizione  Caratteristiche generali  Campi di applicazione  Proprietà fisiche  Preparazione  Applicazione  Confezioni.
INCONTRO DI FORMAZIONE: CAUTELE DA ADOTTARE NELLE ZONE ATEX
PONa3_00016 RESEARCH INFRASTRUCTURE FOR SUSTAINABLE AGRICULTURE AND FOOD IN MEDITERRANEAN AREA PONa3_00016 RESEARCH INFRASTRUCTURE FOR SUSTAINABLE.
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
EUREKA Ricerca e Soluzioni Globali Società Cooperativa
L’autocontrollo nelle imprese alimentari
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
Definizione parole-chiave SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole A3 -1 MODULO B Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI.
European Patients’ Academy on Therapeutic Innovation I principi fondamentali della farmacologia.
F. Dedola - CORSO DI ORTICOLTURA Serrenti, locali Ex Mattatoio, 4 Marzo 2016 La corretta gestione del rischio-residuo nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari.
Il ruolo dell’Utility nella sicurezza elettrica Roma, 26 febbraio 2004.
Modellizzazione di cabine di trasformazione MT/bt in ambiente esterno Roma - ISPRA 9 Novembre 2011 Corso di formazione ambientale “Introduzione all’utilizzo.
Corso di formazione Progetto Low Noise PON 01_01878 Dott.ssa La Rosa Daniela Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Catania Viale A.Doria,
"La condizionalità in agricoltura: principi, norme e applicazione” Laboratorio di consulenza partecipata Regione Puglia Assessorato alle Risorse Agroalimentari.
Psicrometria.
1 Sistemi di abbattimento delle polluzioni atmosferiche Prof. Ing. Riccardo Melloni Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile Università degli Studi.
Bioplastiche da Residui per Innovazioni Olistiche Capofila: Ing. Attilio Colucci - La Molara s.r.l. Responsabile Scientifico: Dr.ssa Barbara Immirzi Istituto.
1 Prof. Fabio Murena Dipartimento di Ingegneria Chimica Università degli studi di Napoli “Federico II”
Verso il Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile degli agrofarmaci: il punto di vista del C.O.N.A.F. Portici, 20 gennaio 2010 Enrico Antignati.
Transcript della presentazione:

Il Progetto DERIVA: soluzioni tecniche e naturali sulla gestione della deriva Giuseppe Zanin – Cristiano Baldoin Dipartimento DAFNAE - Università di Padova Dipartimento TeSAF - Università di Padova

Un’ importante norma Europea: la Direttiva 2009/128

MISURE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO Cosa significa mitigare il rischio? Significa introdurre nel sistema produttivo misure di vario tipo al fine di ridurre i potenziali effetti nocivi dei PF e rendere quindi più sicura per l’uomo e l’ambiente la tecnologia “protezione delle colture”. Le misure di mitigazione possono essere strutturali o non strutturali. Le misure strutturali comportano interventi sull’ecotono e/o all’esterno dello stesso, dopo l’applicazione del PF. Le misure non strutturali invece comportano interventi, scelte, decisioni, comportamenti in tutte le varie fasi di impiego del PF, dall’acquisto alla distribuzione in campo.

Per un dato organismo e PF, il rischio (R) è dato da: R = P x E dove P rappresenta la pericolosità, cioè la tossicità intrinseca del PF, ed E l’esposizione dell’organismo al PF. Per gli organismi che vivono nei diversi comparti ambientali, E viene stimata con la PEC (concentr. ambientale prevedibile). Le misure di mitigazione possono agire su E riducendo le PEC nei vari comparti ambientali (acqua, aria, suolo…) oppure su P. R = P x E Mitigazione R = P x E

COMUNICAZIONE DEL RISCHIO

rischi realirischi percepiti Deficienze nutrizionali Residui di fitofarmaci Intossicazioni batteriche Additivi alimentari Tossine di origine biologica Deficienze nutrizionali Residui di fitofarmaciIntossicazioni batteriche Additivi alimentariTossine di origine biologica Magkos et al., Critical Reviews in Food Safety and Nutrition

