L’intervento integrato per la presa in carico

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Transcript della presentazione:

L’intervento integrato per la presa in carico delle condizioni di rischio, dal prenatale al neonatale Concetta Polizzi, Università degli Studi di Palermo, CeSIPPUO’, S.I.P.Ped Maria Regina Morales, ASP Caltanissetta, CeSIPPUO’, S.I.P.Ped

L’integrazione tra figure professionali secondo Il Ce.S.I.P.P.U.O.’ IEDPE Palermo Assessorato alla Salute Regione Sicilia L’integrazione tra figure professionali secondo Il Ce.S.I.P.P.U.O.’ (Centro Sperimentale Interistituzionale Polivalente Pediatrico Universitario Ospedaliero) la sperimentazione di un modello organizzativo dipartimentale per il supporto nel materno-infantile Una Buona Pratica attivata da dicembre 2012 presso il Dipartimento Materno Infantile dell’A.O.O.R. Villa Sofia Cervello, P.O. V. Cervello (PSN 2011-2012-2013) “Non una unità di Psicologia ma un servizio di supporto psicologico integrato nella quotidianità di tutti i reparti”

…dal modello a consulenza e chiamata fondato sulla delega Spazio fisico per lo più diverso Tempi diversi Parlare solo il linguaggio della propria professione Spesso nessuna restituzione o solo un’offerta di informazioni …all’ESTETICA DELL’INTEGRAZIONE Un modello che va oltre l’essere insieme, il condividere pazienti, anche il riconoscere il valore professionale dell’altro (Clark et al., 2000; Shimamura, Palmer, 2012; Lobb, 2015) Tra «arte e strategia»

L’Integrazione nel e per il Ce.S.I.P.P.U.O.’: Verso la messa in scena di un’Opera Lirica?! Una straordinaria e complessa alchimia tra assolo… duetti… terzetti di professionisti della salute Con il sogno di avere cori e concertati Proprio come nell’opera in cui tutti i componenti si combinano nella loro espressività e bellezza.

L’Integrazione nel e per il Ce.S.I.P.P.U.O.’ tra oggi e domani: Concertato Coro nell’opera lirica Coro greco

Quale Canto nel nostro modello di intervento integrato? Duetti, Terzetti a volte Quartetti per l’Estetica dell’Integrazione dalla Diagnosi Prenatale alla TIN Quale Canto nel nostro modello di intervento integrato? Quali caratteristiche fondanti? I momenti d’assieme: psicologo e ginecologo/neonatologo… psicologo e psicologo….psicologo, ginecologo/neonatologo, psicologo… come nel duetto e nel terzetto, cantano alternandosi, o insieme, confrontandosi e a volte scontrandosi, per dare vita alla scrittura del libretto che ogni condizione pediatrica o di donna in gravidanza costituisce CONDIVISIONE Cum-Dividere (spazio/tempo: es. il girovisita, scrivere in cartella) (De Carlo, 2005; Walter, Kellermanns, Lechner, 2012) E ancora CONDIVIDERE NON SOLO OBIETTIVI MA UNA VISIONE (es. la visione dell’accoglienza, del campo della condizione pediatrica, il neonato o donna con gravidanza a rischio-feto, padre-feto, come unità bio-psico-sociale) CONDIVIDERE L’ACCOGLIENZA COME TRATTAMENTO DI AIUTO (Perricone Briulotta, 2012) Comunicare Protezione Fare assessement Mettersi in gioco

(Witmer et al., 1995; Naidoo, Wills., 2000) Andare oltre Il tentativo di uniformarsi Vs Il riconoscimento di un dialogo tra differenze (Miyake, Friedman, 2012) (Non appiattimento, non uniformità di competenze ma confronto attivo, «contaminazione», curiosità per il punto di vista dell’altro (ginecologo, neonatologo, infermiere, psicologo) LAVORO DI COMUNITÀ (Witmer et al., 1995; Naidoo, Wills., 2000) Andare oltre LA MESSA INSIEME DI INFORMAZIONI vs LA MESSA IN COMUNE (Schuman, Presser, 1996; Ashforth, Harrison, Corley,2008) (mettere informazioni, saperi, osservazioni…, a servizio dell’altro) Creare LEGAMI/NESSI istituzionali e non (costruire “storie” di sviluppo di feti a rischio/ neonati prematuri, con il ginecologo, neonatologo) (Mathieu, Gilson, Ruddy, 2006; Fin, 2006) PARLARE INSIEME IL LINGUAGGIO DELLO SVILUPPO COME TRAIETTORIA EVOLUTIVA Dalla complementarietà vs La sinergia (Gherardi, Poggio, 2003; Magrin, 2008) (creare una dimensione del «noi» nel prendersi cura di un neonato, donna, feto)

