Dott.ssa Silvia Iacovacci Coordinamento PRP Regione Lazio

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Transcript della presentazione:

Dott.ssa Silvia Iacovacci Coordinamento PRP Regione Lazio Piano della Prevenzione Regione Lazio 2014-208 (PRP) e Programma Guadagnare Salute: Fumo e Alcol Dott.ssa Silvia Iacovacci Coordinamento PRP Regione Lazio

Recepito con accordo Stato Regioni del 13/11/2014 Il livello nazionale Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2014-2018 Recepito con accordo Stato Regioni del 13/11/2014

La vision del PNP 2014-2018 Adottare un approccio di Sanità Pubblica che garantisca equità e contrasto alle diseguaglianze Porre le popolazioni e gli individui al centro degli interventi adottando un approccio attento al ciclo di vita Basare gli interventi sulle migliori evidenze di efficacia La sfida della costo-efficacia della governance, degli interventi, dell’innovazione Lo sviluppo di competenze per i professionisti, la popolazione e gli individui Approccio per programmi e non per progetti per favorire la trasversalità e l’integrazione degli interventi 3

I Principi Definire un numero limitato di (macro) obiettivi di salute misurabili con indicatori Recepire gli obiettivi sottoscritti a livello internazionale e incorporare gli obiettivi già decisi all’interno di piani nazionali di settore Garantire la trasversalità degli interventi Riconoscere la messa a regime di registri e sorveglianze come elementi infrastrutturali indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di salute

Gli elementi di “novità” Priorità di intervento Ridurre il carico di malattia Investire sul benessere dei giovani Rafforzare e confermare il patrimonio comune di pratiche preventive Rafforzare e mettere a sistema l’attenzione ai gruppi fragili Considerare l’individuo e le popolazioni in rapporto al proprio ambiente

La struttura 10 79 113 Macro obiettivi 15 26 2 1 3 4 5 6 8 12 16 13 14 Obiettivi centrali Indicatori centrali MO1 Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili 15 26 MO2 Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali 2 MO3 Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani MO4 Prevenire le dipendenze da sostanze 1 MO5 Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti 3 4 MO6 Prevenire gli incidenti domestici 5 6 MO7 Prevenire gli infortuni e le malattie professionali 8 MO8 Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute 12 16 MO9 Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie 13 14 MO10 Attuare il Piano Nazionale Integrato dei Controlli per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria 18 36 TOTALE 10 79 113

Consumo dannoso di alcol Macro Obiettivo Fattori di rischio Determinanti Strategie Obiettivi centrali Indicatori centrali Stesura e realizzazione di un piano di azione intersettoriale di promozione della salute nei diversi ambiti, con definizione di accordi e condivisione di indirizzi con i settori della pianificazione territoriale Aumentare la prevalenza di neonati in allattamento materno esclusivo fino al sesto mese Favorire il potenziamento dei fattori di protezione (life skill, empowerment, ...) e l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol) nella popolazione giovanile e adulta Ridurre la prevalenza dei fumatori Aumentare la tutela dal fumo passivo Ridurre la prevalenza di consumatori di alcol a maggior rischio Aumentare la prevalenza di soggetti che consumano da 3 a 5 porzioni di frutta e verdura Ridurre il consumo eccessivo di sale Aumentare la prevalenza di soggetti fisicamente attivi Definizione di accordi intersettoriali a livello nazionale (Guadagnare salute/Salute in tutte le politiche) Attivazione in ogni Regione di processi intersettoriali per la salute in tutte le politiche Sviluppo di programmi/interventi volti a favorire l’allattamento al seno Ambiente scolastico Sviluppo di programmi di promozione della salute integrati per i quattro fattori di rischio e condivisi tra servizi sanitari e istituzioni educative Ambiente di lavoro Sviluppo di programmi/interventi integrati per i quattro fattori di rischio e condivisi tra servizi sanitari e sociosanitari e “datori di lavoro”, volti a favorire l’adozione di comportamenti sani (alimentazione, attività fisica, fumo e alcol), attivando reti e Comunità Locali ( Associazioni, Medici competenti, ecc.) Comunità Sviluppo di programmi/interventi, volti a favorire l’adozione di stili di vita attivi, nella popolazione giovane, adulta e anziana, attivando reti e Comunità Localiè 1. Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili Fumo Consumo dannoso di alcol Alimentazion e non corretta Numero di accordi quadro intersettoriali nazionali attivati e/o mantenuti Proporzione di Regioni che hanno recepito gli accordi Prevalenza di bambini allattati al seno al sesto mese Proporzione di scuole che aderiscono alla progettazione regionale specifica (almeno 25% nel 2016; almeno 50% nel 2018) Prevalenza di fumatori (PASSI, Passi d’argento, ISTAT) Prevalenza di persone che riferiscono che nel proprio ambiente di lavoro il divieto di fumo è sempre o quasi sempre rispettato (PASSI, ISTAT) Prevalenza di consumatori di alcol a maggio rischio (PASSI, ISTAT) Prevalenza di soggetti che hanno ricevuto suggerimenti da operatori sanitari per la riduzione del consumo di sale (PASSI) Prevalenza di soggetti cha hanno ridotto il consumo giornaliero di sale (ISTAT, PASSI, ISS, Progetto Minsal GIRSCI) Prevalenza di soggetti fisicamente attivi (PASSI,OKkio, Passi d’argento, ISTAT) Prevalenza di anziani fisicamente attivi (Passi d’Argento) Tasso di ospedalizzazione per fratture (soggetti di età >75 anni)