L’accettabilità del rischio dipende dalla natura dell’attività esaminata I rischi associati ad attività volontarie, “piacevoli” (fumo, alcool, guida…) sono più accettabili Il rischio associato ad attività non controllate individualmente o non legate ad un beneficio immediato tendono ad essere rifiutate ( es. additivi alimentari, agrofarmaci…)

ANALISI DEL RISCHIO

Rischio = P x E Le misure che agiscono su P sono non strutturali e riguardano: scelta di principi attivi o formulazioni meno tossiche riduzione della dose (quando fattibile) Le misure che agiscono su E possono essere: strutturali (fasce di rispetto, siepi, scoline vegetate, laghetti di sedimentazione, wetland, bioded) non strutturali (riduzione delle dosi, macchine innovative, impiego lotta integrata -IPM).

Due tipi di contaminazione: Diffusa Puntiforme La contaminazione diffusa si realizza in campo a seguito dei trattamenti fitosanitari La contaminazione puntiforme si realizza, solitamente, nel centro aziendale dove si preparano le miscele e si lavano le macchine irroratrici La contaminazione ambientale è da attribuirsi in parti grossomodo uguali alle due componenti

I fenomeni principali responsabili della contaminazione diffusa sono: Lisciviazione Ruscellamento superficiale Deriva Per applicare adeguate misure di mitigazione è importante specificare l’origine della contaminazione.

Deriva (Drift) (Trasporto di un agrofarmaco al di fuori del bersaglio) Deriva primaria (durante o subito dopo l’irrorazione) Spray drift Deriva secondaria (volatilizzazione) Drift fallout

PRIMARIA (durante o subito dopo l’irrorazione) Trasporto delle gocce Velocità Uso di additivi Temperatura Produzione delle gocce Aspetti importanti nella formazione e mitigazione della deriva primaria Intercettazione delle gocce Umidità Turbolenza Vento Inversione termica Aree di rispetto Barriere verticali Dimensione SECONDARIA (volatilizzazione) DERIVA RIDUZIONE DEGLI EFFETTI RIDUZIONE DELLA QUANTITÀ

Mitigazione della Deriva Misure non strutturali Gestione e tecnologia delle irroratrici: ugelli, additivi, altezza barra, pressione, popolazione di gocce, irroratrici innovative Modalità di trattamento: scelta del momento della giornata, trattamento solo della parete interna dell’ultimo filare Gestione della molecola: scelta della molecola e della formulazione, riduzione dosi (se possibile) Adeguamento sistemi di impianto e sviluppo vegetativo coltura (es. scelta varietà e forme di allevamento…)

Misure strutturali Fasce di rispetto e barriere verticali (siepi): riducono la quantità che raggiunge le acque o le aree sensibili. La vegetazione, erbacea importante per il ruscellamento, qui è meno importante. Più importante è l’ampiezza (distanza).

La distanza dipende:  dalla tossicità del PF  dalla dose (g/ha) impiegata  dalla presenza di barriere (es. siepi)  dal tipo di attrezzatura impiegata  dal modo con cui si esegue il trattamento coltura trattata La zona di rispetto è una misura strutturale con ampiezza che dipende in larga parte dalle misure non strutturali e dalla tossicità del PF. area sensibile

Deriva: la mitigazione è più problematica nelle colture arboree

Deriva Fasce di rispetto e barriere verticali (siepi) sono le misure di mitigazione strutturali più efficaci. Le equazioni di Rautmann e le tabelle di Ganzelmeier permettono di stimare la deriva in funzione della distanza dalla sorgente. Lazzaro et al. (2007) hanno modellizzato l’effetto di mitigazione di una siepe.

Le aree di rispetto mettono “spazio” tra l’irrorazione e l’area da proteggere Eq. di Rautmann (2001) deriva da studi con barre irroratrici e calcola il deposito a terra di agrofarmaco in % della dose distribuita (y) in funzione della distanza (x) dall’area trattata. Deposito Per la deriva lo spazio è importante

Deriva In assenza di barriere la deriva è di m Nel caso di atomizzatori tradizionali la deriva può essere mitigata con fasce di rispetto e barriere verticali (siepi) Una siepe può contenere la deriva

Deriva L’eq. di Rautmann deriva da studi con barre irroratrici. Gli studi condotti a Padova con atomizzatori tradizionali hanno dato risultati simili (Lazzaro et al., 2008). y=deriva (massa) a distanza x (m) dall’origine della deriva (ugelli in posizione x=0); a=quantità iniziale di deriva a x=0, t=porosità ottica della siepe (frazione); senza siepe t=1; W=velocità del vento (m/sec).