NEL MODELLO DI LAVORO INTEGRATO L’ ASSOLO NEL MODELLO DI LAVORO INTEGRATO RELAZIONE DI CONTATTO CON L’ALTRO PROFESSIONISTA “oltre la compresenza” Come possibilità che la relazione con l’altro (ginecologo, neonatologo, psicologo) offre di incontrare, nutrirsi, scappare, produrre energia (Miller, 2013) RICHIAMO DELL’ALTRO (Wood, 2010) “fare posto e creare spazio” (… «la collega ha detto….il ginecologo/neonatologo suggerisce, dice…» CONSAPEVOLEZZA DEL “CAMPO” (essere un elemento, un vertice del campo)

Quando gli assolo, i duetti e i terzetti trovano posto in una Cornice più complessa e ampia La sfida del Ce.S.I.P.P.U.O.’: IL CORO (il reparto) Dal coro greco al coro del melodramma!

IL CORO GRECO Proprio come il coro greco, il gruppo degli operatori del reparto sottolinea l’integrazione orizzontale o verticale tra gli attori dei duetti e dei terzetti, può fare domande….porre dubbi….mostrare richieste….. Es. Il giro visita, il briefing possono diventare momenti di coro greco

IL CORO DEL MELODRAMMA Il gruppo degli operatori sanitari del reparto “recupera” il lavoro integrato, ne fa uso, lo riconduce al qui ed ora. Gli interventi integrati hanno trovato spazio e posto all’interno del coro Es. Alle dimissioni il lavoro integrato attivato da duetti e terzetti viene recuperato e reso visibile

Il supporto integrato tra diagnosi prenatale, ostetricia e TIN… Maria è una giovane ragazza di 20 anni incinta alla 28°W; il 7 Dicembre arriva al Servizio di Diagnosi Prenatale sola con i suoi genitori perché il suo ginecologo le ha detto che non si sente più il battito della bambina. La psicologa del servizio accoglie Maria insieme ai genitori, la sostiene fisicamente, la accompagna dentro la stanza dove insieme alla dottoressa verranno eseguite le procedure ecografiche per verificare quanto sospettato. «Non ti preoccupare, cercheremo di capire, mettiti sdraiata, ora chiamo tua mamma, così sarà presente insieme a noi. Vuoi qualcun altro, sei sola ?». La psicologa comincia ad anticipare quello che accadrà, spiegando che, se vuole, starà accanto mentre la dottoressa farà la visita. La condizione pediatrica del feto a rischio e di sua madre Maria: INCIPIT Assolo: 1° intervento psicologico (richiamo dell’altro, consapevolezza del vertice)

(alternanza, richiamo, dialogo congiunto) Il supporto integrato tra diagnosi prenatale, ostetricia e TIN… Arriva la dottoressa, responsabile del Servizio e, insieme alla psicologa, accoglie Maria con la famiglia. Insieme co-conducono la visita ginecologica e le procedure ecografiche: la psicologa si siede accanto a Maria, le tiene la mano, le anticipa i movimenti della dottoressa, cerca di contenere con le parole le angosce dei familiari. Spesso guarda la dottoressa che cerca di spiegare quanto emerge dalla visita, collegando a quanto detto in precedenza dalla psicologa. Insieme restituiscono: «il battito è debolissimo, c’è un problema cardiaco molto grave, la bambina deve nascere subito…il rischio di morte è altissimo in ogni caso». Tutto il mondo di Maria crolla, piange stordita da quanto sta accadendo. I genitori chiedono di intervenire prestissimo…. nel silenzio della stanza, riecheggiano solo le parole delle dottoresse: «tua figlia sta nascendo…sarà piccola ma speciale, con bisogni che scopriremo insieme…dimmi il suo nome». Duetto: Psicologa/ Ginecologa (alternanza, richiamo, dialogo congiunto) Per sostenere lo sviluppo prenatale della competenza genitoriale in condizione di emergenza/urgenza/atipicità e del legame di attaccamento prenatale

