La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I.T.I.S. “F.MORANO” Anno scolastico 2010/2011
Advertisements

Percorso di formazione Programmare e valutare per UDA
RiCreARe Validazione sul campo Autori: G.Gagliardo, V.Mercuri, M.Saitta 4°CTP LUIGI DI LIEGRO ROMA INVALSI Roma 12 Febbraio 2013.
didattica orientativa
1 Spunti di riflessione emersi rispetto al problema accompagnare la costruzione di competenze La sostenibilità nel sistema organizzativo (piano istituzionale)
Seminario I CARE FOR YOU
DAL TUTORING AL RIORIENTAMENTO
PER IL SUCCESSO FORMATIVO interventi e servizi per gli studenti ITC PIETRO VERRI MILANO Anno scolastico 2002/2003 documentazione a cura di P. Avena, A.
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
Scuola Secondaria di Primo Grado
I DIARI DI BORDO PROGETTO EMERGENZA LINGUA U.s.r. Modena
II° CIRCOLO DIDATTICO ORTA NOVA
Il Cooperative Learning Metodo jigsaw
Laboratorio di matematica
PROGETTO CONTINUITA’ SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Per una pedagogia delle competenze
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
Intervento di Giuseppe Tacconi
Workshop 2^fase sui temi della Valutazione. Il Servizio Nazionale di Valutazione come risorsa per il Dirigente scolastico: quadri di riferimento, lettura.
Workshop 2^fase sui temi della Valutazione. Il Servizio Nazionale di Valutazione come risorsa per il Dirigente scolastico: quadri di riferimento, lettura.
Orientamento tirocinio III anno Studentessa: VALENTE VALERIA A.A. 2007/2008.
OSSERVARE … PER VALUTARE
Piano Nazionale di formazione e ricerca
Programmazione Fondi Strutturali 2007/2013
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Unità di lavoro in Cooperative Learning applicata nella classe 5° B
Il contesto teorico e culturale Costruttivismo socio-culturale Lapprendimento è significativo, quando non è meccanico o centrato sulla memorizzazione e.
Progetto ELLE Emergenza Lingua SEMINARIO CONCLUSIVO A.S. 2010/2011 Lugo, 23 maggio 2011.
SUISM – a.a. 2007/08DIDATTICA GENERALE MARIO CASTOLDIINSEGNAMENTO RECIPROCO ANALISI DELLESPERIENZA CHE COSA CARATTERIZZA IL METODO DELLINSEGNANTE? QUAL.
DESCRIZIONE ESSENZIALE dei percorsi progressi educativi seguiti raggiunti.
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Differenziare in ambito matematico
ANALISI DELLESPERIENZA CHE COSA CARATTERIZZA IL METODO DELLINSEGNANTE? QUAL E IL RUOLO PREVALENTE DELLINSEGNANTE? QUALI SONO GLI ELEMENTI DI INTERESSE.
EDUCAZIONE E CURRICOLO
L’ Apprendimento Cooperativo nella scuola del FARE - prof
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA
CONFERENZA REGIONALE SUL SISTEMA EDUCATIVO
IL PROGETTO BCNL LA SCUOLA PATTO PER IL LAVORO. IL TUTOR.
Bando n del 26/02/ Piani Integrati 2013 Autorizzazione n. AOODGAI/11919 del 19/11/2013 Azione : C1 - FSE Annualità 2013/2014 Questionari.
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LE ATTIVITÀ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA (DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO) di cui all’art. 7, c.1,
1 RETE SCUOLA MEDIA “D’AZEGLIO” AP ISC ACQUASANTA ISC CASTEL DI LAMA CAPOLUOGO ISC ROCCAFLUVIONE I CARE SCUOLA CAPOFILA DIREZIONE DIDATTICA “BORGO SOLESTA’”
NDOMANDA La suddivisione del carico di lavoro è adeguatamente ripartita tra il personale? 2La comunicazione tra le varie Sedi è regolare e tempestiva?
ISTITUTO COMPRENSIVO 2 SINISCOLA ANNO SCOLASTICO 2013/2014 QUESTIONARIO GENITORI.
Seminario provinciale sulle Indicazioni per il curricolo SECONDO MODULO: Seminari disciplinari Matematica: dalle indicazioni al curricolo 18 aprile 2008.
Essere tutor dei tirocinanti
L’INSEGNAMENTO – APPRENDIMENTO COOPERATIVO
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Sperimentazione Rete Innova Gruppo metodologico: metacognizione
Il cooperative learning
I pari come tutors? Riflessioni sul progetto MOF:
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Resoconto dell’attività svolta
ESITI Criterio di qualitá Giudizio assegnato Motivazione
07/05/14 A cura di F.M.Pellegrini 2015 PROGRAMMAREPER FARE LEZIONE.
ANALISI DELL’ESPERIENZA  CHE COSA CARATTERIZZA IL METODO DELL’INSEGNANTE?  QUAL E’ IL RUOLO PREVALENTE DELL’INSEGNANTE?  QUALI SONO GLI ELEMENTI DI.
La formazione in ingresso per i docenti neoassunti
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO. 3.1 Documentazione dei percorsi didattici La scuola predispone … … dati anagrafici dell’alunno; … tipologia di disturbo;
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,
Piano Provinciale di Formazione rivolta ai docenti neoassunti A.S. 2015/16 attività laboratoriale a cura di Davide Ceccaroni – I.P.S. Versari/Macrelli.
Paola Gentile-Flora Olivieri A.R.I.A.C.- Associazione Ricerca Italiana Apprendimento Cooperativo 7° SEMINARIO ANNUALE Con il Patrocinio Università degli.
IL DOCENTE TUTOR E LA METODOLOGIA PEER TO PEER
Sintesi bisogni formativi Poseidon Propositi di lavoro.
«…. Il personale docente in periodo di formazione e di prova e' sottoposto a valutazione da parte del dirigente scolastico, sentito il comitato per la.
“Metodologie operative e spunti di riflessione” C entro T erritoriale per l’ I nclusione Verdellino Formazione docenti marzo 2016.
Il Progetto network Tutti segnalano che l’educare e il prendersi cura oggi richiede un investimento consistente non solo in termini emotivi - affettivi,
Autovalutazione d’Istituto DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.
Far lezione con gli E.A.S 12 aprile Si può fare?
Transcript della presentazione:

