L. 241 del 7 agosto 1990 AI SENSI DELL’ART. 8, COMMA 3 DELLA L. 241/90 GLI EROGATORI DEI SERVIZI E DELLE PRESTAZIONI SONO TENUTI AD INFORMARE I DESTINATARI DEGLI STESSI SULLE DIVERSE PRESTAZIONI DI CUI POSSONO USUFRUIRE, SUI REQUISITI PER L’ACCESSO E SULLE MODALITÀ DI EROGAZIONE PER EFFETTUARE LE SCELTE PIÙ APPROPRIATE. aprile ’12 MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA A.S.S. P.CRISTOFANI E A.S.S. L.PARADISO 1
L. 328 del 13 novembre del 2000 Art. 21 della L. 328/00 : lo Stato, le Regioni, le Provincie e i Comuni istituiscono un Sistema Informativo dei Servizi Sociali (SISS) per assicurare una compiuta conoscenza dei bisogni sociali, del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, e poter disporre tempestivamente di dati e informazioni necessari alla programmazione, alla gestione e alla valutazione delle politiche sociali, per la promozione e l’attivazione di progetti europei, per il coordinamento con le strutture sanitarie e formative, con le politiche del lavoro e dell’occupazione. aprile ’12 MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA A.S.S. P.CRISTOFANI E A.S.S. L.PARADISO 2
SISTEMA INFORMATIVO DEI SERVIZI SOCIALI PER “SITEMA INFORMATIVO” SI INTENDE L’INSIEME DELLE MODALITA’ DI PRODUZIONE E DI GESTIONE DELLE INFORMAZIONI. TALE DEFINIZIONE EVIDENZIA COME LA SUA EFFICACIA SIA L’ESITO DELL’INTERAZIONE TRA PIU’ ELEMENTI: I SOGGETTI CHE PRODUCONIO E USANO INFORMAZIONI, I RAPPORTI CHE LI LEGANO, LA NATURA E LA QUALITA’ DELLE INFORMAZIONI, GLI STRUMENTI CON I QUALI QUESTE VENGONO PRODOTTE E VEICOLATE. L’ATTENZIONE AL SISS NON PUO’ PERTANTO ESAURIRSI NELLA “RACCOLTA DEI DATI”, MA IMPLICA UNA RIFLESSIONE SULLA ARCHITETTURA DELL’ORGANIZZAZIONE E SULLE RELAZIONI TRA I SUOI ATTORI. (DA DIZIONARIO DI SERVIZIO SOCIALE, Carrocci Faber, 2005) aprile ’12 MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA A.S.S. P.CRISTOFANI E A.S.S. L.PARADISO 3
OBIETTIVI E FUNZIONI A cosa può servire il SISS? Il primo obiettivo è migliorare il lavoro dei Servizi che hanno diretta relazione con i cittadini e gli scambi tra i diversi livelli decisionali interni all’ente gestore dei servizi e, a questo fine: Documentare con accuratenza l’intero iter del rapporto tra cittadini e il servizio; Facilitare i controlli su quanto i cittadinio dichiarano nelle autocertificazioni che presentano ai servizi. aprile ’12 MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA A.S.S. P.CRISTOFANI E A.S.S. L.PARADISO 4 4
Secondo obiettivo Accrescere le capacità di conoscere i bisogni dei cittadini e produrre elaborazioni utili per monitorare il funzionamento dei servizi. Per la realizzazione di questo obiettivo: Individuare gli indicatori capaci di illustrare nel tempo le variabili ritenute più significative; Predisporre delle modalità di raccolta delle informazioni che ne garantiscano la qualità (fonti interne ai servizi e/o esterne) aprile ’12 MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA A.S.S. P.CRISTOFANI E A.S.S. L.PARADISO 5 5
LE AZIONI FINALIZZATE AL RAGGIUNGIMENTO DEL SECONDO OBIETTIVO Dare visibilità , tramite report, alle variabili principali dell’attività dei servizi e alle loro relazioni (funzione di osservatorio permanente); Introdurre degli strumenti finalizzati alla valutazione dei servizi e alla documentazione dei loro esiti; Integrare le informazioni derivanti dal SISS con ricerche da avviare ad hoc, per costruire conoscenze non ricavabili in altro modo. aprile ’12 MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA A.S.S. P.CRISTOFANI E A.S.S. L.PARADISO 6
DIBATTITO ATTUALE TUTTE LE AZIONI DESCRITTE VANNO CORRELATE AL PROCESSO PRESCELTO PER REALIZZARE LE ATTIVITA’ DI PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI. Qualora tale processo consista in un percorso di programmazione partecipata, i prodotti informativi devono diventare materiale utilizzabile dai diversi attori coinvolti nei processi di programmazione. aprile ’12 MODELLI E STRUMENTI PER LA GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PERSONA A.S.S. P.CRISTOFANI E A.S.S. L.PARADISO 7