(richiamo, condivisione, dubbi) Il supporto integrato tra diagnosi prenatale, ostetricia e TIN… La psicologa intanto contatta le colleghe di Ostetricia e di Neonatologia… nella notte nasce «una neonata prematura» di 28.2 settimane, di 1200 g.., con una grave patologia cardiaca non diagnosticata in fase prenatale; i medici pensano che non riuscirà a sopravvivere. Maria, anch’essa madre prematura, decide di chiamarla Ginevra senza nemmeno vederla. La psicologa della TIN durante il giro visita prende notizie sulle condizioni cliniche di Ginevra, chiede ai medici come accogliere Maria. Il primario sottolinea la gravità della situazione e concorda con medici e infermieri del reparto, la possibilità di garantire la presenza della giovane in TIN, più ore al giorno. Alcune infermiere hanno dubbi, chiedono cosa fare in questo caso… ….«che senso ha…». Maria rimane in Ostetricia dichiarando di non voler vedere la bambina, non vuole legarsi a lei, perché tutti dicono che morirà. Le psicologhe condividono nel giro visita lo stato emotivo della madre e si confrontano sul percorso da adottare. Da duetti a terzetti… verso il coro greco: (richiamo, condivisione, dubbi)

Il supporto integrato tra diagnosi prenatale, ostetricia e TIN… Si attiva un ulteriore confronto in TIN tra neonatologi, infermieri, psicologhe…domande, dubbi, difficoltà nel coniugare i tempi dell’accoglienza con quelli della cura di Ginevra…così la psicologa in TIN, aspetta la giovane madre accompagnata dalla collega e la accoglie insieme al neonatologo: «Ciao Maria, cercheremo qui di accompagnarti in questo percorso; Ginevra è qui… in un mondo che cerca di darle un’opportunità di vita, ma lei è speciale, è piccola, è sofferente, ma ha bisogno di sentire quello che era abituata a sentire fino a ieri, la tua voce, il tuo calore, il sostegno di tutti». «Vieni scegliamo una storia da raccontare a Ginevra, andiamo a toccarla, a conoscerla…lei è tua figlia» Anche gli infermieri della stanza accolgono Maria e insieme al medico si attiva un primo colloquio per parlare delle condizioni cliniche della bambina, delle possibilità e dei rischi. Tra coro del melodramma e duetti: accoglienza e colloqui congiunti, richiamo, confronto, giro visite condiviso Sostenere lo sviluppo neonatale e accompagnare i genitori per lo sviluppo della competenza genitoriale nella condizione di atipicità evolutiva

Il coro: tra melodramma e coro greco Il supporto integrato tra diagnosi prenatale, ostetricia e TIN… Lungo i diversi mesi di vita, Ginevra subirà tanti interventi, superando difficili sfide; sono tante le storie che Maria alla culla racconta a sua figlia, costruendo un legame sempre più forte. A lei si legano anche tutti gli operatori del reparto. Durante le quotidiane visite, si affrontano le difficoltà cliniche della neonata e del sistema familiare, per condividere le procedure da attivare, soprattutto quando si progetta un percorso di dimissione protetta. Non tutti i medici e infermieri credono che il territorio riesca ad offrire quello di cui la piccola ha bisogno ma tutti partecipano al percorso . Ancora una volta inizia un nuovo percorso di possibile progettazione della vita di Ginevra seppure nella atipicità del suo sviluppo. Il coro: tra melodramma e coro greco (giro visite, condivisione di visioni, scelte che esitano dai duetti e terzetti )

IL SOGNO: quando il lavoro integrato dà vita al CONCERTATO Le voci di tutti i personaggi e il coro cantano all’unisono, intrecciano le loro linee vocali in forma polifonica, combinando arte e strategia Ciò dà vita, come nel caso dell’opera, a uno spettacolo straordinario