La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento di Matematica Università di Pavia

Lo sfondo delle esperienze svolte condivisione con gli INSEGNANTI di una mia personale convinzione:  quella di riuscire nella sfida di far vivere a TUTTI GLI STUDENTI DI UNA CLASSE, specialmente a CHI È IN DIFFICOLTÀ, esperienze di APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO della MATEMATICA, attraverso la VALORIZZAZIONE di risorse in OGNI studente

Lo sfondo delle esperienze svolte condivisione con gli INSEGNANTI di una mia personale convinzione:  quella di riuscire nella SFIDA di far vivere a TUTTI GLI STUDENTI DI UNA CLASSE, specialmente a CHI È IN DIFFICOLTÀ, esperienze di APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO della MATEMATICA, attraverso la VALORIZZAZIONE di risorse in OGNI studente un apprendimento che abbia SENSO, abbia VALORE, per la vita di ognuno, cioè per i suoi pensieri i suoi sentimenti le sue azioni nell’ambiente scolastico e altrove

Forme collaborative tra studenti realizzate nelle esperienze didattiche svolte ( scuola secondaria, dal 2000 ad oggi )  La modalità COOPERATIVA (collaborativa)  Il TUTORAGGIO FRA PARI Entrambi I modelli si inseriscono nel quadro del COSTRUTTIVISMO SOCIALE ma nelle nostre esperienze si sono differenziati per Obiettivi Modalità di messa in azione Tipologia di compiti disciplinari (di matematica)

Il tutoraggio fra studenti tutoraggio fra compagni i ruoli di tutor e alunno sono ESPLICITI e l’attribuzione dei ruoli è BASATA SUGLI ESITI DI UNA VERIFICA, che ha evidenziato che alcuni studenti possiedono una specifica competenza (e dunque nella coppia o terna svolgono il ruolo di tutor) e altri no (e dunque svolgono il ruolo di allievi) tutoraggio reciproco l’attività si svolge ancora in collaborazione tra due (o tre) alunni ma SENZA LA DISTINZIONE ESPLICITA DEI DUE RUOLI: l’insegnante, tuttavia, in base al suo giudizio o alle sue previsioni, o anche chiedendo agli alunni la loro disponibilità, abbina un alunno abbastanza competente a un altro meno competente, relativamente ad una specifica attività che intende proporre DUE differenti modalità: In entrambi I casi l’attribuzione o l’assunzione di un ruolo (tutor o allievo) non è mai assoluta ma è RELATIVA ad uno specifico compito matematico…

La riflessione metacognitiva è centrale nelle modalità collaborative Fin dalle prime esperienze collaborative si è sentita l’esigenza di promuovere la riflessione degli studenti  sul contenuto del COMPITO MATEMATICO affrontato  sulle STRATEGIE RISOLUTIVE messe in atto  sulla MODALITÀ COLLABORATIVA realizzata  sulla VALUTAZIONE PERSONALE di tutto il processo La VALUTAZIONE DEL PROCESSO attuato, in particolare, è uno dei tratti caratterizzanti il lavoro cooperativo (Comoglio&C., Chiari, Choen, Johnson&J., …) La COMPLESSITÀ stessa della procedura forza, in modo spontaneo, la RIFLESSIONE su quanto messo in gioco, a livello di contenuto matematico e di relazioni interpersonali.

