I disturbi depressivi (prospettive categoriali) Disturbo Depressivo Maggiore Lieve, moderato, grave con manifestazioni psicotiche, melanconiche, catatoniche,

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Transcript della presentazione:

I disturbi depressivi (prospettive categoriali) Disturbo Depressivo Maggiore Lieve, moderato, grave con manifestazioni psicotiche, melanconiche, catatoniche, con sintomatologia atipica Ricorrente, andamento stagionale, con remissione parziale, cronicizzato Distimia Ad insorgenza precoce, tardiva, con manifestazioni atipiche Disturbo depressivo dovuto a condizione medica generale o a sostanze Disturbo dell’adattamento con umore depresso Lutto patologico Condizioni depressive NAS (dist. disforico della tarda fase luteale, dist. depres. minore, dist. depres. breve ricorrente, dist. ansioso depres. misto, dist. depres. di personalità)

Principali sintomi depressivi Alterazioni dell’umore Sintomi cognitivi Sintomi psicomotori Sintomi somatovegetativi

perdita di piacere per tutte, o quasi, le attività mancanza di reattività agli stimoli, abitualmente piacevoli EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE risveglio precoce al mattino (almeno 2 ore prima del risveglio abituale) marcato rallentamento o agitazione psicomotoria significativa anoressia o perdita di peso sentimenti di colpa eccessivi o inappropriati Melanconiche

EPISODIO DEPRESSIVO MAGGIORE Con manifestazioni psicotiche: - deliri o allucinazioni - congrui all’umore o incongrui all’umore

Depressione maggiore - maggiore carico ereditario - andamento episodico - non derivabilità - caratteristiche melanconiche talora con manifestazioni psicotiche

Si calcola che idee di suicidio siano presenti per l’intera durata dell’episodio nel 60% dei casi Un gesto autolesivo viene compiuto almeno una volta nella vita dal 30-50% dei depressi La mortalità per suicidio in questi pazienti è stimata intorno al 15-19%, circa 30 volte superiore a quella della popolazione generale Depressione e Suicidio

DISTIMIA Distimia: “tratto depressivo” come diatesi costituzionale depressiva che può predisporre anche ad espressioni depressive maggiori. Sostituisce l’antica dizione di nevrosi depressiva. - intensità della depressione meno profonda senza significativa compromissione dell’esame di realtà - insorgenza spesso correlata ad eventi stressanti andamento cronico - andamento cronico Nevrosi → psicogenicità (conflitto)

- I disturbi psichiatrici che si esprimono in età adolescenziale possono essere sottodiagnosticati per: -fenomenologia atipica (potere patoplastico della fase evolutiva) - background culturale e scientifico (prospettive psicodinamiche o categoriali rigide ed inadeguate a cogliere l’esordio della patologia). ADOLESCENZA E DEPRESSIONE - L’età media di insorgenza di un episodio depressivo è relativamente precoce, tra i 20 e i 40 anni. - E’ però presente un significativo numero di esordi molto precoci

- le depressioni lievi sono spesso considerate aspetti del normale “disagio” adolescenziale (depressione espressa da comportamenti sociopatici); - le depressioni gravi con manifestazioni psicotiche vanno differenziate dalla schizofrenia e dalle sindromi cerebrali organiche. La diagnosi di depressione, in adolescenza, può comportare ulteriori problemi: ADOLESCENZA E DEPRESSIONE I disturbi dell’umore compromettono seriamente la prospettiva di vita di un adolescente con incremento dei suicidi, riduzione della capacità di apprendimento, alterazioni nelle relazioni interpersonali, abuso di sostanze, compromissione della strutturazione della personalità.

“Maternity Blues” Con il termine tristezza post-partum si intende una sindrome benigna e transitoria in cui coesistono sia sintomi psichiatrici sia sintomi psichici. La sua incidenza varia tra il 26 e l’85% di tutte le donne che hanno partorito e si evidenza generalmente al 3°-4° giorno dopo il parto, risolvendosi spontaneamente entro una settimana.

