La struttura sociale organizzativa Si riferisce alle relazioni tra gli elementi sociali come persone, posizioni, unità organizzative, reparti, divisioni.

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Transcript della presentazione:

La struttura sociale organizzativa Si riferisce alle relazioni tra gli elementi sociali come persone, posizioni, unità organizzative, reparti, divisioni

Che cos’è una struttura sociale organizzativa 1.Gerarchia di autorità 2.Divisione del lavoro 3.Meccanismi di coordinamento

Gerarchia di autorità Riflette la distribuzione di autorità tra le diverse posizioni dell’organizzazione L’autorità conferisce determinati diritti chiamati poteri posizionali Definisce le relazioni formali di comunicazione di tipo top-down e bottom-up

Divisione del lavoro Specifica la distribuzione delle responsabilità (compiti) a tutti i livelli organizzativi: il modo in cui le attività sono suddivise e assegnate ai membri dell’organizzazione Raggruppa i compiti in unità organizzative come i reparti o le divisioni

Meccanismi di coordinamento Regole e procedure Piani o programmi di lavoro Comunicazione laterale Oltre a quella top-down, bottom-up Specificano il modo in cui dovrebbero essere prese le decisioni e dovrebbero svolgersi i processi (manuali,moduli per far richiesta di risorse o di trasferimenti…) Specificano il lasso di tempo entro il quale dovrebbero svolgersi le attività; comunicano l’assegnazione di determinati compiti a singoli individui Si traduce nella creazione di ruoli di collegamento: task force, squadre di progettazione, di management…

Complessità strutturale Quanto più complessa è un’organizzazione tanto maggiore è il suo bisogno di comunicazione Tanto più complessa è un’organizzazione tanto maggiori sono le difficoltà di comunicazione

Centralizzazione Ha a che fare con il livello organizzativo in cui vengono prese le decisioni -organizzazioni centralizzate (basso rendimento organizzativo, bassa capacità di rispondere alle esigenze ambientali) -organizzazioni de-centralizzate (il livello di comunicazione, di coinvolgimento è alto)

Formalizzazione Ci dice fino a che punto regole, regolamenti, politiche e procedure governano le attività organizzative (politiche scritte, descrizioni di mansioni, manuali di procedura, liste ufficiali di regole e procedure, organigrammi, sistemi di management) Riduce il margine di manovra dei lavoratori, aumenta il controllo da parte del management, crea senso di impersonalità Scoraggia l’innovazione perché riduce il bisogno di comunicazione interna

Organizzazioni meccanicistiche, organicistiche e burocratiche Esiste un rapporto ben preciso tra complessità, formalizzazione e centralizzazione e le forme meccanicistiche, organicistiche e burocratiche

Descrizione, analisi e disegno della struttura sociale organizzativa Organigramma: descrive la gerarchia di autorità e la divisione del lavoro e quindi indirizza l’attenzione degli impiegati verso i diversi compiti di cui sono responsabili in modo da facilitare l’integrazione di tutte le attività Alcuni limiti: -gli organigrammi non sono sempre aggiornati perché i cambiamenti delle relazioni sono molto veloci -I conflitti e le invidie tra i dipendenti in riferimento alla loro posizione all’interno della struttura conduce il management a tenere segreti gli organigrammi -Gli organigrammi non danno molte informazioni circa i meccanismi di coordinamento, le relazioni informali e la distribuzione REALE del potere

Struttura semplice (organizzazioni appena formate o piccole o divisioni che appartengono ad un’organizzazione più ampia) Deriva da un set semplice di relazioni molto flessibili con un basso livello di complessità che deriva da una bassa differenziazione Caratteristiche: -I membri possono ricordare a mente l’organigramma; -I compiti sono assegnati per accordo reciproco -Il controllo ha natura diretta e informale

Struttura funzionale (organizzazioni complesse) Raggruppa le attività che si somigliano in riferimento della loro funzione lavorativa. Ciò si verifica in presenza di compiti interdipendenti ed obiettivi comuni Vantaggi: limita la duplicazione degli sforzi in quanto massimizza le economie di scala; dà ai manager possibilità di controllo (sono gli unici ad avere una visione generale delle attività) Svantaggi: difficoltà nella sostituzione del management

Struttura multidivisionale (utile per diminuire il sovraccarico di responsabilità dei decisori) E’ un insieme di strutture funzionali distinte (divisioni) ciascuna delle quali risponde del proprio operato allo staff di quartier generale dell’organizzazione che ha il compito di formulare strategie, di gestire il rapporto tra ambiente e organizzazione, monitorare l’andamento finanziario delle divisioni Caratteristiche: le divisioni sono individuate in base ai prodotti, ai clienti, all’area geografica di riferimento…

Punti di forza e di debolezza delle struttura multidivisionale Punti di forza: è vantaggiosa in merito al ricambio manageriale; è capace di rispondere in modo competitivo alle pressioni ambientali grazie alla specializzazione delle singole divisioni Punti di debolezza: è costosa perché non può fare affidamento sulle economie di scala e a seguito del coordinamento delle varie divisioni

Struttura a matrice Unisce l’efficienza della forma funzionale alla flessibilità e alla capacità di rispondere alle esigenze del mercato della forma multidivisionale Svantaggi: gli impiegati sono sottoposti a due linee di autorità; i capi funzionali e i manager sono esposti a conflitto quando si trovano ad assegnare le persone ai diversi progetti; il responsabile generale si trova a dover bilanciare gli interessi funzionali con quelli progettuali Vantaggi: presenta un’enorme flessibilità nell’intraprendere nuovi progetti; massimizza il contributo del personale interno