ATTIVITA’ FISICA ADATTATA NORMATIVA NAZIONALE E REGIONALE OMBRETTA DAVOLI
Art. 32 Costituzione Italiana (22.XII.1947) Legge dicembre 1978 Isituzione del SSN Art. 1 tutela della salute fisica e psichica come fondamentale diritto dell’intedividuo e interesse della collettivitià Art. 2 l’educazione sanitaria del cittadino e delle comunità e la prevenzione delle malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro Art. 20 Definisce i contenuti della Prevenzione Art. 53 Dispone che le linee generali di indirizzo e programmazione e le modalità di svolgimento delle attività istituzionali sono stabilite nel Piano Sanitario Nazionale
Normativa Nazionale – aa ‘90 Riordino degli aa ’90: riconosciuto alla Regione un ruolo fondamentale nella programmazione, organizzazione e gestione dei servizi sanitari. Rispetto degli obiettivi della programmazione socio economica nazionale D. Legislativo 502 del 1992 e successive modifiche Istituzione dei Dipartimenti di Prevenzione D. Leg. 229 del 1999 Obiettivi diventano Promozione della salute, prevenzione delle malattie e delle disabilità, miglioramento della qualità della vita D. Leg. 254 del 2000 Alle funzioni dei Dipartimenti viene aggiunta la tutela della salute nelle attività sportive
Educazione Sanitaria caratterizzata da un approccio medico alla salute pubblica con azioni informative riguardo alle modalità per bonificare gli ambienti di vita e di lavoro, per prevenire le malattie infettive, ecc Progressivamente si assiste alla sostituzione della educazione sanitaria con la promozione della salute. L’attenzione passa dagli “ambienti” agli “stili di vita” fino alle condizioni del vivere
Stato : responsabilità di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute mediante un forte sistema di garanzie attraverso i LEA DPCM 29 novembre 2001 Regioni : responsabilità diretta della realizzazione del governo e della spesa per il raggiungimento degli obiettivi di salute del Paese Legge Costituzionale “Modifiche al Titolo V della Costituzione” 8 marzo 2001
Comunità Europea Trattato di Nizza Italia: La legge comunitaria è il principale strumento di attuazione della normativa comunitaria e regola modalità e tempi per la trasposizione delle direttive legge 4 febbraio 2005, n. 11 recante "Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari", che ha abrogato la Legge La Pergola (1989). Ruolo delle regioni : conferisce alle Regioni la potestà di dare attuazione diretta alle direttive comunitarie nelle materie di propria competenza, ferma restando la possibilità, per lo Stato, di attivare poteri sostitutivi in caso di inadempienza da parte delle Regioni stesse
PSN – 23/05/03 Individua 10 progetti per la strategia del cambiamento. Tra questi Promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute. Individua nella scorretta alimentazione, sedentarietà, fumo di sigaretta e abuso di alcol fattori di rischio su cui agire fornendo ai cittadini corretti strumenti di informazione Adottato il Piano Nazionale Prevenzione Il Piano comprende gli obiettivi comunitari in tema di salute e del Necessario coordinamento con i programmi dell’UE
PNP Decreto MS 8 giugno 2005 Intesa 23 marzo 2005 allegato 2 PNP Intervento prevenzione su malattie croniche : cardiovascolare; screening dei tumori, prevenzione degli incidenti, piano delle vaccinazioni Coordinamento del piano : CCM (Centro Nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie) Coordinamento con le Regioni dei piani di sorveglianza e prevenzione attiva Dispone che ogni regione attui un proprio Piano Regionale Prevenzione Necessità di individuare le priorità, graduare gli interventi e monitorare la realizzazioni dei Piani Regionali
Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie Network di competenze (Ministeri, Regioni, Università, ISS, ISPESL, IZS, AUSL, Dipartimento Prevenzione, Società Scientifiche, Province, Comuni, Protezione Civile, Ass. Volontariato) Strumento per la sorveglianza e la prevenzione in Italia Compiti …. Coordinazione con le Regioni dei piani di sorveglianza e prevenzione attiva, Affida progetti specifici a una Regione che li conduce insieme al alcune regioni partner Progetto CCM-Regione Emilia Romagna “Promozione della attività fisica – Azioni per una vita in salute”
Sistema di Sorveglianza PASSI Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sistema informativo per la raccolta continua e sistematica di dati per stima dell’evoluzione dei fattori comportamentali di rischio per la salute e per la stima della diffusione e dell’impatto delle misure degli interventi di prevenzione Realizzazione condivisa CNESPS e Regioni Governo congiunto: CCM, Coordinamento Interregionale della Prevenzione, CNESPS
