Linfocitosi
I linfociti sono delle cellule presenti nel nostro sangue Svolgono un ruolo rilevante per il nostro sistema immunitario Sono un tipo di cellula appartenente al gruppo dei globuli bianchi (leucociti)
I linfociti hanno un aspetto con nucleo rotondo o ovale, e hanno una dimensione compresa tra gli 8 e i 12 micron.
QUALI SONO I VALORI NORMALI? 1.5 – 3.5 x 10(9)/l Naturalmente, gli intervalli di riferimento possono comunque differire da un laboratorio di analisi all’altro. Di norma i linfociti rappresentano una quota tra il 20% e il 40% dei leucociti. Di viene definita come linfocitosi una concentrazione maggiore dei 4.000/5000 per microlitro
PENSARE SEMPRE AD UNA PATOLOGIA EMATOLOGICA?
Infezioni virali: le infezioni secondarie a virus sono le patologie infettive più frequenti in assoluto, e sono causa di alterazioni della formula leucocitaria, con aumento soprattutto della frazione linfocitica (linfocitosi). Nota bene: non è infrequente nelle infezioni virali un riscontro alle analisi del sangue di linfociti alti e neutrofili bassi. Infezioni acute, come quelle da EBV (Epstein Barr virus, responsabile della trasmissione della mononucleosi); da influenzavirus e da rinhovirus e adenovirus; da CMV (cytomegalovirus), la parotite, la rosolia Infezioni croniche come le infezioni da virus dell’epatite B (HBV), epatite C (HCV), herpes labiale o genitale (infezione da herpes virus) e l’HIV, responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita, (acquired immunodeficiency syndrome o AIDS).
•Infezioni batteriche: le infezioni da batteri, sebbene siano responsabili principalmente di leucocitosi secondaria ad un aumento dei granulociti neutrofili (neutrofilia), possono alterare anche la conta linfocitaria, soprattutto le infezioni da germi atipici (ad esempio le infezioni respiratorie da chlamydia pneumoniae o da mycoplasma pneumoniae) o la Brucellosi. •Infezioni da Micobatteri: la TBC (tubercolosi) è una non trascurabile causa di rialzo dei linfociti. •Infezioni da miceti: le infezioni fungine, sebbene meno frequenti delle infezioni batteriche e virali, possono, raramente, essere responsabili di un aumento dei linfociti circolanti. •Infezioni da parassiti: le parassitosi, come ad esempio la Toxoplasmosi o le infezioni intestinali da Tenia solium o da Toxocara (nematodi), causano un aumento della conta degli eosinofili e, a volte, dei linfociti.
Neoplasie solide: la presenza di tumori può provocare una risposta infiammatoria da parte del nostro organismo, con rilascio di citochine e fattori di crescita circolanti che può stimolare il midollo alla produzione di un maggior numero di leucociti (spesso precursori mieloidi ma talvolta anche linfociti). Questa leucocitosi /linfocitosi è definita paraneoplastica. Disidratazione: causa banale ma molto frequente, la disidratazione causa un’aumento della concentrazione di tutte le cellule e le sostanze presenti nel sangue: avremo emoglobina alta, ematocrito aumentato, piastrinosi, leucocitosi, creatinina elevata, aumento dell’urea (iperazotemia) e via dicendo.
Eparina: l’eparina , sia essa somministrata per via endovenosa (eparina calcica ad esempio) o sottocute (eparina frazionata o eparina a basso peso molecolare, come l’enoxaparina) può indurre lo sviluppo si leucocitosi, principalmente per un aumento dei linfociti (linfocitosi), e, più raramente, dei granulociti neutrofili (neutrofilia). Farmaci antiepilettici: farmaci anticomiziali, come la carbamazepina, il fenobarbital e la fenitoina possono scatenare una grave reazione di ipersensibilità chiamato “reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici” (Drug Reaction with Eosynophilia and Systemic Symptoms, DRESS), con un marcato aumento dei granulociti eosinofili e neutrofili e quello conseguente dei globuli bianchi totali. Alcuni pazienti inoltre sviluppano un aumento selettivo dei linfociti (linfocitosi) o un calo generale dei leucociti (leucopenia). Minociclina: antibiotico facente parte della classe delle tetracicline, è comunemente usato per il trattamento dell’acne e può dare aumento dei linfociti
Malattie autoimmuni: alcune malattie reumatologiche o che colpiscono il sistema immunitario possono causare uno stato di perenne infiammazione sistemica, il che concorre ad aumentare la produzione midollare di cellule del sangue: Artrite reumatoide Tireopatie autoimmuni (ad esempio il Morbo di Basedow, tiroidite di Hashimoto) Lupus eritematoso sistemico Vasculiti: le vasculiti sono un’infiammazione dei vasi sanguigni, le più frequenti sono la Granulomatosi di Wegener, l’arterite di Takayasu, la sindrome di Churg-Strauss, l’arterite temporale (arterite a cellule giganti o arterite di Horton), la malattia di Kawasaki, la porpora di Scholein-Henoch e la vasculite crioglobulinemica. Sono tutte patologie che possono associarsi a leucocitosi con linfocitosi.
Malattie infiammatorie croniche intestinali: chiamate anche Inflammatory bowel disease (IBD), sono fondamentalmente il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa, comportano un’infiammazione e un danno cronico all’apparato gastrointestinale, soprattutto alla parte finale dell’intestino (colon e retto). Le IBD hanno un andamento cronico o ricorrente, che si presentano con periodi di latenza alternati a fasi di riacutizzazione, e comportano spesso uno stato di lieve leucocitosi con aumento di neutrofili e/o di linfociti. Stress: in presenza di situazioni stressanti, il rilascio endogeno di corticosteroidi ed epinefrina (adrenalina) stimola il midollo a produrre una maggior quantità di leucociti e talvolta si accompagna a linfocitosi Splenectomia: l’assenza di milza, si essa congenita o secondaria ad una rimozione chirurgica (splenectomia) Traumi: si accompagnano a leucocitosi con lo stesso meccanismo dello stress. Dolore severo: come per i traumi e le situazioni di stress psicofisico, spesso il dolore è caratterizzato dal riscontro di leucociti e talvolta di linfociti elevati
CLINICA Anamnesi: patologie reumatiche, tiroidite, morbo celiaco (asplenia), epatopatia Quadro clinico: sintomi, recente infezione, comportamenti a rischio, febbre/febbricola Esame obiettivo: adenomegalie, epatosplenomegalia Labotatorio: PCR, VES, valutare eventuale scompenso mieloide, ALT, TSH reflex, protidogramma
Striscio periferico
ALL L3
HCL
MANTLE CELLS
MZL
Linfoma linfoplasmacitico/citoide
FCCL
PLL
CLL
LINFOCITI ATTIVATI
QUADRO REATTIVO
MONONUCLEOSI splenomegalia nel 50% dei casì epatomegalia nel 10% dei casi ittero (5%). rash maculopapuloso diffuso (10-15%). MONONUCLEOSI
LINFOCITOSI NDD
TIPIZZAZIONE LINFOCITARIA STANDARD Ly T 80% (CD 3) Ly B 20% (CD19) Oltre il 90% delle patologie croniche delle patologie linfoproliferative B interessano la linea B Pertanto trovare una linfocitosi B periferica, anche in assenza di accertata monoclonalità, è fortemente suggestiva di patologia linfoproliferativa cronica
Grazie per l’attenzione