La sua incidenza varia dal 9 al 22% e si manifesta prevalentemente nel primo trimestre post-partum. Esordio: generalmente nelle 3-4 settimane successive al parto e la sintomatologia diventa ingravescente, manifestandosi clinicamente verso il 4°-5° mese Depressione post-partum Sintomatologia: - deflessione timica con sentimenti di inadeguatezza a svolgere il ruolo di madre e labilità emotiva - insonnia, ansia, disforia, calo ponderale - deliri

“Com’è tragico-mormorò Dorian Gray, gli occhi fissi sul suo ritratto- com’è tragico! Io diventerò vecchio, brutto, ripugnante. E questa immagine rimarrà sempre giovane. Giovane quale io sono in questa giornata di giugno. Oh, se si potesse realizzare il contrario! Se io dovessi rimanere sempre giovane e il ritratto diventasse vecchio! Per questo, per questo, darei qualunque cosa! Darei la cosa più preziosa del mondo! Darei anche la mia anima per questo” Oscar Wilde LA DEPRESSIONE NELL’ANZIANO

E’ la condizione depressiva più frequente nella 3 a età. E’ conservata la risonanza emotiva agli eventi mentre sono tipicamente assenti le manifestazioni psicotiche e le variazioni circadiane dell’umore. La depressione distimica, anche se meno intensa della depressione maggiore, è egualmente invalidante. LA DISTIMIA NELL’ANZIANO

Nell’anziano la diagnosi di depressione può risultare particolarmente complessa in quanto vi è la tendenza a considerare la condizione depressiva intrinseca all’invecchiamento. Inoltre, la stessa condizione può configurarsi con espressioni sindromiche atipiche.

Spesso la depressione in età senile può proporsi con aspetti mascherati. Il termine “depressione mascherata” è stato usato per indicare le condizioni in cui la depressione è “mascherata” da altri aspetti psicopatologici che si propongono come preminenti.

Depressione ipocondriaca Depressione psicotica Depressione dipendente – regressiva Depressione anoressica Depressione pseudodemenziale LE MASCHERE DELLA DEPRESSIONE

La depressione involutiva (depressione degenerativa di Kraepelin) si caratterizza per l’insorgenza nella terza età, in assenza di precedenti anamnestici di disturbi affettivi. Tende ad avere un decorso prolungato, e prognosi sfavorevole. Depressione involutiva La depressione involutiva è una condizione sindromica eterogenea; come disturbo non concomitante ad altre patologie mediche, nel 50% dei casi evolve in deterioramento mentale. Dep. maggiore Andamento del deterioramento

Episodio Depressivo Episodio Maniacale Episodio Misto Episodio Ipomaniacale Polarità dell’episodio Disturbi Depressivi Disturbi Bipolari Altri Disturbi dell’Umore Disturbo Bipolare I Disturbo Bipolare II Disturbo Ciclotimico Disturbo Bipolare Non Altrimenti Specificato Disturbo dell’Umore Dovuto ad una condizione medica generale Disturbo dell’Umore indotto da sostanze Disturbo Depressivo Maggiore (Episodio Singolo, Ricorrente) Disturbo Distimico Disturbo Depressivo Non Altrimenti Specificato Disturbi dell’Umore DSM

MANIA Definizione E’ caratterizzata da una immotivata e traboccante allegria ed euforia primaria, da un modificazione del corso ideico, con fuga delle idee ed aumento delle associazioni. Nelle pulsioni: è aumentata la sessualità, l’impulso a muoversi a parlare e ad avere un’attività. Dal semplice comportamento vivace si arriva agli stati di eccitamento. (K. Jaspers)

Criteri per l’Episodio Maniacale Un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo, o irritabile della durata di almeno una settimana; Durante il periodo di alterazione dell’umore 3 (o più) dei seguenti sintomi a livello significativo: 1) autostima ipertrofica 2) diminuito bisogno di sonno 3) maggiore loquacità 4) fuga delle idee 5) distraibilità 6) aumento dell’attività finalizzata 7) eccessivo coinvolgimento in attività ludiche A. B.

Sintomi cognitivi Sintomi neurovegetativi Sintomi psicomotori MANIA Sintomatologia Elevazione del tono dell’umore

VARIETÀ CLINICHE Mania Con umore improntato in senso euforico Con umore improntato in senso disforico Con prevalenti alterazioni psicomotorie Con caratteristiche psicotiche Con alterazione dello stato di coscienza

Criteri diagnostici per l’Episodio Misto Risultano soddisfatti i criteri sia per l’Episodio Maniacale che per l’Episodio Depressivo Maggiore, quasi ogni giorno, per almeno 1 settimana; L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione delle attività lavorative e sociali; I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale. A.B. C. C.

Temperamento ciclotimico Bifasicità Apatia vs euforia Pessimismo vs ottimismo Confusione vs creatività Bassa vs alta autostima Ipersonnia vs iposonnia Introversione vs estroversione Scarsa vs aumentata loquacità Incostanza lavorativa