DEFINIZIONI La VAS nella Pianificazione VAS e Sviluppo Sostenibile Un caso studio: la Valutazione Strategica di Brusciano (na) Università degli Studi di.

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DEFINIZIONI La VAS nella Pianificazione VAS e Sviluppo Sostenibile Un caso studio: la Valutazione Strategica di Brusciano (na) Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride

DEFINIZIONI VAS VIA VI E’ la valutazione degli effetti ambientali che conseguono dalla attuazione delle previsioni di un piano. E’ la valutazione dei probabili effetti sull’ambiente relativi all’attuazione di uno specifico progetto LE VALUTAZIONI AMBIENTALI Ha lo scopo di accertare preventivamente se determinati Piani/Programmi o Progetti possano avere incidenza significativa sui Siti di Importanza Comunitaria (SIC), sulle Zone Speciali di Conservazione e sulle Zone di Protezione Speciali (ZPS), a prescindere dalla localizzazione del Piano/Programma o Progetto all’interno o all’esterno del sito stesso.

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride CHE COS’E’ LA VAS E’ un processo sistematico finalizzato a valutare le conseguenze (effetti) ambientali delle azioni (politiche, piani o programmi) di livello nazionale, regionale e locale in modo che queste siano incluse e affrontate, insieme alle considerazioni di ordine economico e sociale, fin dalle prime fasi (strategiche) del processo decisionale. DEFINIZIONI

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride DEFINIZIONI NORMATIVA Direttiva 2001/42/CE – Direttiva VAS La direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente (“la direttiva sulla VAS”) è entrata in vigore il 21 luglio 2001 ed è stata attuata dagli Stati membri a partire dal 21 luglio D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “ Norme in materia ambientale” D.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale” Legge 30 dicembre 2008, n. 205 L. R. 22 dicembre 2004 n.16 “ Norme sul Governo del Territorio” Regolamento regionale n. 17/2009 e successivo Regolamento di indirizzo emanato ad aprile 2010 Regolamento di attuazione n.5/2011

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride DEFINIZIONI La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo che serve ad integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi, per migliorare la qualità decisionale complessiva. In particolare l'obiettivo principale della VAS è valutare gli impatti ambientali dei piani o dei programmi: - prima della loro approvazione (ex ante), - durante il processo di approvazione ( in-itinere) - al termine del loro periodo di validità (ex post). Altri obiettivi della VAS riguardano sia il miglioramento dell'informazione della gente sia la promozione della partecipazione pubblica nei processi di pianificazione- programmazione.

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride Impatto ambientale L’alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta o indiretta, a breve e a lungo termine, permanente o temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa, dell’ambiente inteso come sistema di relazioni tra i fattori antropici, naturalistici,chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell’attuazione sul territorio di piani o programmi o di progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti. (art. 5 DLgs 4/08)

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride VAS nella pianificazione La VAS è preordinata a garantire che gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione di piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. PUC sono assoggettati a VAS (ai sensi dell’art.47 della LR n.16/2004) Finalità La VAS non esprime una valutazione sui contenuti del Piano ma ha la finalità di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, adozione e approvazione dei P/P, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile (art. 1, Diret.CE)

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride Sviluppo sostenibile Il principio dello sviluppo sostenibile si basa sulla considerazione che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future. (art. 3-quater D.Lgs n. 152/06)

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride VAS le fasi - Screening o verifica di assoggettabilità (fase eventuale) - Elaborazione del Rapporto Ambientale - Svolgimento di consultazioni (tra Autorità Proponente e SCA) - Valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni -Espressione parere motivato (decisione dell’Autorità Ambientale) - Informazioni sulla decisione -Monitoraggio del Piano

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride VAS Lo screening

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride Il processo di elaborazione del P/P richiede il coinvolgimento “mirato” di soggetti diversi dall'amministrazione responsabile della elaborazione del P/P, compresi i cosiddetti “soggetti con competenze ambientali (SCA)” da consultare obbligatoriamente nella fase di scoping. Fanno parte di questi soggetti:  autorità competenti per le tematiche ambientali  altri soggetti/agenti che possono contribuire alla conoscenza delle questioni ambientali;  stakeholders e altre componenti del pubblico;  le amministrazioni di livello diverso con le quali concertare/negoziare il raggiungimento degli obiettivi esogeni  le amministrazioni da coinvolgere nelle eventuali procedure di informazione e partecipazione richieste nel caso di impatti transfrontalieri;  le amministrazioni di pari livello con le quali identificare le possibili soluzioni dei problemi comuni. VAS La consultazione