DPCM 4 MAGGIO 2007 – GU MAGGIO 2007-supp 119 Approvazione documento Programmatico Guadagnare Salute - Rendere facili le scelte salutari Sinergia di più ministeri 1 programma trasversale governativo e 4 programmi specifici basilari Comportamenti alimentari salutari Lotta al tabagismo Lotta all’abuso di alcool Promuovere l’attività fisica
Guadagnare Salute rendendo più facile muoversi e fare attività fisica - strategie e ipotesi 1.Favorire l’attività fisica nell’ambiente urbano e domestico 2.Favorire l’attività fisica nei bambini e nei giovani 3.Favorire l’attività fisica al lavoro e nel tempo libero 4.Favorire l’attività fisica per le persone disabili 5.Favorire l’attività fisica per gli anziani 6.Favorire l’attività fisica per le persone portatrici di disagio e disturbo mentale 7.Favorire l’attività fisica attraverso i professionisti della salute
Progetto Nazionale di Promozione dell’Attività Motoria (PNPAM) Nell’ambito del progetto GS, il MS ha finanziato il PNPAM di durata biennale che ha coinvolto 6 regioni: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Lazio e Puglia per promuovere una modifica degli stili di vita nella popolazione mediante attività integrabili nella vita quotidiana (il cammino, l’uso della bicicletta) Due campagne sono rivolte alla popolazione giovanile e coinvolgono le scuole Diamoci una mossa – Ridiamoci una mossa (promossa UISP) Ragazzi in gamba (promossa Azienda Socio Sanitaria Verona) Popolazione anziana Attivazione gruppi di cammino
Normative Regionali Specifiche per l’implementazione del DPCM 4 maggio 2007 Toscana Delibera 800 GR 13 ottobre 2008 Guadagnare Salute in Toscana: rendere facili le scelte salutari Marche Delibera 1045 GR 22 giugno 2009 Guadagnare salute nelle Marche, Linee regionali di indirizzo per l’attuazione di programmi di prevenzione e promozione della salute Piemonte PRP con DGR 8 febbraio 2010 prevede in ogni ASL direzione integrata della prevenzione in staff alla DG
Intesa 24 Aprile 2010 – Conferenza Permanente Stato Regioni (decreto 10 novembre 2010) PNP Le Regioni devono redigere i propri Piani Regionali di prevenzione (PRP) entro il 30 settembre 2010 (31 dicembre 2010) Visione d’insieme delle attività di promozione della salute Approccio sistematico alla individuazione delle informazioni su cui basare la definizione degli obiettivi e delle priorità – burden of disease – (sistemi di sorvaglianza e utilizzo dei dati di attività) Attività fondate sui criteri della evidence-based-prevention Valutazione di risultato
PNP – Macroaree e linee di intervento generali Prevenzione universale: programmi finalizzati ad affrontare rischi diffusi nella popolazione generale Programmi di prevenzione rivolti a gruppi di popolazione a rischio Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia: prevenzione nella disabilità Medicina predittiva
PSN Macro Obiettivo : “Promozione del Benessere e della salute dei cittadini e delle comunità” Ruolo del SSN come facilitatore di una strategia di coordinamento tra le diverse istituzioni ed integrazione degli indirizzi delle politiche intersettoriali al fine di orientare positivamente ed in maniera sinergica i determianti della salute e del benessere (direttiva Carta Tallin 2008 – OMS)
Piano di Indirizzo sulla Riabilitazione Attività Fisica Adattata Non è attività riabilitativa ma di mantenimento e prevenzione Ruolo educativo-formativo Luoghi: ambienti non sanitari Fondamentale il coinvolgimento dei servizi sociali, associazioni di volontariato, ecc. Operatori non sanitari opportunamente formati Prestazioni non a carico del SSN Intesa 10 febbraio 2011 GU n 50 del 2 marzo 2011 – Suppl. Ordinario n. 60
EMILIA ROMAGNA NORMATIVA
RER - Normativa Regionale L.R. 13/2000 “Norme in materia di sport” -promozione di interventi diretti a diffondere l’attività motoria e sportiva come mezzo efficace di prevenzione mantenimento e recupero della salute fisica e psichica LR 2 del 2003 Legge Quadro sui Servizi Sociale Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali LR 29 del 2004 Norme generali per l’organizzazione ed il funzionamento del SSR
Assetto Istituzionale Regione ruolo governo del Servizio Sanitario Enti Locali ruolo di governo dei Servizi Sociali DISTRETTO Punto di programmazione dei servizi per la popolazione di riferimento di erogazione dell’assistenza primaria e quale luogo appropriato per l’integrazione tra soggetti e servizi sanitari, socio- sanitari e sociali, gestiti dal pubblico (Aziende USL, Asp, Comuni) o dal privato sociale profit e no profit
