Giovani e Religione Oggi risulta difficile individuare giovani con “storie” uguali ma è anche possibile riconoscere nei giovani alcune tendenze comuni.
Giovani e Religione Guarderemo alcune caratteristiche di fondo della domanda religiosa giovanile, fermando lo sguardo sulle nuove generazioni ed al loro vissuto (la religiosità).
Giovani e Religione Faremo una lettura “interessata” tenendo presente un'antropologia teologica che è sia presupposto teorico che obiettivo educativo questo per individuare possibilità e limiti che la situazione offre all'azione educativa.
Giovani e Religione Sarà una lettura “realisticamente positiva”. All'educatore è necessario individuare quel “cinque per cento di buono” su cui fondare il proprio agire.
Soggettività Diversità tra domanda religiosa e offerta istituzionale. Atteggiamento di tipo funzionale: si aderisce ad una religione non integralmente ma scegliendo ciò che viene percepito come utile a soddisfare le esigenze personali.
Soggettività Esito positivo: la riscoperta dell'importanza della coscienza individuale “centro di gravità” di una identità capace di affrontare la complessità.
Emotività Si dà importanza alla risonanza interiore immediata e soggettiva destata dalle esperienze religiose piuttosto che al loro carattere razionale. Una religione della emozione appare tanto coinvolgente in alcuni istanti quanto irrilevante nel complesso della esistenza personale.
Emotività Da una religione del timore di Dio ad una religione dell'amore e del cuore. Si recupera una visione integrale dell'esperienza religiosa senza negare interesse alle dinamiche affettive che tanta importanza rivestono per il vissuto giovanile.
Immediatezza Centratura sul presente Si è indebolito il nesso con le generazioni passate e della tensione progettuale al futuro.
Non voglio il paradiso da morto, lo voglio mentre vivo sulla terra. Il bisogno di felicità è una tensione che abita il cuore dei giovani che non implica necessariamente l'oblio della dimensione verticale del tempo ma esige un suo recupero in funzione di quel presente che è il Kairòs, l'”oggi della salvezza”.
Fragilità Una identità eccessivamente dinamica finisce per non essere più in grado di svolgere la propria funzione. Fatica e instabilità nello sviluppo della “maturità di fede”. Immagine del cercatore e del pellegrino.
Fragilità Siamo “Stranieri e pellegrini” (1Pt 2,11). La fragilità di chi non possiede sicurezze abilita a percorrere il mondo con apertura di mente e di cuore, pronti a rendere ragione della propria speranza con dolcezza e rispetto di chi condivide lo stesso cammino di ricerca.
Relazionalità Ci si limita alla ristretta cerchia di affetti sicuri che relega nel retroscena la società. La relazione orizzontale alimenta la religiosità dei giovani in particolare con coloro che sono in grado di comunicare la bellezza della fede.
Relazonalità Il rapporto interpersonale costituisce uno strumento educativo imprescindibile. Ciò richiede una maggiore caratterizzazione comunitaria del vissuto ecclesiale, con la valorizzazione di dinamiche socializzanti ed intergenerazionali.
Conclusione La situazione giovanile contiene grandi potenzialità che richiede un autentico “prendersi cura”. Grazie don Rino Rosati