II Convegno Nazionale S.I.Psi.T.O.

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Transcript della presentazione:

II Convegno Nazionale S.I.Psi.T.O. L’ASCOLTO DELLE EMOZIONI IN UN GRUPPO ETEROCENTRATO DI INFERMIERE E FISIOTERAPISTE RESPIRATORIE IN UN REPARTO DI PNEUMOLOGIA INFANTILE: RESOCONTO DI UN ANNO G. Cacciato*, I. Franzoi *, B. Gaboardi *, S. Randaccio*, C. Tinari**, E. Bignamini** * SS Dip. Psicologia, Dipartimento Neuropsichiatria e Psicologia. AO OIRM-S. Anna, Torino ** SC Pneumologia. AO OIRM-S. Anna, Torino A.O. OIRM - S. Anna Torino II Convegno Nazionale S.I.Psi.T.O. GLI OBIETTIVI Resoconto dell’esperienza di un anno di un intervento psicologico all’interno di un Reparto di Pneumologia in un ospedale infantile: le finalità dell’intervento erano sia di offrire al personale operante in reparto uno spazio di sostegno e di aiuto, in cui affrontare tematiche quali stress, burnout, angosce intollerabili, senso di impotenza ed ansie ed anche di proporre una metodologia di lavoro psicologica per riflettere sull’esperienza professionale, in un ambito così peculiare. Il modello clinico-organizzativo di riferimento in Reparto è quello di un modello assistenziale multidisciplinare che implica la collaborazione costante tra medici, infermieri e personale addetto all’assistenza dei piccoli ricoverati e delle loro famiglie, in un’ottica di integrazione pluridisciplinare degli interventi e di cura nella comunicazione con i pazienti. L’intento è stato quello di far emergere e dare spazio ad aspetti complessi del lavoro in Reparto e di consentire di argomentare e approfondire tematiche e criticità emerse dal lavoro quotidiano, tenendo conto che la comunicazione è il cardine di ogni attività, ed è utile per rendere il percorso di cura del malato il più efficace e agevole possibile. STRUTTURA DEGLI INCONTRI All’équipe infermieristica è stata dunque offerta, attraverso il lavoro in gruppo, un’opportunità fondamentale di formazione sul campo per analizzare e discutere le situazioni più complesse da un punto di vista emotivo-relazionale, al fine di supportare gli operatori da tempo in difficoltà con le proprie emozioni e paure. All’interno del Reparto da marzo 2011 sono stati avviati incontri pomeridiani di due ore a cadenza mensile (condotti da una psicologa) cui ha potuto partecipare tutto il personale infermieristico e riabilitativo dei bambini ricoverati. In media, ad ogni riunione pomeridiana hanno partecipato una decina di operatori. Gli incontri sono avvenuti durante l’orario di lavoro per poter permettere a tutti gli operatori di prendere parte all’incontro che verteva sulla lettura in gruppo di un “caso clinico”, intendendo con questo la stesura di un protocollo osservativo di impressioni e riflessioni su situazioni vissute nel contesto lavorativo, portato a turno da parte di un partecipante al gruppo. RISULTATI Attraverso gli incontri di gruppo è stata riconosciuta la centralità della figura professionale di chi lavora nelle relazioni di aiuto e di assistenza con soggetti con fibrosi cistica ed insufficienza respiratoria cronica. Attraverso la parola scritta può strutturarsi un contesto relazionale in cui iniziare ad attribuire significato al proprio ruolo, in cui dar voce a vissuti di angoscia, disperazione e sensi di colpa, ma soprattutto uno spazio in cui condividere, esplorare ed integrare emozioni talvolta inesprimibili. Tale coinvolgimento ha permesso di arricchire le idee che generano cambiamenti, ha stimolato critiche costruttive, ha alimentato collaborazione, facilitato la comunicazione di gruppo, la comprensione ed ha sostenuto l’alleanza nelle cure per la costruzione di “buone pratiche” assistenziali. IL GRUPPO AL LAVORO Il presupposto è che nella riflessione clinica di gruppo una funzione importante del lavoro sia quella di far emergere i bisogni non riferiti, le esigenze non espresse, i disturbi taciuti o sottostimati, e di accogliere le domande di chiarimenti non fatte. Si ritiene infatti che la dimensione psicologica possa aiutare a dare senso e significato all’esperienza che infermiere professionali, OSS, terapiste della riabilitazione, medici si trovano a vivere nel lavoro quotidiano, in un contesto di importante cronicità della malattia, spesso ad esito infausto, creando uno spazio per pensare e renderla più accettabile. La possibilità per gli operatori di comunicare e condividere le esperienze emotive ha permesso loro di avvicinarsi alle difficoltà specifiche del lavoro in pneumologia con un minor grado di ansia e timore, maggiore fiducia nelle proprie competenze professionali e nel gruppo di lavoro. BIBLIOGRAFIA Ammaniti M., Pensare per due. Nella mente delle madri. Roma: Laterza, 2008. Bion W. R. (1961), Esperienze nei gruppi. Roma: Armando, 1971. Brazelton T. B., Cramer B. G., Il primo legame. Genitori, figli e il dramma del primo attaccamento. Roma: Frassinelli, 1991. Coppola G., Cassibba R., La prematurità. Fattori di protezione e di rischio per la relazione madre-bambino. Milano: Carocci, 2004. Di Cagno L., Ravetto F., Le malattie croniche e mortali dell’infanzia. L’angoscia di morte. Roma: Il Pensiero Scientifico, 1980. Fava Vizziello G. M., Zorzi C., Boottos M., Figli delle macchine. Milano: Masson, 1992. Giacomelli G., Bacherini S., La relazione con il paziente. Strategie efficaci. Milano: Carocci, 2006. Imbasciati A., Cena L., I bambini e i loro caregivers. Metodi e strumenti per l’osservazione clinica della relazione e per l’intervento. Roma: Borla, 2010. Negri R., Il neonato in terapia intensiva, un modello neuropsicoanalitico di prevenzione. Milano: Raffaello Cortina,1994. Rutelli P. (a cura di), A misura di bambino. Organizzazione, persone, ambiente. Milano: Franco Angeli, 2010. Shelton T. L., Stepanek J. S., Family-Centered Care for Children Needing Specialized Health and Developmental Services. Bethesda: Association for the Care of Children's Health, 1994. Sgarro R. (a cura di), Il lutto in psicologia clinica e psicoterapia. Torino: Centro Scientifico Editore, 2008. Vanni F. (a cura di), Adolescenti, corpo e malattia. Milano: Franco Angeli, 2005.