Rischio eredo-familiare per tumore della mammella Macro Obiettivo Fattori di rischio Determinanti Strategie Obiettivi centrali Indicatori centrali Ridurre la prevalenza di soggetti con fattori di rischio per MCNT non in trattamento comportamentale e/o farmacologico Ridurre la sedentarietà tra i soggetti con patologie attraverso la prescrizione dell’esercizio fisico Aumentare l’estensione dei programmi di screening alla popolazione target (per ognuno dei 3 tumori oggetto di screening) Aumentare la proporzione di soggetti a rischio sottoposti a screening oncologico Identificare precocemente i soggetti a rischio eredo-familiare per tumore della mammella Identificazione precoce e valutazione integrata dei soggetti in condizioni di rischio aumentato per MCNT, da indirizzare verso un’adeguata presa in carico sistemica, in grado di potenziare le risorse personali (empowerment individuale) per l’adozione consapevole degli stili di vita corretti, o quando necessario, verso idonei percorsi terapeutico-assistenziali multidisciplinari Offerta di consiglio breve, in particolare in presenza di soggetti con fattori di rischio, nei contesti sanitari “opportunistici” (es. Ambulatori, Consultori, Certificazioni, Medici Competenti, ecc.) Identificazione precoce con programmi di popolazione dei soggetti a rischio per i carcinomi della cervice uterina, della mammella e del colon retto per età Definizione di percorsi diagnostico terapeutici, integrati con i programmi di screening in essere, per donne ad alto rischio di cancro alla mammella per mutazioni genetiche di BRCA1 e BRCA2 Realizzazione di uno studio di fattibilità a livello regionale di un programma di popolazione per l’identificazione precoce dei soggetti in fascia d’età 45-60 anni in condizioni di rischio aumentato per MCNT (entro un anno dall’avvio del PRP) Attivazione del programma secondo le modalità individuate dallo studio di fattibilità e presenza di indicatori di estensione e adesione (entro il 2018) Proporzione di fumatori che hanno ricevuto da un operatore sanitario il consiglio di smettere Proporzione di persone in eccesso ponderale che hanno ricevuto da un operatore sanitario il consiglio di perdere peso Proporzione di consumatori di alcol a maggior rischio che hanno ricevuto da un operatore sanitario il consiglio di ridurre il consumo Proporzione di persone che hanno ricevuto da un operatore sanitario il consiglio di praticare regolare attività fisica Adozione di indirizzi regionali sulla prescrizione dell’esercizio fisico ai soggetti con patologie sulla base dei risultati dello specifico progetto ministeriale (entro un anno dall’avvio del PRP) Indicatori di estensione (ONS/NSIS) Indicatori di adesione (ONS/NSIS) Presenza di indirizzi regionali programmatori per lo screening per il cancro della cervice uterina introducendo il test HPV-DNA (entro un anno dall’avvio del PRP) Presenza di indirizzi regionali programmatori (entro un anno dall’avvio del PRP) 1. Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili Soggetto in sovrappeso iperteso dislipidemico iperglicemico fumatore sedentario Lesioni precancerose e cancerose iniziali per i carcinomi della cervice uterina, della mammella del colon retto Rischio eredo-familiare per tumore della mammella

Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018: una sfida e una opportunità per il Lazio Il PRP può rappresentare l’avvio di un processo di ri-orientamento del “sistema” della Prevenzione. 9

Il Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 DCA U00593 29/12/2015 10

Principi 1. INTERSETTORIALITA’ 2. EFFICACIA DEGLI INTERVENTI 3. GOVERNANCE E SOSTENIBILITA’ 4. CONTRASTO ALLE DISUGUAGLIANZE