Piano Regionale Prevenzione Non prevedeva specifici progetti per la promozione dell’attività fisica Azioni nel quadro dei Piani per la Salute A livello territoriale sono stati sviluppati interventi di promozione dell’attività fisica nell’ambito del progetto “Prevenzione della patologia indotta dall’ambiente costruito” Attuati interventi nel contesto del Programma CCM-RER “Promozione dell’attività fisica – Azioni per una vita in salute”
Delibera Regionale n. 775 (26/04/2004) Riordino delle attività di Medicina dello Sport promozione di interventi diretti a diffondere l’attività motoria e sportiva come mezzo efficace di prevenzione mantenimento e recupero della salute fisica e psichica individua quali strutture pubbliche dedicate alla attività di tutela della salute dell’attività sportiva: gli ambulatori di Medicina dello Sport preposti alla funzione di certificazione dell’idoneità della pratica sportiva; i Centri Pubblici Territoriali di riferimento di medicina dello sport AUSL FE DG-415/ Istituzione del “Programma interaziendale di attività motoria per la prevenzione e la terapia delle patologie sensibili all’esercizio fisico”
Delibera Regionale 2071/2010 ( 27/12/2010) Approvazione Piano Regionale Prevenzione Indicazioni del PNP Continuità delle attività del piano nazionale della Prevenzione Lo sviluppo di ciascuna delle macro aree individuate dal Piano nazionale della Prevenzione e, all’interno di esse, di un congruo numero di linee di intervento La messa a regime delle attività di sorveglianza Partecipazione di diversi soggetti Risorse: 5% del Fondo Sanitario Regionale Necessità di sviluppare competenze professionali Partecipazione più organica dei Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende USL Leve strategiche formazione degli operatori ricerca e innovazione, anche attraverso il collegamento con l’Università, integrazione dei soggetti del terzo settore nella erogazione dei servizi
Delibera Regionale 2071/2010 ( 27/12/2010) Approvazione Piano Regionale Prevenzione Programmi di prevenzione su gruppi selezionati di popolazione Programmi di screening oncologici Programmi di prevenzione delle malattie croniche La prescrizione dell’attività fisica La prevenzione dell’obesità La prevenzione delle malattie cardiovascolari La prevenzione delle complicanze del diabete Promozione di screening pediatrici per la diagnosi precoce di malattie invalidanti Promozione del benessere e la prevenzione del disagio negli adolescenti e nei giovani La prevenzione delle condotte suicidiarie nella popolazione a rischio: studio pilota
Progetto 1. Prescrizione dell’attività fisica Programmi di prescrizione dell’AF rivolti a patologie sensibili costruendo percorsi assistenziali integrati Sperimentare modalità innovative di presa in carico dei problemi di salute largamente diffusi nella popolazione Modello Organizzativo MMG e PLS primo filtro valutazione persone interessate-possibile prescrizione diretta a persone a basso livello di rischio Specialisti ambulatoriali di riferimento (Medicina dello Sport, Cardiologia, Diabetologia, Fisiatra) persone con livello di rischio maggiore
Progetto 1. Prescrizione dell’attività fisica Programmi rivolti prevalentemente a soggetti diabetici e/o in sovrappeso: Centri Territoriali di Medicina dello Sport di I e II livello o altre strutture specialistiche delle diverse discipline interessate secondo le disponibilità presenti sul territorio Programmi di Attività Fisica Adatta rivolti a persone con esiti di patologie neurologiche, del sistema muscolo-scheletrico e osteoarticolare che hanno terminato la fase di riabilitazione sanitaria
Due esigenze contrapposte Portare dentro il SSR esercizio fisico, prescritto e somministrato come un farmaco, per persone con malattie sensibili a questo trattamento (prevalentemente malattie cardiovascolari e dismetaboliche: esercizio fisico come farmaco) Evitare un’inutile medicalizzazione di problemi non suscettibili di trattamenti sanitari appropriati (principalmente disabilità stabilizzata da eventi patologici: l’attività fisica adattata-AFA sulla base dell’esperienza maturata nell’ambito della medicina riabilitativa
