Valutare i dirigenti scolastici Trento ‘
La Valutazione Strumento per indirizzare il miglioramento Attività per dare conto del valore sociale delle proprie azioni Opportunità di crescita professionale
La Valutazione: un primo bilancio Definizione di obiettivi di sistema da parte della GP Dinamica positiva tra obiettivi e pratiche diffuse Diffusione di test standardizzati Rottura dell’autoreferenzialità delle scuole: relazione scuola territorio, reti, ecc. Miglioramento dell’offerta formativa Concezione della scuola come strumento formativo del territorio
C. Latino 19 ottobre La Valutazione: le criticità Rischio di rappresentare solo una parte della funzione dirigenziale Rischio di scadere nell’adempimento
C. Latino 19 ottobre n Verso una Valutazione autentica e possibile In grado di dare conto dei risultati raggiunti, ma anche del processo e della qualità delle competenze messe in atto Che faccia riferimento al maggior numero possibile delle attività del DS Limitata a ciò che è misurabile e riconducibile alla responsabilità del DS Che sia equilibrata in termini di costi/benefici
C. Latino 19 ottobre L’insieme delle attività dei dirigenti si può ricondurre in tre aree: Promuovere la riflessività sulle proprie pratiche di lavoro da parte di tutti gli adulti della scuola; Ampliare la governance della scuola coinvolgendo docenti genitori e i diversi stakeholders Promuovere le condizioni per il miglioramento dell’offerta formativa Le azioni del dirigente in queste aree si possono operativizzare I risultati possono essere resi visibili, riconosciuti e valutati Esito della valutazione: individuare i margini di miglioramento e attivarsi per realizzarlo, evitando il mero adempimento La valutazione: contenuti e finalità
C. Latino 19 ottobre 2010 Gli indirizzi alle istituzioni scolastiche per il biennio Delibera GP n del Atto di indirizzo: obiettivi strategici per il sistema scolastico trentino Punto di riferimento nella elaborazione dell’offerta formativa Sono rivolti alle scuole e al sistema nel suo complesso
C. Latino 19 ottobre 2010 Gli indirizzi alle istituzioni scolastiche per il biennio Promuovere modelli organizzativi innovativi che affianchino alla “classe” altre modalità organizzative, caratterizzate da una sempre maggiore flessibilità rispetto a tempi, spazi e articolazione del gruppo classe al fine di sviluppare l’innovazione metodologica e didattica e migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie, anche per una qualificazione della spesa complessiva. - Sviluppare metodologie didattiche innovative dei processi di insegnamento, in particolare a carattere laboratoriale, nella prospettiva di una sempre maggiore personalizzazione dei percorsi di apprendimento e di una reale, effettiva, collaborazione tra i docenti nell’attuazione delle decisioni collegialmente assunte, in ciò sostenuti da una professionalità volta all’innovazione continua, supportata anche dal Centro per la formazione dei docenti di Rovereto. - Portare a compimento la redazione dei piani di studio di istituto definendo i processi di apprendimento per competenze, con particolare attenzione a quelle trasversali e a quelle di cittadinanza, e progettando in un’ottica di curricolarità verticale dai 6 ai 16 anni, nella prospettiva della piena valorizzazione del carattere unitario e della valenza orientativa dell’obbligo di istruzione. - Promuovere una cultura della valutazione coerente con la logica della valutazione per l’apprendimento e a sostegno di una sempre più efficace progettazione dei percorsi didattici, compreso un sistema ordinario per la prevenzione e il recupero delle carenze e per la valorizzazione dei talenti, nella prospettiva di un progressivo potenziamento dell’attività di orientamento attivo, in particolare nell’anno terminale della scuola secondaria di primo grado e nel primo biennio del secondo ciclo. - Potenziare le competenze nelle lingue comunitarie, in particolare per quanto attiene alla comunicazione in situazioni reali, anche in previsione del loro uso veicolare nell’apprendimento disciplinare (CLIL), quale imprescindibile condizione per proseguire nel percorso di internazionalizzazione della scuola trentina.
C. Latino 19 ottobre 2010 Gli obiettivi biennali per i DS Determinazione del DG n.106 dell’ Due obiettivi biennali comuni a tutti i DS Due obiettivi individuati dal DS
C. Latino 19 ottobre 2010 I° obiettivo biennale Promuovere modelli organizzativi innovativi che affianchino alla “classe” altre modalità organizzative, caratterizzate da una sempre maggiore flessibilità rispetto a tempi, spazi e articolazione del gruppo classe al fine di: 1. sviluppare l’innovazione metodologica e didattica 2. migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie, anche per una qualificazione della spesa complessiva.
C. Latino 19 ottobre 2010 I° obiettivo biennale - A parità di risorse disponibili, adottare modelli innovativi di organizzazione delle classi che si traducano al termine del biennio in un reale e controllabile miglioramento degli esiti scolastici dell’Istituto. Ad es. 1. Migliorare i risultati di apprendimento in generale 2. Attuare modelli innovativi per prevenire l’insuccesso scolastico (ad es. ridurre la % di studenti promossi con carenze) 3. Ottenere risultati migliori nei test nazionali e internazionali 4. Ottenere risultati migliori nel campo dei BES 5. Attuare strategie innovative per l’integrazione degli alunni stranieri 6. Ottenere risultati di particolare di particolare rilievo nelle iniziative di eccellenza
C. Latino 19 ottobre 2010 II° obiettivo biennale - Portare a compimento la redazione dei piani di studio di istituto 1. definendo i processi di apprendimento per competenze, con particolare attenzione a quelle trasversali e a quelle di cittadinanza 2. progettando in un’ottica di curricolarità verticale dai 6 ai 16 anni, nella prospettiva della piena valorizzazione del carattere unitario e della valenza orientativa dell’obbligo di istruzione.
C. Latino 19 ottobre 2010 II° obiettivo biennale Al termine del biennio l’ istituto avrà messo in atto le misure necessarie affinché: 1. Sia stato elaborato e approvato dai competenti OO. CC. Il piano di studio di istituto; 2. Siano state attuate misure organizzative (ad esempio i Dipartimenti) idonee ad accompagnare lo sviluppo dei curricoli verticali; 3. Siano stati elaborati e approvati dai competenti OO. CC. linee comuni di programmazione dell’attività didattica da attuare con l’anno scolastico (test d’ingresso, nuclei fondanti, prove di verifica comuni, ecc.)