Intersettorialità 12

I determinanti di salute Il benessere psicofisico della popolazione è il risultato di azioni sui determinanti di salute, che dipendono in parte dalle iniziative del SSR, ma in modo rilevante dalle politiche adottate spesso in ambito extra sanitario, ma con un chiaro impatto sulla salute (politiche commerciali, ambientali, industriali, urbanistiche, ecc.) I determinanti di salute Dahlgren and Whitehead , 1993 13

Azione di advocacy della Direzione Salute Per attuare in maniera efficace le politiche regionali di prevenzione occorre coinvolgere altri soggetti che hanno finalità o interessi diversi, ma che su obiettivi concreti e misurabili di guadagno di salute, possono fornire un contributo di risorse e competenze secondo il modello della salute in tutte le politiche 14

La salute in tutte le politiche “Il concetto di Salute in tutte le politiche va oltre la tradizionale azione intersettoriale, ponendo maggior enfasi sull’ individuazione dei diversi livelli decisionali e di policymaking e sul bisogno di conoscere il livello di governance nel quale le decisioni sono prese e i diversi attori coinvolti” (Baum, Ollila et al. 2013) Il raccordo tra i diversi livelli di governance costituisce l’elemento cardine per la messa in atto di una politica di prevenzione efficace The concept of Health in All Policies goes beyond the traditional intersectoral action, with more emphasis on multi- level policymaking and the need for understanding of the level of governance at which decisions are taken and the actors involved (Baum, Ollila et al. 2013). 15

Efficacia degli interventi 16

Efficacia degli interventi Definizione degli interventi di Prevenzione e Promozione della Salute in base alle evidenze disponibili di efficacia “Evidence-based Health Promotion: l’utilizzo di informazioni che derivano da una ricerca sperimentale o da un’indagine sistematica, volta ad individuare […] le azioni più efficaci di promozione della salute che devono essere adottate in specifici contesti e popolazioni” (OMS, Glossario delle Promozione della Salute)

Governance della Prevenzione e sostenibilità 18

Governance della Prevenzione Il PRP è uno strumento di governance della Prevenzione che adotta la visione di sanità pubblica funzionale alla necessaria armonizzazione dei numerosi interventi di settore.

Sostenibilità delle azioni di promozione della salute Il raggiungimento di cambiamenti nelle condizioni e nei fattori di rischio, che porterà ad un guadagno di salute per le popolazioni, richiede l’implementazione di azioni di promozione della salute nel tempo E’ stato necessario progettare azioni che abbiano le potenzialità per una diffusione e istituzionalizzazione continua “Azioni sostenibili di promozione della salute, sono quelle in grado di mantenere i propri vantaggi per la comunità e le popolazioni, oltre alla loro fase iniziale di implementazione” (OMS, Glossario delle Promozione della Salute)

Contrasto alle disuguaglianze di salute 21

Contrasto alle disuguaglianze di salute «Affrontare con decisione la questione dello svantaggio-socioeconomico che colpisce gruppi specifici della popolazione è considerato un dovere dei sistemi sanitari evoluti» (OMS, 2008) Le sorveglianze di popolazione hanno evidenziato anche nella nostra Regione disuguaglianze: nell’accesso ad interventi di Prevenzione (es. screening oncologici); Nella prevalenza di fattori di rischio comportamentali (es. abitudine al fumo). 22

FONTE: PASSI 2008-2013 Trend delle prevalenze delle donne 50-69enni che hanno eseguito una Mammografia negli ultimi due anni per livello socioeconomico FONTE: PASSI 2008-2013 Trend delle prevalenze delle fumatrici per livello socioeconomico Mammografia nella popolazione 50-69 anni: la copertura aumenta significativamente solo nel gruppo con più alto livello d’istruzione e senza difficoltà economiche Fumatrici 18-69 anni: il calo è significativo solo nel gruppo con più alto livello d’istruzione e senza difficoltà economiche 23

2. EFFICACIA DEGLI INTERVENTI 1. INTERSETTORIALITA’ 2. EFFICACIA DEGLI INTERVENTI 3. GOVERNANCE E SOSTENIBILITA’ 4. CONTRASTO ALLE DISUGUAGLIANZE Principi I principi vanno calati in contesti specifici: i setting 24

Approccio per setting Dimensione operativa del setting definito come «il contesto di vita in cui più facilmente è possibile intercettare individui e gruppi e avviare azioni partecipate e facilitanti il cambiamento, creando ambienti favorevoli a scelte salutari» (strategia europea Health 2020) In accordo con la strategia europea Health 2020 25