Una siepe a 3 metri di distanza con una porosità ottica di 0,5 (siepe non completamente chiusa) e con un vento di 1,0 m/sec abbatte la deriva del 52%. Senza la siepe per avere un abbattimento simile (46%) la fascia di rispetto dovrebbe essere di 5 m. Frazione dell’applicato in aria (Y) e abbattimento (A=1-Y) in funzione della distanza dall’atomizzatore (D, m) e della presenza di una siepe con una certa porosità ottica (t) e con 3 velocità del vento (W, m/sec). In rosso alcune combinazioni che consentono un abbattimento attorno al 50%. Effetto della siepe sulla larghezza delle aree di rispetto In presenza di siepe le aree di rispetto possono essere più strette.

La gestione della deriva può risultare particolarmente efficace quando le tecniche di contenimento vengono combinate in un sistema integrato.

Misura di mitigazione Riduzione % della deriva Siepe: -trattamenti al bruno o di fine inverno -trattamenti primaverili – estivi Ugello antideriva: -colture arboree -colture erbacee Trattamento dell’ultimo filare dall’esterno verso l’interno del campo 35 Una giusta combinazione di siepe, tipo di ugello e modalità di applicazione può ridurre molto la deriva. Sono possibili molte combinazioni di misure di mitigazione (Valori proposti dalla Comm. Consultiva per i Prodotti Fitosanitari - CCPF - del Min. della Salute)

Misure di riduzione della deriva Mitigazione complessiva (%) SiepeUltima filaUgelli Nessuna (0%) nessun accorgimento (0%) standard (0%)0 antideriva (30%)30 antider. AI (50%)50 verso interno (35%) standard (0%)35 antideriva (30%)54,5 antider. AI (50%)67,5 Trattamenti al bruno (25%) nessun accorgimento (0%) standard (0%) 30 antideriva (30%) 47,5 antider. AI (50%) 62,5 verso interno (35%) standard (0%) 51,3 antideriva (30%) 65,9 antider. AI (50%) 75,6 Trattamenti al verde (75%) nessun accorgimento (0%) standard (0%) 75 antideriva (30%) 82,5 antider. AI (50%) 87,5 verso interno (35%) standard (0%) 83,8 antideriva (30%) 88,6 antider. AI (50%) 91,9

Progetto DERIVA AZIONE 1: realizzazione di un prototipo di impianto semifisso per i trattamenti fitoiatrici (da usare sia nelle zone collinari sia dove possono essere impiegati i mezzi meccanici tradizionali) AZIONE 2. Sviluppo di speciali kit antideriva da installare sulle irroratrici/atomizzatori già presenti in azienda AZIONE 3: sviluppo di un sistema esperto per modulare la larghezza delle fasce di sicurezza in rapporto alle prestazioni antideriva delle macchine e ad altre variabili ( barriere verticali, tossicità dei prodotti,….)

Componenti il gruppo di lavoro Università di Padova Dipartimento DAFNAE e TeSAF Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG Azienda Le colture Azienda Villa Maria Comuni della zona interessati: n° 14 Provincia di Treviso

AZIONE 1 Progettazione e realizzazione: Claudio Baldessari Valutazione efficacia fitoiatrica del sistema: Roberto Causin e Carlo Duso Valutazione ambientale: Stefan Otto, Roberta Masin, Cristiano Baldoin, Giuseppe Zanin AZIONE 2 Progettazione kit (1 o più): Cristiano Baldoin e Ditta Caffini Valutazione efficacia fitoiatrica del sistema: Roberto Causin e Carlo Duso Valutazione effetti ambientali: Stefan Otto, Roberta Masin, Cristiano Baldoin, Giuseppe Zanin Giornate dimostrative: Consorzio Prosecco ecc. AZIONE 3 Validazione e calibrazione modello Lazzaro, 2007 Sviluppo sistema esperto tipo LERAP Giornate dimostrative: Consorzio Prosecco ecc.

