Specializzazione nazionale e regionale a fronte della frammentazione internazionale delle filiere produttive e dell’innovazione Sessione 1 – Innovazione, de-materializzazione, internazionalizzazione e trasformazione dello sviluppo locale. Incontri sullo Sviluppo locale Artimino 3 Ottobre 2011 Intervento di Stefano Menghinello ISTAT Roma
Principali elementi per la discussione Prendendo spunto dai risultati della ricerca Retesviluppo sulla performance delle regioni UE27 nei settori a medio-alta tecnologia... Risultati noti: Concentrazione delle industrie high-tech più competitive in alcune regioni avanzate europee: “storia”, processi cumulativi “localizzati”, economie esterne dinamiche legate alla conoscenza Circolo “virtuoso” elevati salari, aumenti della produttività e crescita economica sostenuta: esistono meccanismi di mercato e istituzionali a livello di sistema-paese che promuovo la crescita nelle industrie high-tech Risultati meno noti: Differenziazione dei modelli di sviluppo regionale nei settori high-tech, rilevanza degli attori locali e, più in generale, della cultura manifatturiera vs servizi Relazione tra crescita e commercio estero di prodotti high- tech: importanza delle interdipendenze globali nella conoscenza, verso un approccio Global value chains?
Principali elementi per la discussione Fattori “invisibili”per la competitività e la crescita regionale: Quali attori interni ed esterni alla regione “innestano” il circolo virtuoso della crescita nei settori high-tech? Qual’è il contributo dei settori high-tech alla crescita complessiva del sistema produttivo regionale (valore aggiunto, produttività ma anche occupazione)? Scenario: Ha ancora senso parlare di industrie nazionali (high tech)? e di “industria localizzata”? Implicazioni di policy: Internazionalizzazione dei settori high-tech e crescita regionale: quali politiche? Ruolo dello sviluppo locale per la promozione di clusters “high-tech”
“Scenario” Verso la “fine” delle industrie nazionali? Farmaceutica Elettronica di consumo
Scenario Principali caratteristiche della riorganizzazione della produzione industriale su scala globale: - “Logica” prevalente per fasi di produzione e funzioni aziendali - Persistenza di specializzazioni settoriali solo in presenza di vantaggi competitivi “ancorati” a processi cumulativi localizzati di tipo knowledge-intensive - Ruolo strategico della logistica e dei servizi di supporto alla produzione - “Instabilità” della localizzazione in assenza di fattori competitivi ?
Effetti attesi e implicazioni di policy Principali effetti attesi sulla struttura produttiva ed i livelli occupazionali nella manifattura Industrie “sottili”: elevata redditività ma ridotto impatto su sull’occupazione a livello intra-settoriale Forte sviluppo dei servizi specializzati (logistica, legale, R&D) Potenziale sviluppo di altri settori industriali indotti da creazione d conoscenze trasversali Aumento dei differenziali salariali sulla base delle competenze tecniche e commerciali, ma anche capacità managerali nel trasferimento tecnologico Principali implicazioni a livello di policy stimolare la crescita secondo i nuovi “drivers” della competitività problemi di elevata disoccupazione anche in presenza di settori competitivi e di tipo high-tech problemi di sviluppo di servizi competitivi ed internazionalizzati
Fattori di “scenario” La “fine” delle “industrie locali”? No, ma sono in atto radicali processi di riorganizzazione Caratteristiche in “declino”: connesse con vantaggi comparati statici “integrità” della filiera produttiva locale e della esclusività specializ. Industriale manodopera non specializzata Caratteristiche in “crescita”: connesse con vantaggi competitivi dinamici fattori immateriali della competitività, rilevanza della “cultura industriale” servizi specializzati e industrie “trasversali”, logica economie esterne “knowledge” Impatto atteso a livello locale Effetti negativi sull’occupazione intra-industriale, rilevanti per i distretti monospec. Incremento dei differenziali di redditività e dei salari dei lavoratori specializzati
Rilevanza del modello “Sviluppo locale – distretti industriali” per la competitività delle GVC nei settori high-tech VantaggiSvantaggi Capacità imprenditoriale diffusa Livelli di educazione e formazione scientifica di tipo CODIFICATO inadeguati ad operare come imprenditori/managers nei settori high-tech Orientamento all’innovazione ma di tipo incrementale su patterns tecnologici consolidati - Problemi di pianificazione di attività R&D complesse - Gestione sistematica del rischio di innovazione - Pianificazione di attività su traiettorie tecnologiche in rapida evoluzione - Trasferimento tecnologico Capacità di gestire relazioni di tipo “collaborativo” Carenze nella gestione dei principali problemi tecnici e legali relativi alla tutela della proprietà- intellettuale nell’economia della conoscenza Capacità di intercettare o prevedere l’evoluzione dei mercati Carenze nella presenza di servizi adeguati al supporto della produzionei, come reti di vendita, gestione della logistica, coordinamento globale della supply chain
Fattori rilevanti per la competività nei settori high-tech secondo un approccio GCV Capacità di definire nuove traiettorie di sviluppo tecnologico “Prossimità” alla frontiera tecnologica corrente misurata in termini di capacità tecnologica autonoma ma soprattutto di interconnessioni con i leader mondiali Notevole prossimità agli snodi tecnologici globali Scarsa prossimità agli “snodi” tecnologici globali Elevata capacità di crescita corrente e potenziale Elevata potenzialità ma anche forte incertezza sulle prospettive di sviluppo Elevata capacità di crescita corrente e scarse prospettive di crescita future Modesta capacità di crescita corrente e potenziale Elevata Ridotta
Fattori determinanti per il rafforzamento competitivo nei settori high-tech secondo approaccio GVC Capacità di definire nuove traiettorie di sviluppo tecnologico “Distanza” da frontiera tecnologica corrente misurata in termini di capacità tecnologica autonoma ma soprattutto di interconnessioni con i leader mondiali Prossimità agli “snodi”globali “Prossimità” dagli snodi globali Elevata capacità di crescita corrente e potenziale Elevata potenzialità ma anche forte incertezza sulle prospettive di sviluppo Elevata capacità di crescita corrente e scarse prospettive di crescita future Modesta capacità di crescita corrente e potenziale Ricerca pubblica e privata AND upgrading competenze e interconnessioni tecnologiche upgrading competenze e interconnessioni tecnologiche Ricerca pubblica e privata
Spunti per la discussione I processi di internazionalizzazione, se correttamente orientati e finalizzati, sono una importante “leva” per aumentare la competitività nella prospettiva di “industrie sottili” ma competitive La “fine” delle industrie nazionali non implica il declino di tutte le “industrie locali”, ma a condizione che il modello di sviluppo locale evolva come hub localizzato ma globalmente interconnesso di competenze tecniche e manageriali L’occupazione industriale su larga scala non può essere garantita da pochi settori high-tech significativamente internazionalizzati = ruolo settori tradizionali Lo sviluppo di un terziario moderno e competitivo nonché di settori industriali “trasversali”assume una rilevanza strategica In sintesi, è il rafforzamento della complessità del sistema industriale, in termini sia di qualità degli attori che di intensità delle interconnessioni, la chiave per la crescita e l’occupazione nei paesi avanzati = Complessità vc specializzazione