Programmi di Attività Fisica Adattatta Target persone con esiti stabilizzati di patologie neurologiche, del sistema ms-scheletrico e osteoarticolare Strutture Riferimento UO di Medicina Riabilitativa Sedi Strutture esterne al SSR condotti da laureati in scienze motorie Presa in Carico MMG o Fisiatra in relazione all’intensità del problema e sulla base dei protocolli- eventuale supervisione del FT per verifica risultati ottenuti
Prescrizione dell’attività fisica Risultati Attesi Attivazione del percorso di prescrizione e somministrazione dell’attività fisica in almeno 4 USL e disegno studio per la valutazione della fase sperimentale entro Gestione attività nelle sedi individuate per la fase sperimentale per tutto l’anno 2012 e raccolta dati per valutazione risultati Assunzione decisione sull’estensione programma a tutto l’ambito regionale entro (sostenibilità ed efficacia intervento)
1986 Ottowa CARTA DI OTTAWA PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE (OMS) -esigenza di un movimento mondiale per la salute -teoria socio-ecologica della salute Creazione di ambienti che supportano le persone nel perseguimento della salute nei luoghi di vita e lavoro, grazie a condizioni di maggiore sicurezza e gratificazione Riorientamento dei servizi sanitari nella logica di renderli adeguati a interagire con gli altri settori “processo che consente alle persone di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla” Maggio ° World Health Assembly (WHA) Global Strategy on Diet, Physical Activity and Health OMS individua nella alimentazione socrretta e nella sedentarietà le cause principali di gran parte delle malattie non trasmissibili Conferenza Ministeriale Istanbul novembre 2006 Carta Europea sull’azione di contrasto all’obesità Carta mette in luce i gravi costi in termine di salute ed i risvolti sociali ed economici prodotti dall’epidemia di obestià in corso in Europa. Evidenzia la possibilità di un intervento immediato agendo sui fattori di rischio Comitato Regionale per l’Europa Coopenaghen settembre 2006 Gaining HealthStrategia Europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie croniche 61° Assemblea OMS maggio Action Plan for Global Strategy for the Prevention and Control of Noncommunicable Diseases Fornisce agli stati membri, all’OMS e alla comunità internazionale una road map per istituire e rinforzare iniziative di sorveglianza, prevenzione e cura delle malattie non trasmissibili Normativa - Documenti Internazionali
2005 Libro Verde Promuovere le diete sane e l’attività fisica: una dimensione europea nella prevenzione di sovrappeso, obesità e malattie croniche Primo documento europeo di interesse per la promozione dell’attività fisica maggio 2007 Libro Bianco Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all’alimentazione, al sovrappeso e all’obesità Prende le mosse dai dati epidemiologici disponibili ed individua i principi d’azione necessari per il contrasto dell’epidemia di obesità Luglio 2007 Libro Bianco sullo sportPropone agli stati membri temi diversi. Il primo, intitolato Migliorare la salute pubblica attraverso l’attività fisica 23 Ottobre 2007 Decisione 1350/2007/CEIstituisce il secondo programma d’azione comunitaria in materia di salute ( ) 25 settembre 2008 Risoluzione del Parlamento Europeo sul Libro Bianco “Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all’alimentazione, al sovrappeso e all’obesità” Documento presenta la proiezione al 2010 dei casi di bambini obesi o in sovrappeso e mette in risalto l’ambiente “obesogeno” in cui vivono i cittadini europei Normativa - Documenti Europei
European Platform for Action “Diet, Physical Activity and Health” Riunisce le parti interessate a livello europeo ad assumere impegni vincolanti e verificabili, volti a contrastare e rovesciare le tendenze attuali al sovrappeso e all’obesità Rete Europea sull’alimentazione e l’attività fisica Necessità di un approccio che coinvolga una serie di ambiti politici comunitari Programma d’azione per la sanità pubblica Importanza dell’alimentazione, dell’attività fisica e dell’obesità si rispecchia nel programma d’azione per la sanità pubblica e nei suoi programmi di lavoro annuali Strumenti Europei
Riferimenti Piano Nazionale Prevenzione 17pubblicazioni605allegato. pdf Ministero della Saluta – Guadagnare Salute europea italiano.pdf oppure OMS, Europa - Guadagnare salute. La strategia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche, europea italiano.pdf Progetto Nazionale di promozione dell’attività motoria WHO Global recommendations on physical activity for health, Sistema Sorveglianza PASSI - rapporto Sistema Sorveglianza PASSI d’argento
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