LERAP = Local Environment Risk Assessment for Pesticides (DEFRA 2001, 2002) Una guida passo-passo per ridurre le fasce di rispetto nei seminativi o nei frutteti Esempio di approccio integrato per l’applicazione delle misure di mitigazione DEFRA = Department for Environment, Food and Rural Affairs – UK DEFRA, Local Environment Risk Assessment for Pesticides (LERAP). Horizontal boom sprayers. A step by step guide to reducing aquatic buffer zones in the arable sector. UK. DEFRA, Local Environment Risk Assessment for Pesticides (LERAP). Broadcast air-assisted sprayers. A step by step guide to reducing aquatic buffer zones. UK.

Standard ---- deriva > 0,75 Low drift0,5 < deriva < 0,75 Low drift0,25 < deriva < 0,5 Low driftderiva < 0,25 LERAP Classificazione delle attrezzature Valore di riferimento =1 (barra con ugelli 11003, 3 bar, ad una altezza di 50 cm dal bersaglio)

Dimensioni corso d’acquaDose piena¾ dose½ dose¼ dose Meno di 3 m5 m4 m2 m1 m 3-6 m3 m2 m1 m 6 m o più2 m1 m Corso d’acqua secco1 m Dimensioni corso d’acquaDose piena¾ dose½ dose¼ dose Meno di 3 m4 m2 m1 m 3-6 m2 m1 m 6 m o più1 m Corso d’acqua secco1 m Irroratore standard Irroratore Low drift (LERAP ) Ugelli adeguati richiedono minori distanze di sicurezza A dose piena, con corso d’acqua di 3-6 m, la distanza di sicurezza è di 3 m con irroratore standard e di soli 2 m con irroratore low drift

Senza siepeDose piena (75,1-100%) ¾ dose (50,1-75%) ½ dose (25,1-50%) ¼ dose (0-25%) Standard Nessuna riduzione 3 m6 m12 m Low–drift 1 stella 3 m6 m9 m15 m Low–drift 2 stelle 6 m9 m12 m18 m Low–drift 3 stelle 9 m12 m15 m21 m Ampiezza riduzione fascia di rispetto secondo LERAP

Con siepeDose piena (75,1-100%) ¾ dose (50,1-75%) ½ dose (25,1-50%) ¼ dose (0-25%) Standard 6 m9 m12 m18 m Low–drift 1 stella 9 m12 m15 m21 m Low–drift 2 stelle 12 m15 m18 m24 m Low–drift 3 stelle 15 m18 m21 m27 m Ampiezza riduzione fascia di rispetto secondo LERAP

Il prodotto fitosanitario riporta in etichetta un’ampiezza di fascia di rispetto. L’agricoltore può sottrarre a tale ampiezza il valore riportato nelle precedenti tabelle, quindi può considerare una fascia più stretta. Esempio. Se si distribuisce con atomizzatore standard, in presenza di siepe, un insetticida che prevede una fascia di 15 m ma si applica metà della dose massima si può ridurre la fascia di 12 m, arrivando così ad una fascia di (15-12)=3 m

Siepe no si distanza porosità epoca essenze Tossicità PF Tecnologia attrezzatura Tipo area sensibile Dose corso d’acqua area antropizzata Normale Ridotta * ** * * *

Misurando con le cartine idrosensibili la deriva nelle diverse combinazioni (siepe x attrezzatura x tossicità x ecc) sarà possibile definire la mitigazione ottenibile e quindi l’ampiezza della fascia di rispetto per ottenere un uso sicuro del fitofarmaco.

La deriva è un problema complesso

Accresciuta sensibilità… Mutati rapporti tra componente agricola e non agricola… Maggiore aspettativa sulla qualità di vita… Aumentato clima di sfiducia e di paura… Maggiore livello d’istruzione/conoscenza… Maggiore circolazione di informazioni La deriva è un problema complesso e ….…molto sentito

Attrezzature Comportamenti Formazione Inserimento di misure di mitigazione Scelte urbanistiche appropriate per le: - nuove aree edificabili… - per le aree sensibili… - per altre aree da tutelare… Cosa fare????

Grazie