Aziende private e pubbliche (a partire dalle ASL) I setting nel PRP LAZIO Contesto scolastico Intesa come comunità scolastica: alunni, genitori, insegnanti e operatori dei servizi educativi Ambiente lavorativo Aziende private e pubbliche (a partire dalle ASL) Setting opportunistici come ambulatori vaccinali, Case della salute, consultori, percorsi screening Sanità Il setting comunità rappresenta il contesto di vita delle persone (vicinato, quartiere, comune, distretto) ed è particolarmente importante in alcune fasi della vita  anziani (elderly friendly environments) Interventi multicomponenti e intersettoriali realizzati a livello locale, spesso con coinvolgimento dei Comuni La Comunità 26

Strategia regionale: una visione d’insieme Per giungere Attraverso Nei setting Agire su Riorientamento del Sistema della prevenzione nella nostra Regione Creazione di un ambiente supportivo capace di RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI Riduzione delle disuguaglianze di salute Miglioramento dello stato di salute Riduzione dei costi SSR UNA VISION DELLA PREVENZIONE E UNA PROGRAMMAZIONE SOSTENIBILE RACCORDO DI POLITICHE MULTI-SETTORIALI E MULTILIVELLO COSTRUZIONE DI COMPETENZE tra i professionisti e le organizzazioni, la popolazione e gli individui EFFICACE IMPLEMENTAZIONE DEI PROGRAMMI DEL PRP 2014-2018 Scuola Ambiente lavorativo Sanità Comunità Determinanti di salute Disuguaglianze di salute UNA VISION DELLA PREVENZIONE NEL LAZIO CHE GUARDI LONTANO (anche nel tempo) 27

I programmi individuati con DCA U00017/2015 Promozione di stili di vita salutari nella popolazione generale per guadagnare salute nel Lazio Prevenzione e controllo delle MCNT a maggior rilevanza quali malattie cardiovascolari, tumori, diabete e conseguenze dei disturbi neurosensoriali congeniti Promozione della salute e del benessere nelle scuole Prevenzione degli incidenti domestici e stradali Prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali Ambiente e salute Prevenzione e controllo delle malattie infettive Sicurezza alimentare e Sanità pubblica veterinaria Supporto regionale allo sviluppo del PRP

Supporto regionale allo sviluppo del PRP 2014-2018 Obiettivo specifico 1: Coordinamento regionale del PRP e Intersettorialità Obiettivo specifico 2: Sviluppo e messa a regime di sistemi informativi e sorveglianze Obiettivo specifico 3: Formazione degli operatori sanitari per lo sviluppo del PRP Obiettivo specifico 4: Comunicazione per la prevenzione 29

Trasversalità del Programma di supporto Regionale

Programma GUADAGNARE SALUTE nel Lazio Strategia di popolazione target  popolazione generale piccola riduzione di rischio in molti individui fa riferimento all’approccio del programma nazionale «Guadagnare Salute», che agisce sui principali fattori di rischio (sedentarietà, alimentazione scorretta, fumo, abuso di alcol) e sul rafforzamento della prevenzione attraverso sistemi sanitari adeguati (orientati alla prevenzione) interviene principalmente nel setting comunità che rappresenta il contesto di vita delle persone (distretto, quartiere, comune), ma anche nel setting sanitario (opportunità offerte dalla Case della Salute) e negli ambienti lavorativi promuove lo sviluppo dell’empowerment della comunità locale, offrendo opportunità di partecipazione e di integrazione con le politiche e gli interventi socio-culturali, ricreativi, associativi 31

Programma GUADAGNARE SALUTE nel Lazio Linee progettuali Promozione allattamento al seno (Ospedali e Comunità amici dei Bambini – Unicef) Prevenzione in gravidanza e interventi di promozione della salute rivolti a neogenitori (modello Genitori+) Prevenzione del fumo di tabacco e contrasto al tabagismo Prevenzione del consumo di alcol a rischio Promozione di buone pratiche su alimentazione e scelte nutrizionali Promozione dell'attività fisica Promozione di stili di vita salutari nei luoghi di lavoro 32

Programma GUADAGNARE SALUTE nel Lazio Azioni* del programma regionale di supporto (1) Obiettivo specifico 1 – Coordinamento del PRP e Intersettorialità Accordi con MMG Realizzare documenti tecnici, protocolli di intesa, accordi intra o intersettoriali a supporto del programma 1 “Guadagnare salute” Accordo regionale con imprese alimentari per riduzione del contenuto di sale nel pane Accordo regionale con imprese alimentari per il miglioramento della disponibilità e riconoscibilità di alimenti salutari nei distributori automatici di alimenti e bevande (vending) 33

