Tortoreto, 18 maggio Obiettivo della formazione: Affinare competenze disciplinari psicopedagogiche, metodologico- didattiche, organizzative relazionali,

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Transcript della presentazione:

Tortoreto, 18 maggio 2016

Obiettivo della formazione: Affinare competenze disciplinari psicopedagogiche, metodologico- didattiche, organizzative relazionali, di ricerca, declinate nell'ottica specifica della disabilità e del sostegno educativo.

Approfondendo temi relativi ad alcune aree * Area del contesto e della comunicazione: * le relazioni scuola-famiglia e le reciproche aspettative; * i rapporti tra gli operatori della scuola e quelli di servizi sociosanitari; * orientamento e progetto di vita dell’alunno con disabilità; * La governance territoriale dell’integrazione; * la conduzione dei gruppi di lavoro GLHI e GL

Area metodologico-didattica: * la cultura dell’inclusione, con particolare riguardo alla relazione educativa; * le nuove risorse tecnologiche e le metodologie innovative; * la didattica per l’inclusione: l’approccio cooperativo, la gestione della classe, la peer education;

Area documentale: * il modello ICF dell’OMS con particolare riguardo alla sua applicazione nella scuola; * le linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità; * il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato attraverso l’uso del modello ICF; * gli indicatori per valutare la qualità dell’integrazione e della dimensione inclusiva della scuola;

Area specialistica: * i disturbi neuropsichiatrici nel contesto scolastico; * i disturbi della comunicazione (autismo, ecc.); * le disabilità sensoriali, la disabilità visiva, la disabilità uditiva ed i principali metodi di intervento; * la disabilità intellettiva.

Si tratta di una figura di staff che coordina le diverse azioni dell’Istituto per favorire l' inclusione affinché le previsioni normative possano trovare riscontro nella loro concreta e puntuale attuazione.

* coordinamento pedagogico/organizzativo * supervisione professionale * gestione delle dinamiche relazionali e comunicative complesse (team, gruppi, supporto alla la progettazione didattica integrata e la relativa formazione in servizio) * ottimizzazione dell'uso delle risorse per l' inclusione, comprese quelle tecnologiche * facilitazione dei rapporti con le famiglie e i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di integrazione

* rilevazione dei bisogni * programmazione integrata * raccordo con gli interventi riabilitativi * proiezione verso l’orientamento e il progetto di vita dell’allievo disabile

Elaborare modelli di Linee Guida relative alla figura del referente per l’inclusione

Insieme di suggerimenti fissati allo scopo di rendere adeguato e di qualità il modus operandi di un’organizzazione.

* Tutela degli interessi degli studenti * Promozione di ambienti di apprendimento efficaci ed efficienti * Sviluppo di procedure di affidabilità, relative anche all’investimento di eventuali risorse pubbliche e private * Valorizzazione della diversità e dell’innovazione

* Incoraggiare le istituzioni scolastiche a promuovere un’ efficace azione didattica inclusiva * Sostenere l’istituzione scolastica nello sviluppo di una propria cultura dell’inclusione * Orientare e rafforzare le aspettative degli studenti e delle altre parti interessate circa i processi e i risultati di una didattica inclusiva * Contribuire all’elaborazione di un quadro comune di riferimento * Valorizzare il ruolo dei vari soggetti istituzionali (Comune, Provincia, Regione, Enti Territoriali …) * Favorire politiche e procedure per assicurare la qualità dell’inclusione * Razionalizzare e ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziarie

- Introduzione (premessa – motivazioni – scopi- necessità delle raccomandazioni) - Destinatari (A chi sono rivolte?) Corpo del documento - Bisogni – Finalità - Definizione degli obiettivi - Chi è il referente e quale tipo di «sostegno» offre. - Ambiti (potrebbero essere strutturati in sezioni) Suggerimenti su come agire per rendere efficace la qualità della prestazione – se possibile formulazione del vantaggio atteso in termini di miglioramento. Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3

IMPORTANTE – individuare i cambiamenti necessari attraverso l’analisi critica della pratica corrente PER Identificare i fattori ostacolanti o favorenti il cambiamento.

* Di che cosa c’è bisogno? Perché? * Da dove partiamo? Che cosa c’è già? * Cosa vogliamo cambiare o costruire? * Chi è il referente? Che cosa fa? * Che tipo di personalità professionale deve avere? * Perché è necessaria la presenza di questa figura? * Quali situazioni potrebbero favorire l’inclusione? * Come può contribuire al miglioramento dell’inclusione? * Come valorizzare il ruolo dei vari soggetti istituzionali (Comune, Provincia, Regione, Enti Territoriali … * Attraverso quali azioni, progetti, innovazioni può contribuire a costruire l’identità inclusiva della scuola?

Requisiti del modello Essere significativo in rapporto al beneficio atteso Non una risorsa statica ma adattabile a vari contesti formativi Linguaggio chiaro e presentato in un formato che ne faciliti l’uso nella pratica Per essere efficace deve essere implementato con specifici documenti, manuali, strumenti educativi … VALIDITÀ RIPRODUCIBILITÀ CHIAREZZA DOCUMENTAZIONE