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride PIANI SOGGETTI A VAS PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) PUC (Piano Urbanistico Comunale) PUA (Piano Urbanistico Attuativo)

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride PIANI NON SOGGETTI A VAS Art. 6 c.4, del Decreto precisa che sono comunque esclusi dalla VAS: - i piani e programmi che siano destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale, caratterizzati da somma urgenza o coperti dal segreto di Stato; - i piani e programmi finanziari e di bilancio; - i piani di protezione civile in caso di pericolo per l’incolumità pubblica

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride VAS caso studio AUTORITA’ COMPETENTE PER LA VAS UFFICIO VAS Prot. n. 669 del 11/01/2013 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – EMISSIONE PARERE MOTIVATO PROCEDIMENTO V.A.S. ai sensi dell’art.15 del D.Lgs n.152/2006 RELATIVO AL “PIANO URBANISTICO COMUNALE (PUC)”- SOGGETTO PROPONENETE ED AUTORITA’ PROCEDENTE: COMUNE DI BRUSCIANO (NA).

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) Strumenti fondamentali delle VAS sono i rapporti ambientali (preliminari all'approvazione degli strumenti di piano-programma, di monitoraggio in-itinere e di verifica ex post). I contenuti fondamentali dei rapporti ambientali elencati dalla normativa sono generici. Per rendere più sistematica la redazione di un rapporto ambientale i contenuti possono essere strutturati e raggruppati nelle parti seguenti: Valutazione degli ambiti di riferimento. Questa prima parte del rapporto valuta le condizioni ambientali di riferimento per il piano. Una domanda fondamentale a cui dare risposta è: "Quali sono le questioni ambientali rilevanti, i fattori di forza, di debolezza, le opportunità, i rischi presenti nel territorio in valutazione?". Esempi di attività da effettuare per redigere questa parte potrebbero essere la revisione della documentazione rilevante esistente (piani precedenti o valutazioni ex ante già effettuate, studi specifici sullo stato dell’ambiente, relazioni sull'ambientale, ecc.). Sono utili anche le interviste sulle condizioni ambientali con le autorità di gestione, i responsabili di progetti, le autorità ambientali, le Agenzie ambientali, gli esperti, gli esponenti di enti locali, ecc. (da definire in modo selettivo in modo da individuare gli attori significativi da intervistare in ogni contesto).

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) Analisi SWOT. (SWOT = Strenghts, Weaknesses, Opportunities e Threats) Consente di identificare strategicamente su un dato territorio l'esistenza e la natura dei punti di forza, e di debolezza e la presenza di opportunità e di minacce:  i punti di forza e di debolezza sono propri dell'ambito tematico oggetto del P/P e sono quindi modificabili mediante le decisioni di piano;  le opportunità e le minacce derivano dal contesto esterno e non sono quindi direttamente modificabili attraverso le azioni di piano.

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE del PUC di Brusciano Valutazione degli ambiti di riferimento analisi punti di forza e di debolezza

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE ( CONTENUTI:ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) Valutazione di coerenza ambientale degli obiettivi di sviluppo. Questa parte mira a definire la coerenza tra gli obiettivi del piano-programma in valutazione e quelli definiti dalle politiche ambientali predefinite. Questa analisi serve soprattutto per affrontare preventivamente, e per gestire, eventuali contrasti tra gli attori interessati dal piano, prima che i problemi sfocino in conflitti sociali in materia d'ambiente. Domande fondamentali a cui dare risposta sono: "Gli obiettivi del piano-programma in valutazione prendono in considerazione le questioni ambientali rilevanti? La strategia di sviluppo prevede obiettivi con situazioni reciproche di antagonismo o di sinergia? Gli obiettivi di sviluppo in valutazione in che misura sono coerenti con gli obiettivi ambientali prestabiliti? Quali sono i soggetti consultati nella procedura di VAS e in che modo si è tenuto conto nel piano dei risultati delle consultazioni?". Esempi di attività da effettuare nella redazione di questo capitolo sono: l'acquisizione di informazioni sui contenuti di piano, fin dalle fasi iniziali della sua formazione; l'interlocuzione per contribuire ad ottimizzare gli obiettivi di piano; l'individuazione di sotto-gruppi di attori da coinvolgere in virtù delle loro implicazioni ambientali significative; l'effettuazione di interviste con le autorità ed i soggetti interessati al piano, in grado di offrire prospettive aggiuntive o complementari

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE del PUC di Brusciano Valutazione di coerenza ambientale con gli obiettivi di sviluppo