Programma GUADAGNARE SALUTE nel Lazio Azioni* del programma regionale di supporto (2) Obiettivo specifico 1 – Coordinamento del PRP e Intersettorialità Accordo di collaborazione regionale, con coinvolgimento delle Direzioni competenti, con i Comitati regionali del Coni e del Cip (Comitato Italiano Paralimpico), gli Enti di promozione sportiva, le associazioni e le società sportive sul tema sport e salute, con coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e aziende Azioni per favorire il consumo frutta e verdura con il coinvolgimento delle Direzioni Regionali: a) Salute e Integrazione sociosanitaria; b) Sviluppo economico e attività produttive; c) agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca 34

Azioni del programma regionale di supporto GUADAGNARE SALUTE nel Lazio Azioni del programma regionale di supporto Obiettivo specifico 2: Sistemi informativi e sorveglianza Sviluppo e consolidamento del Sistema Informativo della Prevenzione Sostegno ai Sistemi di Sorveglianza di popolazione Okkio alla Salute, PASSI E PASSI d'Argento Obiettivo specifico 3: Progetti formativi per lo sviluppo del PRP Sostegno alle attività del Medico Competente per lo sviluppo dei programmi volontari di promozione della salute all’interno delle aziende produttive, con particolare attenzione al fumo, all’alcol e alle sostanze stupefacenti e psicotrope e alla sicurezza Obiettivo specifico 4: Comunicazione per Prevenzione e Promozione della salute Campagna di comunicazione differenziate per target e giornate tematiche collegate alle linee progettuali 35

PRP nel LAZIO FUMO e ALCOL PROGRAMMA PROGETTO Promozione di stili di vita salutari nella popolazione generale per guadagnare salute nel Lazio “Lazio libero dal fumo” “Promozione della salute e prevenzione del consumo di alcol a rischio” “In Salute in Azienda Prevenzione e controllo delle MCNT a maggior rilevanza ..... ........ Promozione della salute e del benessere nelle scuole “Promozione della salute centrata sulle life skills“ Prevenzione degli incidenti domestici e stradali Prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie profess Ambiente e salute Prevenzione e controllo delle malattie infettive Sicurezza alimentare e Sanità Pubblica veterinaria Supporto Regionale allo sviluppo del PRP Fonte:TRINITO-IACOVACCI

(Workplace Health Promotion) WHP (Workplace Health Promotion) La WHP si basa sulla cooperazione multisettoriale e multidisciplinare, prevede l’impegno di tutti i soggetti chiave (datori di lavoro, lavoratori e società) e si realizza attraverso la combinazione di: miglioramento dell’organizzazione di lavoro e dell’ambiente di lavoro promozione della partecipazione attiva sostegno allo sviluppo personale Le aziende che aderiscono si impegnano a realizzare “buone pratiche” che facilitano l’adozione competente e consapevole di stili di vita salutari in tutto il personale (con ricaduta su famiglie). COMPRESE LE ASL R Definizione delle modalità di registrazione delle aziende che aderiranno Attivazione della rete WHP Fonte:TRINITO-IACOVACCI

Fumatori 18-69 anni Lazio 2012-2015 (n=12.707) Totale = 11,9% (IC95% 10,0–13,3) Fumatori 18-69 anni Lazio 2012-2015 (n=12.707) Fumatori > 65 anni Lazio 2012-2013 (n=2011) Fonte:TRINITO-IACOVACCI

il contrasto al tabagismo tutela dal fumo passivo Progetto “Lazio libero dal fumo” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto dell’abitudine al fumo nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al tabagismo e la tutela dal fumo passivo Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole all’aumento della promozione alla disassuefazione dal tabagismo Diminuire l’esposizione al fumo passivo in casa, nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) favorendo l’applicazione della normativa antifumo Fonte:TRINITO-IACOVACCI

Aree strategiche PRP Promozione di sani stili di vita nei giovani Normativa e controlli come parte integrante di politiche e modelli culturali “smoke-free” Percorsi strutturati ed integrati di cessazione, trattamento, gestione PRP Fumo e salute nelle donne Partnership interistituzionali e intersettoriali Orientamento degli operatori ad un approccio multifattoriale e multidisciplinare Fonte:TRINITO-IACOVACCI

PRP e strategia contro il fumo Fonte:TRINITO-IACOVACCI

il contrasto al tabagismo tutela dal fumo passivo Progetto 1.2 “Lazio libero dal fumo” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto dell’abitudine al fumo nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al tabagismo e la tutela dal fumo passivo Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole all’aumento della promozione alla disassuefazione dal tabagismo Diminuire l’esposizione al fumo passivo in casa, nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) favorendo l’applicazione della normativa antifumo Fonte:TRINITO-IACOVACCI