Un esempio di scheda per la riflessione metacognitiva A conclusione di una attività di “tutoraggio reciproco” (ognuno compila la sua scheda) 1) SE SIETE RIUSCITI A RISOLVERE IL COMPITO: a) Quale è stata la difficoltà maggiore che avete incontrato?  Comprendere il testo  Individuare la strategia (o la regola) da seguire  Utilizzare una rappresentazione grafica opportuna  Altro b) Quale è stata l’idea (o il passaggio) fondamentale che vi ha permesso di concludere? c) Se hai aiutato il compagno/a, spiega il suggerimento che hai dato:……… d) Se hai ricevuto un aiuto dal compagno/a, spiega il suggerimento che hai ricevuto: …………………………………………………………………………….. e) Pensi che questa idea/suggerimento possa essere utile anche in altre situazioni? Perché?

……. 2) SE NON SIETE RIUSCITI A RISOLVERE IL COMPITO: a) Quale è stata la difficoltà maggiore che avete incontrato?  Comprendere il testo  Individuare la strategia (o la regola) da seguire  Utilizzare una rappresentazione grafica opportuna  Altro b) Prova a spiegare nel dettaglio la difficoltà indicata:………………………... Un esempio di scheda per la riflessione metacognitiva Le domande sono sufficientemente aperte…. danno cioè la possibilità agli studenti di RIPENSARE  alle caratteristiche DISCIPLINARI del compito  alle caratteristiche della MODALITÀ COLLABORATIVA attuata e di SCRIVERE i loro pensieri.....

Attraverso schede di questo tipo gli studenti sono indotti a focalizzare la loro ATTENZIONE SUL PROCESSO RISOLUTIVO attuato con il compagno e SULLE MODALITÀ E GLI ATTEGGIAMENTI ADOTTATI, sollecitandoli a RIPERCORRERE più volte tutto il processo per  riconoscere o meno la CORRETTEZZA della strategia risolutiva condivisa  individuare il PASSAGGIO o l’IDEA fondamentale per la soluzione  ricordare e scrivere l’eventuale SUGGERIMENTO DATO al compagno  ricordare e scrivere l’eventuale SUGGERIMENTO RICEVUTO dal compagno  valutare l’EFFICACIA del suggerimento ricevuto per un suo eventuale trasferimento ad altre situazioni  ripercorrere le STRATEGIE D’AZIONE (proprie o del compagno) per valutarne le caratteristiche di efficacia o al contrario la ragione dell’insuccesso Da risposte sbrigative (all’inizio) si va di solito verso osservazioni più puntuali e dettagliate… la RIFLESSIONE METACOGNITIVA risulta facilitata e potenziata se SVILUPPATA FRA PARI.

Una traccia importante per l’insegnante Sui PROTOCOLLI degli studenti sono osservabili PROCESSI (sul piano DISCIPLINARE e INTERPERSONALE) che altrimenti risulterebbero nascosti ed anche elementi importanti come:  La loro consapevolezza sui LIMITI propri e dei compagni  La loro consapevolezza sulle RISORSE proprie e dei compagni  Alcuni loro ASPETTI SPECIFICI positivi da poter far emergere e valorizzare Si tratta dunque di materiale prezioso per la RIFLESSIONE DELL’INSEGNANTE stesso, che ha dunque la possibilità di VALUTARE e RIVEDERE criticamente le proprie AZIONI DIDATTICHE le STRATEGIE metodologiche messe in atto con gli studenti anche in vista di una RIPROGETTAZIONE di interventi didattici più adeguati

Un cenno al ruolo dell’insegnante E’ evidente che nello sviluppo di attività come quella descritta l’INSEGNANTE deve avere SCELTO DI PROGETTARE, per la sua classe, SPAZI e TEMPI opportuni  per CONDIVIDERE idee, dubbi, strategie vincenti o fallimentari  per sollecitare L’ASCOLTO RECIPROCO  per far cogliere l’importanza di SAPER FORMULARE non solo RISPOSTE ma anche DOMANDE  per far emergere come OGNI RISORSA PERSONALE possa e debba essere messa in gioco  per far percepire come sia importante che la RIFLESSIONE sulle azioni strategiche messe in atto DIVENTI FAMILIARE A TUTTI, per una migliore valorizzazione di ciascuno Si tratta di PRASSI DIDATTICHE non ancora consolidate…. anche se i suggerimenti teorici non mancano…. Credo che ognuno avrà modo di cogliere i suggerimenti illustrati nel modo che risuona al meglio per sè ….e per TUTTI i suoi studenti !!