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) Valutazione degli effetti ambientali indotti dal Piano. Questa parte della valutazione è la più complessa. In sostanza si tratta di stimare gli effetti ambientali causati dalle alternative di piano, facendo ricorso ad analisi di scenario, a modelli e ad indicatori ambientali. La Direttiva Europea parla di effetti ambientali in riferimento ad aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico ed archeologico, il paesaggio. In molti Paesi europei l’ambito di attenzione è stato ulteriormente esteso includendo fattori economico-sociali della sostenibilità. La Direttiva Europea sulla VAS comunque non parla mai di "impatti" ambientali (intesi secondo lo schema DPSIR), come avviene invece nella Direttiva sulla VIA, ma solo di "effetti" ambientali. Tali effetti ambientali possono essere: i fattori determinanti (drivers), cioè le attività socio-economiche previste e significative per l'ambiente (come ad esempio il numero di abitanti presenti in un bacino, oppure l’estensione fisica di un insediamento); i fattori di pressione, cioè le azioni previste in grado di causare modifiche di stato delle componenti ambientali (come i prelievi di risorse naturali, di acqua o di ghiaia, le emissioni di inquinanti o i reflui scaricati in un fiume). In una VAS, considerato il livello generale delle scelte da valutare, difficilmente è possibile stimare le variazioni dello stato di qualità ambientale; cioè nella VAS spesso non è possibile prevedere gli "impatti" ambientali indotti (che invece sono l’obiettivo conoscitivo precipuo e fondamentale nelle procedure di VIA). Ciononostante la normativa italiana in materia di VAS parla spesso di "impatti", invece che di "effetti" ambientali, travisando quindi l'originaria impostazione della Direttiva Europea ed ingenerando confusione tra gli operatori del settore. Per valutare gli effetti ambientali è quindi necessario studiare soprattutto gli indicatori ambientali selezionare gli interventi più rilevanti dal punto di vista ambientale, interagire con vari esperti e parti sociali per confrontare ipotesi alternative, applicare modelli per prevedere gli effetti ambientali indotti.

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL R.A - GLI INDICATORI AMBIENTALI (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) INDICATORE: “Un parametro, o un valore derivato da parametri, che fornisce informazione riguardo ad un fenomeno. L'indicatore ha un significato che si estende oltre le proprietà direttamente associate con il valore del parametro“ (OECD, 1994) Emissioni di C6H6 (benzene) Trend Emissioni di gas serra (CO2, CH4,N2O, HFCs,PFCs, SF6) La funzione dell’indicatore è fornire informazioni mirate e per definizione è quantitativo Supporto alle decisioni nel breve periodo Combinazione delle informazioni relative ai molteplici indicatori

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL R.A - GLI INDICATORI AMBIENTALI (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) Sistema degli indicatori Un indicatore è scarsamente informativo se non è associato in un sistema di indicatori in grado di fornire informazioni sistematiche e se non è finalizzato agli scopi della valutazione. Un sistema di indicatori è costituito da più indicatori fra di loro correlati dal punto di vista logico e funzionale, in grado di descrivere e informare su più fenomeni coordinati fra di loro o che si vogliono interpretare in modo coordinato. IL CONTENUTO INFORMATICO Dipende:  dalla rilevanza: importanza della caratteristica rilevata per la conoscenza del fenomeno in esame;  dalla specificità, cioè la capacità di cogliere solo le caratteristiche individuate associate al fenomeno in esame;  dalla precisione del parametro di misura, cioè la capacità di misurare lo stato e le variazioni delle caratteristiche al grado di approfondimento richiesto

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL R.A - GLI INDICATORI AMBIENTALI (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) IL MODELLO DPSIR Introdotto nel 1995 dall'AEA sviluppa ulteriormente un precedente modello PSR (pressioni/stato/risposte) utilizzato dall'OCSE. Gli scopi previsti nel modello PSR erano i seguenti:  organizzare le informazioni elementari in materia ambientale;  dimostrare le loro interconnessioni;  prevedere l'efficacia delle risposte. Modello DPSIR: principale modello di riferimento a livello europeo per l’organizzazione degli indicatori, dei dati e delle valutazioni D = Determinanti (driving forces): cause generatrici primarie delle pressioni ambientali (attività derivanti da bisogni individuali, sociali ed economici) P = Pressioni: pressioni esercitate sull'ambiente dalle forze determinanti S = Stati: stati delle diverse componenti ambientali (qualità e caratteri e criticità delle risorse ambientali derivanti dalle pressioni); I = Impatti: cambiamenti significativi nello stato delle diverse componenti ambientali e nella qualità ambientale complessiva; R= Risposte: azioni di governo messe in atto per far fronte agli impatti. Oggetto di una risposta può essere un D, una P, uno S, un I, ma anche il cambiamento di una R non efficace.