----------------------- Obiettivo intermedio : Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto dell’abitudine al fumo nell’ambito dei setting opportunistici sanitari - 1 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Individuazione degli operatori sanitari da coinvolgere (es. MMG, operatori screening oncologici e DSM, specialisti ambulatoriali, consultori familiari e Case della Salute) e definizione del fabbisogno formativo in collegamento con gli altri progetti del Programma regionale 1 “Guadagnare salute” ----------------------- Realizzazione di interventi formativi/informativi rivolti a operatori sanitari Diffusione di materiale informativo specifico per i diversi gruppi beneficiari, anche tradotti nelle principali lingue straniere parlate sul territorio per setting sanitari e in ambiti opportunistici e coinvolgimento dei media locali ------------------ Obiettivi intermedi e Attività mirati al raggiungimento dell’obiettivo centrale e scolpiti nel PRP, Attività Semplice declinazione modificabile fuori dal PRP Fonte:TRINITO-IACOVACCI 43

Realizzare la promozione secondo le procedure adottate .......... Obiettivo intermedio : Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto dell’abitudine al fumo nell’ambito dei setting opportunistici sanitari - 2 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Promozione individuale per la disassuefazione dal tabagismo nei setting sanitari Redigere le procedure per l’individuazione dei fumatori e le modalità di offerta del counselling breve e del materiale informativo nei setting sanitari, compresi i Corsi di preparazione alla nascita e le sedi di screening Realizzare la promozione secondo le procedure adottate .......... R Valutare la fattibilità approccio motivazionale realizzato dai MMG ... a soggetti con fattori di rischio legati a stili di vita non salutari Fonte:TRINITO-IACOVACCI

il contrasto al tabagismo tutela dal fumo passivo Progetto 1.2 “Lazio libero dal fumo” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto dell’abitudine al fumo nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al tabagismo e la tutela dal fumo passivo Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole all’aumento della promozione alla disassuefazione dal tabagismo Diminuire l’esposizione al fumo passivo in casa, nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) favorendo l’applicazione della normativa antifumo Fonte:TRINITO-IACOVACCI

----------------------- Obiettivo intermedio : Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente dal tabagismo - 1 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Realizzazione e diffusione di una mappa aggiornata dei servizi per il trattamento del tabagismo presenti sul territorio nei setting sanitari e attraverso i siti aziendali e applicazioni (cALCOLapp) ----------------------- Ampliamento dell’offerta di servizi territoriali per la cessazione dal fumo di tabacco Identificazione e coinvolgimento dei possibili moltiplicatori dell’azione antitabagica e dei soggetti coinvolti a vario titolo sul tema, stakeholders analysis con valutazione di attitudini/interessi/influenza ------------------ Definizione di un piano di lavoro con obiettivi comuni, azioni da perseguire e indicatori di monitoraggio delle attività da realizzare con gli stakeholders Fonte:TRINITO-IACOVACCI

Promozione di uno stile di vita libero dal fumo in ambiti di comunità Obiettivo intermedio : Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole all’aumento della promozione alla disassuefazione dal tabagismo - 2 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Promozione di uno stile di vita libero dal fumo in ambiti di comunità ........... Revisione del materiale già esistente a livello nazionale e regionale e scelta per i diversi gruppi beneficiari con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati presenti sul territorio Promozione di uno stile di vita libero dal fumo nei contesti extrascolastici di aggregazione giovanile attraverso il coinvolgimento degli attori esterni al SSR coinvolti a vario titolo sul tema Individuazione dei contesti extrascolastici di aggregazione giovanile, in particolare di quelli frequentati da gruppi svantaggiati .......... Fonte:TRINITO-IACOVACCI

il contrasto al tabagismo tutela dal fumo passivo Progetto 1.2 “Lazio libero dal fumo” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto dell’abitudine al fumo nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al tabagismo e la tutela dal fumo passivo Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole all’aumento della promozione alla disassuefazione dal tabagismo Diminuire l’esposizione al fumo passivo in casa, nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) favorendo l’applicazione della normativa antifumo Fonte:TRINITO-IACOVACCI

----------------------- Obiettivo intermedio : Diminuire l’esposizione al fumo passivo in casa, nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) anche favorendo l’applicazione delle normative antifumo - 1 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Realizzazione e diffusione di materiale informativo sull’esposizione al fumo passivo nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) ----------------------- Sensibilizzazione degli operatori sanitari deputati all’attività di vigilanza e controllo, per un’idonea integrazione dei compiti sanzionatori ed educativi Fonte:TRINITO-IACOVACCI

