PROMUOVERE L’INTERSOGGETTIVITA’ NEI BAMBINI CON AUTISMO E DPS CENTRO EDUCATIVO MINORI “Casa Regina Elena, Una carezza per Carla” Pavone, 10/02/2014
L’INTERSOGGETTIVITA ’: Insieme dei comportamenti sociali necessari per interagire con un’altra persona Insieme ben coordinato di atti motori, percettivi, cognitivi ed emotivi
INTERSOGGETTIVITA’: INTERSOGGETTIVITA’ PRIMARIA (0-8 mesi) Il bimbo sperimenta situazioni di scambio che si svolgono all’interno della coppia mamma-bambino Abilità di base: Interesse per il viso umano Orientamento Attivazione Attenzione Alternanza di turni Integrazione di diverse modalità sensoriali
INTERSOGGETTIVITA’ INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA (9-18 mesi) Il bimbo inizia a spostarsi e utilizza ciò che aveva sperimentato nell’intersoggettività primaria come spinta per incontrare altri soggetti e per scambiare con loro esperienze relative a quello che accade nel mondo Competenze correlate: Attenzione congiunta Intenzione congiunta Emozione congiunta Scambio di turni Imitazione Linguaggio e gioco simbolico
INTERSOGGETTIVITA ’ NELL’AUTISMO E DPS: Nel bambino con disturbo dello spettro autistico lo sviluppo delle sequenze di comunicazione affettiva condivisa appare compromesso (Carter et al., 2005). E’ possibile, comunque, sviluppare e potenziare le abilità di intersoggettività attraverso un approccio integrato di tipo psicoeducativo
APPROCCIO INTEGRATO : Programma abilitativo: Individualizzato: dalla valutazione dell’individuo e dalle priorità dell’ambiente di vita, definizione di obiettivi generali e specifici; Globale: considerare tutte le aree (con scelte di priorità); Contestuale: inserito nel contesto di vita e legato alle esperienze dei coetanei; Condiviso: con la famiglia e le istituzioni educative, quindi trasversale ai vari ambienti di vita.
Intersoggettività: sguardo, attenzione e intenzione congiunta, alternanza del turno Comunicazione: intenzionalità comunicativa, modalità gestuale, visiva tramite immagini, linguaggio verbale Funzionamento emozionale: condivisione emotiva, condivisione di sguardi, riconoscimento e comprensione emozioni altrui e proprie, espressione proprie emozioni, risposte empatiche PROGRAMMA ABILITATIVO IN ETA’ PRESCOLARE: AREE DI INTERVENTO
Imitazione: azioni con oggetti, movimenti e sequenze motorie, prassie oro-bucco-facciali, gesti significativi, vocale e verbale Gioco: senso-motorio, imitativo, funzionale con oggetti, simbolico Abilità di sviluppo: percezione visiva, discriminazione uditiva, motricità fine, coordinazione oculo-manuale, motricità globale, abilità cognitive Autonomie: vestirsi/svestirsi, uso del bagno, mangiare, gioco autonomo
Strutturazione: dello spazio, del tempo, del materiale di lavoro Rinforzo: naturale, sociale Aiuto: fisico, visivo-gestuale, verbale Mantenimento e generalizzazione Analisi funzionale dei CP PROGRAMMA ABILITATIVO IN ETA’ PRESCOLARE: STRATEGIE DI INTERVENTO
SVILUPPARE LE ABILITA’ DI INTERSOGGETTIVITA’
CORRELATI COMPORTAMENTALI DELL’INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA Le abilità legate all’intersoggettività secondaria costituiscono un’esperienza soggettiva che sfugge a una chiara definizione Comportamenti osservabili che indicano la presenza o meno di una certa abilità
ATTENZIONE CONGIUNTA Alternare il proprio sguardo tra cosa che si sta osservando e altra persona Seguire con lo sguardo l’indicazione dell’altro Controllare dove l’altro sta guardando e guardare nella stessa direzione Indicare per mostrare o per chiedere: «Cos’è?» Portare una cosa all’altro per fargliela vedere
ATTENZIONE CONGIUNTA Precursore fondamentale dello sviluppo delle abilità di comunicazione, sia non verbali che verbali
IMITAZIONE Abilità cardine nello sviluppo sociale, cognitivo e linguistico in quanto permette di provare ed interiorizzare esperienze ed emozioni dal punto di vista dell’altro Carente a causa della mancanza di motivazione: anche in bambini molto abili in altre aree dello sviluppo.
IMITAZIONE Se guidati, molti di questi bambini, non hanno alcuna difficoltà nel compiere il gesto mostrato da un altro, ma non mostrano nè piacere nè emozione nel farlo quindi non sviluppano veramente questa abilità, che compare in modo approssimativo e solo su richiesta.
EMOZIONE CONGIUNTA I comportamenti osservabili relativi a questa abilità sono: Ridere e sorridere insieme in risposta alla stessa situazione Rispondere con la manifestazione di un’emozione al comportamento dell’altro Cogliere l’emozione dell’altro, la sua motivazione, e adattare in qualche modo ad essa la propria emozione Utilizzare l’espressione delle emozioni come strumento nello scambio sociale
EMOZIONE CONGIUNTA A iniziali convinzioni che un deficit di questa capacità fosse alla base dell’autismo si sono sostituite ora conoscenze più complesse. In alcuni bambini autistici questo deficit non esiste affatto, in altri si: ciò potrebbe essere determinato da fattori personali diversi dall’autismo, come il ritardo mentale, l’attenzione e altri fattori percettivi
INTENZIONE CONGIUNTA Capacità di riconoscere il proprio volere che è uguale o diverso da quello dell’altro Gioco di compromessi e di dialoghi tra voleri alla base dell’educazione e della trasformazione del bambino in bambino socializzato.
SCAMBIO DI TURNI Alternanza di sguardi, sorrisi, suoni e movimenti Sono moltissime le situazioni sociali che funzionano con l’applicazione spontanea e generalizzata dell’idea del turno. Una delle più importanti e diffuse è la conversazione.
L’IMPORTANZA DI LAVORARE SULL’INTERSOGGETTIVITA’ A TUTTE LE ETA’ Esempio: scambio di turni ccon Con i più grandi sui turni di conversazione Con i più piccoli si lavora sui turni di gioco
INSEGNAMENTO DELL’INTERSOGGETTIVITA’ NUOVA ALLEANZA TRA BAMBINO E ADULTO Senza uno spazio di sintonia non può esserci alcun insegnamento
GRAZIE PER L’ATTENZIONE L’equipe del Centro Dott.sse: Trinelli Giorgia(coordinatore/psicologa/psicoterapeuta) Viglio Sara (psicologa) Tibaldi Maria Grazia(educatrice prof.) Rapegno Luisella (educatrice prof./psicomotricista)