Elena Pasini24/06/2016 Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio

Il concorso degli enti territoriali alle manovre nazionali: “ridurre progressivamente il finanziamento in disavanzo delle proprie spese e a ridurre il rapporto tra il proprio ammontare di debito e il prodotto interno lordo” (Legge 448/98 - Art. 28). Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio Dal 1999 a oggi tante regole tanti obiettivi tante eccezioni incertezza difficoltà di programmazione politiche di breve periodo

Il patto di stabilità interno è stato efficace….: ha tenuto sotto controllo i conti ……ma non efficiente: non è stato applicato con regole uniformi era disomogeneo tra i livelli di governo arrivava ad essere dimensionato tardi e modificato in corso d’anno; si “scaricava “ sugli investimenti e determinava forti impatti sui pagamenti Trasferimenti Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio

Per essere efficaci servono obiettivi coerenti con le regole fiscali europee chiaramente definiti costanti nella loro composizione strutturale Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio Legge di stabilità 2016 Modifiche alla L.243/2012

Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio Per essere efficienti servono strumenti di rilevazione dei fatti aziendali di coordinamento con Stato e Regioni La riforma contabile Patti di solidarietà

La riforma contabile è anche una riforma “culturale”. Per attuarla occorre rifondare alcuni principi: -Programmare : verificare la sostenibilità delle scelte nel medio periodo (basta libri dei sogni ) -Controllare in itinere la gestione : esigibilità di entrate e spese, sviluppo temporale degli interventi (cronoprogrammi) -Rendere conto: rappresentare adeguatamente la propria situazione finanziaria ed economico patrimoniale Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio

Vanno ricondotti all’avvio dell’armonizzazione contabile: -il superamento del meccanismo della competenza mista vigente in regime di Patto di stabilità. -la possibilità oggi di eliminare il vincolo della cassa: le nuove regole contabili obbligano gli enti, per l’intero arco pluriennale del bilancio di previsione, a stanziamenti di cassa, comprensivi del fondo cassa iniziale, con carattere autorizzatorio e nel rispetto di un saldo non negativo. Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio

La riforma contabile degli enti territoriali di cui al D.Lgs. 118/2011 ha consentito: •- di superare il vincolo costituzionale di parte corrente attraverso la definizione di equilibri di bilancio per tutte le amministrazioni territoriali e quindi di proporre un vincolo unico di finanza pubblica in termini di competenza finanziaria • Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio

La riforma contabile degli enti territoriali di cui al D.Lgs. 118/2011 ha consentito : di avere strumenti di misurazione non distorsivi: il nuovo saldo di competenza finale è la misura che ISTAT utilizzerà per il calcolo dell’indebitamento netto della PA di abbandonare il Patto con un anno di anticipo Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio

Con le modifiche alla L.243/2012: Riduzione del numero dei vincoli da 4 a 1 (solo sul saldo finale di competenza «potenziata» sia a preventivo che a consuntivo) Inserimento del FPV (ma di anno in anno con legge ordinaria) Recupero sforamento in 3 anni a quote costanti Premi e non solo «sanzioni» Semplificazione del concorso dello Stato al finanziamento delle funzioni fondamentali Il rispetto del saldo finale di competenza e non di cassa nelle intese regionali sull’indebitamento e l’utilizzo degli avanzi (necessità di un migliore coordinamento Comuni – Regione) Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio

Criticità: autonomia locale limitata nelle scelte di indebitamento e impiego dell’avanzo Esclusione dell’avanzo di amministrazione dal saldo di competenza finale N.B.: La nuova contabilità genererà avanzi sempre più contenuti sistema perequativo generatore di incertezza ((Fondo straordinario e Fondo ammortamento titoli di Stato) Dal patto di stabilità all’equilibrio di bilancio