Obiettivo intermedio : Diminuire l’esposizione al fumo passivo in casa, nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) anche favorendo l’applicazione delle normative antifumo - 2 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Realizzazione dei sopralluoghi per la verifica dell’applicazione delle normative antifumo e produzione di un report semestrale (su modello regionale standard) Invio questionario standardizzato ai Dirigenti scolastici degli Istituti campionati Effettuazione dei sopralluoghi nelle scuole individuate, utilizzando la scheda di rilevazione dati .......... Promozione collettiva e/o individuale della tutela dal fumo passivo in ambito domestico Individuazione dei setting per la promozione della tutela del fumo passivo in ambito domestico .......... Fonte:TRINITO-IACOVACCI

Se guardiamo i setting Contesto scolastico Programma 3 Progetto 3.2 “Unplugged”(prevenzione iniziazione) Progetto 1.2 “Comunità Scuola” Programma 1 Ambiente lavorativo Programma 1 Progetto 1.6 Aziende private e pubbliche (a partire dalle ASL) Progetto 1.2 Setting opportunistici come ambulatori vaccinali, Case della salute, consultori, percorsi screening Sanità Programma 1 Il setting comunità rappresenta il contesto di vita delle persone (vicinato, quartiere, comune, distretto) ed è particolarmente importante in alcune fasi della vita  anziani (elderly friendly environments) Progetto1.2 Interventi multicomponenti e intersettoriali realizzati a livello locale, spesso con coinvolgimento dei Comuni La Comunità Programma 1 Fonte:TRINITO-IACOVACCI 51 51

ALCOL:Consumo a rischio* (n=12513) *consumo fuori pasto e/o consumo binge e/o consumo abituale elevato

Consumatori di più di un’unità alcolica al giorno* (%) Indagine PASSI d’Argento Lazio (n =2.011) Totale = 18,1% (IC95% 16,2– 20,0)

Progetto 1.3 “Promozione della salute e prevenzione del consumo di alcol a rischio” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto del consumo di alcol a rischio nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al consumo a rischio di alcol e promuovere uno stile di vita libero dall’alcol Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole al contrasto del consumo a rischio di alcol Aumentare il rispetto della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici nei confronti dei minori tramite la sensibilizzazione e il controllo dei gestori di esercizi di vendita e somministrazione

Progetto 1.3 “Promozione della salute e prevenzione del consumo di alcol a rischio” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto del consumo di alcol a rischio nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al consumo a rischio di alcol e promuovere uno stile di vita libero dall’alcol Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole al contrasto del consumo a rischio di alcol Aumentare il rispetto della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici nei confronti dei minori tramite la sensibilizzazione e il controllo dei gestori di esercizi di vendita e somministrazione

----------------------- Obiettivo intermedio : Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto del consumo di alcol a rischio nell’ambito dei setting opportunistici sanitari - 1 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Individuazione degli operatori sanitari da coinvolgere (es. MMG, operatori screening oncologici e DSM, specialisti ambulatoriali, consultori familiari e Case della Salute) e definizione del fabbisogno formativo in collegamento con gli altri progetti del Programma regionale 1 “Guadagnare salute” ----------------------- Realizzazione di interventi formativi/informativi rivolti a operatori sanitari Diffusione di materiale informativo specifico per i diversi gruppi beneficiari, anche tradotti nelle principali lingue straniere parlate sul territorio per setting sanitari e in ambiti opportunistici e coinvolgimento dei media locali ------------------ Obiettivi intermedi e Attività mirati al raggiungimento dell’obiettivo centrale e scolpiti nel PRP, Attività Semplice declinazione modificabile fuori dal PRP 56

Realizzare la promozione secondo le procedure adottate .......... Obiettivo intermedio : Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto del consumo di alcol a rischio nell’ambito dei setting opportunistici sanitari - 2 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Promozione individuale per un consumo non a rischio di alcolnei setting sanitari Redigere le procedure per l’individuazione dei fumatori e le modalità di offerta del counselling breve e del materiale informativo nei setting sanitari, compresi i Corsi di preparazione alla nascita e le sedi di screening Realizzare la promozione secondo le procedure adottate .......... R Valutare la fattibilità approccio motivazionale realizzato dai MMG ... a soggetti con fattori di rischio legati a stili di vita non salutari

