Rischio = Pericolo x Valore Esposto x Vulnerabilità
Punti Principali 1.L’unica realtà su cui si può intervenire è il Pericolo 2.Effetti del “Pericolo” inquinamento sull’uomo 3.Il notevole aumento dell’inquinamento registrato dal 2008 non è imputabile né alle auto né all’attività portuale 4.Importanza di avere dati certi e completi contro attuale frammentazione e confusione 5.Necessità di una corretta pianificazione del territorio per ridurre il Pericolo
L'INQUINAMENTO ATMOSFERICO L’inquinamento atmosferico è definito come l’accumulo nell’aria di sostanze in concentrazioni tali da provocare danni temporanei o permanenti a uomini, animali, piante e beni. La concentrazione, a cui una sostanza provoca inquinamento, varia molto da elemento a elemento: pochi miliardesimi di grammo (nanogrammi) per metro cubo di aria di benzopirene provocano un danno maggiore di una decina di milligrammi per metro cubo di ossido di carbonio. Facendo riferimento alla quantità globale di tutti gli inquinanti emessi, notiamo che cinque di essi contribuiscono da soli a più del 95% del totale.
l’ossido di carbonio (CO), il biossido di zolfo (SO2), gli ossidi di azoto (NOX), gli idrocarburi, il materiale particolato (PM10) Questi inquinanti sono: La concentrazione di questi cinque inquinanti, oltre a quella dell’ozono, viene utilizzata come indice della qualità di un’aria e le leggi fissano i valori massimi che queste concentrazioni possono raggiungere. Dal sito Internet Arpac
AGENTI INQUINANTI: EFFETTI SULLA SALUTE Particolato PM10: effetti sanitari Gli effetti sanitari delle PM10 possono essere sia a breve termine che a lungo termine. Le polveri penetrano nelle vie respiratorie giungendo, quando il loro diametro lo permette, direttamente agli alveoli polmonari. Le particelle di dimensioni maggiori provocano effetti di irritazione e infiammazione del tratto superiore delle vie aeree, quelle invece di dimensioni minori (inferiori a 5-6 micron) possono provocare e aggravare malattie respiratorie e indurre formazioni neoplastiche. Anche recenti studi epidemiologici (ad esempio il progetto MISA, una metanalisi degli studi italiani sugli effetti acuti dell'inquinamento atmosferico rilevati in otto città italiane nel periodo , e studi americani sugli effetti a lungo termine) hanno confermato l'esistenza di una correlazione tra presenza di polveri fini e patologie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare.
Biossido di azoto: effetti sull’uomo e sull’ambiente È un gas irritante per l'apparato respiratorio e per gli occhi, causando bronchiti fino anche a edemi polmonari e decesso. Contribuisce alla formazione dello smog fotochimico, come precursore dell'ozono troposferico, e contribuisce, trasformandosi in acido nitrico, al fenomeno delle "piogge acide". dal sito Internet Arpa della Toscana
Traduzione l'impatto sanitario dell'inquinamento atmosferico nelle città italiane è di grandi dimensioni: morti l'anno, in media, sono attribuibili alle concentrazioni di PM10 superiori a 20 μg/m3. Questo è il 9% della mortalità per tutte le cause Inoltre, le autorità locali, attraverso politiche che mirano principalmente a ridurre le emissioni prodotte dai trasporti urbani e produzione di energia, possono raggiungere notevoli guadagni di salute.
Stima decessi a Napoli per inquinamento Popolazione residente al 31/12/2009 (dati Istat) = Decessi al 31/12/2009 = Percentuale decessi per inquinamento atmosferico = 8% Decessi per inquinamento = 0,08 x = 767,2
Dallo studio Epiair Se si considerano i decessi per cause naturali, il PM10 è risultato associato ad un incremento del rischio di morte dello 0,69% per ogni incremento di concentrazione nell’aria di 10 µg/m3. Questo significa che laddove ci sarebbero normalmente decessi se ne registrano 7 in più e questo vale per ogni incremento di 10 µg/m3.
Applicazione alla città di Napoli Considerando i decessi visti per l’anno 2009 abbiamo: 0,0069 x 9590 = 66 Quindi per ogni incremento di concentrazione del PM10 pari a 10 μg/m3 si hanno 66 decessi in più
Circa il monitoraggio degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera l’ARPAC ha pianificato una rete che, su un territorio che conta 5 Province e 551 Comuni è così distribuita: 1) Comune di Napoli 9 (nove) stazioni di cui 1 di Background Suburbano (BS), 6 di Traffico Urbano (TU) e 2 di Traffico Suburbane (TS); 2) Comune di Avellino 2 (due) stazioni entrambe TU; comune di Benevento 2 (due) stazioni entrambe TU; 3) comune di Caserta 3 (tre) stazioni 2 TU e 1 TS; Comune di Maddaloni (Caserta) 1 (una) stazione TS; Comune di Salerno 3 (tre) stazioni tutte TU. È da notare che le stazioni di rilevamento, ad eccezione di Maddaloni (legata a Caserta) sono tutte concentrate nei Comuni capoluogo di Provincia, nei restanti comuni non vi è rilevamento. Fa eccezione il Comune di Acerra ove da quest’anno sono presenti tre stazioni per verificare le emissioni dell’Inceneritore recentemente entrato in funzione.
Dati Arpac per stazione anno 2010
Dati Arpac relativi a Luglio 2010
Elaborazione Arpac relativa alle concentazioni PM10 del 2008
Dati Acerra agosto 2010 Stazione Zona Industriale (30 rilievi) PM10 = 25 superamenti; 75 µg/m3 Stazione Acerra (30 rilievi) PM10 = 0 superamenti; 25,3 µg/m3 Stazione Cancello (9 rilievi) PM10 = 0 superamenti; 23,8 µg/m3
Punti Principali 1.L’unica realtà su cui si può intervenire è il Pericolo 2.Effetti del “Pericolo” inquinamento sull’uomo 3.Il notevole aumento dell’inquinamento registrato dal 2008 non è imputabile né alle auto né all’attività portuale 4.Importanza di avere dati certi e completi contro attuale frammentazione e confusione 5.Necessità di una corretta pianificazione del territorio per ridurre il Pericolo