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IL RAPPORTO AMBIENTALE del PUC di Brusciano TABELLA DEGLI INDICATORI

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE del PUC di Brusciano TABELLA DEGLI INDICATORI

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE del PUC di Brusciano TABELLA DEGLI INDICATORI

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) COSTRUZIONE DELLO SCENARIO DI RIFERIMENTO

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) COSTRUZIONE DELLO SCENARIO DI RIFERIMENTO

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) L’ANALISI DI COERENZA ESTERNA L'analisi di coerenza accompagna lo svolgimento dell'intero processo di Valutazione Ambientale, ma assume un rilievo decisivo in due particolari occasioni: nel consolidamento degli obiettivi generali, dove l'analisi di coerenza esterna verifica che gli obiettivi generali del Piano siano consistenti con quelli del quadro programmatico (la coerenza delle analisi, degli scenari e degli obiettivi della variante rispetto agli altri atti di programmazione degli enti sovraordinati ritenuti pertinenti rispetto alla variante in esame) nel quale il Piano si inserisce; nel consolidamento delle alternative di P/P, dove l'analisi di coerenza interna è volta ad assicurare la coerenza tra obiettivi specifici del Piano e le azioni proposte per conseguirli.

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) L’ANALISI DI COERENZA ESTERNA: gli elementi costitutivi

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) L’ANALISI DI COERENZA INTERNA: tra gli obiettivi e le azioni del P/P

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) L’ANALISI DI COERENZA ESTERNA: la matrice

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) Monitoraggio e controllo degli effetti ambientali indotti dal piano. Questa parte è molto importante, ma nella pratica è spesso trascurata. Domande fondamentali a cui dare risposta sono: "Come rilevare gli effetti ambientali effettivi causati dal piano? Qual è il programma di monitoraggio degli effetti ambientali indotti?" È meglio parlare di "programma” e non di "piano” di monitoraggio, essendo necessario definire un tipico elaborato programmatico, che appunto elenca "cosa" monitorare, "quando", da parte di "chi", con "quali" risorse. Legame tra contenuti del rapporto ambientale e il sistema di monitoraggio nella VAS

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL RAPPORTO AMBIENTALE (CONTENUTI: ALLEGATO I DIRETTIVA2001/42/CE ED AI SENSI DELL’ART.13 DLGS 152/2006 e smi) Sintesi del rapporto ambientale scritta in linguaggio non tecnico. Questa parte del rapporto è richiesta espressamente dalla normativa e va sempre redatta; essa è essenziale per favorire la partecipazione della gente comune nel processo decisionale. In pratica nella sintesi non tecnica sono riportate le domande più importanti circa gli effetti ambientali del piano/programma in valutazione, le questioni ambientali a cui comunque bisogna dare risposta.

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride Mappe tematiche Elaborazioni attraverso GIS ( Geographical Information Systems). Le informazioni territoriali georeferenziate disponibili (spaziali e/o alfanumeriche) permettono sia di effettuare l'analisi delle sensibilità/criticità/opportunità, sia di rappresentare i risultati dell'analisi mediante indici significativi. La tecnica di utilizzazione delle mappe per sovrapposizione (overlay mapping) comporta che venga realizzata una mappa per ciascuna grandezza e che attraverso la loro elaborazione con opportuni operatori logici e matematici, sia possibile costruire nuove mappe che rappresentano indici significativi (vulnerabilità, sensibilità, criticità, ecc.) dell'area in esame. CARTA DELLE CRITICITA’: COMUNE DI NOCERA SUPERIORE IL GIS = STRUMENTO OPERATIVO

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL GIS = STRUMENTO OPERATIVO CARTA DELLA TRASFORMABILITA’: COMUNE DI NOCERA SUPERIORE

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA prof. arch. Salvatore Visone collaboratore : arch. Antonia Iride IL WEB GIS Sono strumenti informatici che consentono di eseguire direttamente su internet alcune operazioni di base dell'analisi territoriale. Permettono una larga e diffusa accessibilità all'informazione disponibile su un determinato territorio. Il fatto di rendere pubbliche sia le informazioni inizialmente a disposizione, sia le interpretazioni che ne sono state tratte, rende trasparente il processo decisionale, migliora i rapporti di fiducia tra le diverse componenti, sociali e facilita il processo di partecipazione.

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