Progetto 1.3 “Promozione della salute e prevenzione del consumo di alcol a rischio” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto del consumo a rischio di alcol nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al consumo a rischio di alcol e promuovere uno stile di vita libero dall’alcol Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole al contrasto del consumo a rischio di alcol Aumentare il rispetto della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici nei confronti dei minori tramite la sensibilizzazione e il controllo dei gestori di esercizi di vendita e somministrazione

----------------------- Obiettivo intermedio : Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole al contrasto del consumo a rischio di alcol - 1 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Realizzazione e diffusione di una mappa aggiornata dei servizi per il trattamento del tabagismo presenti sul territorio nei setting sanitari e attraverso i siti aziendali e applicazioni (cALCOLapp) ----------------------- Identificazione e coinvolgimento dei possibili moltiplicatori dell’azione di contrasto e dei soggetti coinvolti a vario titolo sul tema, stakeholders analysis con valutazione di attitudini/interessi/influenza Selezione di strumenti e materiale informativo sui rischi alcol-correlati (in particolare gli incidenti stradali) , e pubblicizzazione dell’applicazione cALCOLapp ------------------

Promozione di uno stile di vita libero dal fumo in ambiti di comunità Obiettivo intermedio : Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole al contrasto del consumo a rischio di alcol - 2 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Promozione di uno stile di vita libero dal fumo in ambiti di comunità ........... Revisione del materiale già esistente a livello nazionale e regionale e scelta per i diversi gruppi beneficiari con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati presenti sul territorio Promozione di uno stile di vita libero dall’alcol nei contesti extrascolastici di aggregazione giovanile attraverso il coinvolgimento degli attori esterni al SSR coinvolti a vario titolo sul tema Individuazione dei contesti extrascolastici di aggregazione giovanile, in particolare di quelli frequentati da gruppi svantaggiati ..........

Progetto 1.3 “Promozione della salute e prevenzione del consumo di alcol a rischio” Aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto del consumo di alcol a rischio nell’ambito dei setting opportunistici sanitari Favorire il contrasto al consumo a rischio di alcol e promuovere uno stile di vita libero dall’alcol Aumentare il rispetto della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici nei confronti dei minori tramite la sensibilizzazione e il controllo dei gestori di esercizi di vendita e somministrazione Sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole al contrasto del consumo a rischio di alcol

----------------------- Obiettivo intermedio :Aumentare il rispetto della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici nei confronti dei minori tramite la sensibilizzazione e il controllo dei gestori di esercizi di vendita e somministrazione - 1 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Realizzazione di sopralluoghi per la promozione dell’applicazione della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici a tutela dei minorenni ----------------------- Sensibilizzazione degli operatori sanitari deputati all’attività di vigilanza e controllo, per un’idonea integrazione dei compiti sanzionatori ed educativi

Obiettivo intermedio : Aumentare il rispetto della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici nei confronti dei minori tramite la sensibilizzazione e il controllo dei gestori di esercizi di vendita e somministrazione - 2 ATTIVITÀ ATTIVITÀ SEMPLICE Realizzazione di sopralluoghi per la promozione dell’applicazione della normativa sulla vendita e somministrazione degli alcolici a tutela dei minorenni Identificazione della tipologia di esercizi commerciali e pubblici esercizi in cui effettuare i sopralluoghi Coinvolgimento delle associazioni di categoria interessate Effettuazione dei sopralluoghi negli esercizi commerciali/pubblici esercizi individuati, utilizzando la scheda di rilevazione dati ..........

Se guardiamo i setting Contesto scolastico Programma 3 Progetto 3.2 “Unplugged”(prevenzione iniziazione) Progetto 1.3 “Comunità Scuola” Programma 1 Ambiente lavorativo Programma 1 Progetto 1.6 Aziende private e pubbliche (a partire dalle ASL) Progetto 1.3 Setting opportunistici come ambulatori vaccinali, Case della salute, consultori, percorsi screening Sanità Programma 1 Il setting comunità rappresenta il contesto di vita delle persone (vicinato, quartiere, comune, distretto) ed è particolarmente importante in alcune fasi della vita  anziani (elderly friendly environments) Progetto1.3 Interventi multicomponenti e intersettoriali realizzati a livello locale, spesso con coinvolgimento dei Comuni La Comunità Programma 1 64 64

Se guardiamo i destinatari Costruzione di reti Promozione collettiva Promozione collettiva In setting sanitari Costruzione di reti Interventi multocomponenti e intersettoriali Rispetto normativa Promozione collettiva e individuale - WHP - Richiamo al rispetto normativo In setting lavorativi In setting sanitari Aumento dell’offerta Promozione individuale Promozione individuale in ambito MMG Contrasto all’iniziazione - UNPLUGGED - Fonte:TRINITO-IACOVACCI

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