BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI BES
Riferimenti normativi Direttiva Ministeriale dic. 2012: Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica Circolare Ministeriale marzo 2013
Scopo riduzione della dispersione scolastica: UNESCO – “il concetto di BES si estende al di là di quelli che sono inclusi nelle categorie di disabilità, per coprire quegli alunni che vanno male a scuola (failing) per una varietà di altre ragioni che sono note nel loro impedire un progresso ottimale” BES come concetto utile per costruire modelli didattici inclusivi attenti ai bisogni educativi di tutti
Normativa “…. ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche psicologici o sociali, rispetto ai quali la scuola deve offrire adeguata e personalizzata risposta. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali o di specialisti, psichiatri, ecc), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.” D.M. 12/12
Casi Disturbi specifici del linguaggio o presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale e viceversa (disturbo coordinazione motoria, disprassia), disturbo dello spettro autistico lieve (che non rientri nella legge 104), qualora queste condizioni compromettano il successo scolastico; ADHD, Deficit del disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, in comorbilità con disturbo oppositivo provocatorio; disturbo della condotta in adolescenza; DSA; disturbi d’ansia; disturbi dell’umore, ecc. (in questo caso la diagnosi è però necessaria); QI da 70 a 85 punti, borderline, che non implica l’insegnante di sostegno - se adeguatamente indirizzati verso percorsi scolastici più consoni alle loro caratteristiche, potranno avere una vita normale; alunni stranieri di recente immigrazione, in particolare coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno) percorsi individualizzati, dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura).
Piano Didattico Personalizzato Le scuole possono avvalersi degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalla legge 170/2010 sui DSA (D.M ); Il CdC elaborerà un PDP, anche per un periodo temporaneo, dove indicherà le strategie metodologiche e didattiche sulla base degli STRUMENTI COMPENSATIVI E DELLE MISURE DISPENSATIVE
Metodologie L’individualizzazione si rende possibile attraverso la precisa costruzione di percorsi didattici che prevedano: l’osservazione e la valutazione iniziale delle competenze degli alunni, la definizione di obiettivi specifici di apprendimento a partire dalle Indicazioni Nazionali, l’organizzazione di contesti didattici ricchi e stimolanti, l’uso di metodologie diversificate: lezione frontale, cooperative learning, tutoring (Lo stesso Comenio affermò: “Qui docet, discit”, ossia chi insegna impara, suggerimento che trova la sua conferma nei bambini che imparano dai loro pari, con ripercussioni positive in uno scaffolding reciproco), didattica laboratoriale, ecc., pianificazione dei tempi di insegnamento-apprendimento che tengano conto del raggiungimento di livelli minimi di padronanza da parte di ciascuno studente, verifiche periodiche e strategie di recupero e consolidamento. (In campo educativo la parola "scaffolding" viene utilizzata metaforicamente da ricercatori e formatori per indicare il supporto e l'assistenza fornita ad uno studente affinché svolga un compito troppo complesso per i suoi livelli di competenza. Citando la Hogan, diremo che "lo scaffolding è una forma estremamente sociale di istruzione, con i pari o gli insegnanti che interagiscono apertamente con uno studente mentre lui tenta un compito" - Hogan, Pressley, 1997). L’uso delle TIC, e in particolare della LIM, può risultare adeguato alle esigenze degli allievi con BES, poiché l’ampio ricorso a risorse di tipo iconico favorisce l'apprendimento attraverso l’impiego della memoria visiva.
Rischi Le Linee Guida DSA (2011) raccomandano cautela, per non creare percorsi immotivatamente facilitati. L’utilizzo degli strumenti compensativi non è immediato; i docenti devono sostenerne l’uso, problematizzarlo e contestualizzarlo; talvolta occorre ridurre i contenuti disciplinari e/o mediarli con l’uso di strumenti, ma non deve essere ridotto il compito dal punto di vista cognitivo, sia perché abbiamo a che fare con “studenti intelligenti”, sia per evitare il pericoloso depotenziamento delle funzioni di base. Anche le Linee Guida DSA (2011) raccomandano cautela, per non creare percorsi immotivatamente facilitati. L’utilizzo degli strumenti compensativi non è immediato; i docenti devono sostenerne l’uso, problematizzarlo e contestualizzarlo; talvolta occorre ridurre i contenuti disciplinari e/o mediarli con l’uso di strumenti, ma non deve essere ridotto il compito dal punto di vista cognitivo, sia perché abbiamo a che fare con “studenti intelligenti”, sia per evitare il pericoloso depotenziamento delle funzioni di base.
Piano annuale per l’inclusione Entro il 30 settembre 2013 le scuole dovranno predisporre un “Piano annuale per l’inclusione” ed inoltrarlo all’Ufficio Scolastico Regionale. Ciò può segnare l’avvio di policy per l’inclusione fondate sull’analisi reale del livello di inclusività di ciascuna scuola e sulla progettazione di azioni di miglioramento efficaci.
Note Si sottolinea la necessità di motivazione e di verbalizzazione delle misure adottate. (Damiani) La dispensa dallo scritto della lingua straniera deve essere certificata (disturbo clinicamente diagnosticato).
Supporto Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) Centri Territoriali di Supporto istituiti dagli USR presso scuole polo in ogni provincia CTI, Centri Territoriali per l’Inclusione, di livello distrettuale.